SONO STATO IO (1973) 
di Alberto Lattuada


Soggetto: Luigi Malerba, Alberto Lattuada
Sceneggiatura: Ruggero Maccari, Alberto Lattuada
Fotografia (Technicolor): Alfio Contini
Scenografia e costumi: Vincenzo Del Prato
Montaggio: Sergio Montanari
Musica: Armando Trovajoli.
Produzione: Pio Angeletti e Adriano De Micheli per Dean Film (Roma)
Distribuzione: Produzione Intercontinentale Cinematografica (P.l.C.)
Durata: 105’
Interpreti: Giancarlo Giannini (Biagio Solise), Silvia Monti (Jacqueline), Hiram Keller (il Kid), Orazio Orlando (il commissario), Nino Pavese (il cavalier Armando Toluzzi), Giuseppe Maffioli (l’avvocato difensore), Georges Wilson (il pubblico ministero), Patrizia Chiti (Gloria Strozzi), Barbara Herrera (la sarta), Federica Ely Galleani (l’autostoppista), Valentine (la donna del Kid), Christian Gill (Danielle), Piero Chiara (il presidente della corte), Alberto Lattuada (il regista Lattuada), Nico Pepe (un funzionario della polizia), Elio Crovetto (un poliziotto), Pippo Starnazza (un barbone), Ricciardetto De Simone, Mania Antonietta Barci, Carla Mancini, Bruno Boschetti


Soggetto:
Biagio Solise, modesto lavavetri e comparsa alla Scala, di fronte alle continue provocazioni del mondo in cui vive (ricchezza, successo, belle donne) reagisce con la fantasia immaginando gesti clamorosi che lo portino sulle pagine dei giornali. Un giorno gli si offre l’occasione: approfitta dell’assassinio di un soprano della Scala per auto-incolparsi disseminando una serie di indizi che porteranno la polizia ad arrestano e la gente a parlare di lui, fiducioso però nell’alibi di un conoscente che lo scagionerà durante il processo. Ma il teste, un vecchio maresciallo in pensione, muore in aula prima di poter dire una parola e Biagio viene condannato a trent’anni.