Sesta
lezione
6.
La torre. Il capolavoro l'asilo
L'Asilo
Sant'Elia rappresenta il capolavoro di Terragni che realizza
nel 1936, nel momento in cui il regime si trovava nella fase di
massimo splendore.
Tutta l’opera è basata su ragionamenti di scala complessi
in cui le proporzioni divengono fondamentali.
I temi al suo interno sono in parte evidenti, in parte sublimati:
_La
torre :
Elemento fondamentale per Como perché rappresenta l’autonomia
della città, è un tema ricorrente in tutta l'opera
di Terragni;in un primo momento sembra non far parte della scena,
comunque prima d’ora non era mai stata descritta; in realtà
Terragni entra in rapporto con la torre anche se non risulta assodato
nel progetto.
Simboleggia la presenza del volume unitario, compatto e della massa,
la necessità per l’architetto di entrare in rapporto
con il passato e con la memoria della storia.
_Approccio
funzionale :
Relativo allo studio del sistema delle aule e dell’illuminazione;
un approccio estremamente qualificante per il periodo.
_Linguaggio
di derivazione astratta :
Tutto proiettato verso una componente di asimmetria e dinamismo.
_Presenza
del motivo della tripartizione degli spazi.
_Tema
del telaio
La
sintesi eccezionale avviene grazie all'inserimento delle natura
all'interno del progetto, che diviene elemento trainante
e nuovo, caratterizzante e decisivo.
Questo rappresenta una prima importante innovazione, il vero cuore
e motore di tutto l'edificio.
La relazione forte tra architettura e natura è indispensabile
per fare un asilo, poiché tiene in considerazione il fatto
che i bambini hanno bisogno di un rapporto organico con la natura
e questo è reso possibile attraverso l’organizzazione
tripartita.
Lo
spazio centrale è quindi quello che inglobba il concetto
della natura, è il cuore-verde del progetto; le altre scelte
avvengono in modo molto naturale.
Si organizza un insieme di quattro aule esposte nella migliore posizione,
realizza delle pareti mobili per organizzare le attività
in comune, in testata mette uno spogliatoio, mentre nell'altra fascia
colloca la mensa e altre piccole strutture di appoggio.
Dal punto di vista funzionale il tutto è risolto in maniera
tradizionale, con la separazione delle funzioni (aule, cucina, accesso).
La
fascia verde centrale deve funzionare in maniera più dinamica
possibile deve essere l'opposto dell'idea classica delgiardino e
per fare ciò Terragni decide che lo spazio centrale si deve
muovere come una sequenza di eventi trasversali per dare un insita
dinamicità alla struttura e questo avviene con una prima
operazione di slittamento rispetto all'asse orizzontale; lo spazio
si rivela all'esterno.
Lo spazio dell’atrio è sovradimensionato e non così
indispensabile da un punto di vista puramente funzionale, ma risulta
bello per i suoi rapporti proporzionali, è dilatato e rappresenta
il tramite tra città e spazio verde; si traguarda la città
si vivono due mondi contemporaneamente
Il telaio staccato è un vero punto fermo del progetto, rappresenta
una serie di significati trattati in maniera accennata.
Esiste inoltre un doppio movimento: uno lungo l'asse longitudinale
ed un altro, ancora più forte, lungo l'asse trasversale.
Il tutto avviene attraverso movimenti di spinte opposte e bilanciate.
Il
tema della torre è risolto con una strategia semplice ed
efficace che crea il binomio torre-colle come elemento fondamentale
dello spazio centrale e lo enfatizza grazie ad un percorso ascensionale
che serve a traguardare la corte in modo diretto e assiale e conduce
alla visione della torre stessa.
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