Decima
Lezione
Peter
Eisenman
Il
rapporto che Eisenman ha con Terragni
è di tipo bidirezionale, ma molto concentrato su alcuni aspetti.
Egli analizza in particolare due opere : la Casa del Fascio
e la Casa Giuliani-Frigerio.
La
Casa del Fascio è caratterizzata da un movimento che va dall'esterno
all'interno, invece nella Giuliani-Frigerio è il contrario
il movimento parte dall'interno e va verso l'esterno, i volumi si
muovono e si staccano verso l'esterno.
Eisenman
mette in azione questo modo di ragionare in delle esercitazioni
che lui realizza dal 1967 per 15 anni : la serie delle House.
La
House 2 è un progetto molto centrato su Terragni,
i ragionamenti delle due opere di Terragni che Eisenman analizza
qui sono uniti per diventare un unico concetto, in modo particolare
è una implosione che fa esplodere dentro le parti, vi è
un senso di area virtuale, un movimento verso l'interno.
Eisenman
si concentra, intorno agli anni sessanta, sul pensiero filosofico
di Jacques Derrida.
La
generazione dei maestri considerava molto importante il contenuto
di innovazione che l'architettura doveva avere, in particolare in
epoca industriale, basti pensare a Gropius o a Le Corbusier e al
concetto di ribaltamento dei canoni rinascimentali.
Ormai negli anni '60 questi contenuti erano dati per assodati, così
iniziano a nascere ragionamenti molto eccentrici, come per esempio
quelli di Colin Rowe.
Colin
Rowe fu anche il maestro di Eisenman, egli era un personaggio molto
eccentrico che vedeva l'architettura con una logica molto particolare,
ossia solo attraverso alcuni punti di vista, eliminandone altri,
si tratta di un modo di ragionare particolare, la filosofia viene
introdotta in architettura.
Si
possono individuare tre fasi fondamentali nell'opera di Eisenman
:
1_Strutturalismo
2_Analisi del testo
3_Post-strutturalismo e decostruzione
1_Strutturalismo
:
deriva da una lettura delle struttura antropiche, in particolare
il modo di organizzarsi e di vivere degli uomini primitivi.
Claude Levis Strauss, un antropologo che studia
le civiltà antiche, egli individua una dialettica all'interno
delle strutture primitive, ciò entusiasma gli architetti,
in particolare il rapporto tra struttura fisse e modificazioni,
questa teoria fu particolarmente abbracciata dalla generazione di
Giancarlo De Carlo, Erskine, .....
2_Analisi
del testo :
Eisenman appartiene al così detto filone dell'analisi del
testo o linguistica strutturale, che si fonda sull'idea che esista
autonomia tra i linguaggi e che si possano autocodificare, ossia
se li si conoscono si può creare una grammatica per inventare
un testo con le sue regole interne di composizione.
3_Post-strutturalismo
e decostruzione :
Derrida appartiene al post-strutturalismo, decostruttivismo e al
concetto di sfalsamento e dislocamento.
Questo filone si basa su un ragionamento di questo tipo : analizzare
un testo classico secondo i principi del decostruttivismo significa
analizzarlo tramite dei principi che siano esterni al testo stesso,
in modo tale da poterlo vedere attraverso delle lenti deformanti
che mi permettano di individuare quelle potenzialità ancora
nascoste tramite l'utilizzo di categorie di analisi estranee al
testo in esame.
Questa
fase è individuata nella vita professionale di Eisenman con
la collaborazione con i New York Five, caratterizzata
da esiti formali abbastanza uniformi tra i cinque architetti (Meier,Graves,Hejduk,Gwatmey&Siegel).
Nella
House 3 c'è la presenza di una operazione
di tipo sintattico : incastro di due quadrati, sperimentazioni a
base sintattica.
La House 10, invece, si stacca dal formalismo basato
sulle operazioni sintattiche, Eisenman cerca di creare una casa
che abbia una sua plausibilità : vi sono 4 quadrati, ognuno
ha una sua funzione.
Alla
fine degli anni '70 Eisenman entra in crisi, è un professore
e un organizzatore culturale, crea un centro di ricerche avanzate
dove si organizzano convegni, Rem Koolhaas è un grande frequentatore
di questo centro.
L'architetto americano entra in psicanalisi, inizia così
a creare una serie di lavori concettuali che hanno a che vedere
con movimenti complessi, che in un certo senso materializzano i
suoi complessi "movimenti psicologici" .
Nel
1978 assistiamo alla nascita di un formalismo nuovo con un
progetto per Venezia, è il periodo del postmoderno
e del tema sul rapporto con il contesto inteso in maniera postmodernista
come mimesi e riuso del contesto.
La parola contesto diventa molto importante, l'architettura
non è più solo una macchina alla conquista di nuova
luogo, ma si opera in luoghi già edificati .
Eisenman fa suo questo concetto del contesto che va ad assumere
un ruolo importante, ma non lo vede in maniera mimetica ma come
un contesto che si muove concettualmente attraverso le stratificazioni
temporali, egli analizza le mappe più antiche del sito, perchè
secondo lui sono in grado di generare le linee forza del progetto.
Prende così forza il concetto di palinsesto
delle vecchie pergamene medievali in cui si scriveva un documento
e poi si cancellava per riscriverci sopra, ma non si cancellano
mai completamente per cui in trasparenza erano ancora visibili gli
antichi segni.
Progetto di un museo, i segni derivano dallo studio delle mappe
antiche di questo sito, tracce stratificate, differenza tra figura
e sfondo.
Il
progetto chiave di passaggio tra l'Eisenman teorico e l'Eisenman
più architetto è del 1983, quando decide di voler
affrontare l'architettura costruita e mettere un pò da parte
la carica teorica-intellettuale : Berlino, Check Point Charlie.
Ne
realizza solo una parte ; questo progetto è basato sulla
tecnica del dislocamento, logica un pò particolare che parte
da mondi teorici che si interfacciano con il tema dell'edificio,
utilizzo dei concetti della geometria booleana, logica del dislocamento
di tipo decostruttivo, la nascita, però, è di tipo
di concettuale .
VAI
alle immagini tratte dal libro
Antonino
Saggio, Peter Eisenman, Trivellazioni nel futuro, dalla collana
ITREV
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