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In primo piano
La ragazza timida di cui sopra ...
che finalmente ora sappiamo essere Marina Solesin
... che poi e' la cugina di Alessandro Maitan .
In secondo piano , 2 tipi inquietanti ...
Laerte Castaldini in meditazione Zen .
Stefano Boni che fuma con nonscialanss...
mentre accenna ad un passo di ballo in stile Arlecchino .
(quando c'e' un ragazza carina Stefano e' spesso nelle vicinanze)
clicken um zu vergrobern
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Leggiadre come eteree farfalle ,
che svolazzano nell'aere terso ,
librandosi sull'argenteo suolo innevato ...
( che poeta ...) Comunque sia ,
due delle ragazze piu' deliziose e solari
che abbia mai conosciuto .
Due bellissimi sorrisi luminosi e sinceri
Elisabetta Stoppa
Carla De Giovanni
Sono passati piu' anni di quanto desideri contare ,
ma le ricordo sempre con affetto .
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Leggiadra ? Eterea ? ... sorvoliamo
Solare e Deliziosa ? ... questi me li tengo
Ma se tenti di rubarmi la merenda ...
Prima ti sgrido e poi ti graffio !
Carla minacciosa
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Altri 2 bei sorrisi aperti e divertiti
Chiara Giadrossi , smagliante nel completino sportivo
Voto sorriso =
8
... per freschezza e spontaneita'
Pietro Balzazzi , che sfoggia una barbetta stile " Amish "
molto di tendenza ... very trendy
Voto sorriso =
6 +
... per l'impegno profuso
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Mariangela La Rosa , fasciata nel raffinato ed aderente piumino ornato di pelliccia ,
che ne sottolinea la figura snella . Sempre elegante . Chic !
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Stefano Boni infortunatosi nel tentativo di acchiappare
Mariangela , che si difende con vigore a palle di neve .
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Mariangela sullo slittino , sorridente , poco prima del
capitombolo che chiudera' definitivamente il suo segreto
desiderio per la medaglia olimpica .
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Pietro , stancamente adagiato sul suo amato slittino " Rosebud " ,
mentre si riposa da una dura ma proficua giornata di svago .
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Andrea Zacchini mentre spande gioia tutto intorno . La sua espressione mi ricorda
Clint Eastwood , un attimo prima dell'inizio della sparatoria ...
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Spesso i ricordi lontani somigliano a vecchi filmati in pellicola 8mm ,
in bianco e nero ed un poco rigati , come quelli che faceva mio padre
con la sua cinepresa amatoriale .
Di quella giornata mi rimangono dentro il cervello alcuni spezzoni di un vecchio filmino
dello stesso tipo , con alcuni personaggi nebulosi anche se riconoscibili .
Tutto il resto sembra avvolto da una bianca nebbia densa .
Stavamo arrancando giu' per un sentiero stretto e scivoloso , affondando nella neve soffice ,
trascinando due slittini di legno . A quanto mi sembra di vedere siamo io (Gippo) e Pietro ,
Stefano Boni e forse Beppe ( o Stefano ? dubbi...).
Raggiungiamo una pista poco battuta , assolutamente deserta ed ombrosa .
La discesa e' stretta e ripida , delimitata da alti pini spruzzati di bianco .
Un luogo perfetto per le slitte , dove ci si poteva lanciare in velocita' senza correre
il rischio di frantumare tibie e/o peroni di qualche ignaro e sfortunato sciatore .
Ci posizioniamo sugli slittini a coppie .
Io mi siedo dietro a Pietro . Iniziamo a scendere , rapidi nel silenzio ovattato ,
rotto solo dal fruscio dei pattini sulla neve fresca .
Io e Pietro siamo davanti , gli altri seguono alle nostre calcagna .
Acquistiamo sempre piu' velocita' . L'aria gelida sferza occhi e guance .
Subito dopo una leggera curva , ci accorgiamo che la pista sembra appiattirsi
per un breve tratto .
Solo quando ci piombiamo sopra , fulminei come aquile urlanti , abbiamo la fugace
sensazione di trovarci sopra una strada . Questa sensazione diviene certezza
quando realizziamo che stiamo sfrecciando tra due auto . Ci incuneiamo
perpendicolarmente (mi sono morso la lingua scrivendo queste parole aggrovigliate)
nello spazio tra un'automobile che sale ed una che scende lungo la viuzza .
Nonostante il sobbalzo sull'asfalto , fortunatamente coperto di neve pressata ,
continuiamo la corsa con un salto sconclusionato .
Sento il feroce desiderio di lanciare un'urlo stridulo , come un cowboy ubriaco .
Abbiamo appena corso un bel rischio e ci sentiamo invulnerabili , invincibili .
Invece di rallentare , l'adrenalina ci spinge a cercare l'accelerazione ,
lanciandoci in una selvaggia picchiata lungo la stretta pista , che continua imperterrita
oltre la strada appena superata .
L'aria fredda mi scompiglia con ferocia tutte le sopracciglia .
Raggiungiamo senza nemmeno accorgercene una stretta curva a gomito ,
in piena velocita'. Nemmeno il tempo di piantare i piedi a terra ci rimane .
La slitta penetra con impeto dentro un mucchio di neve fresca , cappottando ...
Il quel silenzio profondo che preannuncia sempre uno schianto , voliamo al rallentatore ,
come foglie secche d'autunno , oltre il bordo .
Atterriamo pesantemente dentro gli alti cumuli di neve relativamente soffice che qualche spazzaneve ,
o qualche angelo custode , ha preparato li' per il nostro arrivo .
Abbiamo evitato di poco i tronchi dei pini che delimitano il percorso .
Quando riemergo sono coperto di neve , dentro ogni pertugio ,
dentro il maglione e lungo la schiena , oltre il sacro confine della cinta dei pantaloni .
Ridacchio .
La mia punizione sara' tenermi le mutande bagnate per tutto il resto del pomeriggio .
Fine
. . .
Mi sono spesso domandato come ho fatto a non rompermi qualche osso in quegli anni di
eccelsa stupidita' .
Mi rivedo in quello e successivi episodi di veemenza sciistica , che mi faceva lanciare
giu' per le piste in linea retta , poiche' non ho mai imparato bene a curvare con gli sci ...
e nemmeno a fermarmi in tempo per la verita'.
I miei schianti proverbiali sulle piste innevate erano degni dei piu' comici
cartoni animati
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La giornata volge alla fine .
Beppe D'Anna con la sua chitarra .
Probabilmente suona De Andre' .
Forse " Geordie " o magari
"
LA GUERRA DI PIERO "
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