Cori dĠogni
distanza/attrazione
(2014-15)
per pianoforte
Appunti di un
incontro
musica/matematica, o pi precisamente
composizione con teoria dei numeri, che
si affaccia in molti modi sui principali
sistemi musicali: scala temperata, ritmi,
durate e tempi metronomici, interpretandoli in
modo innovativo e interpretando
una tradizione aurea della musica. I.ÔIntroduzione:
scomposizione in fattori primiĠ Le prime 5
pagine del pezzo esplorano, a partire da un C#
gravissimo (preso come distanza
zero), tutti gli intervalli, con cadenza
periodica di 3ĠĠ[1].
Sia questi quattro secondi
sia gli intervalli sempre
crescenti cromaticamente sono suddivisi in
parti uguali, quando possibile,
cio quando gli intervalli sono numeri
composti. Non una grigia ascesa: ogni
numero primo ÔcoloratoĠ, oltre che dal suo
intervallo di base, da ritmi e
figure caratteristiche (una mia
interpretazione di ogni ambito e di: divisioni
interne nelle potenze di due, oscillazioni pi
ripetizioni per i 3x, quarta discendente
in battere per i 5x, accordo p i 7x (quinte
vuote), arpeggio pp
i 11x, accordo ff 13x (none minori),
ribattuto periodico 17x, ecc
in qualsiasi combinazione. Ogni primo si
staglia tra
numeri composti sempre pi densi e complessi
come solitaria sorgente di un
nuovo carattere. EĠ uno studio
sullĠintermittenza: tra una misura e la
successiva ovviamente non vi sono suoni e
caratteri comuni, oltre a 0
e 1- e studio
sulle relazioni
periodiche a ogni distanza (ogni 2, 3É n
misure). Gi si capiscono ragioni del
titolo, Cori di ogni distanza, e attrazione
tra intervalli lontani, che creano
una rete di rapporti in cui tutto si tiene.
Origine la misura 0,
cluster
di tutti
i suoni o prodotto di qualsiasi numero per 0.
Queste misure verranno dopo
lĠintroduzione pi volte richiamate in diverso
ordine: per esempio in
retrogrado ma solo i 4x, ecc. In qualche modo
formano una genesi di materiale
base, con un procedimento che richiama
lĠaccordatura di uno strumento. A mis.
79 il C# si
ÔschiodaĠ e procede ogni tanto per moto
contrario allĠascesa cromatica, fino a che non
si raggiunge a 88 il limite
dellĠestensione pianistica, e si cambia
algoritmo o procedimento di
trasformazione della rete delle periodicit:
lo 0 posto al G acutissimo, e vi
una discesa cromatica ma molto pi rapida
(100 suoni al minuto finch
tecnicamente possibile). Tale introduzione mi
sono
accorto essere parallela allĠapertura del
madrigale di Luca Marenzio
Solo e
pensoso i pi deserti campi/ vo misurando a passi
tardi e lenti (1599), sullo
struggente sonetto di Petrarca, che, strana
coincidenza, sembra descrivere alla
perfezione anche questi miei procedimenti.
Anche Marenzio
fa muovere la voce
superiore lungo la scala cromatica,
una nota per misura, prima dal grave
allĠacutissimo, per poi discendere alla
met esatta. A pag. 5
met lĠorigine si sposta nuovamente, andando
al centro esatto della tastiera:
tra E e F, e si
espongono i suoni/intervalli dispari
muovendosi per modo contrario da tale centro
(che un 1, rappresentato da un
semitono). II. La fine di pagina
5 ci conduce a un nuovo
procedimento, che diverr centrale in
tutto il pezzo, mentre lĠintroduzione
avvenuta finora ha un carattere preparatorio,
di base elementare che riaffiora
in alcuni passi come vedremo). Tale nuovo
procedimento si potrebbe chiamare
Ôdivisione in parti disegualiĠ e somma dei
numeri da 1
a n. Si tratta dei numeri
triangolari,
n(n+1)/2: (n qualsiasi intero).[2] 0, 1,
3, 6, 10, 15, 21, 28, 36, 45, 55, 66, 78,
91,105, 120 ecc. Cos il 15
diventa, oltre a 5*3 e 3*5, anche 1+2+3+4+5 o
5*6/2; 21=3*7=1+2+3+4+5+6=7*6/2. Inoltre vi sono anche
numeri
ÔtrapezoidaliĠ quali 25=3+4+5+6+7=5^2=T7-T2
(dove indico T2 il secondo num.
triangolare =3*2/2, T7 il settimo=8*7/2, ecc. Poi abbiamo il 27 come 8+9+10 ma anche
(3*5)+(3*4) e T7-T1; 33=3*11=T8-T2;
30= T8-T3; 35= 5*7=T8-T1=T9-T4 (trapezoidale
in pi modi); 78=
3*9=18+19+20+21=25+26+27=13*6 (memoria
dellĠesplosione ff
di pag.4, che inaugura una serie di citazioni
dellĠintroduzione). Si percorre
la serie dei numeri triangolari rileggendo in
ordine retrogrado alcune delle
misure dellĠintroduzione; i numeri triangolari
sono numeri composti (ad
eccezione dei primi due), e quelli consecutivi
hanno sempre un fattore comune,
essendo Tn=n(n+1)/2.
Quindi lĠintroduzione, letta
saltando da un composto allĠaltro, acquista un Ôlegame
armonicoĠ che le mancava totalmente. Inoltre
la regolarit iniziale viene
leggermente compressa da una curva in
accelerando ÔtriangolareĠ
(corrispondente a rapporti x/(x+1), da 11/12 fino
a 1/2 (da quasi 4ĠĠ a 2ĠĠ). La
frase successiva espone nellĠordine originale
i n. triangolari, evidenziando
chiaramente come essi
si generino dai numeri naturali:
la m.sin. fissa
sullo 0 originario=C# , trillata
nervosamente con i n. dispari 1,3,5,7,9,11,
mentre la destra riporta gli stessi
intervalli a partire dallĠultimo raggiunto. Si
ottengono (tra grave ed
acuto) gli intervalli triangolari dispari
(detti anche num.
esagonali come si vedr pi avanti); i pari
sono
intercalati in levare tra una misura e
lĠaltra. Segue da pag. 7, 3Ħ mis., una composita
ascesa di due strati, ognuno formato da
uguali intervalli e durate, entrambi multipli
dellĠunit ritmico-diastematica
croma=semitono. Sono tutti, prendendo la somma
dellĠarco melodico-ritmico, quella
particolare
serie di numeri composti che sono ancora i
numeri triangolari, qui
interpretati appunto in una doppia lettura di
periodicit: nota pi grave il Si
(originariamente G), la m.d. interpreta il
3=T2 e il 6=T3 con semiminime
puntate e terze minori, mentre per la m. sin.
il 6 e
il 10=T4 con semiminime e toni (3+5). Cos
via, fino al 55=T10. Segue una nuova
ripresa delle
misure introduttive, in tagli pi vivaci, e
trasposta entro lĠambito appena
raggiunto di 55
semitoni: abbiamo la citazione del 55
o mis.55, poi i composti di 5 50+5
(rispettivamente allĠacuto e al grave),
10+45, [quindi una misura con le due armonie
in nuova interpretazione come
numeri triangolari] 40+15, [si inseriscono
talvolta alcune misure che glossano
lo stesso ambito con numeri
triangolari]
e a pag.8: 20+35, 25+30, glossa ppp,
ancora 25+30 (ma scambiando acuto e grave);
quindi dal 3Ħ rigo si impongono le
ÔarmonieĠ di num.
triangolari. Al 4Ħ rigo i num. 66 e
78 (sempre interpretati come intere misure,
qui citando lĠintroduzione)
Ôsfondano il tettoĠ
del F# acuto. Segue una doppia
esposizione
di num.
triangolari (in triadi), dai gi noti pivot G
acutissimo (verso il basso, come
un filtro passaalto)
ed E centrale (che si allarga
simmetricamente come un filtro passabanda che
allarghi la banda). QuestĠultimo,
rendendo mobile la gi nota centrale E-F,
interpreta i triangoli ora dritti ora
rovesci: vedi dal 5/4: dal
grave intervalli 0,1,3 riletti
dallĠacuto diventano 3,1,0, poi 5,2,0 al
contrario 0,2,5. Tutto ci ascoltando
la musica o leggendola sotto le dita diventa
molto pi semplice che a parole. Quindi, in pp, altra doppia
esposizione stavolta in bicordi a entrambe
le mani, la m.d.
esplora i bicordi-differenza tra
T(n+2)-Tn=num
dispari, la m.sin
sempre per moto contrario (stessi num. dispari,) e
poi per ascesa (si ottiene la serie numerica
con differenze n.dispari
ossia i numeri
quadrati,
fondamentale Ôsorella maggioreĠ della serie
numeri triangolari, che troveremo
spesso impiegata. Dopo tre misure, in 2/4,
riesposizione di n.quadrati,
ma alla m.sin. i
tricordi con centro mobile
[3]:
non pi il seitono
E-F ma il tono E-F#, con tutta la
folla di memorie di tonalit minori e maggiori
che si tira dietro. A pag.9
si approfondiscono ancora, nei numeri
triangolari, le differenze a distanza di
2,3,4,5,6 elementi, chiamate anche numeri
trapezoidali, numeri composti che
vengono divisi o in parti uguali (cicli di
seconde, terze, ecc., come
nellĠIntroduzione) o in modo ÔtriangolareĠ
(intervalli regolarmente crescenti,
creando un colore armonico triangolare che
sempre pi si afferma, anche perch
rigorosamente ottofonico.
Se analizziamo la serie
triangolare tradotta in semitoni, infatti,
abbiamo che dopo 12
note o numeri si ripetono gli stessi
intervalli accresciuti di 12 o ottava,
dopo 6 gli intervalli tornano indietro, dal
tritono alla settima maggiore; di
questi 12 suoni 4 sono presenti due volte
(ripropongono 2 volte un accordo di
settima diminuita o meglio di terze minori), e
unĠaltra serie di terze minori
assente. Tornando alla pag. 9, queste sequenze
polifoniche si muovono entro la guida
ferma della serie triangolare discendente dal
G acutissimo. AllĠultimo rigo
inizia un
altro algoritmo: i n. triangolari si chiamano
cos perch contano i punti di
cui sono costituiti triangoli di lato 1,2,3 ecc; o
per fare esempi pi concreti, pile complete di
bottiglie o altre cose impilate
similmente. Accrescendo tali pile, si ha
quello che i greci chiamavano gnomon,
un modello
sempre simile a se stesso al variare delle
dimensioni. Si pu interpretare ogni
triangolo come 3*n+1. Raggruppando a tre a
tre, posso creare un ÔfugatoĠ
su una sequenza di figure di semitono 1
(A#-B),
terza min.3 (G-B bem.)
e tritono 6 (E-B bem.)
1
3
6 10=3*3+1; 15=3*4+3;
21=3*5+6 28=3*9+1 36=3*11+3 45=3*13+6 55=3*18+1 66=3*21+3 78=3*24+6 Comincio a stancare o
a far
gustare lĠeleganza e coerenza di tali
ÔvisioniĠ? Il 78 (importante
raggiungimento, in quanto
tocca il G acutissimo e il
C# gravissimo, due note cardine del pezzo)
quindi letto, al 13/8 di pag.10,
come 27+26+25 (quindi come n. trapezoidale), e
poi 18+19+20+21 (idem, arriviamo
alla prima mis.
di pag.11), ma tra queste letture si
introduce due volte un elemento nuovo, F-DDD
(nuovo ma ancora 1 +3 o 3+1), che
sfocia nella sezione seguente, piena di
ribattuti nel registro acuto, dal
carattere credo piuttosto ÔallĠaria apertaĠ.
Se godono di
vita animale o vegetale non so, di certo
ricreano unĠaltra propriet dei n.
triangolari, che T2k+1=3Tk
+
T(k+1) es. T3=3*1+3; T5=3*3+6 T2k=3Tk+T(k-1)
es.
T4=3*3+1; T6=3*6+3 Siccome molti di
questi
numeri sono uguali alla somma di due
precedenti, si pu creare una rete di
coincidenze ritmiche. (Il ritmo breve-breve-breve-lunga
pu ricordare un celebre ritmo beethoveniano). Questa idillica
parentesi
sembra interrotta dal violento 78=13*6, ma in
realt esso condivide lo stesso
ritmo 3+1. Al ¾: 78=21+36+21(=T6+T8+T6), il 21
sia come 3*7 sia trapezio 8+7+6; quindi una mis. dopo
lo stesso 36=18*2, poi accordo ambiguo 5+4+5
(forse =2+3+4+5 o viceversa
5+4+3+2). Continua attraverso lo stesso ritmo
ostinato 3+1 una
parte pp a
metronomi leggermente variabili. Ecco la
ÔnumericaĠ sempre di accordi triangolari,
basata sulle due formule precedenti : 55=3*15+10
; 66=21+3*15 ; 28=3*6+10 ; 21=3*6+3;
15=3*3+6 ; 36=6+3*10 ; 45=3*10+15
(questĠultima la pi ricca di riferimenti
incrociati agli aggregati precedenti,
in questo lĠintuizione musicale non indietro
alle formule matematiche, spesso
anzi le anticipano). Pag.12 fino a inizio
pag.13 suddividono
ambiti triangolari, da molto grandi a
sempre pi
piccoli e
raccolti scomponendoli in due
ÔtriangoliĠ di misure variabili che
incastonano un rettangolo posto sempre nel
registro medio. Tutto una varsione musicale di
questa
formula: T(n+k)=Tn+nk+Tk. Si parte dal
66= T4+4*7+T7 = T5+5*6+T6 =
T6+6*5+T5 = T7+7*4+T4
Le ultime due mis. o somme sono
simmetriche alle prime, cambia solo la
distribuzione dei registri, musicalmente non
banale, tanto pi che la condotta
delle parti di particolare continuit da una
misura allĠaltra, costituendo
una crescita molto naturale. Da mis. 275 una simile
configurazione si raccoglie in piano intorno
allĠambito 28,
particolarmente ostinato, e bisogna
evidenziare i suoni legati tratti fuori dal
blocco di sfondo sempre simile degli accordi
di base in semicrome (che sono armonie
ÔtriangolariĠ). Ritmicamente tutto
ci scorre
su un calmo fluire uguale di crome, fino alla
sospensione aritmica di pag. 13 primo rigo, sulla
(finalmente) semplice sequenza T (di
numeri Triangolari) ascendente da 1 a 28. Il
punto di partenza, A440, il La
centrale gi ostinato, (era gi) la sorgente
di una simmetrica serie T
discendente; esse si combinano (da mis. 289), appena
sfasate: da questo sfasamento si producono i
numeri quadrati, essendo Tx+T(x+1)=X^2; esposti da 1
fino a
49=28+21. A mis.
293 lo sfasamento maggiore ogni semiminima
d 0+3, 1+6, 3+10É ossia numeri triangolari
centrati n^2-n+1. Dopo un retrogrado, si
ritorna ai numeri quadrati ottenuti
con un nuovo sfasamento delle sequenze
triangolari: mis. 289: m.d. 0,1,3,6
mis. 298: m.d. 0,1,3,6,10É
m.sin.
1,3,6,10
m.sin.
0,0,1,3,6É differenza-intervallo:1,4,9,16
0,1,4,9,16É Mis.302-304.:
scomposizione
in fattori di T(2k+1):
il sol pi acuto di nuovo lo
0, e abbiamo 6=2*3(tre terze min.), 15=3*5 (4
quarte giuste), 28=4*7, 45=5*9,
66=6*11, 91=7*13 (omessa nota pi grave),
120=8*15. La m. sin. suona
in bicordi anche i T, pari, la m.d. oltre al
Sol ottiene
una scala di toni. Segue una bipartizione di T
in suoni pari e dispari. III. (Sviluppo?)
Pag.14 reagisce ai nervosismi analitici
precedenti con un assai pi esplosivo
arpeggio ascendente sui n.quadrati
(da 81 a 1 sol
acuto), subito riproposto con arpeggi
discendenti sempre pi ampi separati da
ribattuti (figura da qui in poi importante,
che realizza pianisticamente
lĠaddizione di tratti triangolari). Coppie di
T consecutivi sono comprese tra
quadrati, come gi visto: 1+3, 3+1, 3+6, 6+10,
10+15,
15+21, 21+15, 21+28, 28+36, 36+45 Dopo una brusca pausa
il range 81 ricoperto dal trapeizodale
16+15+14+13+12+11. Il motivo di quattro
note con
ripetizione in centro, prima rapidissimo,
quindi esposto in modo molto pi
calmo su armonie T.
A 324 m.d. T genera sempre armonie
a 4 voci con moto alterno: voce 1 e 3,
alternata a voce 2 e 4. A 325 T e il suo
inverso. Da 332 2T (suddivisa
1+1+2+2+3+3É esplorata a gruppi di 3 note. Da 346 in quiete crome,
procedimento simile, ma sommando due tratti
(figura gi impiegata da pag. 14). 336: intervalli
0,1,1,3,6 (=T), mis.
337: intervalli 1+1,2+2, mis. 338: 2+2, 1+1, mis.339 2+2, 3+3, poi T;
a 343: 3+3+4+4=(a mis.344)
2+2+3+3+2+2; 3+4+5+6=4+4+5+5=5+6+7= (in pppp)3+4+5+6
ascendendo (cambia lĠarmonia). ambiti generali, tra due
serie T: 6, 10, 14 (15-1), 18
(21-3) ossia la serie 4x+2 dei
numeri trapezoidali a 3 elementi:
0+1+2+3, 1+2+3+4, 2+3+4+5, 3+4+5+6. A 352 dei bicordi
ottenuti da
due num.
triangolari a distanza di 2 posti: 1+3, 2+4,
3+5: gli intervalli sono i n, dispari
tipici dei quadrati. Da 355 gli stessi
intervalli alla m.sin.
in scrittura a 4
voci (come mis.324), mentre la m.d.
continua il gioco perlato di un arcobaleno di
crome con parlante ribattuto
centrale, su procedimenti simili a quelli gi
visti. Da 374 si possono inserire
due
misure che coprono lĠintera estensione
del pianoforte. Come spesso,
lĠoccasione un singolo suono, che diventa
nuova origine di nuovi
spazi cristallini. Si tratta di una tessitura
a 4
voci, punctum
contra punctum
salvo arpeggi dovuti allĠestensione e alla
ricerca di chiarezza. Da un Fa
diesis grave si dipartono alla m.d. due serie T,
mentre alla m.sin.
la voce centrale tiene il Fa
diesis e la grave scende di toni. Nel secondo rigo
TUTTE le
voci presentano
sequenze orizzontali T e armonie S (Square o quadrati)!:
la pi grave dal Mi bem.,
seguita dal Tenor
a due
ictus di distanza; lĠAlto e il Superius hanno origine
nel LA acuto, ma partono da T(-3) e T(-5).
Sarebbe lungo dimostrare come questa
particolare configurazione abbia queste
particolarit melodiche ed
armoniche. Gli arpeggi delle
miss.
376-383 sono S, e le loro trasposizioni si imperniano
sul Sol centrale, mentre le voci intorno ad
esso progrediscono ad ogni battuta
per 2,4,6,8 semitoni. Gli elementi forniti
finora
sono sufficienti per
poter analizzare le
configurazioni successive. Vorrei notare
ancora a 394 gli ossessivi S
presentati in modo in parte nuovo, con al centro non
pi il ribattuto ma unĠoscillazione di due
suoni, per cui si ottiene unĠarpeggio
simmetrico. Da 402
seconda met si esplorano le somme di
quadrati, con le seguenti
strutture: sol+fa
diesis= 1^2+ tre seconde maggiori
fa diesis , mi,re)=5;(2^2+3^2=4+9
(ottenuto
accostando 3 seconde maggiori a 4 terze
minori, fa 13= nona minore- ovviamente
essendo intervalli bisogna aumentare di 1 il
numero di suoni: 2*2=4 si ottiene
con 2+1=3
seconde maggiori); quindi
(a mis. 404) 4
terze minori e 5 terze maggiori, ossia
9+16=25, che inoltre uguale a 6 quarte,
essendo una terna pitagorica. Gli
accordi sf sono
commentati da arpeggi S (quadrati). La misura dopo riarrangia il
3*3+4*4 nel
seguente modo: 4+3+4+3+4+3+4, pi elegante e
anche eufonico. A 406
16+25=41, due misure dopo 25+36=61. Tutta
lĠesplorazione, ad accordi e arpeggi
S, della sequenza 1,5,13,25,41,61 (formula:
x^2+(x+1)^2=2x(x+1)+1, ossia numeri
quadrati centrati, v. http://oeis.org/search?q=1%2C5%2C13%2C25%2C41%2C61&language=english&go=Search) intonata tra due
sequenze S sfasate di un posto,
ossia ancorata al fa diesis come 0 o punto
di simmetria. A 409 la m.d.
espone in semiminime un canto fermo T, che con
gli arpeggi della m.sin.
crea degli incontri armonici uguali alla
suddetta
sequenza S centrati. Il grande arpeggio della
m.sin.
Discendendo (mis.410)
abbiamo: T-2T (tre intervalli uguali, ossia
2T, +1 semitono mi-re diesis). E
cos via, fioriscono
altre generazioni simili,
similmente precise. Da 414 iniziano i
numeri
esagonali, sequenza che pu essere derivata da
T, scindendola in T dispari e
pari (questi ultimi si ottengono da num. esagonali di ordine
negativo, utili a dare completezza e
coerenza alla serie). Il sol acuto fff richiama il 72 di mis. 72, il suo
attacco accompagnato da un commento ppp in crome
dodecafonico, ottenuto con 3 teste di numeri
esagonali. Questo piccolo ponte
porta da
una zona quasi drammatico a uno scoppio di ilarit, di
beffardi accordi discendenti. Questi non sono
ottenuti che per esplorazione dei
numeri trapezoidali, o spezzoni di T privati
della base: di essi, gi
riscontrati in precedenza, si espone una
curiosa propriet, per la quale ogni 4 numeri crescenti si
pu saltare a un trapezoidale di
ordine superiore (qui con pi suoni). Per tale
ÔlegameĠ sono necessarie delle
trasposizioni. 2 suoni: (0),1,2,3 3 suoni:1+2=3;
2+3=5; 3+4=7; 4+5=9 mis. 419: 4 suoni
2+3+4=9;
3+4+5=12; 4+5+6=15; 5+6+7=18 5 suoni: 3+4+5+6=18;
4+5+6+7=22; 5+6+7+8=26; 6+7+8+9=30 mis.420: 6 suoni:
4+5+6+7+8=30; 5+6+7+8+9=35;
6+7+8+9+10=40; 7+8+9+10+11=45 7 suoni:
5+6+7+8+9+10=45,
ecc. Questa propriet pu
essere
poco stupefacente per un matematico (lĠultimo
addendo di ogni riga uguale ai
primi due della successiva), ma affascinante
ed elegante a una lettura
musicale. Mis. 423: accordi T
(trapezoidali) completati ogni
semiminima, costruiti attorno a dei pedali
centrali, mentre le parti esterne si
allargano di 1,2,3,4, x semitoni. Il Lentissimo dopo la
corona
pu ricordare il corale ÔO Ewigkeit, du DonnerwortĠ e quindi
pi
vicino a noi il Violinkonzert
di Berg,
ma prima di tutto unĠapplicazione dello
stesso principio su armonie S: i
quadrati a 3-4 voci, 0,1,4; 1,4,9,16;
1,4,9,16,25; 9,16,25,36; 16,25,36,49. Se
agganciati a un Mi bem. centrale, le altre
voci, essendo gli intervalli numeri
dispari, si muoveranno per toni, terze magg.,
tritoni (semitoni pari). A mis. 428, sullo stesso
Mi bem. centrale, si espande
invece la sequenza T (o meglio, a ritmo
responsoriale, i due suoi sottoinsiemi
rappresentati dalle due serie gi viste di
numeri esagonali: 0,1,6,15,28
alternati a 0,3,10,21É). Vivace subito,
pag.19: altra
interpretazione di T (che ascende da Fa diesis
centrale), come poliritmia e
generazione di scale, talea
e color
in termini medievali, qui coincidono.
M.sin.
3*1 come 3
semitoni disc.=1 terza min. asc. e gli stessi
valori in crome e multipli. Similmente
6=3*2, poi 10=2*5, ,
15=3*5 (scale mixate a 445).
Nella m.d. voce
interna abbiamo unĠaltra disposizione
ritmica di T, quella bustrofedica: 6=
2,1,3
10= 2, 3,1,4
15=
5,1,4, 2,3
21=3,4,2,5,1,6;
28=4+3+5+2+6+1+7
3+3
5+5=2+4+4
5+5+5=6+6+3
; 7+7+7=3+6+6+6 Sommando tali valori
a coppie
adiacenti, si nota la natura poliritmica
propria di tale disposizione. Da mis.448 la
scrittura a tre
righi e lĠuso di una corda si sforza di far
coesistere pi livelli a stretto
confronto: la sequenza S, rapidi arpeggi ff allĠacuto, in f staccato sequenze
T ma esposte con intervalli
uguali sequenze esagonali mp in
centro, e poi accordi e arpeggi ppp al grave 2T
discendente. Il range complessivo si espande dal gi
usato Fa diesis centrale,
muovendosi su e gi: 1
-3
+6
-10
+15 -21 sommatoria:1,
-2,
4,
-6,
9,
-12, che d
allĠacuto S, al grave -2T. A mis.
457 T apre nuova parte che si espande a numeri
figurati di ordine crescente: a
458 S, a 459 pentagonali, 460 ettagonali, a
461 decagonali, e a 462 infine
esagonali e S, entrambi fondamentali per
sviluppi immediatamente successivi. A MM=70, intorno al Sol
centrale, quadrati su basso discendente per
toni. Si continuano ad esplorare matrici su
pedali interni e voci che si espandono per
intervalli uguali, su un ÔcantoĠ o
sequenza matematicamente e musicalmente
pertinente. Da 475 si hanno ad esempio
strati di intervalli
armonici 5,4,3,2,1, ogni voce
canta T, e gli strati vengono ÔsfogliatiĠ,
ossia la risonanza dellĠuno
introduce il successivo. Uno strano amplissimo
singhiozzo o procedimento di
agilit su salti che possono far pensare
Scarlatti non altro che una nuova
incarnazione di armonie T, o sequenze di suoi
intervalli dilatati. Essi si
alternano ad arpeggi S, Esagonali, T, ecc., su
pedali interni che bilanciano lo
sballottamento su tutta la tastiera (che
sempre un unico spazio, i registri
dĠottava non sono mai casuali n riducibili).
Da 501 si afferma con tremoli un
ponte declamatorio, su armonie T che ammiccano
a tonalit (vi sono accordi a 4 voci identici ad
accordi minori e maggiori, ma incastonate
nellĠarmonia T, ottofonica
e con fondamentali
relazioni di tritono). A 508-510 La gi
sperimentata procedura di matrici T in
armonie a 6 voci
sono arpeggiate e rilette
enfatizzando sempre voci diverse. ed esplode
verso il tetto-Sol acuto, poi da mis. 512 ridiscende
(su note T) citando misure
dellĠIntroduzione. IV. Tutto ci porta a
una
sorta di Ripresa
trasfigurata
dellĠascesa iniziale: ma parte da un range 38 e la dinamica
sempre pi che fortissimo. Il carattere
esclamativo riflette un famoso appunto dai
quaderni di Gauss
dove si legge: T+T+T=N :eureka! Ossia tre numeri
triangolari
sommati possono dare qualsiasi numero N. Un altro criterio rispetto
alla scomposizione di N in fattori
primi, molto pi difficile da dimostrare.
Ogni T da me rappresentato
dagli ormai consueti accordi T, e al massimo
tre di essi contigui coprono
quindi il range
da un Do diesis grave (pavimento che
poi cede verso il grave) fino al tetto acuto,
mostrando la relazione di Gauss.
Cos si sale da 38
a 53 finch improvvisamente (mis. 539) non sparisce
tutto e si staglia un grande
arco melodico e monodico su
durate scandite: base croma, i seguenti valori
1 2 3 4 5 6, 2 3 4 5 6, 3 4 5 6,
e dei
corrispondenti suoni T ogni volta trasposti
lungo
suoni T; 4 5 6,
come
si vede una struttura in versi ad acrostico
5 6
(si provi a
leggere in verticale). Essa riempie un totale
cromatico di 6
21 suoni (T6), in
un
modo che mi ricorda la ipercoerenti
tassellazioni
dello spazio esplorate da Escher. Questa meravigliosa
struttura
occupa tutta una misura di 91 crome; il numero 91
uno Ôpseudo primoĠ uguale a 7*13, anche T13,
ma deve molte delle propriet
viste su allĠessere anche un numero
piramidale, somma dei primi quadrati
1+4+9+16+25+36, di cui do lĠelegante
disposizione a triangolo gi analizzata,
in cui ogni rigo lascia lo spazio residuo
esatto per i righi successivi.[4] Una pagina e mezza dedicata quindi
ad approfondire qualche aspetto
della misura precedente, che resta ben
riconoscibile allĠacuto mentre subito
sotto di esso si esplorano varie
caratteristiche, utilizzando T, scale
cromatiche, ecc. A 578 una nuova idea,
sempre
su T discendente da Do acuto ma in scorrevoli
crome, e ÔaccompagnatoĠ da crome
con dolci intervalli di terze magg. e seste min. (in
realt potenze di due). Se gli intervalli
armonici sono dolci, le melodie T
coprono come la precedente
un arcano totale cromatico.
Sono tutte sequenze T ripiegate o ÔwrappateĠ tramite
operazioni di congruenza.[5]
Utilizzo qui solo moduli
potenze di due, gli unici che
danno il totale cromatico, virando T dal
sapore ottofonico
che ha su 12ET.[6]
La m.d. riempie
dapprima una decima (appunto in 16
crome), poi tale sequenza passa alla sinistra
in senso retrogrado, mentre la
m.d. ha unĠaltra T su 8 semitoni+8 in
retrogrado. Le potenze di 2
sono facilmente sovrapponibili: continuando
abbiamo alla
sin. 8 misure di 64
semitoni, alla destra per due
volte 16+16, cui si sovrappone in stretto
1
1 1 1
2
2R 2
R
4
4R
4
4R
8
8R
8
8R 16
16R
16
16R 32---------------------------------------------------------- ---------- V. Miss. 590 sgg.: Conclusione
in due parti: 1) Triangolo di
Pascal. Su misure di 1/8,
2/8, 4/8,
8/8 si espongono alla destra sempre sulla
stessa sequenza T i suoni 0;
0,1; 0,1,2,1+2; 0,1,2,3,1+2,1+3,2+3,1+2+3,
ecc. Si tratta
di tutti gli incontri possibili di n suoni, o
il numero di scelte, inclusa la
non scelta
(silenzio) o tutti, e sono sempre potenze
di due. Il numero di bicordi dato dai numeri
triangolari, il numero dei tricordi da quelli
piramidali, ogni scelta
leggibile nel famoso Triangolo di Pascal o di
Tartaglia, che mostra i
coefficienti binomiali o di scelta. Mio il
criterio di ordinamento di tali
aggregati, o come allĠinizio in ordine di
densit crescente e dal grave
allĠacuto, poi altri criteri di simmetria che
semplificano anche per lĠocchio e
la mano la
realizzazione di tali passi. I coefficienti
di un dato n sono infatti
simmetrici: per n=3 ad es.
sono 1,3,3,1 ossia 1 volta 3 suoni o 0 suoni,
3 volte 1 o 2 suoni. La mano
sinistra nel frattempo funge quasi da
ÔcontatoreĠ, ascendendo da un Do diesis
grave (sempre quello come pedale ostinato!)
lungo potenze di due.
[1] Questa durata indicata con i tempi 1/1, 2/2 (1/4=60 MM), 3/3 ossia terzine (1/3= 60MM), 4/4 (1/4=60 MM), 5/5 ossia quintine (semiminima=100 MM), persino 13/13 (13 crome, semiminima=130 MM), 7/7 semiminima=140 MM.
A mis. 2 e 5 inoltre gli armonici o suoni ÔmutiĠ hanno unĠintensit: suggeriscono di riprendere il tasto con smorzamento parziale.
[2] Si narra che Carl Friedrich Gauss, uno dei giganti della matematica, diede una dei primi segnali del suo genio a otto anni, quando alla richiesta di sommare i numeri da 1 a 100 egli rispose allĠistante 5050, spiegando il procedimento che era equivalente a sommare 1+100=2+99=3+98=É ecc, cio 101*50 volte, secondo la formula che trov n(n+1)/2. Riincontreremo Gauss verso la fine di tale resoconto.
[3] Pi analiticamente, la m.d. segue i n.triangolari come prima, la m.sin. la serie di n. quadrati (segmenti di due intervalli o tre suoni consecutivi)
[4]
Il 55 veniva similmente rappresentato in un passo del mio 1, 3, 6,
10... battiti/misure a mano libera, che come si pu
vedere gi dal titolo sfrutta anchĠesso le sequenze
triangolari. Gli unici
altri due triangolari che intersecano le sequenze piramidali
condividendone
propriet sono 1 (ehÉ) eÉ 208335 (É!), su cui non mi auguro
di comporre alcunch. La pi
minuziosa analisi che conosca di ci pure
in italiano, nello spettacolare sito di Mauro Fiorentini ;
v. http://www.bitman.name/math/table/156
.
[5] Le congruenze o moduli si devono anchĠesse a Gauss, che nelle sue grandi Disquisitiones Arithmeticae, scritte a 21 anni fond lĠaritmetica modulare. Di un numero modulo un altro si prende il solo resto, e si classificano le classi di resto e le operazioni con moduli che ÔereditanoĠ le propriet di resto.
[6]
Tale ÔrefrattarietĠ delle potenze di due rispetto a T
dovuta al loro essere
Ônumeri scortesiĠ (v.
http://www.bitman.name/math/article/742)