Don    Pierino   Gelmini

 

 

SCHEDA BIOGRAFICA

 

   Nato a Pozzuolo Martesana in Provincia di Milano, il 20 gennaio 1925 (in realtà il giorno 19, e registrato il 20!), Pietro Gelmini (oggi da tutti conosciuto come "don Pierino") vive la sua infanzia e la sua adolescenza nell'ambiente della campagna lombarda. Vita semplice, ispirata ai principi cristiani della sobrietà e della laboriosità, del rispetto per il prossimo e per la natura, della venerazione per gli anziani, dell'osservanza dei comandamenti di Dio e dei precetti della Chiesa: senso della presenza di Dio nelle cerimonie liturgiche, nella vita familiare e - soprattutto - nella persona dei poveri e degli svantaggiati.

   Dopo aver frequentato le classi primarie presso l'Istituto Salesiano di Treviglio, alla scuola del maestro Domenico Zanovello, consegue la maturità classica al Liceo "Cesare Arici" dei Padri Gesuiti di Brescia. A contatto con questi Padri, e seguìto particolarmente dal suo professore di filosofia, il P. Santambrogio, affronta una prima volta la prospettiva di abbracciare la vita sacerdotale.

   Collabora ai moti della resistenza locale per aiutare altri giovani amici a sfuggire ai rastrellamenti tedeschi e dei miliziani della Repubblica di Salò e, alla fine del conflitto bellico, nel periodo di transizione amministrativa, ricopre nel suo paese la carica di Presidente del Comitato Nazionale di Liberazione.

   Dopo la guerra si orienta verso l'impegno politico ed inizia gli studi universitari.

   Approfondendo la propria ricerca personale "recupera" l'antica prospettiva di abbracciare la vita sacerdotale, si presenta al Vescovo di Grosseto - diocesi bisognosa di clero disponibile a confrontarsi con una realtà umana particolarmente povera e provata - e si prepara al sacerdozio.

   Il 29 giugno 1949, nel duomo di Grosseto, viene consacrato sacerdote. Nominato Assistente Diocesano della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica), per dieci anni è parroco in zone povere e di miniera. Dapprima a Casal di Pari, dove opera alla ricostruzione di una piccola comunità cristiana provata - fino all’assassinio del precedente sacerdote - dalla crisi del dopo guerra. Poi gli viene affidata la costituzione di una parrocchia a Bagno di Gavorrano, una realtà dominata dal lavoro della miniera e dal complesso disagio umano, ideologico ed economico, che questa realtà lavorativa comportava negli anni '50. Tra l'altro, si trova in prima fila nei soccorsi e nella solidarietà con le vittime della disgrazia (42 morti) nella miniera di Ribolla.

   Successivamente viene convocato a Roma come Assistente delle ACLI e da qui viene chiamato, dal Cardinale Segretario di Stato del Vaticano, al compito di Segretario del nuovo "Cancelliere di Santa Romana Chiesa", S.E. il Cardinale Santiago Luis Copello, Arcivescovo di Buenos Aires e primo prelato latinoamericano di lingua spagnola insignito della porpora.

 •  Risale al 13 febbraio 1963 il suo incontro con Alfredo, in piazza Navona a Roma. Da questo fatto prendono le mosse tutte le successive fasi della costituzione della Comunità Incontro. In viale Vaticano, tra l'indifferenza e la critica di molti, Don Pierino comincia ad ospitare i primi ragazzi incontrati sulla strada.

In questo modo conosce e collabora anche con quella misteriosa figura di "diacono", il francese Boyer, che in quegli anni - quando ancora nessuno si muoveva - accoglieva in una soffitta di piazza Navona giovani sbandati e barboni.

 •  Nel 1969 si trasferisce - sempre a Roma - in una casa più ampia, all’Infernetto, vicino a Casal Palocco, nei pressi del porto di Ostia. Cominciano ad arrivare da lui i primi ragazzi tossicodipendenti da eroina. Ed è là che, ospitando - ancora senza tempi o criteri precisi - ragazzi che si rivolgono a lui, curando la loro assistenza legale e visitandoli in carcere, Don Pierino mette progressivamente a punto uno stile di vita e delle regole che costituiranno l'ossatura ed una iniziale struttura organizzativa della Comunità Incontro. Si passa così dalla semplice attenzione al singolo all'elaborazione di un complesso programma comunitario.

 •  Finalmente, con l'apertura del Centro di Mulino Silla, presso Amelia (Terni), il 27 settembre 1979 nasce la prima realtà che, gestita direttamente dai residenti responsabili, darà l'impronta a tutti i Centri successivi.

 •  Nel frattempo, il 24/2/82, la Comunità Incontro si costituisce - con atto notarile - come "Libera Associazione, per l'assistenza ai tossicodipendenti, alcolisti, anziani, portatori di menomazioni psichiche e fisiche e a quanti siano emarginati, abbandonati od in particolari condizioni di necessità". Don Pierino vi assume l'incarico di Segretario Generale.

 •  Nel 1983 "il prete dei drogati - come scrive un quotidiano nazionale - arriva fino a Palermo, nel cuore della mafia, a contrastare la droga e ad accogliere i tossici". Dopo la prima realtà, aperta a Palermo, la Sicilia ora conta una trentina di Centri nel suo territorio.

 •  Come suo Fondatore e Segretario Generale, Don Pierino decide di dotare la Comunità Incontro anche di una pubblicazione di collegamento e di informazione e così, nel 1984, nasce il bimestrale "il Cammino" a cui, dal 1992, si aggiungerà il bollettino di collegamento "Esser-C.I.". e dal 1994 la partecipazione ad una cooperativa che gestisce “Umbriaviva”, una emittente radio-televisiva a diffusione locale

 

  • Nel 1987 l'impegno di Don Pierino valica i confini dell'Italia e, grazie alla collaborazione della Congregazione dei Padri Terziari Cappuccini, apre in Spagna un Centro della Comunità, "Molino de Sierra". A questo seguiranno, negli anni successivi, altre sedi, residenziali e di accoglienza, fino a dare alle realtà iberiche un assetto amministrativamente autonomo.

 •  Nel 1988, Don Pierino sigla un accordo tra la Comunità Incontro e il governo della Thailandia per la costruzione, a Lamsai, nei pressi di Bangkok, di una struttura polivalente che oggi ospita giovani e adulti, oltre a centinaia di bambini e di adolescenti con problemi di emarginazione, di droga e di miseria (circa 600-700 residenti). Nel ’94 sorge il centro di Mae-Sod (sulle colline dell'oppio, ai confini con la Brimania), nel ’95 Tharée (ai confini con la Cambogia e il Laos), e nel ’98 – nelle strutture di Lamsai – apre anche il centro femminile.

Con la sua attività di informazione e di prevenzione, la C.I. ha stretto rapporti con le istituzioni carcerarie (con stages formativi anche in Italia), e ora il metodo comunitario è applicato anche in alcune carceri thailandesi attraverso accordi che prevedono anche il trasferimento dei tossicodipendenti dalla detenzione alla comunità.

 •  Il 17 gennaio 1988, Don Pierino viene insignito, a Mulino Silla, del titolo di Esarca Mitrato della Chiesa cattolica greco-melkita, dallo stesso Patriarca di Antiochia, Gerusalemme, Alessandria e tutto l'Oriente, S.B. Maximos V. Questa investitura gli apre le porte del Medio Oriente dove presto sorgono – o sono in fase di realizzazione -sedi di accoglienza a Beiruth (Libano), ad Aleppo (in Siria), nella Valle della Bekaa.

 •  Nel novembre 1998, invitato da S.B. Michel Sabbah, Patriarca Latino di Gerusalemme, con una delegazione della C.I. si reca in Israele e con la commissione patriarcale per la lotta alla droga (costituitasi per incarico del governo locale) getta le basi per: - un gruppo d'ascolto a Gerusalemme; - l'accoglienza di alcuni palestinesi in Italia; - la realizzazione di un Centro in Palestina, a Taybeh. La realizzazione del progetto si potrà avere non appena le tensioni sociali avranno trovato una chiara composizione.

 •  Nel maggio 1989 con una delegazione della C.I., Don Pierino si reca:

- in Canada, per avviare a Toronto un centro di ascolto che, in forma autonoma, rispecchi in quel Paese l'esperienza della C.I.;

- in Colombia per studiare l'attivazione di alcune realtà residenziali proposte dai Padri Terziari Cappuccini, dopo il riuscito avvio dell'esperienza spagnola;

- in Bolivia, invitato da mons. Tito Solari, Vescovo di Santa Cruz, per gettare le basi di una presenza della Comunità Incontro.

 •  Attualmente, in Bolivia, la C.I. è presente con una ventina di sedi tra cui:

- i tre Centri maschili di San Carlos - provincia di Ichilo – (adolescenti, accoglienza, residenza) e la fazenda di San Borja, all’interno della foresta amazzonica. Qui, oltre ai Centri residenziali, è sorto un paese ("Corazon nuevo") dove chi ha finito il programma comunitario, può vivere con la propria famiglia una forma di vita comunitaria coltivando prodotti alternativi e competitivi con la stessa produzione della coca;

- i Centri femminili di La Guardia, al “Km 14”, vicino a Santa Cruz: -bambini, - adolescenti, - ragazze madri, - residenza;

il "Centro Polivalente" a Santa Cruz: una grande casa che accoglie ogni giorno decine e decine di poveri che vi trovano sempre da lavarsi, da mangiare, da dormire e, soprattutto, persone che li accolgano come in famiglia;

- la prima Clinica per malattie infettive della Bolivia, al “km. 13” da Santa Cruz.

 •  Nel 1990, colpito dalla sofferenza e dalle morti dei suoi ragazzi a causa dell'aids, Don Pierino si propone come "cavia" per sperimentare su di sé il vaccino anti-hiv. Nei primi mesi del 1991 la sperimentazione prende il via suscitando vasta eco in tutto il mondo ma, soprattutto, rilanciando la ricerca verso una maggior attenzione all'uomo piuttosto che agli interessi del mercato farmaceutico.

 •  Nel 1991 si apre una sede residenziale anche in Croazia, a Cista Velika. In seguito allo scoppio della guerra nell’ex Jugoslavia, questa struttura è stata affidata ad un gruppo locale di volontariato che gestisce una cooperativa di recupero e orienta alle comunità in altri paesi chi ne fa richiesta.

 •  Nel primo semestre del 1993, Don Pierino conduce una serie di trasmissioni televisive, alla Rai, che riscuotono grande successo e rilanciano la presenza del sacerdote nei mass-media. Il programma era "Rock-cafè".

 •  Le esperienze fatte in Thailandia e in Bolivia, maturando il pensiero e lo spirito della Comunità, hanno rilanciato anche per l'Italia la necessità di realizzare sedi di accoglienza per persone non "inquadrabili" nelle strutture pubbliche o private esistenti, affinché anche chi non chiede altro possa ottenere, almeno quando ne presenta la necessità, un tetto, un pezzo di pane, insieme con una presenza amica che offra assistenza umana e sanitaria.

 •  Nel settembre 1993, un primo gruppo di giovani della Comunità Incontro parte per la Costa Rica e vi apre il Centro della Valle de los Reyes, dedicato ad Alfredo Nunzi, il giovane alle origini della C.I., incontrato da Don Pierino il 13 febbraio 1963 e morto il 12 luglio 1992. A questa sede se ne affianca subito un’altra, di pre-accoglienza, a San José.

Sorgono quindi i centri “Colibrì” (per bambini), “Pura vida” (per adolescenti), “Tres gaviotas” (per adolescenti maggiori), “Puerta del sol” (per l’accoglienza). Queste strutture vengono ufficialmente inaugurate il 20 gennaio 1995.

 •  Il 2 agosto 1994 viene aperta una sede nel castello di Chanteloup nei pressi di Parigi, mentre il primo gruppo residenziale nel centro di accoglienza di Lugano, in Svizzera, in una villa messa a disposizione dal Comune, prende possesso della struttura nel giugno del ‘95.

 •  Col 1994 iniziano, nella scuola di formazione di Santa Marinella, i corsi dell’Istituto tecnico commerciale (parificato) al quale si aggiungerà, prossimamente, anche quello per geometri. A Mulino Silla è, invece attiva, la Scuola d’arte e l’Istituto tecnico professionale.

   L’8 gennaio 1995, preceduto dai giovani arrivati al convento Kostanjevica, a Nova Gorica il 27 dicembre ‘94, don Pierino inaugura il primo centro comunitario in Slovenia.

 •  Dopo un sopralluogo, nel mese di febbraio, il 30 marzo 1995 i giovani della Comunità Incontro si insediano anche nella Fazenda Barity Vermelho (Victoria Regia), in Brasile, a 70 km da Brasilia per dare vita alla “città dei ragazzi” finalizzata all’accoglienza dei “meninos de rua”.

 •  Mentre altre case si aprono, nel frattempo, in Italia, Spagna, Bolivia (in cui il 29 giugno 1995 è stata inaugurata e presentata al Paese dallo stesso Presidente della Repubblica l’opera complessiva di don Pierino), è prossimo il viaggio nel Kazakistan per definire il progetto di avvio di una presenza operativa della Comunità Incontro. Nel frattempo la diocesi di New York comunica di voler mettere a disposizione una propria struttura per dar vita ad un’esperienza comunitaria.

 •  In Thailandia, che ha visto sorgere anche i centri di Maesod (confine con la Birmania) e Taré (con Laos e Cambogia), dal 15 al 18 maggio 1995 si è tenuto il 14° Convegno della Comunità Incontro, “Comunità senza frontiera”, in cui si ribadisce l’internazionalità della sua azione e si comunica “il suo costituirsi in Fondazione internazionale per la liberazione delle potenzialità dell’uomo, della sua mente e del suo cuore; una sede della ricerca scientifica e umanistica, clinica e spirituale, punto di incontro tra diverse discipline e diverse religioni. Il castello di Chanteloup, a 30 km da Parigi, ospiterà l’équipe di ricerca, internazionale ed ecumenica, “per aiutare l’uomo a ritrovare se stesso e a ritrovarsi nei suoi fratelli”.

 •  L’Aspromonte è un’ulteriore sfida, lanciata durante il 15° Convegno, “La Speranza riparte dal Sud”, tenutosi a Reggio Calabria dal 18 al 22 settembre 1996 come lancio per la presenza dei giovani della Comunità Incontro nel cuore nascosto e sofferto della Calabria. Dal 1° dicembre 1996, ai piani di Zervò (tra Platì, Scido, Santa Cristina e Oppido Mamertina) 30 residenti gestiscono una struttura che già nell’estate ‘97 ha accolto centinaia di ospiti della Comunità e dato ospitalità a migliaia di persone salite sull’Aspromonte trasformato, creando così anche posti di lavoro per la gente della zona.

 •  Nell’ottobre ’98, invitato dalla N.I.A.F. (National Italian American Foundation), è ospite d’onore al “galà” di Washington e all'ONU. Nascono i progetti per la comunità di New York ora in fase di apertura.

   Il 12 gennaio 2000 la Comunità Incontro è riconosciuta presso il Dipartimento Informazione DPI/NGO ONU con propri osservatori a New York e a Vienna.

   Il 14 giugno 2000 è nominato Presidente dell'"Osservatorio sociale per la promozione delle politiche giovanili e del volontariato" della Provincia di Roma.

   Il 20 ottobre 2000 il Santo Padre, Giovanni Paolo II, riceve in piazza San Pietro in udienza riservata 30.000 rappresentanti della Comunità Incontro e tiene un discorso con cui consacra ufficialmente la "Cristoterapia" come metodo di recupero dall'emarginazione e dalla droga.

   L’11 marzo 2002, a sei mesi dall’abbattimento delle twin towers, apre a New York il primo centro della Comunità Incontro negli Stati Uniti.

   Nel corso del 2002 procedono i rapporti con Gerusalemme per una prossima apertura di un centro sperimentale di formazione per operatori dell’accoglienza

   Di prossima apertura è il centro ad Almaty in Kazakhstan, dedicato a Giovanni Paolo II.

   Il 12 maggio 2003 – essendone stato nominato, nel 2000, Presidente – inaugura, a Torvaianica, la sede dell’Osservatorio della Gioventù della Provincia di Roma, per farne un centro pilota di “una scuola di vita che formi alla condivisione e alla politica come strumento di partecipazione e di solidarizzazione”, da proporre alle Province e alle Regioni interesaste.

 

 

Bibliografia:

Don Pierino ha collaborato a numerose pubblicazioni sulla solidarietà e sulla testimonianza sacerdotale ed evangelica. Per quanto riguarda la sua opera segnaliamo:

·      ·       “Così semplicemente”, (edizione in proprio), in tre opuscoli, rispettivamente per i residenti, i responsabili, le famiglie della Comunità Incontro.

·      ·       “I volti, i nomi, la storia di 25 anni”, di Vincenzo Masini (Ed. La Parola, 1987)

·      ·       “Eravamo drogati… esperienze di liberazione”, di Nicola Dellisanti (Cittadella editrice, 1988)

·      ·       “Lettere dalla droga” edizioni PIEMME (1990).

·      ·       “Giocavamo con la droga”, di E. Russo e L. Salvoldi (Paoline, 1992).

·      ·       “Don Pierino Gelmini incontra la musica italiana a Rock Cafè”, di P. Negri e A. Olcese (Paoline, 1993)

·      ·       “Proposta di vita, la Comunità Incontro (genesi, storia, sviluppo)”, Edizioni Paoline (Milano 1992), già tradotta in inglese, spagnolo, russo, francese e sloveno.

·      ·       “Lettere dalla speranza”, edizioni PIEMME (1997).

·      ·       “Fiori di mare” (raccolta di pensieri con una riflessione sulla Cristoterapia), di prossima pubblicazione alle Edizioni San Paolo.

·      ·       “Alzati e vola”, un volume fotografico con reportages testuali e iconografici che documentano sull’attività della Comunità Incontro in tutto il mondo, (Ed. San Paolo, dic. 1995).

 

  

TITOLI, ONORIFICENZE, RICONOSCIMENTI

Don Pierino Gelmini, Sacerdote cattolico della Diocesi di Grosseto, è stato nominato, con documento del 2 dicembre 1987, Esarca Mitrato del Patriarcato di Antiochia e tutto l'Oriente, nella Chiesa greco-melkita cattolica.

Sono moltissimi i riconoscimenti, i titoli e le onorificenze conferitegli, quale fondatore della Comunità Incontro, per la sua azione umanitaria nel mondo. Per non parlare delle centinaia di targhe, di crest e di premi consegnatigli in tutti questi anni, nonché della cittadinanza onoraria attribuitagli da diversi comuni, italiani ed esteri, tra cui: Santa Cruz de La Sierra, Vittoria, Monghidoro, Castel di Tora, Pozzuolo Martesana (suo paese natale), e - in Aspromonte - Scido, Oppido Mamertina, Santa Cristina, Montanaso Lombardo, Avola..

Tra i premi merita ricordare:

Premio Internazionale "Marcello Candia 1985"

"Albero d'Oro" (Roma, Campidoglio 15 dicembre 1990)

Premio "Albert Schwaitzer", della Fondazione Johann Wolfgang von Goethe de Bâle (Strasburgo, 10 giugno 1992)

Distinzione "Servitor Pacis" della Path to peace Foudation", che sostiene la Missione permanente della Santa Sede all'ONU (New York, 15 giugno 1999)

 

Alcuni titoli ed onorificenze:

Commendatore al merito, della Repubblica italiana

Cavaliere dell'Ordine Equestre della Santa Croce di Gerusalemme (29 giugno 1969)

Maggiore Garibaldino e Primo Cappellano della Legione Garibaldina (21 ottobre 1974)

Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine Cavaleresco Militare di San Casimiro (29 giugno 1980)

Gran Comandante dell'Ordine di Georg Whasington (New York, 25 novembre 1981)

Membro della "Honor Legion of the Police Department City of New York" (4 luglio 1983)

Commendatore dell'"Orde del Merit" del Principato di Andorra (24 dicembre 1986)

Onorificenza di 1a classe del Nobilissimo "Ordine della Corona di Thailandia", da S.A.R. il re Bhumibol Adulyadej

Laurea ad honorem in Pedagogia dell'Università degli Studi di Lecce (17 ottobre 1995)

Diploma del Governo del Distretto Federale di Brasilia (17 dicembre 1996)

Decorazione "Andrés Ibañez" della Prefettura di Santa Cruz (Bolivia)

Ufficiale dell'Ordine del "Condor de los Andes", dal Presidente della Repubblica di Bolivia

Medaglia al merito per servizi umanitari, del Governo municipale di Santa Cruz de La Sierra (Bolivia)

Decorazione "Bandera de Oro", del Senato Nazionale della Repubblica di Bolivia (21 ottobre 1998)

Collare dell'Ordine patriarcale della Santa Croce di Gerusalemme che porta il nome dell'Apostolo Paolo (riservato agli alti prelati), conferito da S.B. Maximos V il 29 giugno 1999

 

www.comunitaincontro.org

 

 

 

SUOR ALESSANDRA FALCO

 

  

Suor Alessandra Falco è una giovane suora che appartiene alla Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazaret.

Le suore operaie sono la presenza di Gesù nel mondo del lavoro, una piccola famiglia nella Chiesa! Con la loro vita, condividono le fatiche, le  gioie, le speranze di migliaia di uomini e di donne che ogni giorno lavorano per guadagnarsi il pane.

 

Sr Alessandra, impegnata nella pastorale giovanile, utilizza la musica per comunicare il Vangelo ai ragazzi e ai giovani e per testimoniare la bellezza di una vita con Dio.

 

Per lei cantare è pregare, è gridare la gioia, è raccontare il dolore…

 

A ritmo di rap, rock, funky, la sua musica ti coinvolge. Non ti imbroglia e ti esalta, ma subito ti riporta alla concretezza della quotidianità. Tutte le sue canzoni parlano di quello splendido cielo in cui si tuffano i tuoi occhi se vivi con Gesù e, allo stesso tempo, pacatamente, continuano a ricordarti che quel Cielo è sceso in terra a colorare di novità e di luce le tue fatiche, le tue sofferenze, le tue speranze.

Una musica semplice, giovane e bella... per incontrare un Dio semplice, giovane e bello!!! 

www.verolanuova.com/suoreoperaie

 

 

 

 

Suor Anna Nobili

 

La storia di Anna è quella di molte persone che si sono trovate a non poter scegliere la propria vita.
Vivendo in una famiglia indigente, da bambina passa la sua infanzia tra lavoro e famiglia, scoprendo da subito i morsi profondi che lascia nell’animo la povertà.
Crescendo, riesce però a trovare nella danza un modo per esprimere se stessa e le sue sicurezze: in poco tempo riesce a avere dei buoni contratti artistici che la portano anche a lavorare sia in eventi televisivi, sia in discoteca come cubista.
E finalmente può scegliere; e sceglie di vivere il momento, il piacere, l’esteriore.
Ma il Signore la attende al varco: una Messa di Natale, vissuta per caso dopo decenni di lontananza, risveglia la sua ricerca di infinito.
Ci vorranno molti anni prima di scegliere e sentirsi pronta per il Signore, anni di "cubo" e preghiera, anni di ascolto e scelte sofferte, ma la scelta sarà definitiva e determinata: diventare suor Anna.

Oggi, suor Anna vive e lavora tra le Suore Operaie della Santa Famiglia di Nazareth, ma attraverso il talento che Dio le ha dato, la possibilità di danzare, riesce molto meglio che con le parole a farci vivere la straordinaria opera che Lui ha fatto nella sua vita.

www.verolanuova.com/suoreoperaie

 

 

 

Rino Davoli

 

 
E' nato a Catanzaro il 11/08/1966, sposato con Beatrice e padre di due splendidi bambini, Tommaso e Ilaria, vive dal 1990 a Colognola ai Colli in provincia di Verona.

La sua passione per la musica è embrionale in quanto nipote d'arte (il nonno Bruno Giordano era un affermato direttore d'orchestra). Si e svezzato negli studi discografici degli zii Gigi Giordano e Jordan Sax (figure molto importanti per la sua maturazione musicale), crescendo in pratica a stretto contatto di validi musicisti e nutrendosi quotidianamente di latte e musica.

Musicalmente inizia a lavorare nel 1982 proponendosi in numerose rassegne musicali ed ottenendo un buon riscontro da parte degli addetti ai lavori.

Nel 1985 arriva il primo disco come duo "Pick-Up" dal titolo Caspitina che coraggio.

Nel 1986 partecipa al tour "Una canzone per la vita" organizzato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i tumori, ed ottiene grandi consensi grazie al brano "Una canzone d'amore" vincendo ben tre tappe ed esibendosi nella finalissima con artisti del calibro di Luca Barbarossa, Piergiorgio Farina, Donatella Milani, Cristiano Malgioglio ed altri.

Nel 1989 si propone come autore ed ottiene un gran risultato piazzando ai primi tre posti della rassegna televisiva "Estate Sud" altrettante sue canzoni.

Nell' occasione conosce Don Giuseppe Moscati, direttore delle Edizioni Paoline che apprezzandone le qualità d' autore e compositore, gli propone, la realizzazione di alcuni brani per diversi progetti discografici.. Si crea così con Moscati un rapporto molto solido che lo porta a collaborare con molti artisti d'ispirazione religiosa tra la quale lo stesso Moscati, ed a comporre diverse canzoni per le Edizioni Paoline e soprattutto nel 1991 il brano "Spirito da Figli" che diventa l'inno ufficiale della VI giornata mondiale della gioventù svoltasi a Czestochowa. Fanno parte di quella compilation (prodotta dalle Edizioni Paoline) anche i Gen Verde, Mariarita Viaggi, Kiko Arguello, Jean-Marie Benjamin, ed altri affermati artisti d'ispirazione cristiana. Nel 1992, si ripete realizzando due brani (Mille colori ed Every body) per la VII giornata mondiale della gioventù, inseriti nella compilation "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo" prodotta da Giuseppe Moscati.

Nel 1995 realizza l'album "Cosa resta&" con la quale raggiunge il 4° posto nella finalissima del festival internazionale Sing & Song (svoltosi a Jesolo e trasmesso da Tele Montecarlo), dove si esibisce al fianco d'artisti del calibro di Andrea Bocelli, Barbara Cola, Maurizio Vandelli, ed altri artisti internazionali. Segue l'album "Più Grandi e più Bambini" ispirato dal libro "Il Piccolo Principe". Nel 2000 e direttore artistico insieme a Gigi Giordano del 1° Premio internazionale Città di San Bonifacio che vede coinvolti i migliori giovani di Sanremo 2000, Castrocaro, Rimini Live Festival e dei più importanti festival d'Europa, nonché la partecipazione di Simona Tagli come presentatrice e Ivana Spagna in qualità di ospite e madrina. Nello stesso anno conosce l'Opera Don Calabria ed il carisma di Fratel Vittorino, tenuto vivo dai sacerdoti dell'opera ed in particolare da Don Santino Laffranchini, umile sacerdote che sconvolge nel bene la vita di Rino Davoli rendendolo più maturo come uomo di fede e come artista. Letteralmente coinvolto nella grande spiritualità del luogo (Oasi San Giacomo) è rafforzato nella fede, si rende ben presto conto che l'incontro non è casuale. Ed, infatti, nel 2001 in occasione del centenario del Santo e del 50° dell'Oasi, realizza una raccolta dedicata a San Giovanni Calabria (fondatore dellOpera) e a Fratel Vittorino dove tra l'altro si possono ascoltare le voci del Santo e del Fratello. Ormai è parte integrante dell'Opera Don Calabria ed insieme alla moglie Beatrice ed a Gigi Giordano consapevole del grande messaggio evangelico che si può dare con la musica, nel 2002, organizza in collaborazione con i giovani di Spazio Fiorito Mariano (gruppo giovanile fondato da Fratel Vittorino) il 1° Meeting REGNUM DEI "Arte e Preghiera" dove partecipano i più noti artisti e personaggi dispirazione cattolica tra la quale Don Antonio Mazzi, Luca Pitteri (Saranno Famosi-Italia 1) con il gruppo gospel Venice Gospel Ensemble, Roberto Bignoli, Giuseppe Cionfoli, Don Paolo Auricchio, Don Giuseppe Moscati, Michele Paulicelli, Don Paolo Spoladore, P. Sergio Tommasi, Jordan Sax, Gigi Giordano ed altri. Per l'occasione realizza insieme a Gigi Giordano la compilation "Regnum Dei" con le più belle canzoni degli artisti aderenti al meeting.Il meeting è ormai una realtà consolidata ed un appuntamento annuale che richiama centinaia di giovani ed artisti d'ispirazioni cristiana provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo.
Nel 2003 ha interpretato cinque canzoni ispirate alla mistica di Paravati, Natuzza Evolo, che fanno parte della raccolta "L'Incontro"  di recente pubblicazione.

 

 

 

 

 

 

don Mimmo Iervolino

 

Mimmo Iervolino, dal dicembre ’64 in questa vita. Sacerdote dal ‘94. Cantautore per passione e per vocazione. Ha al suo attivo quattro lavori discografici: "Innamorami di Te" (1994); "Fatti per essere" (1996); "Buonenuove" in CD e MC edizioni Paoline (in questo lavoro ha usufruito della collaborazione di valenti musicisti come Toni Bungaro, Claudio Passivanti, Niki Saggiamo, Aurelio Pitino ecc.); a maggio 2002 è uscito il CD, di Christian dance music, “Jesus on line”, CD da vedere (per la traccia multimediale) e da sentire.
Ha in attivo moltissimi concerti dal vivo. Il genere musicale spazia tra il rock melodico, la canzone d'autore e la Christian dance-music. Ha partecipato all' "Ankon" festival di Ancona nel dicembre ‘97, classificandosi primo e ricevendo il premio come miglior testo della manifestazione nientepocodimeno che da Mogol. A maggio ‘98  si è classificato terzo a "Inedito per Maria" (concorso tenutosi a Terni il cui direttore artistico era Eugenio Bennato). Ha frequentato la "Hope music school" per interpreti, ricevendo critiche molto positive da Andrea Mingardi, Mariella Nava, Gatto Panceri, Mario Lavezzi, Oscar Prudente, Aldo Fedele, Walter Vincenti ecc.
IL 26 e 27  novembre 1999 è stato all'Ariston  di Sanremo per la manifestazione "Giovani 2000: lasciateci nascere", il 30 aprile 2000 ha partecipato al concerto “Il mondo canta Maria” che è andato in onda su Telepace e il 6 maggio è stato ospite in Canton Ticino della manifestazione “Insieme per un mondo d’amore”. Il 3 aprile 2001 è stato ospite nella trasmissione “Ora locale” su Telelazio Reteblu, esibendosi dal vivo con due musicisti del suo gruppo. Dal 12 giugno 2001 è stato ospite nella rubrica kwvideo di kataweb.it. Il 10 agosto ha patecipato, nella sua nuova veste “dance”, al primo festival della canzone religiosa svoltosi a Caposele (AV), anche questa manifestazione è stata ripresa e poi trasmessa da Telepace. Il 14 agosto ha partecipato al decimo meeting dei giovani a Schio (VI). La manifestazione era in diretta su internet e sulle frequenze di Radio Kolbe (www.radiokolbe.org). Il 1 novembre 2001 è stato ospite nella trasmissione televisiva di RAI INTERNATIONAL, “Cristianità”, condotto da Suor Myriam Castelli. Tra il 5 novembre ed il 1 dicembre 2001 ha  tenuto una tourneè tra Canada e Stati Uniti insieme a Roberto Bignoli. Sono stati in diverse Radio Canadesi e Statunitensi per interviste e promozione dei loro concerti. A New York hanno cantato per un concerto organizzato da Radio Maria USA. E’ stato invitato a Washington come ospite italiano alla premiazione più ambita nella musica: il premio Unity Award, il 1 dicembre 2001. Ha partecipato alla manifestazione “Cantare per un perché”, a Milano il 24 gennaio 2002, organizzata da “Pater TV s.r.l.”: www.patertv.com. Pater TV ha anche prodotto un video concerto di don Mimmo. Il primo maggio 2002 ha partecipato al primo meeting “Cantagiovani” di Rivadolmo (PD) e il 4 maggio alla manifestazione mariana “Manto di rose” nella basilica di S. Giovanni Rotondo (FG). Il 15 maggio ha registrato una trasmissione intervista per BLU SAT 2000, andata in onda più volte per il programma “Abatjour”. Il 1 giugno 2002 di nuovo a Caposele per il meeting della canzone religiosa, poi andato in onda su Telepace e diverse altre emittenti cattoliche.
Il 27 luglio 2002 ha cantato davanti a 800.000 persone alla Giornata mondiale dei giovani a Toronto, durante il Festival dei giovani, che ha anticipato la veglia del Papa. A fine agosto 2002 è stato ospite del festival internazionale di Belozeem, in Bulgaria. Il 4 ottobre ha partecipato al programma di RAI UNO: “CASA RAI UNO”, condotto da Massimo Giletti. L’8 il 9 e il 10 novembre 2002 è stato di nuovo a Toronto per il FESTIVAL RELIGIOUS SONGS, dove è stato invitato come special GUEST. Il 20 novembre è stato intervistato da Emanuela Campanile per Radio VATICANA, cantando dal vivo diverse canzoni accompagnandosi con la sola chitarra.
Il primo maggio 2003, è stato al partecipatissimo meeting dei giovani a Pompei, il 2 maggio ha partecipato al programma “Neapolis” su RAI 3 (programma a diffusione nazionale), il 17 maggio è al meeting dei giovani di tutte le diocesi albanesi a Tirana, il 31 maggio sarà a Verona per l’altro importante meeting del Nord Italia: Regnum Dei.
Attualmente è studente in Scienze delle Comunicazioni Sociali presso l’Università Pontificia Salesiana in Roma.
Ha fondato l’Associazione culturale BUONENUOVE di cui per ora è presidente.

 

www.mimmoiervolino.it

 

 

 

 

 

 

I Krisalide

 

I Krisalide sono una delle più importanti christian rock band italiane.
Fin dalla sua fondazione ha ben chiara la linea artistica da seguire: un rock-funky dalle forti sonorità, con testi che si rivolgono all'uomo del nostro tempo, un uomo che, in questo particolare momento storico di cambiamento, cerca, spesso con sofferenza, una sua dimensione ed una sua identità.
I contenuti spirituali di molte canzoni sono il risultato di una fede che si interroga e si mette in relazione con le esperienze quotidiane, soprattutto con quelle delle giovani generazioni. Il nome cui si riferisce il gruppo, la crisalide appunto, sta ad evocare la metamorfosi che ogni uomo può compiere per fare il suo personale incontro con Gesù.
I Krisalide hanno partecipato a molte trasmissioni televisive, tra le quali "Racconti di Vita" su Rai 3, "Cristianità" su Rai International, "Help" su Tmc2; hanno inoltre suonato davanti a centinaia di giovani in varie occasioni, partecipando ad importanti festival, in Italia e alI'estero.

Le finalità dei Krisalide sono confluite nel primo libro-biografia, scritto da Davide Caprelli, fondatore del gruppo, sulla rock star americana Lenny Kravitz, intitolato "Che Amore sia", il quale include anche l’introduzione di Ernesto Olivero, fondatore del SERMIG di Torino.
Per la prima volta a Jubilmusic i Krisalide rappresentano una novità nel panorama della christian music italiana che non mancheranno certo di far parlare di sé.   

 

 

www.Krisalide.com

 

 

don Claudio Savio

 

 

 classe 1961, sacerdote dal 1995. Attualmente parroco presso una Unità Pastorale formata da otto parrocchie.

Con una grande passione per i mezzi della comunicazione sociale. Dal 1986 collabora con  RADIO PACE e TELEPACE.

Con Telepace ha seguito il Papa in alcuni viaggi all'estero (Polonia 1987 e Austria 1988) e in Italia (Toscana, Friuli, Verona...). Ha condotto per alcuni anni un programma per ragazzi che si chiamava EUREKA. Nel 1991 e poi nel 1997 ha seguito i giovani di Verona alle GMG polacca e francese.

In vista della GMG di Roma ha curato una trasmissione settimanale (in diretta) in preparazione al grande evento. Da tre anni conduce la trasmissione settimanale UNO PER TUTTI - TUTTI PER UNO (il giovedì sera) da due anni trasmessa da Telepace  anche via satellite in tutto il mondo. Questa trasmissione vuole andare alla ricerca del "mondo di bene" che non fa notizia ma che è presente attorno a noi. Cura programmi per la Radio (un buon giorno mattiniero, un programma di musica e una rubrica settimanale che "accompagna" chi sta tornando a casa la domenica sera.

Lo scorso anno ha presentato il Secondo meeting REGNUM DEI organizzato a Verona.

 

www.unopertutti.org

 

 

 

Simona Marchini 

 

Una tuttofare di lusso nel mondo dello spettacolo si racconta

Simona Marchini, eclettica donna dello spettacolo, è stata sempre attenta al suo universo artistico. Melomane convinta ha diretto registicamente diverse opere liriche. Il suo debutto televisivo è del 1980 nello show "A tutto gag", varietà di Romolo Siena in cui interpretava il personaggio della sgargiante prostituta Iside Martufoni, in surreali collegamenti dal raccordo anulare romano. Nel 1985 ha ottenuto un discreto successo, partecipando alla trasmissione di Renzo Arbore, "Quelli della Notte", nel ruolo di una svampita segretaria rapita dal mondo delle telenovelas. Nel 1997, realizza la mostra "Opera", percorsi nel mondo del melodramma" al Palazzo delle Esposizioni di Roma. In teatro non mancano interpretazioni degne di nota, come "Malemamme", per la regia di Guido Torlonia, a fianco di Enrica Bonaccorti e in "Ahi, corpo crudele" di Giuseppe Manfridi, per la regia di Piero Maccarinelli. Dal Febbraio del 1998 è Direttore Artistico del Teatro Stabile delle Marche. Oggi alla guida, insieme a Walter Attanasi e Mauro Mattolini del Festival di Todi. E’ in scena in questi giorni, al Teatro Sistina, nei panni di Eusebia in "Rugantino" a fianco di Maurizio Mattioli, Valerio Mastandrea e Sabrina Ferilli.

La tua passione per l’Opera quando nasce?
E’ un’eredità di famiglia, mia madre e mio padre entrambi melomani, mi hanno trascinato in una passione operistica senza fine. All’età di due anni già cantavo "Madame Butterfly" , ero una bimba curiosa e grazie a mio padre sono stata spronata ad interessarmi alle arti musicali. Il mio grande sogno era quello di diventare una cantante lirica ed ero anche portata. Imitavo Maria Callas e la Tebaldi, di cui sentivo spesso i dischi. Quando avevo quattordici anni, alcuni amici di famiglia cercarono di convincere i miei genitori a farmi studiare canto, ma i tempi erano diversi e i miei non se la sentirono di allontanarmi dalle normalità quotidiane che necessitano ad una bambina, ma la attrazione fatale verso l’opera è rimasta ed è sempre viva.

La tua prima emozione?
A sette anni, quando vidi per la prima volta "Madame Butterfly".

La tua famiglia ha avuto un passato operistico?
La mia è una famiglia di teatranti volontari: mio padre, uomo simpaticissimo, aveva recitato nella Filodrammatica del Dopoguerra. Siamo dotati di vena artistica, di umorismo spontaneo.

Anche tua sorella opera nel campo dello spettacolo?
Mia sorella ha aperto il Teatro Talia, uno spazio plateale per i bambini, dove si rappresentano dalle fiabe del Fratelli Grimm alle pièce più impegnative di Shakespeare.

Quando è avvenuto l’incontro con la settima arte?
Abitavamo a Monteverde Vecchio e la prima volta che andai al cinema, nell’allora Sala Il Vascello, vidi "Il ladro di Bagdad". Ero un ‘appassionata di film avventurosi, ma il lungometraggio più emozionante rimane sempre "Per chi suona la campana".

Il tuo primo ciak?
Parlerei di un incontro mancato che ha segnato profondamente la mia carriera d’artista e che risale all’età di ventitrè anni, quando Marco Ferreri mi chiamò per un film con Catherine Denueve, ma in quei giorni un grosso incidente mi costrinse ad un rifiuto forzato dalle condizioni fisiche. Ma ancora prima, all’età di sedici anni, persi l’occasione di lavorare con Elio Petri in "L’Assassino". Ho sempre partecipato a film di registi esordienti ed ho interpretato dei camei come in "Cresceranno i carciofi a Mimongo". Il cinema mi ha sempre interessato, ma forse non interesso a li!

Ha mai pensato di esordire come regista cinematografica?
E’ una realtà troppo tecnica, mi piacciono le sfide, ma non sono mica Pierpaolo Pasolini!

Ma se dovessi dirigere un film, quale storia ti piacerebbe raccontare?
Vorrei narrare una storia al femminile, anche perché solo nel nostro Paese c’è una carenza in questo senso, dovuta anche ad una manchevolezza distributiva, rispondendo così a delle leggi mercato inesorabili.

Come vedi la donna oggi?
Molto cinica, portata a ragionare virilmente e invece dovrebbe recuperare la sua femminilità, non esteriormente, ma interiormente, riacquistando dei valori perduti. Anche nel lavoro, dovrebbe affermarsi, attraverso potenzialità che esulino dalla fisicità. Le donne nella storia dell’umanità hanno formato gli uomini, devono riassumere il senso della responsabilità familiare.

Sei mai entrata in conflitto con la tua vita artistica?
Poche volte, anche perché ho sempre affrontato il rischio dell’insuccesso, cimentandomi in esperienze ardue. Ho un grande coraggio che mi porta a non entrare in crisi con il mio io.

Qual è il tuo più grande rammarico?
Non aver ancora potuto fare una regia lirica con mezzi finanziari adeguati.

Programmi futuri?
Sono stata veicolo lo scorso anno di una rifioritura dell’Opera a Teramo e quest’anno, in questa città abruzzese, curerò la regia della "Traviata" di Puccini, in cartellone il 25 Ottobre e poi in tournèe, affiancata da giovani e valenti interpreti.

Ti ha dato grandi emozioni interpretare Eusebia in "Rugantino", ruolo che fu della mitica Bice Valori?
Non ho ricalcato le sfumature attoriali di Bice Valori, ho cercato di scindere la mia interpretazione da quella precedente. Garinei e Trovaioli hanno affermato che nel carattere di Eusebia c’è molto di Simona Marchini, soprattutto nell’esternare una profonda tenerezza che, in questo caso, ingentilisce la ruvidezza campagnola del ruolo incarnato. Rispetto agli altri caratteri deve far ridere in maniera indiretta e la mimica unita alla gestualità ha un ‘importanza basilare.

Più regista o donna dello spettacolo tout court?
Mi definisco come un’incarnazione patologica dello spettacolo. La mia passionalità la metto al servizio di un’espansione artistica, un’amore per la costruzione perfetta delle cose del mondo.

Che cos’è il teatro?
E’ l’espressione della vita.

Come va interessato il pubblico?
Con il talento, ma l’attore deve essere specchio dell’umanità, di una verità di valori.

Che rapporto hai con la televisione?
Oggi è utilizzata malissimo, la gente ne fa un uso smodato e la qualità dei programmi è inesistente. Sono preoccupata per gli adulti di domani che oggi sono bambini plagiati dai mass-media, vivono una vita virtuale, incapaci di comunicare con la quotidianità. Bisogna riaccedere al sentimento che costa fatica e responsabilità, altrimenti si vivrà sempre in superficie, galleggiando su un mare di niente!

Se dovessi enunciare la tua morale, cosa diresti?
Di non fare agli altri quello che non vuoi che venga fatto a te!

Che posto hai dato all’arte nella tua vita?
Mi è cresciuta dentro, anche perché mio padre ha dato molto spazio alle arti visive aprendo una galleria che è rimasta in vita dal 1958 al 1974.

Quando è nata "La nuova Pesa"?
E’ nata nel 1985, come omaggio sentimentale a mio padre che se ne stava andando, non solo quindi arti visive, ma anche centro culturale per giovani artisti in cerca di un piccolo posto al sole!

Hai mai pensato di candidarti in politica?
Assolutamente no, anche perché i compromessi fatali della politica non mi interessano, sono troppo onesta per potermi mischiare alle ambiguità istituzionali.

Simona Marchini oggi che stagione sta passando?
E’ una stagione più consapevole, ho lavorato bene su di me ed oggi sono contenta.

La scomparsa di tuo padre quando ha influito sulla tua crescita interiore?
Mi ha fatto crescere di molto, anche se ero già grande, è come se avessi raccolto un testimone.

Che cosa hai ereditato da tuo padre?
Un amore infinito per la vita.

Che importanza hai dato all’amore?
In passato ho dato un’importanza assoluta all’amore: sono stata sposata due volte, il mio primo marito è stato un’amico d’infanzia, il padre di Roberta, il secondo è stato Ciccio Cordova.

Oggi come vivi l’amore?
Attualmente sono libera, ma non perché prediliga il lavoro, una porta del cuore è sempre aperta, ma sono molto esigente e auspico una storia importante!

 

 

 

 

 

Federico Stragà 

 

 

Al termine del servizio militare, nel 1997, si iscrive all'Accademia della canzone di Sanremo con il brano "La notte di San Lorenzo" scritto per lui da Claudio Sanfilippo; grazie alle sue grandi doti vocali riesce ad arrivare al primo posto delle selezioni. Proprio in quest'occasione lo nota il produttore Bruno Tibaldi, dell'etichetta Studio Lead, e gli propone un contratto con la Bmg. Così, nel 1998 Stragà approda a Sanremo dove presenta il brano "Siamo Noi", scritta per lui da Daniele Fossati. E' l'inizio di un'odissea artistica che lo porta ad incidere un disco, prodotto sempre da Tibaldi, che vede la collaborazione di Danilo Madonia, Umberto Jervolino e Oliviero Malspina. Estratti dall'album sono le fortunate hits: "Lascia stare i cantanti" e "Rosa Spina".

Ma è con la Sony che arrivo il grande boom, grazie ad un brano davvero divertente ed orecchiabile: "L'Astronauta", canzone prodotta da Studio Lead. Il brano entra nelle classifiche di gradimento di parecchie radio e anche le vendite sono ottime! In più, sia Bobby Solo che Franco Battiato, decidono di realizzarne due diversi remix!

Poi ecco il secondo singolo di Stragà, "Cigno Macigno", un brano scritto da Antonio Fabiane, suo cugino, e dallo scrittore padovano Marco Franzoso. Una canzone che fa parte del secondo album del cantautore bellunese "Click here" uscito il 26 gennaio 2001.

Il singolo estivo del 2001 è "Eleonora non si innamora". Poi nel 2002 c'è spazio per l'ultimo singolo "Il coccodrillo vegetariano". Ora a sorpresa torna a Sanremo in un'inedita e strana coppia con Anna Tatangelo; ci sarà da divertirsi!

 

 

 

 

 

 

Lisa

 

 

Lisa è nata a Gioiosa Jonica (RC) nel 1977, ma giù da qualche anni si è trasferita a Latina dove ha conseguito la maturità scientifica con ottima votazione.

La musica e la danza sono le sue passioni sin da bambina, quando inizia a frequentare diversi corsi di canto e di danza classica. Ben presto si esibisce nei piano bar, e un po' per gioco e un po' per mettersi alla prova, si iscrive ad i concorsi di "Castrocaro" e "Una Voce per Sanremo", giungendo alle semifinali nazionali.

Sempre in questo periodo prende parte alla nuova manifestazione "Sanremo Autori" e vince come miglior interprete!

Partecipa, superandolo a "Sanremo giovani" con il brano "Se".
Partecipa così, con grande successo, al Festival di Sanremo 1998, con il brano "Sempre", una vera chicca di Maurizio Fabrizio e Guido Morra. Celine Dion, super ospite al Festival di quell'anno esalta le doti di Lisa: "Sembra che canti un violino. Lisa sarà una stella". Oltre ai già detti piazzamenti sanremesi "Sempre" si è poi confermato un grosso successo radiofonico e non solo.

Innumerevoli sono le partecipazioni ed i riconoscimenti, tra cui da mettere in evidenza, il Premio Mia Martini, consegnato da Zia Sarina a Bagnara Calabra nell'Ottobre 1998 e ripreso in mondovisione e la straordinaria esperienza di Lanciano, dove si è esibita con l'orchestra sinfonica di 100 elementi provenienti da tutto il mondo, diretta dal maestro Pietro Mianiti per il repertorio di George Ghershwin.

Grazie al grande successo ottenuto anche dell'album dell'artista, il 10 Maggio 1999 viene pubblicato in Italia e all'estero il singolo in in lingua spagnola "Siempre".

Nel giugno del 1999 esce il nuovo singolo "L'essenziale" altro splendido brano, trasmesso a volontà da tutte le radio, ed il 20 maggio viene pubblicato il secondo album che prende il nome dal brano di lancio.

Il nuovo lavoro ha la direzione artistica di Maurizio Fabrizio e vanta tra glia autori diversi nomi illustri del panorama della musica internazionale, come, oltre allo stesso Maurizio Fabrizio: Guido Morra, Claudio Guidetti, Frank Musker e Lisa Stanfield. In più alcuni brano vengono mixati dal grande Steve Lion.

Nel febbraio 2000 intraprende una una ed esaltante esperienza, il Musical "Caino e Abele" di Tony Cucchiara con le coreografie di Renato Greco.
Un tour che ha toccato i più eleganti teatri del centro-nord, prima di approdare a Roma al Teatro Greco per 20 rappresentazioni, dove Lisa ha magistralmente interpretato il ruolo di Anna Frank e Giulietta.

Ma nel maggio 2001, Lisa torna alla musica, grazie ad un prestigioso contratto con la produzione francese Sempre Music distribuita da EMI France, che pubblica sul mercato francese l'album "Lisa", contenente il meglio della recente discografia di Lisa, che nelle radio è subito un grande successo.

Nel luglio 2002, Lisa partecipa al grande concerto "Italyani", nel mitico Molson Amphitheatre di Toronto in Canada, davanti a 16.000 italiani ed italocanadesi in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù.

Sempre nello stesso periodo esce in Francia, edito dalla Warner Music, il suo nuovo singolo "Adesso", una bella versione italiana di "I want to know what love is", grande successo dei "Foreigner". Il successo del nuovo lavoro discografico è grande e rimane per tutta l'estate nella top 100 dei singoli più venduti in Francia.

Ora la dolce cantante di Gioiosa ritorna nel suo paese per mostrare nuovamente al pubblico italiano le sue eccellenti doti vocali, così tanto amate dai francesi.

 

 

 

 

 

Agnese Ginocchio

Agnese diffonde con le sue canzoni un messaggio impegnato, che affronta non solo tematiche sentimentali, ma soprattutto sociali e a favore della Pace, contro tutte le guerre, attraverso la musica moderna, che spazia tra lo stile melodico e il pop-rock acustico.Ha partecipato a diversi concorsi di carattere  regionale e nazionale,uscendone talvolta finalista e vincitrice(Gran Premio della Canzone Italiana Roma-2000-categoria cantautori. Per bio/curriculum andare su: www.agneseginocchio.it)
L'impegno pacifista della cantautrice è molto marcato: "Ho cantato " - ci racconta Agnese - "alla recente marcia della Pace organizzata dal Comitato Caserta Città di Pace, svoltasi a Caserta il 14 Dicembre scorso. Ho cantato alla Marcia Nazionale Perugia - Assisi 2003 e sono stata intervistata da Sky TV. Partecipo alla maggior parte di tutte le manifestazioni pacifiste e Marce,fra cui spesso intervengo anche a cantare." Ho partecipato alla 36 Marcia nazionale di Pax Christi-Italia lo scorso 31 dicembre e sono stata intervistata da Avvenire 

La cantautrice ha scritto una canzone per la pacifista e attivista americana Rachel Corrie, schiacciata da un bulldozer israeliano mentre impediva attraverso un'azione nonviolenta, interponendosi col suo corpo, l'abbattimento delle case dei Palistinesi. "Ho conosciuto personalmente i suoi genitori, a cui ho cantato la canzone e consegnato il CD, qui in Italia a Ovada, in provincia di Alessandria in Piemonte, lo scorso 11 Settembre, all'inaugurazione di un centro per la Pace e la nonviolenza dedicato a Rachel, che è divenuta il simbolo mondiale dell'attuale movimento pacifista."

"No nel Nome PACE...si può uccidere l'uomo..!/No nel Nome PACE...si dichiara GUERRA..no!/No nel nome PACE si può osare il male..!Oh..no..no!Oh..no..no..!/Oh..no..no../Oh Colomba bianca insanguinata...oh Colomba bianca martire...!/(dedicated to :Rachel Corrie pacifist-By AGNESE Ginocchio Italian Songwriter for Peace..)

Agnese inoltre ha ricordato anche il pacifista inglese "Tom Hurndall",scomparso lo scorso gennaio 2004,in seguito ad un coma irreversibile provocato dalla ferita di un proiettile alla testa,che lo ha colpito mentre metteva in salvo un gruppo di bambini in Palestina.La cantautrice lo ha voluto ricordare scrivendo e dedicandogli una canzone composta qualche giorno dopo la sua scomparsa.

 

 

 

 

 

Devon Rex

La band salernitana dei Devon Rex nasce nel 1996, come gruppo "di spalla" del noto cantante Massimo Modugno, con il quale partecipano a numerose puntate della trasmissione televisiva "Domenica in". Da allora continua la loro collaborazione con Modugno, che accompagnano nelle tante serate e tournee in giro per l'Italia e il mondo. Contemporaneamente all'attività di toumisti, i Devon Rex hanno cominciato a dedicarsi ad un progetto musicale del tutto personale.

Massimo Baldino alle tastiere, Mariella Nardiello voce solista Andrea Vischi al basso, si avvalgono della collaborazione della band composta da: Gianmarco Volpe e Pasquale Fasolino alle chitarre; Enzo Fiorillo alla batteria;; Antonio Baldino alla tromba e tastiere; Davide Cantarella alle percussioni. I Devon Rex hanno all'attivo un CD. totalmente auto-prodotto dal titolo "La Commedia che... ". Di recente sono stati tra i protagonisti del TIM TOUR, presentato da Red Ronnie, a Piazza del Plebiscito a Napoli, del GIFFONI MUSIC CONCEPT, presentato da Rosita Celentano, e della FESTA DELLA PIZZA patrocinata da radio KISS KISS e del Giffoni Film Festival.

Questi musicisti, prima del 1996 lavoravano gia' come tournisti, accompagnando vedette nazionali quali: Rita Pavone, Flavia Fortunato, Ivan Cattaneo, Alberto camerini, Gianni Nazzaro, Enzo Gragnaniello ecc.

Proprio dalla fusione delle molteplici esperienze musicali di ogniuno di loro, che spaziano dal classico, al pop, al rock, nasce il particolare sound dei DEVON REX.Un sound che voleva essere rock, ma che con il passare del tempo si è evoluto in qualcosa di diverso, una sorta di rock contaminato appunto dai diversi generi musicali che in diversa misura erano entrati a far parte del bagaglio di ognuno dei componenti.

La risultante di questo incontro di musicisti e' appunto il sound dei DEVON REX, un rock impreziosito da melodie anglosassoni e mediterranee, da arrangiamenti che fluiscono semplicemente ma che sono arricchiti da momenti sinfonici hard, funcky, pop.