Lo Spirito, che è il vento del Cielo, la vita semina nelle anime per la vita eterna.
Mons. Gilla Vincenzo
Gremigni m.S.C.

Il vento soffia dove e come vuole, il vento dello Spirito Santo.

In Lumine Stellae  -  (Nella luce della stella) -  Una barca a remi che naviga nel mare guidata dalla stella.

Con voi e per voi, ecco d'ora innanzi la mia vita; con voi e per voi, nella gioia e nel pianto, nel sereno e nella tempesta, nella lotta e nella vittoria; con voi, consigliere, consolatore, amico, fratello, padre; con voi, perchè con voi sia il Signore sempre.  G.G.

Gilla Vincenzo Gremigni
Nato il 22 gennaio 1891,
a Castagneto Carducci (Massa Marittima)
religioso dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù,
ne apprese la larghezza del cuore
traendo dalla povertà delle origini e dalla vita,
l'anelito più puro alle ricchezze dello spirito.
Fu ordinato sacerdote il 27 giugno 1915.
Pastore esemplare e Pontefice grande
si donò senza misura a Dio ed alla Chiesa
quale fedele servo di Cristo
per dar la Vita alle sue pecorelle.
Nel 1921 divenne Parroco
della parrocchia del Sacro Cuore del Suffragio ai Prati in Roma,
fu poi eletto vescovo di Teramo e Atri unite,
dove rimase per sei anni.
Trasferito a Novara il 29 giugno 1951,
ricevette ad personam il titolo di Arcivescovo il 17 aprile 1958.
Noto anche come oratore e scrittore;
eresse nuove parrocchie ed un nuovo seminario.
Nel culto del bello cercò l'amore del vero
con la vivacità della mente e la vastità della cultura
con la penna, la parola e l'opera,
intrepido difensore dei diritti di Dio
e dei suoi doni : Grazia e Verità.
Nella tenerezza per la Madonna temperò la fortezza del carattere.
Morì a Ghiffa il 7 gennaio 1963,
per riposare figlio ai piedi della Mamma,
nel Santuario della Madonna del Sangue di Re.

Clicca per vedere la foto di Mons.Gilla Vincenzo Gremigni con Papa Pio XII

Con piena trepida sincerità dissi che appartenevo a loro, perchè Gesù lo voleva

Così racconta di sè in uno dei suoi tanti libri :

Ricordo ancora...
Ero bimbo: cinque o sei anni ? Non so. Poco più poco meno.
Nel mio dolce paese di Toscana, aspettavo di crescere,
fremente alberello dei miei selvaggi colli,
segnati di cipressi, come di sentinelle, tra il cielo e la terra.
Oh, la notte, il vento che soffiava dal mare, sotto casa,
tra i cipressi stretti stretti, un'accolta di giganti in agguato.
Soffiava ? Tutto faceva, il vento, attraverso i cipressi.
Era vivo, vivo e fremente, vivo e dolente, vivo e violento.
Il cuore mi si spauriva. Chiamavo mia madre. Contro il vento ?...

Ho trovato, in un mio vecchio quaderno di note,
che da tempo non degnavo neppur d'uno sguardo,
pochi pensieri che ne fanno uno solo....
" Giugno finisce : ed ecco il vento - che ieri era il vento dei fiori -
a far la ronda al sole, sui prati biondeggianti.
Poichè, mentre l'acqua fa germogliare e il sole matura e il tempo fa i covoni,
il vento semina "...
Ed è la semina che richiama alla mente il divino Seminatore.

Il vento soffia dove e come vuole, il vento dello Spirito Santo.
Quel vento del Cielo ... accompagna chiunque nel mondo intenda,
per celeste impulso, d'essere il missionario di Gesù Cristo.
La cura d'anime è la continuità dell'apostolato di Cristo,
sotto l'effusione dello Spirito Santo,
secondo la volontà della Chiesa e del suo Capo.
Le pensavo, queste care cose, quando,
quasi di sorpresa, mi ritrovai in cura d'anime ?
Dovetti pensarle per forza.
Era di Pentecoste, quando, giovane d'anni,
mi presentai tutto smarrito al mio gregge che,
stretto con me intorno all'altare,
aveva riempito la chiesa, per vedere il nuovo pastore.
La curiosità, che s'appunta su mille cose,
trova sguardi di lince quando si accosta al prete.
Perfino ad Ars, quando vi giunse
- e nessuno lo aspettava, e non importava niente a nessuno -
un povero rozzo malvestito pretino di Francia, quella gente,
che dopo tanto sentì suonare a Messa, s'incuriosì...
Oh, un contadino ! Ma quando guardò meglio...
sull'altare vide un angelo.
Io non so cosa videro, quel giorno, i miei parrocchiani, sull'altare.
Io, certo, non vidi nessuno.
Neppure quando parlai, al Vangelo, e commentai
col respiro mozzato la sequenza di Pentecoste.
Poche parole, ma ci misi anch'io poveramente
e il vento dell'anima e il fuoco del cuore.
Mi sentirono ?
Me lo sono sempre domandato, e non ho mai saputo rispondere.
Io ricordo questo :
che con piena trepida sincerità dissi che appartenevo a loro,
perchè Gesù lo voleva ;
e dissi che sarei stato tutto loro,
nel sorriso e nel pianto, nella vita e nella morte.
Di loro, perchè Gesù lo voleva.

Cura d'anime.
Gesù non mi fece pensar troppo.
Provai la gioia e la fecondità dell'obbedienza.
La cura d'anime non è una missione ?
E ogni missione è fiore e frutto d'obbedienza.
Mi sentii così di primo acchito come uno
che giunge in una città sconosciuta e straniera.
Ma subito mi accorsi che no :
eravamo tutti della stessa famiglia,
avevamo tutti nelle vene lo stesso sangue.
La famiglia di Dio, e il Sangue di Cristo.
Il cuore mi si dilatò tutto.
Mi consolai, quando.....Mons.Benedetti,
se ne uscì fuori argutamente così:
- Ha un grave difetto...E' giovane, sì, forse troppo giovane.
Ma, me ne prendo l'impegno,
vi assicuro che egli se ne correggerà tutti i giorni...-
E son già passati ventidue anni.

Aperta sempre e aperta a tutti,
la casa di Dio è la casa dei figli di Dio.
Fanno pena le chiese chiuse...
Ma più una casa è aperta, più il vento ci soffia dentro.
In questa casa provvidenziale, che è la casa di Dio.....
... un uomo, scelto da Dio, sta alla mercè di questi venti.
Voi che leggete sappiatelo capire, compatire, aiutare
ed un pochino amare, quest'uomo,
soltanto perchè è l'uomo di Dio.
Dio ce l'ha messo per voi :
per insegnarvi a resistere ai venti del mondo,
per prepararvi ad aprire la mente e il cuore ai venti del Cielo.
Si dà troppa importanza ai venti mondani
e poca o nessuna premura si riserba ai venti celesti.
Lo Spirito, che è il vento del Cielo,
la vita semina nelle anime per la vita eterna.
Egli per questa divina seminagione si serve,
nella santa Chiesa di Dio, delle parrocchie.
Soffia, o Spirito, dai quattro venti.
A Dio !

Dal libro : " Casa al vento " 1943
- di Mons. Gilla Vincenzo Gremigni -

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Dissi che sarei stato tutto loro, nel sorriso e nel pianto, nella vita e nella morte. Di loro, perchè Gesù lo voleva.
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