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FRAMMENTI

di Terenzio Formenti

Questo libro è stato stampato nel 1991 ed è dedicato "ai nipoti"

INDICE


PRESENTAZIONE DELL'AUTORE

Piccolo, calmo,
dietro la tua bianca barba
si nasconde un bambino,
curioso,
sedentario e giramondo
che gioca con le stelle
e i colori,
vola per le città
e tra betulle riposa.

Sognati fiumi
intridono dei tuoi mattini il sonno
e giochi 
a inseguir sogni
rubandone colorati petali
loro inventando parole
e drammi e poesie.

Alchimista,
del futuro inventore,
vai per il mondo
regalando libri
di poesie-fiori;
poetando coppie 
che nella nebbia
l'anima si bevono, 
un arcobaleno nella notte,
o treni
che in perdute steppe
sognano lontani.

Poesia di Juan Baladán Gadea  
tradotta da Terenzio Formenti

SULLA BATTIGIA
UN GIORNO DI PRIMAVERA

sulla spiaggia disteso
ad occhi chiusi assorto 
respiro 
la musica del mare

rompe il silenzio
del primo sole
un borbottio sommesso
di piccole onde

le gocce parlano
parlano fra loro

colgo frammenti 
di lingue conosciute
odo parole
che vengon da lontano

bisbiglia ognuna
alle vicine 
una sua storia
carpita a un popolo
sulle spiagge del mondo
 
e sotto quel sole
la babele della terra
diventa per l'uomo
armonia dell'universo

UNA GOCCIA DI MARE

ogni goccia di mare
è  oceano
rugiada
lacrima d'infinito

HERAKLION IN DISCOTECA

solo

buttato
qua e là 
da note
che rimbalzano
potenti
dalle pareti

mi aggiro
vagando
stranito
tra farfalle
di luce
che turbinano
nel buio
dello spazio

nel vuoto
della mente
vagano
i fantasmi
dell'anno
finito
e spento

1 Gennaio 1990

I MULINI DELLA PIANA DI LASITHI

pallide
immense
farfalle
agitano
bianche
frenetiche
ali

prigioniere dell'uomo
invano
chiedono al vento
che le liberi
nel cielo


CRETA I RUDERI DELLA CHIESA DI SAN TITO

dalle crepe 
d'una antica pietra
spaccata dal tempo
esplode nel sole 
un anemone bianco

stupito e felice
per la vita
ricevuta in dono
guarda perplesso
le pietre
rugose e stanche
che gli fanno corona

CRETA PLASMATA DAL VENTO

sul crinale
dell'isola
s'incontrano i venti

nubi di sole
fulmini di tempesta
piegano
gli ulivi
ad accarezzare la terra


inventando
profili di sogno
e anfratti di magia
rabbrividisce
la roccia 

UN PICCOLO GRANELLO DI SABBIA

un piccolo
granello di sabbia
trasparente
sulla battigia
accoglie 
e respinge 
talvolta
con rabbia
il mare
il vento
il sole
e gli altri granelli
che ama

ora...
nella notte
dorme

il mare
il vento
la luna
e gli altri granelli
lo cullano
con amore

ma il sole... 
non c'è


ATTIMO D'AMORE

l'armonia 
del corpo 
d'una donna

l'oceano
in una goccia

un fiocco
di neve
che cade
nel fuoco
d'un vulcano

FIERA DI SAN FAUSTINO
IL PALLONCINO A CONIGLIETTO

trattenuto
dalla mano di un bimbo
freme nel vento un coniglietto

nell'aria
nel sole 
con uno strattone
si libra 
nel cielo 
felice

piange un bimbo
e buia
cala 
la fredda notte 
sulla terra


ora... 
nuovamente
nel sole
dalle spine di un roseto
inchiodato
assisto sgomento
all'agonia d'una libertà

FRAMMENTI D'AMORE

una lacrima
cade nell'oceano
e si dilata
sulle spiagge dell'universo

un respiro
rapito dal vento
gioca
negli spazi infiniti

un raggio di sole
infuoca...  
due corpi innamorati 

IL PORCOSPINO

ieri 
nel buio silenzio del giardino
ci siamo incontrati

tu
chiuso
nella tua pelle di riccio

io
dentro
alla scorza d'uomo

in silenzio
ci siamo parlati

io
di foglie d'autunno 
che accendono raggi di sole

di tramonti 
che incendiano i cieli 
e accarezzano la terra

tu
di foglie 
che stormiscono  
nel silenzio della notte
	di gocce che cadono  
	senza farsi vedere
di cristalli di brina
che splendono 
ai primi raggi di luna
	di albe 
	che trepide
	infrangono la notte

ho desiderato accarezzarti
ma ho temuto i tuoi aculei

avrei voluto 
parlarti dei miei sogni
ma ho credutoche tu non mi capissi

in silenzio
ci siamo lasciati

OGGI

oggi

il vento

immane gigante buono

accarezza 
dolcemente
le grandi
piante del giardino

e sfiora
furtivo
i fili d'erba
del prato
TI TOCCO
ti tocco
ti sfioro
ti accarezzo
ti plasmo con le mie mani

ti incontro
ai confini dell'anima

forse

passeggiamo insieme
nei giardini dell'universo 

LA CERTOSA DI FIRENZE

una finestra illuminata

sola

veglia dall'alto
nella notte
la valle

dorme
la certosa-fortezza
il suo antico 
sonno

LA CERTOSA DI FIRENZE
IL GECO PORTINAIO

apro il grande cancello

acquattato nell'ombra
un piccolo geco
aggrappato 
alle sue mura
m'accoglie


la sua immagine
attenta mi segue 
mentre 
srotolando 
deboli fasci di luce
vago per scalinate
chiostri e corridoi
cercando la cella
che questa notte
darà
sapore 
ai miei sogni

" danzo al ritmo
del respiro dell'erba "

		       Gibran K. Gibran

"danzo al ritmo
  del respiro dell'erba"

piano 
mi muovo
se le libellule
danzano amore

accarezzo dolcemente
una nuvola rosa

la rugiada della notte
umida mi bacia

e la pioggia
battendo... 
mi culla
nel suo lento cadere

NELLA NOTTE
UN SOGNO E' SCESO A DANZARE

è sceso un sogno

corre tra i pensieri

tra i pori
della mia pelle
accarezzando le rughe
piano sorride 
per non svegliarmi

dentro
nell'anima
scatena tempeste
che domani
forse
non saprò riconoscere


nella notte
un sogno
è sceso
a danzare con me 


NELL'ATELIER DELLO SCULTORE

fruga 
la notte
ogni angolo
della stanza
e un raggio di luna 
paziente
raccoglie frammenti


ogni granello 
trova il suo vicino

ogni scheggia 
la sua compagna

intatto
sembra 
ricomposto il masso 

ma della statua
donata al sole
dentro è rimasta
l'impronta
che la luna
sola
conosce

MELLITA TESTUDINATA

conchiglia bianca
spoglia

dono dell'universo
ora
sulla mia scrivania

porti 
	alle mie narici
l'odore del salmastro
	
ai miei occhi 
il biancore dell'arena 
	
alla mia pelle
il brivido dell'onda
che accarezza
e vibra nel profondo

perfetta 
immensa 
è la tua forma  

mi parli

le tue parole non odo

sola mi giunge 
la nostalgia
di un mare
che tramonta

RADIO TELEVISIONE LUSSEMBURGO
UN POETA NEL SOLE

catturato
dall'occhio magico
del regista 

il volto truccato
e l'anima nuda

le mie poesie
trasformate in punti
e strisce d'arcobaleno
vagando fra le nuvole
col sole
rimbalzano 
nella cupola del cielo
ed entrano furtive
nelle case
illuminando volti ed emozioni


IL QUOTIDIANO

amabilmente adagiato
sulle pagine del giornale
- poltrona dell'universo -
i pori della mia anima nuda
sentono odori
                luoghi
                persone

cerco

ma non trovo

la gioia
che il mio corpo 
anela


chissà

forse
domani 

ALCHIMISTA DEL SEGNO E DEL COLORE

	             a Danilo Guidetti pittore

in punta di piedi  
sono entrato nel tuo mondo

raccolte con cura
in magiche cartelle
ho trovato
disegni di bimbi
incerti segni di mani
da poco uscite dal grembo materno

carte ho incontrato 
vecchia carta del pane
la fragranza abbarbicata alle fibre
carte sgualcite  
candide  
setate
carte   
carpite al vento  
all'acqua   al passato
carte scritte   
macchiate   
sudate
carte colte con cura 
dalle mani preziose degli amici

ho visto pietre
sculture della natura
lavorate per millenni

ho toccato con gli occhi conchiglie
fresche   
trasudanti ancora il salmastro della vita
fossili
   candide forme perfette
          uscite dal buio della terra
	                          della pietra 
           	                          della sabbia
	                          degli abissi   

ho letto versi
frammenti irrequieti d'anima di poeta


e le tue opere
mi hai presentato 
plasmate nella materia   
nella carne   
nell'anima
di coloro 
che ti ha preceduto 
e di chi
ora 
ti vive accanto 


ANIMA DI BIANCA BETULLA

si copre
di germogli
a primavera
la bianca betulla	 
 
esplodono
tenere foglie
alla tepida brezza

e man mano
l'estate s'avvicina
di verde intenso
ti ammanti

al nostro sole
ti neghi
per goderti
la tua anima bianca
nata per l'inverno
	     il ghiaccio
                la neve
e il vento del nord
che t'accarezza
cullandoti
tra le sue braccia

OGGI PER TE

oggi 
per te

amore mio

cercavo 
un fiore tra i cespugli

morbida 
mi ha baciato
una piuma di gabbiano

bianca come le nubi
volte al sole

grigia come il vento
foriero di uragani


di rosa 
ho aggiunto un tocco

rosa di tramonti
che donano aurore

UN GABBIANO NEL CIELO

sulla coltre
del mare

disteso

cullato
da un'onda 
senza tempo

respiro
un cielo
immoto


trasparente nel sole
solca 
un gabbiano
lo spazio
del mio sguardo

porta
a paesi lontani
il messaggio
della mia solitudine


RIFLESSI SULL'ACQUA

baci di luce 
che accarezzano
la pelle del mare

brividi di colore
che increspano
la scorza dell'anima

danza magica

preghiera
del crepuscolo
della notte

offerta
del crepuscolo
del giorno...

alla sete
di un uomo

UNGHERIA
PRIMO INCONTRO

nella nera 
notte 
profonda

all'ombra
d'una betulla
bianca

vedo la nebbia salire
nell'immensa pianura

un cane...
abbaia lontano
il mio odore straniero

BUDAPEST
LE TERME DELL'ISOLA MARGHERITA

silenziosa e attonita

immersa
nel liquido fetale
sgorgato
dalla terra madre

avvolta 
da vapori 
fluttuanti nell'aria

una folla dantesca
ruba al tempo
attimi di eternità

una coppia di amanti
statua vivente
immota
si bacia 

LA RAMBLA
IL PASSEGGIO DI BARCELLONA

innumeri
gocce
di gente
scendono
e salgono
il rio


una venditrice di palloni
appesa
al suo grappolo vivo
vola 
portata dal vento

un catalano
monumento vivo
sopra una panca
eretto

guarda lontano

un allegro pierrot
accompagna 
la sua lacrima 
triste 

innumeri
gocce di gente
inventano
il loro domani

KAERNTEN STRASSE
IL PASSEGGIO DI VIENNA

occhi 
occhi
occhi

sono gli occhi
di coloro
che mi vengono 
incontro

gli occhi 
non vedo
di quelli
che camminano 
accanto 

SARDEGNA
LOTTA FRA TITANI

scatenata
da un vento
ormai sopito   lontano
una mareggiata
s'avventa 
selvaggia
sulla deserta spiaggia 
 
solleva
da terra
impetuoso
il vento 
ondate di sabbia
negli occhi del mare

ma non diventa cieco
il mare

e la furia del vento
non si placa

SCIOGLIERO' FILI D'ARCOBALENO

scioglierò 
fili d'arcobaleno

a insipidi tramonti li mescerò
ne intriderò il manto della notte

grigie...
macchie di dolore cancellerò
a tristi giornate darò colore
a disperati pianti 
donerò speranza 

e tesserò un'amaca
per riposarmi un giorno 
cullato
dal vento dell'eternità

DUE FINESTRELLE

due finestrelle

di casa...
sulla parete
di un palazzo
che lucente
splende nel sole

conosciute
vedendosi a specchio
in una goccia
curiosa del loro 
volto innamorato

ora...
nella notte buia
perdutamente si amano

il mio sguardo
complice
le accarezza
tenero

QUESTA NOTTE

questa notte

ho accarezzato 
il vento

e la brezza 
m'ha baciato

preso per mano
da un refolo selvaggio
ho vagato
sulla terra

con una folata
di vento 
impetuoso
ho amoreggiato
nell'occhio
del ciclone


AUTUNNO

foglie

foglie rosse
	gialle
	vermiglie

foglie... 
bionde e castane
       trasparenti nel sole
	  turbinanti nel vento

negli occhi...
dolce ricordo
per un lungo
	  gelido inverno 

UN RITO

sei erano le vestali del tempio

erano sei le lampade
che ardenti
l'altare del chirurgo
illuminavano

nudo bruco entrai 
com'ero quando nacqui

sei paia d'occhi

penetranti
s'affacciavano
attenti

da un chador
verde mare
incorniciati


a me
moderno
piccolo gulliver
- al tavolo operatorio
bloccato -
buono 
un gigante... 
la pozione
dei sogni
infuse

i chirurghi non vidi

inconscio
partecipai
al rito
- sul mio corpo
 indifeso -
consumato
 

VISITA INATTESA

stamane
un colombo
posato sulla mia
finestra d'ospedale

tubando
ha portato
notizie
del mondo


da lanciare
nel cielo
un messaggio
gli ho dato 

esisto

a giorni...
anch'io 

volerò
ancora 
nel vento 

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