7 - Strutture geodetiche: teoria

La caratteristica di una struttura geodetica è quella di avere il singolo elemento formato da un triangolo che conferisce al tutto una grande robustezza. Di solito si parte dall’icosaedro tracciando sopra ogni faccia un certo numero di triangoli a seconda delle necessità. Non si può tracciare meno di quattro triangoli in una faccia perciò la prima struttura geodetica ricavabile dall’icosaedro ha 20 triangoli equilateri e 60 triangoli isosceli esattamente come l’icosdin. In gergo tecnico si dice che questa prima struttura ha "frequenza 2" (sigla FQ 2) perché per disegnare 4 triangoli si è diviso in 2 i lati dell’icosaedro. Man mano che aumenta la dimensione della struttura deve aumentare anche la "frequenza". I vertici dei triangoli tracciati devono coincidere con la superficie di una sfera. Ancora un dettaglio: i triangoli possono essere tracciati con i lati paralleli ai lati dell’icosaedro (sigla Pa) oppure perpendicolari (sigla Pe). In quest’ultimo caso non si utilizzano più i lati dell’icosaedro. La seguente figura riporta alcuni esempi in merito:

Per caratterizzare una struttura geodetica occorrono ancora due parametri ovvero il raggio della sfera che la contiene e quale porzione della sfera stessa si utilizza. Quelle piccole vengono utilizzate per 3/4, 2/3 oppure 1/2, le più grandi 3/8 e anche 1/4 ma in casi particolari come ad Aurovil in India si trova una grande struttura che è quasi una sfera completa. La seguente figura mostra una struttura tipo FQ 4 Pa sempre con lo stesso raggio ma con tre riduzioni:

Disegnare con precisione le varie viste di una struttura geodetica non è semplice specialmente quando la frequenza è alta. Nella fig. 26 si vedono i vari passaggi per ottenere il primo disegno della fig. 19; il lato del pentagono e del decagono devono avere la stessa lunghezza. Nell'ultimo passaggio (dal terzo solido di Archimede all’icosdin) si tracciano i raggi dei vari pentagoni, quelli dei pentagoni laterali sono un po' difficoltosi da ricavare geometricamente perciò conviene usare un coefficiente precalcolato. Anche ricavare la reale lunghezza dei raggi è difficoltoso ma basta dividere il lato del pentagono per 1,130826.


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