PINO MASI - ANTOLOGIA DI TESTI

LA VIOLENZA (brano di Alfredo Bandelli)

È cominciata di nuovo la caccia alle streghe:
i padroni, il governo, la stampa e la televisione;
in ogni scontento si vede uno ‘sporco cinese’:
"uniamoci tutti a difendere le istituzioni!

Ma oggi ho visto nel corteo
tante facce sorridenti,
le compagne, quindici anni,
gli operai con gli studenti:
"Il potere agli operai!
No alla scuola del padrone!
Sempre uniti vinceremo,
viva la rivoluzione!".

Quando poi le camionette
hanno fatto i caroselli
i compagni hanno impugnato
i bastoni dei cartelli
ed ho visto le autoblindo
rovesciate e poi bruciate,
tanti e tanti baschi neri
con le teste fracassate.

La violenza, la violenza,
la violenza, la rivolta;
chi ha esitato questa volta
lotterà con noi domani!

Uno, due, dieci, vent’anni di democrazia;
le pietre non sono argomenti, ci dice un borghese;
siamo d’accordo con voi, miei cari signori,
ma gli argomenti non hanno la forza di pietre.

Ma oggi ho visto nel corteo
tante facce sorridenti,
le compagne, quindici anni,
gli operai con gli studenti:
"Il potere agli operai!
No alla scuola del padrone!
Sempre uniti vinceremo,
viva la rivoluzione!".

L’ORA DEL FUCILE

Tutto il mondo sta esplodendo,
nel Vietnam si fa la storia,
l’America latina sta combattendo
e Cuba le ha mostrato
la via della vittoria;
in tutto il mondo i popoli
acquistano coscienza
e nelle piazze scendono
con la giusta violenza, quindi...

cosa vuoi di più, compagno, per capire
che è suonata l’ora del fucile

In Francia la tempesta della rivoluzione
metterà via De Gaulle dalla circolazione,
da Helsinki a Stoccolma,
da Madrid a Berlino
e anche qui tra noi
a Roma e a Torino
la guerra è dichiarata
contro i padroni uniti,
i giorni di pazienza
sono ormai finiti, quindi...

cosa vuoi di più, compagno, per capire
che è suonata l’ora del fucile

Tutto il mondo sta esplodendo
dall’Angola alla Palestina
l’America latina sta combattendo
la lotta armata vince in Indocina;
in tutto il mondo i popoli
acquistano coscienza
e nelle piazze scendono
con la giusta violenza, quindi...

cosa vuoi di più, compagno, per capire
che è suonata l’ora del fucile

L’America dei Nixon
degli Agnew e Mac Namara
dalle Pantere Nere una lezione impara:
la civiltà del napalm
ai popoli non piace
finchè ci son padroni
non ci sarà mai pace;
la pace dei padroni
fa comodo ai padroni,
la coesistenza è truffa
per farci stare buoni quindi...

cosa vuoi di più, compagno, per capire
che è suonata l’ora del fucile

In Spagna e in Polonia
gli operai
ci insegnan che la lotta
non si è fermata mai
contro i padroni uniti
contro il capitalismo
anche se è mascherato
da un falso socialismo,
e gli operai polacchi
che hanno scioperato
gridavano in corteo:
polizia gestapo,
gridavano: Gomulka
per te finisce male
e marciavano cantando
l’internazionale, quindi...

cosa vuoi di più, compagno, per capire
che è suonata l’ora del fucile

Le masse anche in Europa
non stanno più a guardare,
la lotta esplode ovunque
e non si può fermare,
ovunque barricate
da Burgos a Stettino,
e anche qui tra noi
da Avola a Torino
da Orgosolo a Marghera
da Battipaglia a Reggio
la lotta dura avanza,
i padroni avran la peggio quindi...

cosa vuoi di più, compagno, per capire
che è suonata l’ora del fucile

La polizia armata dalla reazione
ovunque nelle piazze
al popolo si oppone,
studenti e operai
vengono assassinati
perchè finora scendono
in piazza disarmati,
ma la pazienza ha un limite,
Serantini assassinato
sarà da noi compagni
ben presto vendicato, quindi...

cosa vuoi di più, compagno, per capire
che è suonata l’ora del fucile

LA BALLATA DELLA FIAT (brano di Alfredo Bandelli)

Signor padrone, questa volta
per te andrà di certo male,
siamo stanchi di aspettare
che tu ci faccia ammazzare.
Noi si continua a lavorare
e i sindacati vengono a dire
che bisogna ragionare
e di lottare non si parla più.

Signor padrone, ci siam svegliati
e questa volta si dà battaglia
e questa volta come lottare
lo decidiamo soltanto noi.
Vedi il crumiro che se la squaglia,
senti il silenzio nelle officine
forse domani solo il rumore
della mitraglia tu sentirai.

Signor padrone, questa volta
per te andrà di certo male,
d’ora in poi se vuoi trattare
dovrai accorgerti che non si può.
E questa volta non ci compri
con le cinque lire dell’aumento,
se offri dieci vogliamo cento,
se offri cento mille noi vogliam.

Signor padrone, non ci hai fregati
con le invenzioni, coi delegati,
i tuoi progetti sono sfumati
e noi si lotta contro di te.
E le qualifiche, le categorie
noi le vogliamo tutte abolite,
le divisioni sono finite:
alla catena siamo tutti uguali.

Signor padrone, questa volta
noi a lottare si è imparato,
a Mirafiori s’è dimostrato
e in tutta Italia si dimostrerà.
E quando siamo scesi in piazza
tu ti aspettavi un funerale,
ma è andata proprio male
per chi voleva farci addormentare.

Ne abbiamo visti davvero tanti
di manganelli e scudi romani
però s’è visto anche tanti mani
che a cercar pietre cominciano ad andar.
Tutta Torino proletaria
alla violenza della questura
risponde ora, senza paura:
la lotta dura bisogna far.

E no ai burocrati e ai padroni!
Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
Lotta continua a Mirafiori
e il comunismo trionferà.
E no ai burocrati e ai padroni!
Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
Lotta continua in fabbrica e fuori
e il comunismo trionferà.

LIBERARE TUTTI

Ci son tanti compagni
di cui siamo privati
perchè questa giustizia
li vuole carcerati
Però son fianco a fianco
ad altri proletari
che passano la vita
dentro i penitenziari
Si stanno organizzando
per far delle prigioni
una base di lotta
contro i padroni
Per questo hanno bisogno
anche del nostro scudo
se noi lottiamo fuori
per loro sarà un aiuto
Liberare tutti
vuol dir lottare ancora
vuol dire organizzarsi
senza perdere un'ora

Porci padroni
voi vi siete illusi
non bastan le galere
per tenerci chiusi
Facciam vedere
ai nostri sfruttatori
che per ognuno dentro
mille lottano fuori
Siam tutti delinquenti
solo per il padrone
siamo tutti compagni
per la rivoluzione
E tutti i riformisti
che fanno i delatori
insieme ai padroni
noi li faremo fuori.
Liberare tutti...

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