Il nome, proposto da Roberto Leydi nel 1962 (ispirato a una vecchia raccolta di Pietro Gori), fu assunto dal gruppo di cantanti e operatori che già operavano nell’ambito delle allora Edizioni Avanti!, poi divenute Edizioni del Gallo e infine Edizioni Bella ciao. Attorno alle figure di Gianni Bosio e di Roberto Leydi si raccolsero allora un po’ tutti i protagonisti del folk revival italiano, o per lo meno quelli operanti nel Settentrione. Alcuni nomi: Sandra Mantovani, Michele L. Straniero, Fausto Amodei, Sergio Liberovici, Tullio Savi, Ivan Della Mea, Giovanna Daffini. Organo del gruppo divenne la rivista omonima, mentre intanto si andava sviluppando l’attività di edizioni librarie e soprattutto discografiche (sotto l’etichetta « I dischi del sole »), ma di eccezionale importanza fu l’attività di concerti e spettacoli che portò finalmente ad ampia notorietà buona parte del ricco patrimonio canoro sociale tradizionale che veniva intanto ritrovato nell’attività di ricerca che corse sempre parallela alle altre attività del gruppo. Il primo spettacolo proposto dal Nuovo canzoniere italiano, fu rappresentato all’Umanitaria di Milano nel 1962 ed ebbe come titolo «L’altra Italia, canti del popolo italiano» (curato da Roberto Leydi e Tullio Savi) in cui cantarono Fausto Amodei, Sandra Mantovani, Michele L. Straniero. L’anno dopo, alla Casa della cultura di Milano verrà presentato un ciclo di spettacoli articolato in nove serate e che avrà titolo « L’altra Italia, prima rassegna della canzone popolare vecchia e nuova », cui aderirono numerosi personaggi del mondo culturale milanese e lombardo. Nel 1964 a Padova ebbe luogo l’anteprima dello spettacolo «Pietà l’è morta, la Resistenza nelle canzoni» e, nel giugno di quello stesso anno, nell’ambito del Festival di Spoleto, c’è la prima di «Bella ciao» che susciterà poi tanto scandalo. Nel 1966 viene presentato lo spettacolo «Ci ragiono e canto», che contribuirà ad acuire certe polemiche, che già comunque avevano avuto inizio l’anno precedente e che porteranno al distacco dal Nuovo canzoniere di Leydi, Sandra Mantovani, Bruno Pianta, Hana Roth, Matteo Deichmann. Nel 1967 esce il primo numero del bollettino « Linea rossa », sempre quell’anno viene fondata la Lega di cultura di Piadena, cui segue di un anno la nascita della Lega culturale di Aquanegra sul Chiese. Intanto matura anche il distacco dal gruppo di Nanni Ricordi. Nel 1973 nasce a Roma il circolo Gianni Bosio, sezione romana del Nuovo canzoniere italiano, e l’anno dopo viene organizzato un seminario sul tema «L’altra cultura. Interventi, ricerche, documenti sulla presenza alternativa della cultura popolare e proletaria». Tra i gruppi che in qualche modo si ricollegano alle attività del Nuovo canzoniere italiano vale la pena di ricordare i circoli Gianni Bosio di Roma, Torino, Chieti, Modena e di altre città, il Collettivo di lavoro G. Daffini di Reggio Emilia, le leghe di Piadena e di Acquanegra, il Nuovo canzoniere veneto, la Colonia Cecilia, il Canzoniere popolare di Bergamo, il Canzoniere grecanico - salentino di Lecce, il Gruppo operaio ‘E Zezi di Pomigliano D’Arco e altri ancora. Tra i musicisti e cantanti che agirono sotto l’etichetta del Nuovo canzoniere, da ricordare Giovanna Marini, Ivan Della Mea, Paolo Pietrangeli, Paolo e Alberto Ciarchi, Renato Rivolta, Fausto Amodei, Gualtiero Bertelli, Alfredo Bandelli. |