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Paolo Pietrangeli |
Mio caro padrone - Contessa (1969) |
Contessa
Che roba contessa allindustria di Aldo han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti volevano avere salari aumentati dicevano pensi di essere sfruttati E quando è arrivata la polizia quei quattro straccioni han gridato più forte di sangue han sporcato il cortile e le porte, chissà quanto tempo ci vorrà per pulire. Compagni dai campi e dalle officine prendete la falce e portate il martello scendete giù in piazza e picchiate con quello scendete giù in piazza e affossate il sistema Voi gente per bene che pace cercate la pace per far quello che voi volete ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra vogliamo vedervi finir sotto terra Ma se questo è il prezzo labbiamo pagato nessuno più al mondo devessere sfruttato Sapesse contessa che cosa mi ha detto un caro parente delloccupazione che quella gentaglia rinchiusa là dentro di libero amore facea professione Del resto mia cara di che si stupisce anche loperaio vuole il figlio dottore e pensi che ambiente ne può venir fuori non cè più morale contessa. Se il vento fischiava ora fischia più forte le idee di rivolta non sono mai morte se c è chi Io afferma non state a sentire è uno che vuole soltanto tradire Se cè chi lo afferma sputategli addosso la bandiera rossa ha gettato in un fosso Voi gente per bene che pace cercate la pace per far quello che voi volete ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra vogliamo vedervi finir sotto terra Ma se questo è il prezzo labbiamo pagato nessuno più al mondo devessere sfruttato
Era sui quarant'anni
Era sui quarant'anni e non se n'era accorto tutta la vita lui stata a pensar cosa dovesse far "Vale la pena vale la pena vale la pena o no ora lo chiedo a qualcheduno e poi deciderò". Si camminava in tre restava sempre indietro meglio la pasta od il bignè perdeva sempre il treno. No che non era fesso le cose le capiva e se ne dispiaceva e se ne dispiaceva ma non serviva più. Era sui quarant'anni e si trovò lì in mezzo oh che gran colpi, che confusione era la rivoluzione. "Vale la pena vale la pena" gli altri dicevan no "vale la pena vale la pena" e intanto lui ci andò. Era sui quarant'anni e non se n'era accorto non ebbe il tempo di fiatar che si ritrovò morto. E tutti i suoi compagni ch'eran sempre sicuri ora gli fanno omaggi e lapidi sui muri. Gran rivoluzionario tempra di combattente il suo dovere ebbe sempre presente e in mente e si sacrificò. "Vale la pena vale la pena vale la pena o no vale la pena vale la pena" e intanto lui ci andò. "Vale la pena vale la pena" gli altri dicevan no "vale la pena vale la pena" e intanto lui ci andò.
Ma perché mi dici sempre
Ma perché mi dici sempre queste cose son scontate poi te le ritrovi avanti sempre uguali, mai toccate. Tu m'hai detto "sei un borghese" forse si, ma non m'offendo certo ad ogni fine mese dirò sempre "porco mondo, non ci arrivo, porco mondo" "Guarda, poi non sei coerente: tremi quando scendi in piazza". Ti rispondo fermamente che ci ho una paura pazza, sempre peggio. "Come poi non ti vergogni sempre iscritto a quel partito come non ti rendi conto che quel gioco è già finito revisionista, revisionista". Poi t'ho chiesto per favore ti volevo sul mio petto m'hai guardato con terrore "con l'entrista non mi metto dentro al letto" tu m'hai detto. "E se vuoi che te lo dica tu sei un buono, sei un fesso" ed allora l'ho strozzata: una vittima del sesso.
Chiarezza
Chiarezza chiarezza mi punge vaghezza di te chiarezza chiarezza mi punge vaghezza di te. Il mondo è sempre pieno di boschi e selve nere perdercisi è un piacere ma solo per un po'. Chiarezza chiarezza mi punge vaghezza di te chiarezza chiarezza mi punge vaghezza di te. Ride la Cutrufona sotto i suoi sporchi baffi ora la prendo a schiaffi sta ridendo di me. Chiarezza chiarezza mi punge vaghezza di te chiarezza chiarezza mi punge vaghezza di te. L'ho presa già più volte ma m'è sfuggita ancora stavolta sarà doma lo giuro sul mio onore anche se Cutrufona si mette ancora in mezzo stavolta la conosco non può contro di me. Chiarezza chiarezza mi punge vaghezza di te chiarezza chiarezza mi punge vaghezza di te. Chiarezza è la mia donna ma non vuol dire niente che muoia Cutrufona le prenda un accidente e chiari noi sarem e chiari noi sarem Chiarezza chiarezza mi punge vaghezza di te chiarezza chiarezza mi punge vaghezza di te
Pensa un po'
Pensa un po'. Pensa un po tu che sei portato in gira da un risciò e un cinese che ti tiri "no, alla prossima lei giri" pensa un pò pensa un pò. Perché no perché no sette schiave e una lettiga rococò, due palmizi sulla testa e domani è sempre festa perché no perché no. Siam costretti a lavorare siam costretti a costruire quel che invece vogliamo quel che invece dobbiamo buttar giù. Pensa un pò che quei palmizi che ti fan ombra dal sole son due lampadine accese sul comò e ti scegli e non è festa senti un vuoto nella testa e una voglia una gran voglia di fumar. Ti ricordi a fine mese non ci arrivi con le spese hai buttato un paio d'ore per sognar e ti vesti in fretta in fretta corri in fabbrica e t'aspetta una sirena che non è quella del mar. Pensa un pò pensa un pò avvitare due bulloni e il terzo no fare tutto presto e bene perché ai soldi uno ci tiene anche se poi vende la sua libertà.
Uguaglianza
Ti ho visto lì per terra al sole del cantiere le braccia e gambe rotte dal dolore dicevan ch'eri matto ma debbo ringraziare la tua pazzia. Ti ho visto un sol momento poi ti ha coperto il viso la giacca del padrone che ti ha ucciso ti hanno nascosto subito eri per loro ormai da buttar via. Ci dicon siete uguali ma io vorrei sapere uguali davanti a chi uguali perché e per chi. E' comodo per voi dire che siamo uguali davanti a una giustizia se non la vostra guardia quotidiana. Ci dicon siete uguali ma io vorrei sapere uguali davanti a chi uguali perché e per chi. E' comodo per voi che avete in mano tutto dire che siamo uguali davanti a Dio è un Dio ch'è tutto vostro è un Dio che non accetto e non conosco. Dicevi questo ed altro e ti chiamavan matto ma quello in cui credevi verrà fatto alla legge del padrone risponderemo con rivoluzione.
Se tu bagni il tuo piede
Se tu bagni il tuo piede in un lago di un paese chiamato Cultura poi tirar dietro il piede è assai dura ma è più duro imparare a nuotar. Ed è pieno di barche lucenti con pennacchi e con mille bandiere tu ti accosti vai lì per vedere e ti accorgi che fondo non han E tu t'agiti, gridi ti muovi e gli urli che stanno affondando ma ti guardano tutti ridendo non è cosa che faccia per lor. C'è una barca che dovrebbe andare ma perdìo non va ben manco quella vi assicuro è più grande e più bella e nel tondo, no, buchi non ha. E' legata con mille catene e con corde e legacci alla riva ma si muove si vede che è viva e nessuno che pensi a guidar. C'è una barca che dovrebbe andare ma perdìo non va ben manco quella vi assicuro è più grande e più bella e nel fondo, no, buchi non ha.
lo cerco l'uomo nuovo
"Io cerco l'uomo nuovo, l'ha incontrato?" "E' uscito proprio adesso, che peccato" "Ha mica detto niente, se tornava". Chissà se era serio o se scherzava. Chissà se era serio o se scherzava io cerco l'uomo nuovo e sono stanco. "Può mica darmi un po' di vino bianco?" io cerco l'uomo nuovo e non so più che fare chissà se è meglio andare o restare chissà se è meglio andare o restare. "Mio caro e bel signore, noi qui siamo un albergo se resta fra di noi certo potrà incontrarlo; gli svaghi qui non mancano, c'è un gran giro d'affari certo potrà,ingegnandosi, trovar molti denari. Non vuole un letto morbido per le sue membra stanche non vuole un forte appoggio per le migliori banche; fallace è l'uomo nuovo, come l'acqua corrente: le garantisco io una libertà efficiente". "Scusi tanto brigadiere, io vorrei un'informazione hanno preso proprio adesso un mio amico capellone" "Non lo so adesso controllo" "Si chiamava Renzi Mario" "Guardi aspetti qui un minuto, lo domando al commissario". "Ah, così sarebbe lei il compagno del furfante. Si permette di fumare; mica siamo al ristorante" "Ma che c'entra, che vuol dire, e poi m'han dato il permesso" "Ah, così risponde pure; prenda questo, questo e questo". Cinque marzo Sessantotto, cinque maggio stesso anno in galera m'hanno messo e il processo ora mi fanno tutti i segni son spariti, ora stanno più tranquilli Ho oltraggiato un ufficiale nelle pubbliche funzioni ma chi me l'ha fatto fare ma di andar coi capelloni... "Io cerco l'uomo nuovo, l'ha incontrato?" "E' uscito proprio adesso, che peccato". Io cerco l'uomo nuovo e non so più che fare chissà se è meglio andare o se restare chissà se è meglio andare o se restare.
Valle Giulia
Piazza di Spagna splendida giornata traffico fermo la città ingorgata e quanta gente quanta che ce n'era cartelli in alto tutti si gridava "No alla scuola dei padroni via il governo dimissioni" eeh. E mi guardavi tu con occhi stanchi mentr'eravamo ancora lì davanti ma se i sorrisi tuoi sembravan spenti c'erano cose certo più importanti "No alla scuola dei padroni via il governo dimissioni" eeh. Undici e un quarto avanti a Architettura non c'era ancor ragion di aver paura ed eravamo veramente in tanti e i poliziotti in faccia agli studenti. "No alla scuola dei padroni via il governo dimissioni" eeh. Hanno impugnato i manganelli ed ha picchiato come fanno sempre loro e all'improvviso è poi successo un fatto nuovo un fatto nuovo un fatto nuovo non siam scappati più non siam scappati più. Il primo marzo sì me lo rammento saremo stati mille e cinquecento e caricava giù la polizia ma gli studenti la cacciavan via. "No alla scuola dei padroni via il governo dimissioni" eeh. E mi guardavi tu con occhi stanchi ma c'eran cose certo più importanti. - Ma qui che fai vattene un pò via non vedi che arriva giù la polizia - "No alla scuola dei padroni via il governo dimissioni" eeh. Le camionette i celerini ci hanno dispersi presi in molti e poi picchiati ma sia ben chiaro e si sapeva che non è vero che non è finita là non siam scappati più non siam scappati più. Il primo marzo sì me lo rammento saremo stati mille e cinquecento e caricava giù la polizia ma gli studenti la cacciavan via. "No alla scuola dei padroni via il governo dimissioni" eeh. No alla classe dei padroni non mettiamo condizioni" no.
La leva
Gira gira quella leva spingi a fondo quel bottone tu non sai quello che fai tu non sai quello che fai te lo ordina un padrone. Torni a casa con la moto hai la testa che rimbomba riesci a odiare anche i tuoi figli riesci a odiare anche i tuoi figli che ti urlan nelle orecchie. E quell'attimo di sosta che sarebbe la tua vita non ti può più appartenere serve solo a caricare la tua molla che è finita. Gira gira quella leva spingi a fondo quel bottone tu non sai quello che fai tu non sai quello che fai te lo ordina un padrone. C'è tua moglie che ti aspetta anche lei ha le sue esigenze quanto odi quell'amore quell'amore fatto in fretta poco prima di dormire. Non puoi avere più problemi non ti è dato di pensare devi essere efficiente non ti resta proprio niente neanche il lusso di impazzire. Gira gira quella leva spingi a fondo quel bottone tu non sai quello che fai tu non sai quello che fai te lo ordina un padrone.
Il vestito di Rossini
"Come ti chiami?" "Ve l'ho già detto" "Ripeti ancora non ho colpito" "Sono Rossini iscritto al Partito sor commissario mi conoscete" "Confessa allora tu l'hai capito non mi costringere a farti del male tu sai benissimo conosco dei mezzi che anche le tombe fanno parlare" "Sor commissario i vostri mezzi sono tre ore che li sopporto e se volete vedermi morto continuate pure così. Aveva solo un vestito da festa se lo metteva alle grandi occasioni a lui gli dissero "domani ai padroni gliela faremo faremo pagar". E l'indomani quand'era già l'alba aprì l'armadio e il vestito si mise guardò allo specchio la faccia sorrise guardò allo specchio e si disse di sì. Andò alla fabbrica ed erano in mille tutti gridavano l'odio e il furore forse Giovanna il vestito vedeva in quella folla fra tanto colore. "Ti han visto tutti tu sei finito c'è anche del sangue sul tuo vestito quei cinque uomini che son morti sulla coscienza li hai anche tu" "Sor commissario voi lo sapete quali che sono i veri assassini quelli al servizio degli aguzzini che questa vita ci fanno far. E questo sangue che ho sul vestito è solo sangue degli innocenti che protestavano perché tra i denti solo ingiustizia hanno ingoiato". Aveva solo un vestito da festa se lo metteva alle grandi occasioni a lui gli dissero "domani ai padroni gliela faremo faremo pagar". Ma l'hanno visto con un sasso in mano che difendeva un ragazzo già morto ma quel che conta è che a uno di loro un sampietrino la testa sfasciò. E ha scontato vent'anni in prigione perché un gendarme s'è rotto la testa ormai Giovanna ha tre figli è in pensione chissà se ha visto il vestito da festa.
Il figlio del poliziotto
"Vedi sono più importante ho tre maglie e tu una sola; vedi sono più importante: ho il papà con la pistola e combatte contro tutti assassini, farabutti; e la sera torna a casa con la sua divisa blu e si siede sul mio letto mi racconta quel che ha fatto fino a che non m'addormento e son contento". "Quando il nostro commissario con la fascia tricolor lui m'ha detto di sparare non se ne poteva più. Eran mille scalmanati noi duecento baschi blu son bastati due o tre morti non si son sentiti più. Tira un colpo o due per aria poi ti vedo quel barbon: gli ho sparato in mezzo agli occhi e non se ne parli più". "Vedi sono il bambino più importante della scuola: ho il papà con la pistola; e m'ha detto che ha sparato contro certi esseri strani che gridavan per le piazze che gridavan come cani; e m'ha detto che'eran brutti e cattivi e sporchi e storti e che non se ne stan buoni fino a che non sono morti". "Quando il nostro commissario con la fascia tricolor lui ci ha detto di sparare non se ne poteva più. Eran mille scalmanati noi duecento baschi blu: son bastati due o tre morti non si son sentiti più"
Mi porti due gassose
"Mi porti due gassose non bevo vino; mi piacerebbe avere anche un panino. Mi presta il suo giornale per un momento ma sei compagno, tu sei compagno compagno sono anch'io. E quello strano sguardo particolare per cui ci si conosce senza parlare non m'è servito mai come in questo momento tu sei compagno tu sei compagno compagno sono anch'io lo so che quello sguardo che non si è ancora spento fisserà facce piene di sgomento; io so che quello sguardo rivolto ad ogni padrone sarà uno sguardo di rivoluzione Mi hai chiesto tante volte: "perché il partito". Ti ho detto tante cose, non hai capito; ricorda stamattina quel momento moltiplica per mille e poi per cento: è questo il mio partito Su presto a me un biglietto, io debbo andare a tutti i miei compagni io voglio dire che non si perdan d'animo un momento tu sei compagno siamo compagni, vedrai ce la faremo vedrai ce la faremo.
Mio caro padrone domani ti sparo
Circolare a tutte le fabbriche del mondo siano esse per azioni o esse erre elle o come vi pare. Commendatore illustre le scrivo la presente per renderle noto un fatto increscioso per lei. Per farle presente che il giorno ventuno del mese corrente abbiamo deciso di farla finita con lei. Mio caro padrone domani ti sparo farò di tua pelle sapon di somaro ti stacco la testa ch'è lucida e tonda così finalmente imparo il bowling. Miei cari compagni perché quelle facce ho detto qualcosa che un po' vi dispiace se forse ho ecceduto non fateci caso vent'anni di rabbia fan parlare così. Pensate che bello il giorno ventuno padroni son tanti e padrone è nessuno pensate che bello pensate che bello sarà. Ma prima t'inchiodo la lingua al palato ti faccio ingoiare un pitone salato e con quei occhi porcini e cretini alla mia ragazza farò gli orecchini. Compagni sia chiaro che il giorno ventuno migliore vendetta sia proprio il perdono e allora saremo più grandi e più forti se tutti i rancori saranno sepolti però... Chi mi pagherà la gioia di vederti star lì appeso grosso grasso unto e obeso proprio come un baccalà. Chi mi pagherà la gioia di vedere le tue mogli tutte piene di cordogli pianger solo il venerdì. Che t'importa se ti strippo se t'importa accendo un cero te lo spengo tutto intero tutto intero dentro il naso tutto intero dentro il naso tutto intero dentro il naso.
Manifesto
Manifesto manifesto manifesto per le strade manifesto molto spesso anche in piccole contrade. Manifesto manifesto meglio dir manifestavo io son diventato bravo e non manifesto più. Che io sia partito un giorno certo questo vuol dir molto anche se non è risolto dove noi si stia ad andar. Conducente, scusi tanto, dove andiamo, lei sa il nome? Non lo so, ma è una frazione di un comune non lontan. Manifesto manifesto manifesto per le strade manifesto molto spesso anche in piccole contrade Manifesto manifesto meglio dir manifestavo io son diventato bravo e non manifesto più Manifesto Manifesto Manifesto
Certo i padroni morranno
Certo i padroni morranno morranno davvero nell'aspettar che aspettiamo che muoiano loro pensa un pò quanto pesa morire nell'attesa e per questo morire senza colpo ferire. Certo i padroni morranno che arma sottile che abbiamo trovato compagni per farli morire e il sol dell'avvenire sarà più luminoso perché morranno stanchi dopo tanto riposo. Piangerà certo Agnelli per la sua situazione ci chiederà di far rivoluzione con lui la Confindustnia tremante di paura noi non farem nemmeno riforme di struttura. Certo i padroni morranno che arma sottile che abbiam trovato compagni per farli morire e l'attesa sarà più lunga certo cosicché moriran tutti d'infarto. Ma noi duri di pietra in questa crudeltà morite pur da soli noi non avrem pietà.
Dato che (Risoluzione dei comunardi)
Dato che, noi deboli, le vostre leggi avete fatto, e servi noi quelle leggi non le obbediremo dato che servire non vogliamo più. Dato che voi ora minacciate con cannoni e con fucili, noi decretiamo d'ora in poi da bestie vivere peggio che morire è. Dato che noialtri avremo fame se ci lasceremo derubare verificheremo che tra il pane buono che ci manca e noi solo un vetro sta. Dato che voi ora minacciate con cannoni e con fucili, noi decretiamo d'ora in poi da bestie vivere peggio che morire è. Dato che laggiù ci sono case mentre senza tetto ci lasciate decretiamo: C'entreremo e subito! Stare nelle tane non ci garba più. Dato che voi ora minacciate con cannoni e con fucili, noi decretiamo d'ora in poi da bestie vivere peggio che morire è. Dato che non può riuscirvi mai un salario buono di pagarcelo d'ora in poi le fabbriche noi le guideremo dato che a noi basta mentre con voi no. Dato che voi ora minacciate con cannoni e con fucili, noi decretiamo d'ora in poi da bestie vivere peggio che morire è. Dato che ai governi che promettono sempre tanto non si crede più verificheremo che con queste mani una vita vera ci si costruirà. Dato che voi ora minacciate con cannoni e con fucili, noi decretiamo d'ora in poi da bestie vivere peggio che morire è. Dato che il cannone lo intendete e che a ogni altra lingua siete sordi si contro di voi ora quei cannoni noi si volterà.