LUISA RONCHINI |
Nata a Bergamo nel 1933, dopo un lungo soggiorno a Bolzano, si trasferì a Venezia all’inizio degli anni ’60, lavorando come ceramista presso un laboratorio della città. Frequentava allora un gruppo anarchico che in quegli anni gestiva una libreria e galleria d’arte, “Internazionale”. Proprio in libreria ha conosciuto i primi dischi di canto sociali come quelli di “Italia Canta” del gruppo Cantacronache di Torino e i Dischi del sole del Nuovo Canzoniere Italiano. Sua è stata l’intervista fatta a Armando Borghi ( uno dei promotori nel 1914 della “settimana rossa”che, dopo l'esilio negli Stati Uniti, tornato in Italia, dirigeva il settimanale anarchico “Umanità Nova”), nella quale si ha una lunga rievocazione storica del periodo a cavallo fra Ottocento e Novecento e la registrazione di molti canti anarchici che sono poi entrati a far parte del patrimonio culturale collettivo. Sollecitata dai Dischi del sole, iniziò, nel 1963, una ricerca sul patrimonio popolare, girando per le calli e i campielli di Venezia, per le strade di Chioggia o Treporti, armata di registratore, della curiosità che le era tipica, di tenacia e passione. Senza di lei sarebbe andato perduto un patrimonio storico di enorme importanza. Canzoni come “Tiorte i remi e vuoga”, o “Peregrinazioni lagunarie”, le “vilote” o le “furlane” veneziane forse sarebbero svanite con gli ultimi anziani, e i canti contro la guerra o di protesta come “Addio Venezia addio” o “Le impiraresse” non sarebbero più riecheggiati per Venezia. Nel ’65 incise il suo primo disco “Nineta cara”, con l’accompagnamento del chitarrista Franco Baroni. Verso la fine del 1964, con Gualtiero Bertelli, dà vita al Canzoniere Popolare Veneto; al gruppo, nel ’65, si aggiunge Alberto D’Amico, ed assieme allestiscono lo spettacolo “Tera e aqua”, presentato la prima volta a Venezia il 7 aprile, e dal quale fu tratto il disco “Addio Venezia addio”. Il Canzoniere Popolare Veneto, di cui Luisa era l’anima e la forza, ha saputo mantenere vivo il ricordo, aggiungendo al vecchio repertorio le nuove canzoni, nate dal quotidiano come “Nina”, di Gualtiero Bertelli o “Giudecca”, di Alberto D’Amico. Luisa, anche con altre formazioni, è presente sulle piazze di tutta Italia, nelle feste della sinistra, ma anche nei teatri, a fianco di attori prestigiosi, come Gigi Proietti. Numerosi sono gli album incisi da Luisa Ronchini, alcuni con il Canzoniere Popolare Veneto, altri da sola. Nel 1990 pubblica il libro “Sentime bona zente”, una raccolta di “canti, conte e cante del popolo veneto”, raccolti con pazienza e passione. Nel 1993, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita della Camera del Lavoro di Venezia venne organizzato un grande concerto che abbracciava cento anni di canto popolare veneziano. Fu l’ultima volta che Luisa Ronchini cantò in pubblico. C’erano con lei sul palco Gualtiero Bertelli, Alberto D’Amico, Giuseppina Casarin, Monica Giori, Stefano Ricatti. Colpita da una rara malattia con la quale combatté per diversi anni, Luisa Ronchini è morta il 13 luglio del 2001. |
DISCOGRAFIA
1965 Nineta cara
- Canzoni popolari veneziane |
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