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Paolo Pietrangeli |
I cavalli di Troia (1975) |
Anni settanta nati dal fracasso
Ritorno a casa perché mai hai quella faccia storta ma pensa un poco ai fatti tuoi e chiudi quella porta.
Non senti c'è tuo figlio piange vai a farlo star zitto lo so che adesso parlerai dei soldi e dell'affitto.
Lotta lotta compagno vedrai che ce la faremo lotta lotta compagno sto diventando scemo.
Il medico legale ha detto ma chissà come è stato t'ha preso per un piede alzato girato e rigirato.
I giochi tuoi che non ho visto chissà com'eri a scuola le urla e i pianti troppo pochi nemmeno una parola.
Lotta lotta compagno vedrai ce la faremo lotta lotta compagno son diventato scemo son diventato scemo
Anni settanta nati dal fracasso s'aggrappan tutti alle cose di sempre qui c'è uno scemo che s'aggrappa invece ad un bambino morto di dicembre.
S'aggrappano al partito, a mogli, amanti sicure calde ferme situazioni qui c'è uno scemo che s'aggrappa invece a un paio d'occhi cari cari e buoni
Si va si va fingendo sicurezza spiegando verità piegate in tasca qui c'è uno scemo che s'aggrappa invece ad un ricordo quindi a nulla e casca ad un ricordo quindi a nulla e casca
Ambarabaciccicoccò tre galline sul comò che facevano l'amore con la figlia del dottore il dottore si ammalò Ambarabaciccicoccò
Chissà se il dottore s'è ripreso oppure s'è rimasto offeso chissà la figlia del dottore che gusto prova a far l'amore con tre galline sul comò ambarabaciccicoccò ambarabaciccicoccò
Sora maestra non s'arrabbi se sono stato impertinente dimmi cosa farai da grande sora maestra credo niente voglio cantare su un comò ambarabaciccicoccò ambarabaciccicoccò.
Lotta lotta compagno vedrai ce la faremo ora devo capire dopo non so vedremo.
Saresti tanto intelligente però non ti applichi per niente stai lì a cantar come un babbeo cosa farai dopo il liceo io professore non lo so ambarabaciccicoccò.
Cinqu'anni di liceo statale poi per non essere banale io t'ho incontrata innamorato da allora m'hai rimproverato che cosa vuoi che fai non so ambarabaciccicoccò. ambarabaciccicoccò.
E' arrivato il Sessantotto urla canti grida rosso come un tram che non vedi che ti schianta lasciandoti in piedi.
Poi ti devo parlare ora devo partire sto via meno d'un giorno ci vediamo al ritorno e non è più tornato che me l'hanno ammazzato.
Mille e più bandiere rosse le domande e le risposte che si andava a cercar tutti pronti a cambiar questo mondo che puzzava già.
Funerali in gran pompa c'era anche il partito era tutto finito ma doveva durare ti volevo parlare ti volevo parlare
Siamo noi senza diritti ce li han rubati tutti dai lavora e via andare ma io mi voglio fermare e gridare gridare gridare
Lotta lotta compagno vedrai ce la faremo lotta lotta compagno ora non so vedremo
Ritorno a casa perché mai tra noi due c'è sta morte ed un silenzio strano che sono aperte le porte.
E scorrono pian piano ormai dei rivoli d'affetto ma corri chiudi forza dai che cadono di sotto.
Lotta lotta compagno vedrai ce la faremo lotta lotta compagno lo so ce la faremo.
Anni settanta nati dal fracasso s'aggrappan tutti a le cose di sempre qui c'è uno scemo che s'aggrappa invece ad un bambino morto di dicembre
In mezzo a questi tre morti diversi un padre un figlio ed una situazione io vivo per l'amore che mi lega a te ai compagni alla rivoluzione a te ai compagni alla rivoluzione a te ai compagni alla rivoluzione.
Allegra canzone
Allegra canzone stasera faremo faremo una cena al lume di candela.
Saremo soltanto noi due io e te sarà come fossi regina ed io fossi un re.
Mi racconterai di popoli oppressi di amori gridati di amori sommessi.
Mi racconterai come solo fai tu ti guarderò fisso ascoltando negli occhi tuoi blu.
Mi porterai via lontano lontano sopra questo mondo che non è più umano.
In tua compagnia si sogna e si va si trova la forza e il coraggio di ricominciar.
La luce è più fioca il vino alla testa ti sfioran le note per me è una gran festa.
T'accosti ti scosti ti torni a accostar canzone canzone canzone ti voglio cantar.
Fanfan
Amo le piante la natura e gli uccelletti e la verzura e i picchi i fiumi ed i crepacci a solitudine dei ghiacci e tutto ciò ch'è natural sono una guardia forestal Amo la patria mia diletta dai tre mari circoscritta della bandiera i tre colori rosso il sangue degli eroi il verde limpido dei prati bianca la veste dei suoi papi ma quello che apprezzo di più è la costanza la virtù la laboriosità l'ingegno di questo popolo ch'è degno dei suoi santi e dei suoi eroi navigatori e perciò noi in questo mare procelloso senza concederci riposo vegliamo a che l'ordine regni e tutti quanti siano degni e che gli arcangeli Miceli aprano sopra a noi le ali e per amore dei suoi ragassi socchiuda gli occhi anche Tanassi Piccoli ma... Piccoli ma...
Che notte quell'otto dicembre levammo ben presto le tende lasciammo la nostra foresta la pioggia era fitta e molesta
O mio colonnello diletto non voglio né acqua né letto ma piombo per il mio moschetto mi par che qualcun l'abbia detto
Giungemmo ben presto alla RAI sparuto drappello di eroi ma lì cominciarono i guai non arrivò l'ordine mai
Tanassinger Almirante forse che mancò il contante sono fatti inusuali avevamo i generali grandi e piccoli industriali Piccoli ma... Piccoli ma...
Forse è un'altra la questione c'era poca confusione e la banda dei bassotti senza stragi e senza botti non poteva recitar ordine qua... ordine là...
Amo i sequestri e le rapine le stragi ai treni le rovine e lutti e morti e bombe e scoppi che facciam noi non son mai troppi e Sid decide Sid dispone Sid distrugge Sid depone Sid distoglie Sid deraglia Sid dà spazio alla canaglia Sid decide Sid dispone Sid distrugge Sid depone Sid distoglie Sid deraglia Sid dà spazio alla canaglia Solo così i golpe si sa solo così i golpe si fan Fan fan
Petrolio tu
Petrolio tu mi hai tradito sul più bello ora a piedi o su un carrello trascinato da un lacchè mi tocca andare a me
Era il Mandrake della curva sottosterzo una cometa che solcava l'universo le seducevo tutte al rombo del motore o bionde o more Tutte quante giù ai miei piè ed il sedile sempre sempre ribalté e il cambio corto corto corto così che libero di ogni erotico passaggio lei cedeva all'arrembaggio del mio sesso in HP mio cupido lo chassis lei diceva sempre si
Petrolio tu che m'hai austerizzato il cazzo che m'hai illuso da ragazzo tutta la mia gioventù ora non ti credo più
Con una cicca penzoloni tra le labbra malato di una malattia che ormai non sfebbra cammino solo lungo l'ultima autostrada dovunque vada non c'è più niente da far aspetto solo un automezzo militar o su una colonna della guardia forestal morir sul campo che m'ha visto dominar
Petrolio tu m'hai tradito sul più bello paraponzi ponzi pello paraponzi ponzi pé paraponzi ponzi pé paraponzi ponzi pé
Cinema
Tra poltrone di velluto e su sedie sgangherate buio intorno avanti a te uno schermo bianco che si illumina d'incanto d'emozioni e di colori terza fila sempre ovunque così almeno tra te e i sogni non ci siano altri signori Vai vai la fantasia Vai vai la prateria e i registi son persone di famiglia e gli attori son compagni d'avventure a cui certo la tua vita non somiglia di cui parli parli parli ore ed ore.
Un cow-boy che arriva in fretta nella stanza della morta un indiano di vedetta sulla porta o che brividi che slanci che passione Marylin in una nuova produzione nuova per allora ma produzione di felicità E questo è il cinema questo è il tuo cinema sei l'assassino di ogni film di Alfred Hitchkock e questo è il cinema questo è il tuo cinema muori canaglia amore andiamo sul andò.
Jerry Lewis di certo è un genio Cottafavi è un grande artista Douglas Kirk lui è un marxista leninista ti rileggi i "Cahiers du Cinéma" ti riportano lontano ad anni fa ti ricordi la Moreau con quella gonna in quel film che hai visto insieme alla tua donna "Jules e Jim" credi che fosse o forse no ogni data è un tuo ricordo in Techniscope.
E questo è il cinema questo è il tuo cinema rivivi un film che non potrai mai riveder.
E questo è il cinema questo è il tuo cinema rivivi un film che non potrai mai riveder.
Un cow-boy che arriva in fretta nella stanza della morta un indiano di vedetta sulla porta e che brividi che slanci che passione Marylin in una nuova produzione nuova per allora ma produzione di felicità.
Musica Musica
Tempo uno di questi anni luogo uno di questi posti spazio uno che non conosci Spazio spazio spazio lnvecchiati tra canzoni di protesta logorati dalle piazze in questi anni la realtà che scappa e resta nuovi viaggi nuovi affanni che tu non capisci più che tu non capisci più.. più. Musica musica musica che viene dall'America America America nuovi i valori e nuovi anche gli eroi nuovi da quelli che avevamo noi nuovi anche i nomi nuovi gli aggettivi nuovo il bisogno d'essere più vivi in questo mondo che ci vuol dispersi l'uno uguali all'altro e mai diversi.
Urla il bambino che è cresciuto adesso risponde un vecchio che è invecchiato presto po po po po po po po po po po po po po e poi e poi per voi musica musica musica che viene dall'America America America nuovi i valori e nuovi anche gli eroi certo sbagliati e che facciamo noi.
Siamo sicuri nostra è la ragione tronfi e impettiti e a te che cresci e urli in una stanza bianca senza finestre e un'aria stanca piena di suoni piena di rumori che non capisci e noi che siamo fuori noi che agitiamo le nostre bandiere a cosa serve se a cosa serve se tu non le puoi vedere tu non le puoi vedere tu non le puoi vedere
Tempo spero tra pochi anni luoghi ovunque in questi posti spazi son diventati vostri spazi spazi spazi.
La notte in cui mi tolsi l'armatura
La notte in cui mi tolsi l'armatura scopersi qualche ammaccatura graffi superficiali indolenziti i muscoli dorsali ma piccoli problemi capii di stare meglio senza freni senza tante paure nè chiodi o serrature i movimenti certo un po' impacciati dopo tanto legati poi liberi e contenti di tornare normali la notte in cui mi tolsi l'armatura mi misi anche gli occhiali sul naso di chi non vede che qui è tutto l'opposto di un mondo che è a posto sul naso di chi non vede che qui è pieno di chiodi e dice "che modi, che modi, che modi" e c'è pure quello che vede le stelle e dice "che stelle, che stalle, che stalle" e c'è suo fratello che vede una pelle e dice "che palle, che palle, che palle" e il loro cugino che non s'affatica che non s'affatica nemmeno a parlare e parla che sembra che sembra un giornale stampato anche male stampato anche male e poi conoscenti , amici, e parenti cognati ed affini, lontani e vicini non fanno mai sforzi non vanno mai avanti e sono contenti, contenti, contenti felici di stare dentro l'armatura la vogliono dura, più dura, più dura che no, non ci passi un po' di fantasia che fa solo male poi c'è nostra zia che fa i rigatoni, -gatoni, -gatoni che son tanto buoni, ma buoni, ma buoni ci sono armature di tutti i colori di tutte le forme, di tutti i valori di mille misure, pesanti e leggere, son tutte armature son tutte armature e se c'è qualcuno che muove il suo labbro e tenta d'uscire gli mandano un fabbro ed ecco che arriva, mi stringe una mano in un guanto di ferro, mi serra anche l'ano, e poi chiede aiuto ad un certo Guglielmo mi tengono fermo, mi fissano l'elmo abbassan pian piano la nera celata la bocca la voglion tappata tappata tappata tappata tappata tappata.
I cavalli di Troia
Non era tanto facile abitare nel cavallo di Troia stavamo così stretti da sembrare acciughe in salamoia poi gli altri sono usciti io son rimasto dentro incerto sulle regole del combattimento non era tanto facile abitare nel cavallo di Troia.
E quando decidemmo decidemmo la rivolta dei Gracchi io fui costretto a letto da un milione d'acciacchi me lo diceva mamma tutte le mattine maglietta ed aspirine così mi persi anche molto prima il ratto delle Sabine.
E' facile intuire cosa accadde accadde alla Bastiglia la notte in cui doveva in cui doveva nascermi una figlia io svenni al primo colpo di cannone quelli stavan facendo la rivoluzione sarà stato lo stress oppure i debiti o i rapporti di famiglia.
Che notte quella notte quella notte d'inferno stavamo tutti quanti schierato al Palazzo d'inverno io stavo vicino vicino vicino al compagno Lenino le scarpe strette e l'emozione e caddi sopra uno scalino.
Per me non è mai facile abitare nei cavalli dì Troia perché regolarmente con una costanza che annoia e gli altri escono fuori ed io rimango dentro incerto sulle regole del combattimento per me non è mai facile abitare nei cavalli di Troia eppur mi tocca sempre di abitare nei cavalli di Troia sarà che scelgo sempre di abitare nei cavalli di Troia per me non è mai facile abitare nei cavalli di Troia per me non è mai facile abitare nei cavalli di Troia.