La sezione dedicata a cantautori scomparsi dalle scene raddoppia! Le premesse sono sempre le stesse. Questa pagina vuole essere un elenco, ovviamente parziale, di alcune di queste comparse della musica italiana. L'unico criterio seguito è il seguente: QUELLI CHE CONOSCO (di cui ho qualche materiale o qualche informazione). È quindi un lavoro in progress, aperto a chiunque voglia collaborare, con ricordi, notizie, materiali, proposte. |
Artista |
Notizie |
Angeleri |
Luciano Angeleri è stato molto popolare verso la metà degli anni '70, anche grazie alla sua partecipazione alle varie rassegne canore dell'epoca. Poeta e pittore, dopo avere frequentato l'Accademia di Belle Arti, ha esordito nel 1973 nel mondo della musica al Cantacalabria organizzato da Daniele Piombi. Alcuni suoi brani, del genere melodico-moderno, sono stati accolti con favore dal grande pubblico, fra questi sono da ricordare soprattutto Lui e lei, Lisa Lisa, Chi di noi, fra l'altro tutti e tre incisi nel 1974 per la Emi. Nella seconda metà del decennio, per quanto rimanga molto attivo, Angeleri non si conserva sui livelli di popolarità che l'avevano in precedenza contraddistinto. Forse perchè il pubblico appare diversamente orientato, forse perchè non trova referenti che gli offrano pieno appoggio nelle case discografiche... |
Rosalba Archilletti |
Cantante di musica leggera, uscita dalla finale di Castrocaro Terme, si affacciò sulle scene discografiche verso la fine degli anni sessanta e se ne ritrasse all'inizio del decennio successivo. All'inizio pubblicò qualche singolo per la Ricordi e si fece notare per la partecipazione ad alcune manifestazioni canore minori. Il grande salto, avrebbe dovuto compierlo nel 1970 andando al Festival della Canzone di Sanremo, in coppia con Mal, per eseguire l'altra versione di Sole pioggia e vento. Questo non accadde. Per la cronaca al cantante inglese, allora molto in auge viene affibbiato come partner il vetusto Luciano Tajoli. Nei primi anni settanta, già in cerca di rilancio dopo la falsa partenza, Rosalba si accorda con la casa discografica Mark Tre consociata RCA che le stampa un paio di singoli del tutto privi di favorevoli riscontri commerciali nel 1970 e '71. L'ultima sua apparizione musicale, fu il 45 giri Ed io non parlo di te, retro Ed io non parlo di te, pubblicato fra la fine del '71 e i primi mesi del '72. Da allora non se ne sa più nulla. |
Laura Carlini |
Cantante che esordì appena sedicenne. In possesso di buona grinta ha inciso diversi singoli, almeno sei, cinque dei quali per l'etichetta Ri-FI ed uno per la consociata Variety, anche se nessuno di questi si è imposto all'attenzione del grande pubblico. Uno dei suoi primi 45 giri è certamente Il sabato è finito / Tu davanti a me RIFI (FNP NP 10164), del 1970. Nei due brani che non svettavano per originalità Laura Carlini immetteva oltre alla sua poca esperienza le sue doti di temperamento e una sensibilità canora che lasciavano ben sperare in un proseguimento della sua carriera che si è interrotta invece quasi subito. |
Ciro Dammicco |
Dotato di una notevole capacità interpretativa, sostenuta da una voce personale, Dammicco accompagnava queste sue qualità con una base musicale moderna e accattivante. Esordì nei primi anni degli anni '70, senza tuttavia riuscire a imporsi. Nella seconda metà del decennio fece parte del gruppo Daniel Sentacruz Ensemble di cui oltre a essere l'interprete fu anche l'autore delle musiche, spesso col fratello. Il brano più famoso da loro inciso fu Soleado che riuscì a vendere cinque milioni di copie fra Italia ed estero. |
Mario De Luigi |
Più giornalista che cantautore, è stato responsabile dell'etichetta Divergo, direttore del mensile specializzato "Musica & Dischi", autore inoltre di canzoni per Milly e Franco Nebbia. Sotto la sua regia la Divergo ha pubblicato Punto e a capo, un album-mosaico sul '68, nella "celebrazione" del decennale. Si trattava, più che dell'opera di un cantautore, di una sorta di album collettivo alla realizzazione del quale avevano lavorato Giorgio Lo Cascio, Alessandro Carrera ed altri. Il disco venne presentato anche alla Rassegna della canzone d'autore del Club Tenco. L'esito di questo album, uscito nell'estate 1978, è stato tuttavia modesto. |
Folkaldo |
Cantautore, o meglio "popmenestrello" come amava definirsi, Folkaldo era un personaggio tendente a valorizzare oltre alla parte musicale anche quella visiva. Il suo esordio è nel 1972 con un 45 giri contenente Shakidu e Vecchio uomo per l'etichetta musicale MELP, distribuita dalla RCA. Shakidu è anche il nome del pupazzo che compare con Folkaldo sulla copertina del singolo. Prende poi parte a qualche festival d'avanguardia del periodo. Shakidu era ‹‹un pezzo estivo intelligente e pieno di simbolismi che racchiudeva un discorso ben preciso. Un messaggio musicale facilmente recepibile con sotto una musica spigliata, moderna ma senza presunzione››. Il retro, Vecchio uomo, era un motivo di maggior impegno pur essendo un brano di minor presa. |
Claudio Fucci |
Agli inizi degli anni '70 esisteva un circuito di carattere alternativo, che ruotava intorno alla rivista Re nudo, alla cui base esisteva un movimento reale di giovani, emarginati, disoccupati e studenti. Uno dei frutti di quei festival e di quei concerti semi-spontanei è stato Claudio Fucci, che ha avuto la sfortuna di incidere il suo unico disco quando quando questa effervescenza andava svanendo. Il disco, prodotto nel ‘74 da Finardi, uscì per una etichetta destinata allo sfascio (la Trident) ed ebbe una distribuzione minima. Fucci si occupò dopo di filmati musicali. |
Anselmo Genovese |
Autore del genere melodico-moderno. Partecipa ad un paio di edizioni di Un disco per l'estate nella prima metà degli anni settanta e coglie la principale affermazione quando vi presenta un brano intitolato La prima volta. In seguito, recuperato il cognome (le prime incisioni sono a nome Anselmo), appare in diversi programmi televisivi e continua a partecipare alle principali manifestazioni canore dell'epoca. Fra queste il Festival di Sanremo del '78 dove presenta il brano Tu sola che entra nelle classifiche di vendita delle settimane successive alla rassegna. Oltre che come cantautore, Anselmo Genovese è conosciuto anche come autore, in particolar modo, per Ornella Vanoni e per Mina. |
Italo Janne |
Interprete, esordì nel 1970, affermandosi col brano Centomila violoncelli, edito dalla CGD, brano che raggiunse il nono posto nella classifica dei 45 giri. Dopo la partecipazione nel 1972 al "Cantagiro" con No, Lucky, no, sembrava ritornato nell'ombra. Si ripresentò invece ora alla ribalta l'anno successivo col 45 comprendente Ancora una volta e Esisteva un'anima di cui era anche autore. La sua voce sembrava avere acquistato una certa personalità e maturità, ma di lui si persero poi le tracce. |
Alfredo Lacosegliaz |
Triestino, esordì a metà anni '70, portando sia nelle musiche che nei testi impressioni e influenze mitteleuropee. Pur dotato di idee originali, non potè però contare sull’ospitalità di case discografiche solide. Riuscì tuttavia a incidere nel ‘77 per L’Orchestra - etichetta coraggiosa ma di scarsa diffusione - l'album, L’orco feroce. Il disco conteneva spunti assai interessanti ma non eccessivamente valorizzati, d'altra parte i mezzi a disposizione erano poco adeguati. Lacosegliaz non si perse d'animo e confluì nel Gruppo Folk Internazionale, portando il proprio contributo sia come strumentista (è percussionista multiforme) sia come compositore. Nell'album che ne uscì, Il nonno di Jonni, del ‘79, si sentiva infatti la sua mano e la sua anima di confine, a cavallo tra due culture, quella mediterranea e quella dell’est europeo, ricco di citazioni e di suoni tipici. Tuttora attivo ha prodotto nel 1997 un nuovo disco, Dom taty tomka, distribuito dalle edizioni del Manifesto. |
Antonella Laterza |
Cantautrice bolognese, nata nel 1953, Antonella Laterza ha al suo attivo due album. Il primo, Alle sorelle ritrovate, uscito nel 1975 pubblicato dalla Cramps, fu senza dubbio una tappa importante per l’espressione culturale del movimento femminista, che da questo punto di vista era ancora agli albori. Registrato in concerto (accompagnato dalla chitarrista svizzera Nadia Garbi) , attraverso canzoni ora dolci ora rabbiose, fornì alle manifestazioni di piazza e ai collettivi del movimento, materiale da ascoltare e da cantare. A quel disco seguì Le belle signore, uscito a fine ‘79 , pubblicato dalla Divergo. Durante questo periodo partecipò a varie tournées sia in Italia che in Francia, Germania, Danimarca, essenzialmente nel circuito militante femminista. Partecipò poi al Club Tenco accompagnato da musicisti rock, dopodiché si orientò verso la ricerca musicale e abbandonò il femminismo militante per comporre canzoni più personali in particolare sulla sua condizione di handicappata. |
Giorgio Lo Cascio |
Cantautore della scuola romana, si formò presso il Folkstudio. Nei primi anni '70 si esibiva sul palco del "mitico" ritrovo romano insieme agli amici e quasi coetanei Antonello Venditti, Francesco De Gregori ed Ernesto Bassignano (che era il più anziano). Firmò insieme a loro un contratto discografico per la IT. Ma mentre Venditti e De Gregori prepararono Theorius Campus, con cui riuscirono a farsi conoscere dal grosso pubblico, Lo Cascio incise nel 1972 La mia donna, disco di scarso peso, per nulla competitivo rispetto ai brani dei vari cantautori che stavano venendo a galla. Per un lungo periodo su di lui calò il sipario: riemerse nel 1976, grazie alla Divergo, etichetta fondata da Ricky Gianco. Il disco prodotto, Il poeta urbano, faticò però a trovare una sua collocazione e una credibilità: piuttosto uniforme soprattutto negli arrangiamenti, non varcò la soglia degli addetti ai lavori. Limitati nel numero e nella consistenza intrinseca furono anche i concerti tenuti da Lo Cascio, che l’anno dopo incise (sempre con la Divergo) un nuovo album, Cento anni ancora. Pur con qualche effettivo rinnovamento, nella strumentazione e negli arrangiamenti, il disco soffriva però ugualmente di una staticità e di una lentezza di fondo e non ebbe nuovamente fortuna, nonostante i brani fossero validi e interessanti. Lo Cascio riuscì a incidere un nuovo singolo, poi sparì dalle scene. Molti anni dopo, vi è la sua partecipazione ad un gruppo estemporaneo denominato U.A.F.F., messo in piedi da vari cantautori allo scopo di fornire un supporto economico al "Folkstudio" in difficoltà. È scomparso prematuramente qualche anno fa. |
Luisa Lodi |
Cantante che insegnava canto, solfeggio e pianoforte a Bologna in una scuola dotata di una sala di registrazione. Forte di questa sua esperienza nel 1972 Luisa Lodi incise un 45 giri Una storia così, retro Non odiarmi pubblicato dall'etichetta musicale Orange. I brani, pur non spiccando come personalità ed originalità, le diedero modo di mettere in mostra una ottima voce ed una grinta interpretativa di tutto rispetto. Incise dopo un nuovo singolo, pubblicato dalla Spark prima di scomparire dal mondo della canzone. |
Junior Magli |
Luigi Pazzaglini, in arte Junior Magli visse un momento di affermazione commerciale tra la fine degli anni '60 e l'inizio del decennio successivo. Per inflessioni vocali, ed anche per similitudini di repertorio, poteva ricordare il celeberrimo Tom Jones. Dopo il debutto al Festival di Venezia dove vince la "Gondola d'argento" con La nostra favola, partecipò al Festival di Sanremo nel 1969. Il brano presentato era Alla fine della strada, cantato in coppia ai Casuals. Il brano non arriva in finale ma, poco dopo la incide in inglese Tom Jones col titolo Love me tonight e diventa un successo internazionale. Magli è fino ad allora un interprete di genere melodico piuttosto tradizionale. Perfettamente a suo agio nell'esecuzione di pezzi come La nostra favola e Oh lady Mary. Del resto la sua vocalità, così rotonda ed estesa, si presta particolarmente. Dopo altre apparizioni minori Junior Magli decise di partire per una tournée negli Stati Uniti, interrompendo così la sua attività discografica. Nel 1972 tornò a incidere un nuovo singolo contenente ...E sto davanti a te - realizzato con la collaborazione di eccellenti e aggiornati musicisti pop, dove Magli esercita la sua pregevole vocalità in una sorta di moderno gospel - e Ogni notte, ogni giorno - canzone insieme melodica e moderna, ben curata sia per il testo che per la parte musicale. Partecipò poi nuovamente al Festival di Sanremo, nel 1973, con Povero, brano piuttosto difficile dal punto di vista musicale, poco apprezzata dal pubblico che gradì brani più "digeribili". Poco dopo Magli scomparve dalle scene per dedicarsi all'attività di scultore. Ricomparve all'inizio degli anni '90 quando venne coinvolto nella moda del revival e nelle trasmissioni TV ad essa dedicate come "C'era una volta il Festival". |
Francesco Magni |
Cantautore lombardo che, per affinità compositive e per inflessioni vocali, può ricordare un altro emergente di quegli anni, Alberto Fortis. Magni ha esordito nella musica collaborando con Moni Ovadia e il suo Gruppo Folk Internazionale. La sua occupazione principale era quella di commerciante di tessuti. Il suo primo album, pubblicato verso la fine degli anni settanta dall'Ariston, è intitolato Il paese dei bugiardi. Si tratta di un disco stravagante con punte di divertimento e di allegria vivace. Partecipa nel 1980 al Festival di Sanremo interpretando la canzone Voglio l'erba voglio e la sua è una presenza un pò anomala in quel contesto molto tradizionale. La scure della censura si abbatte sulla canzone ma Francesco Magni dimenticando la correzione canta il verso originale, censurato: "...chi si tira una pera solamente il dì di festa...". Il long-play successivo, uscito subito dopo Sanremo, si chiama Cocò, ed è inciso sempre per l'Ariston. Dopo un ultimo singolo (Canzone d'amore) che dovrebbe risalire al 1981, vi è una lunga pausa di riflessione culminata con la realizzazione di un CD a sorpresa verso la metà degli anni novanta. |
Raffaele Mazzei |
Nell’ultima covata dei cantautori uscita allo scoperto tra il 1978 e il ‘79, c’era anche questo allora 25enne, trentino di origine ma marchigiano di adozione. Il disco che produsse, Dentro Edipo, era piuttosto ambizioso, anche perché ricorreva alla psicoanalisi, a mezzi espressivi differenti dall’usuale - “contorto negli incubi e nelle paranoie esorbitanti dai suoi testi ” - con testi poco scorrevoli, parecchio oscuri. Se ne poteva apprezzare il tentativo, scomodo, dell’esperimento. Buone comunque sia le parti musicali, irrobustite dall’intervento della chitarra di Riccardo Zappa che gli arrangiamenti. Successivamente ha pubblicato l'album Il Nibbio, arrangiato da Alberto Radius. Dopo allora è stato attivo collaboratore della RAI come autore e conduttore di numerosi programmi televisivi e radiofonici soprattutto per la sede delle Marche. |
Monica |
Monica, di origine greca, ma abitante a Borgomanero dove si era fatta le ossa come cantante nelle balere della zona, incise nel 1972, per l'etichetta discografica Carosello, appena ventenne quello che probabilmente è stato il suo unico singolo. Il 45 giri conteneva una cover da Eric Charden , Com'era bello e sul retro Piano, ragazzo, piano. Il disco che pur metteva in mostra una notevole estensione di voce unita a sfumature e toni drammatici da professionista preparata fu tuttavia il suo ultimo. |
Mario Panseri |
Nato nel 1947, Panseri prima di esordire come cantautore aveva alle spalle esperienze diverse sempre in ambito artistico. C'erano stati contatti con l’ambiente jazzistico della RAI e collaborazioni fattive e proficue con il teatro stabile di Genova, dove era stato interprete delle musiche del Cerchio di gesso del Caucaso di Bertolt Brecht, per la regia di Luigi Squarzina. Nel 1970 uscì il suo primo disco, pubblicato dalla RCA, intitolato semplicemente Mario Panseri. Passò qualche anno prima di realizzare, nel 1973, il suo nuovo LP, Adolescenza, ispirato al romanzo Agostino di Alberto Moravia. Il disco fu accettato molto bene dalla critica, con minor partecipazione dal pubblico. Panseri tornò alla ribalta delle scene discografiche nel 1978. La Phonogram infatti gli produsse un nuovo album Sulla spiaggia d’inverno disco discreto, con una copertina assai suggestiva ma che non ebbe affatto successo. Dopo allora si persero le tracce di Mario Panseri. |
Raffaella Perruzzi |
Dopo avere debuttato come cantante nel gruppo dei "Protagonisti", Raffaella Peruzzi iniziò la carriera da solista e, dopo aver partecipato al Cantagiro 1972, incise il suo primo disco. Si tratta di un 45 giri, stampato dalla IT, contenente Cenerentola e sul retro Primo giorno di giugno. Uno dei due brani dovrebbe essere opera di un ancora giovane e acerbo Francesco De Gregori. Pur non brillando per originalità ed efficacia, il disco era discreto anche per merito della grinta della Peruzzi che metteva in mostra una ottima voce e delle buone qualità canore. |
Guido Politi |
Palermitano, faceva parte della nuova generazione dei cantautori. Esordì ventenne o poco più, nei primissimi anni '70, accostandosi alla più pura canzone folkloristica. Le sue ballate piene di fantasia e di carica emotiva, suggestive e personali rispecchiavano soprattutto il suo attaccamento alla terra natale e al mare, che è alla base delle sue ispirazione. |
Andrea Tich |
|
Federico Troiani |
Cantautore recentemente scomparso vocalmente richiamava un pò Antonello Venditti. Come quest'ultimo anch'egli era romano, nato nel 1947. Musicalmente indulgeva verso tematiche folk da una parte e funky-pop dall'altra il che lo presentava al pubblico in una veste abbastanza originale. Vantava un buon numero di esperienze e di collaborazioni nell’ “entourage” musicale della capitale. Apprezzato pianista, dopo essersi diplomato si mise a disposizione di alcuni gruppi di pop che all’inizio degli anni ‘70 nascevano numerosi. Nel giro di breve tempo però, deluso da concerti e spettacoli poco professionali, inseriti in un circuito alquanto approssimativo, si ritirò temporaneamente. Verso la metà degli anni '70 avviene il suo esordio come cantautore. esce infatti il suo primo singolo, pubblicato dalla RCA. Poi, dopo un altro periodo di attesa, firma per la Ricordi e realizza il suo primo album intitolato Strade, che comprende nove brani. Nel disco è contenuta la canzone omonima, nella quale viene trattato l'allora scottante argomento della droga. Nel 1978 sale sul palcoscenico come accompagnatore di Sergio Endrigo e se ne possono apprezzare le virtù di pianista. Nel giugno ‘79 registra a Roma un nuovo album, Federico Troiani, che contiene ottimi brani, fra questi Casa di grano e Fuori dal tempo. Il terzo album, Hotel Eden, uscito nei primi anni '80, è preparato per ottenere ampi riscontri commerciali, ma malgrado ripetuti passaggi televisivi e radiofonici e la partecipazione alla Mostra di Musica Leggera di Venezia, il disco passa quasi inosservato. In seguito Troiani è parte di alcune orchestre di programmi televisivi di successo e collabora con altri artisti, come il bravissimo cantautore Pino Pavone, amico di Piero Ciampi. Fa in tempo a realizzare un ultimo CD un paio di anni fa, prima di scomparire prematuramente. |
Fabrizia Vannucci |
Fabrizia Vannucci, ovvero una delle tante meteore della musica leggera italiana nei primi anni settanta. Presentata ufficialmente alla "Gondola d'Argento" di Venezia, Fabrizia Vannucci che possedeva buone qualità e una personalità spiccata esordì con un singolo contenente i brani Una conquista facile, retro Voglio stare con te. La discografia di Fabrizia Vannucci comprende altri due singoli realizzati da due diverse case discografiche (Fonit Cetra e Ricordi). Poi non se ne seppe più nulla. |
Massimo Vessella |
Cantautore dalla lunga carriera, Massimo Vessella, dopo essersi esibito alla giovane età di 15 anni in alcuni complessi toscani, passò a far parte di una delle ultime formazioni dei Corvi, ove si mise in mostra come apprezzato organista. Sciolti i Corvi, incise il suo primo disco, un 45 dal titolo Lucienne che, pur passando inosservato dal pubblico di massa, servì per mettere in luce le sue qualità professionali. Si ripresentò nel 1972 con un altro 45 contenente due brani, Il tempo e Lasciatemi solo, dove rivelò buone doti musicali ed interpretative. Si trattava di due pezzi classicheggianti ben orchestrati e ben impostati ove Vessella immetteva la sua carica e sciorinava la sua voce caratteristica e convincente. Entrambi i singoli erano stati pubblicati dalla Rare Recs. In quel perodo ha inciso anche un intero album per l'etichetta CIC. |
Un grande grazie a Domenico. Molte delle informazioni riportate, mi sono state fornite da lui. |