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Saccarello

           



1 - Salita da Monesi al m. Saccarello

Aggiornamento: 6/2001
Percorso.
Partiamo dal piazzale posto all'ingresso di Monesi per chi provenga da S.Bernardo.
Ci dirigiamo verso le case ed attraversiamo il paese in leggera discesa. Arriviamo ad un bivio dove andiamo a sinistra, in salita. Attualmente questa strada è interrotta da una frana per cui, all'incrocio, dobbiamo proseguire verso Piaggia e qui svoltare a sinistra.
Arriviamo al piazzale da dove inizia a salire una stretta strada asfaltata.
Quando l'asfalto termina il fondo si fa sterrato con lunghi tratti in cemento. Saliamo a tornanti nel bosco, poi tra i pascoli. Entriamo in provincia di Cuneo (km 5,5).
La salita prosegue costante ed arriviamo ad un incrocio (km 7,3) dove proseguiamo a sinistra, in salita.
Arriviamo così ad un secondo incrocio (km 9,4) dove andiamo a sinistra ed affrontiamo un lungo diagonale.
Passiamo presso una panoramica sella e proseguiamo affrontando gli ultimi tornanti che conducono proprio in vetta (km 11,5).
Dislivello: 900 m.
Ciclabilità:  100%
Osservazioni:  Dalla vetta più alta della Liguria bel panorama verso le Alpi Marittime.
Nota: la strada che sale da Monesi al piazzale dove inizia il percorso è attualmente interrotta da una grande frana. . Si può salire raggiungendo Piaggia e svoltando a sinistra prima di entrare in paese; in questo caso aggiungere circa 1 km alle distanze.


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2 - Discesa dal m. Saccarello a S.Bernardo

Aggiornamento:  6/2001
Percorso.
Dalla vetta scendiamo un paio di tornanti, poi andiamo a destra raggiungendo l'arrivo di uno skilift, pochi metri sotto alla grande statua del Redentore.
Proseguiamo in discesa e raggiungiamo un colle oltre il quale risaliamo leggermente.
Scendiamo raggiungendo il rifugio Sanremo (km 1,5; chiuso, chiavi a Monesi). Dal rifugio proseguiamo in cresta risalendo leggermente e poi scendiamo all'ampia depressione del Colle Garlenda (km 2,9).
Iniziamo un tratto in salita che attraversa il versante settentrionale del monte Frontè e termina ad un piccolo colletto (km 4).
Qui svoltiamo a destra e saliamo verso il monte Frontè (attenzione a non seguire i segnavia che proseguono diritti per il passo Frontè).
La strada svolta a sinistra, percorre in piano il pendio est del Frontè e poi scende.
Andiamo in discesa e perdiamo quota rapidamente fino ad arrivare al di sopra della galleria del Colle del Garezzo (km 7).
Scendiamo sulla strada sottostante ed andiamo in discesa in direzione est.
Seguendo fedelmente questa ampia strada (attenzione alle auto) arriviamo all'asfalto ed alle case di S.Bernardo di Mendatica (km 13,5).
Dislivello: 1050 m.
Ciclabilità: 100%
Osservazioni:


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3 - Traversata da Monesi al Colle di Tenda

Aggiornamento: 6/2001
Percorso.
Partiamo dal piazzale posto all'ingresso di Monesi per chi provenga da S.Bernardo.
Ci dirigiamo verso le case ed attraversiamo il paese in leggera discesa. Arriviamo ad un bivio dove andiamo a sinistra, in salita. Attualmente questa strada è interrotta da una frana per cui, all'incrocio, dobbiamo proseguire verso Piaggia e qui svoltare a sinistra.
Arriviamo al piazzale da dove inizia a salire una stretta strada asfaltata.
Quando l'asfalto termina il fondo si fa sterrato con lunghi tratti in cemento. Saliamo a tornanti nel bosco, poi tra i pascoli. Entriamo in provincia di Cuneo (km 5,5).
La salita prosegue costante ed arriviamo ad un incrocio (km 7,3) dove proseguiamo a destra e passiamo davanti alla margaria Loxe.
Inizia ora un lunghissimo percorso che ci permette di attraversare la grande foreste delle Navette. Nella prima parte incontriamo un paio di salitelle, poi il percorso assume andamento in leggerissima salita.
Al km 20 la salita si fa più ripida e sconnessa e saliamo passando pochi metri sotto al Colle delle Selle Vecchie (km 21,2).
Proseguiamo in salita superando la cresta est della Cima di Pertega (km 23); ancora in salita raggiungiamo la quota massima (km 24).
In discesa percorriamo la strada parzialmente intagliata nella roccia ed arriviamo rapidamente al Colle del Lago dei Signori (km 25,8). In basso a destra vediamo il rifugio Don Barbera (chiuso, chiavi a Case Nava).
Dal colle proseguiamo diritti in discesa in territorio francese. In leggera salita arriviamo al Piano Ambrogi (km 28). Qui iniziamo a salire ripidamente per superare la spalla degli Schevolai (km 29).
La strada scende leggermente, poi risale ed infine inizia a scendere decisamente per raggiungere, con una salita, il colle della Boaria (km 33,2).
Superiamo il confine ed, in salita, superiamo uno spettacolare tornante poi un tratto roccioso e scendiamo al Colle della Perla (km 35), che lasciamo a sinistra.
Affrontiamo la lunga salita che termina al Colletto Campanino (km 38). Qui inizia la discesa che ci porta all'arrivo di uno skilift. Proseguendo la discesa occorre tenersi a sinistra in modo da raggiungere la visibile stazione di arrivo della seggiovia (km 39,6).
Proseguiamo la discesa aggirando la stazione, superiamo il torrente e risaliamo brevemente per poi scendere al confine.
Superata la sbarra proseguiamo sulla strada. Arrivati ad un bivio decidiamo se andare a destra se vogliamo scendere a Limone, oppure salire a sinistra per passare dal Forte Centrale ed il Colle di Tenda (km 43).
Dislivello: in salita 1450 m; in discesa 700 m.
Ciclabilità:  100%
Osservazioni:   Bella e piacevole gita. La neve è presente fino a metà giugno, ma rappresenta un pericolo solo quando copre la strada in tratti esposti (tratto Colle della Perla-Colle della Boaria; Colle dei Signori-Colle delle Vecchie).
Per la descrizione in senso contrario vedi questa pagina .
Nota: la strada che sale da Monesi al piazzale dove inizia il percorso è attualmente interrotta da una grande frana. Si passa in bici a fatica. Si può salire raggiungendo Piaggia e svoltando a sinistra prima di entrare in paese; in questo caso aggiungere circa 1 km alle distanze.


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4 - Discesa dal Colle dei Signori a Carnino

Aggiornamento: 6/2001
Percorso.
Dal Colle scendiamo verso il visibile rifugio Don Barbera (chiuso, chiavi a Case Nava).
Senza raggiungere il rifugio svoltiamo a destra seguendo la strada sterrata che scende a tornanti.
Arriviamo sul pianoro che attraversiamo interamente. Al termine scendiamo per un breve tratto ripido e sconnesso ed arriviamo sul pianoro sottostante.
Al termine di questo secondo ripiano il sentiero diviene difficile ed attraversa la stretta gola delle Fascette.
Affrontiamo una breve risalita, poi un punto un po' esposto ed il sentiero diviene facile per un buon tratto.
Una breve discesa scalinata inizia il nuovo tratto più ripido.
Alternando tratti ripidi ma facili a qualche passaggio scabroso il sentiero arriva ai prati che precedono Carnino.
Dopo due secchi tornanti arriviamo ad un bivio dove andiamo a sinistra attraversando un rio. Proseguiamo in discesa fino a superare un torrente. Il sentiero diviene strada e conduce a Carnino dove troviamo l'asfalto.
Dislivello: 750 m.
Ciclabilità: 80%
Osservazioni: Sono rimasto in dubbio se inserire questa descrizione perché si tratta di un itinerario nettamente più difficile di quello che porta al Colle e, inoltre, conduce a notevole distanza da Monesi. Dal Colle mi sembra preferibile ritornare a Monesi ripercorrendo a ritroso l'itinerario 3.


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5 - Altre discese dal Saccarello

5a - Dal passo Garlenda a Monesi

Dal passo Garlenda si può scendere direttamente a Monesi.
Scendiamo sulla poco visibile traccia che scende prima dei ruderi. Scendiamo faticosamente, quasi sempre bici a mano, ed attraversiamo la testa della valletta.
La discesa prosegue ripida e conduce sui pascoli (km 0,7). Seguiamo le tracce del bestiame che diventano strada nei pressi di un abbeveratoio e raggiungiamo la margheria Panizzi (km 2,1).
Scendiamo con la strada di servizio ed arriviamo all'asfalto (km 3,6). Proseguiamo la discesa ed arriviamo a Monesi (km 5,3).
Dislivello: 730 m.
Ciclabilità: 80%
Osservazioni: Sconsigliabile.

5b - Dal Colle Frontè a Monesi

Seguendo l'itinerario 2 arriviamo al piccolo colletto dove la strada svolta a destra.
Invece di salire a destra proseguiamo diritti seguendo il segnavia AV e raggiungiamo dei ruderi al di sopra dei quali si trova il Passo del Frontè.
Abbandoniamo sentiero e segnavia ed andiamo in salita sulla dorsale della Cima Garlenda. Proseguiamo in cresta scendendo alla Cima Omo dove troviamo un segnavia (due pallini rossi).
Scendiamo sul sentiero che segue la massima pendenza. Il sentiero è a tratti poco visibile, ma è indispensabile non perderlo. Arrivati ad un piccolissimo colletto andiamo a sinistra, decisamente nel bosco ed arriviamo ad un bivio.
Qui è opportuno andare a sinistra e raggiungiamo così una zona di pascoli aperti tra i boschi.
Scendiamo sulla massima pendenza ed arriviamo alla margheria Garlenda (km 3). Dalla margheria scendiamo con la strada di servizio ed arriviamo alla strada per Monesi (km 6).
Svoltiamo a sinistra ed arriviamo a Monesi in un chilometro.
Dislivello: 780 m.
Ciclabilità: 60%
Osservazioni: Sconsigliabile. La margheria è interamente coperta da pannelli solari.

5c - Dal Colle Frontè a S.Bernardo

Seguendo l'itinerario 2 arriviamo al piccolo colletto dove la strada svolta a destra.
Invece di salire a destra proseguiamo diritti seguendo il segnavia AV e raggiungiamo dei ruderi al di sopra dei quali si trova il Passo del Frontè.
Scendiamo dalla parte opposta seguendo i segnali AV. Il sentiero non è molto ripido ma è stretto e sconnesso.
Raggiungiamo i pascoli. Abbandoniamo il sentiero quando va a sinistra e scendiamo sui pascoli per tracce fino ad arrivare alla grande margheria Frontè.
Con la strada di servizio in poche centinaia di metri arriviamo sulla strada del colle del Garezzo che seguiamo a sinistra.
Dislivello: 810 m.
Ciclabilità: 80%
Osservazioni: Si può anche seguire integralmente il sentiero segnalato AV; la sofferenza è maggiore ma non vi è possibilità di perdersi in caso di scarsa visibilità. Si arriva sulla stessa strada del Garezzo a circa 3 km da S.Bernardo.


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6 - Dal fiume Tanaro alla Colla S.Bernardo

Aggiornamento: aprile 2002.
Descrizione.
Da Ponte di Nava seguiamo la strada che costeggia il Tanaro in direzione di Viozene.
Saliamo fino a raggiungere una grande area attrezzata con panche per pic-nic (Fontana del Serpente, km 0).
Qui lasciamo la SP ed attraversiamo il ponte entrando in Liguria.
La strada sterrata sale e svolta per entrare nella valle del torrente Tanarello che costeggia dall'alto, in parte scavata nella roccia.
Raggiungiamo un ponte (km 1,2) che lasciamo a sinistra. Sempre costeggiando il torrente raggiungiamo un bivio (km 3,2) dove andiamo a sinistra attraversando un affluente su un ponte.
Al bivio successivo (km 3,6) trascuriamo la strada che sale a destra e proseguiamo lungo il torrente. Raggiungiamo un guado dove ha termine la parte facile del percorso.
Attraversato il rivo saliamo leggermente per poi scendere al bel ponte Tanarello (km 4,9) . Incrocio di sentieri.
Superato il ponte svoltiamo a sinistra raggiungendo un guado. Dopo il guado svoltiamo a destra affrontando una ripida e dissestata mulattiera.
Dopo alcune centinaia di metri la pendenza diminuisce e possiamo ritornare in sella.
Raggiungiamo il depuratore del paese dove ci aspetta un'ultima ripida salita che termina sulla strada provinciale (km 6,7) tra le case di S.Bernardo di Mendatica.
Dislivello: 275 m.
Ciclabilità: 92%.
Osservazioni: inserisco qui questo itinerario che non appartiene propriamente al monte Saccarello.
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7 - Giro del monte Saccarello

Aggiornamento: maggio 2002.
Descrizione.
A San Bernardo di Mendatica imbocchiamo la strada asfaltata che si dirige verso Monesi. Raggiungiamo le case di questo paese situate sulla strada (Monesi di Mendatica) e proseguiamo in leggera discesa.
Incontriamo un bivio con una larga strada che sale a sinistra: seguendola arriviamo in breve alle costruzioni di Monesi di Triora da dove partivano gli impianti di sci (km 5). Attualmente questa strada è interrotta da una frana per cui, all'incrocio, dobbiamo proseguire verso Piaggia e qui svoltare a sinistra.
Proseguiamo sull'unica strada in salita, in comune con l'itinerario 3 e l'itinerario 1. La salita è inizialmente su strada asfaltata poi il fondo diviene in cemento.
Attraversiamo un ruscello entrando in provincia di Cuneo e proseguiamo finchè incontriamo il bivio dove l'itinerario 3 va a destra in direzione di Limone (km 10,7).
Svoltiamo a sinistra (indicazioni francesi per VTT, velo tout terrain cioè MTB) e proseguiamo in salita.
Alcuni tornanti ci portano al bivio (km 12,6) dove l'itinerario 1 prosegue diritto per il monte Saccarello. Noi svoltiamo a destra.
Una non lunga salita ci porta al passo Tanarello (confine; km 13,3).
Sotto di noi è ben visibile la strada ex militare che scende (il paese in fondo alla valle è La Brigue). Scendiamo su questa strada che presenta due agevoli tornanti e poi diventa fortemente dissestata e costringe a procedere con precauzione.
La parte più dissestata termina ad un tornante dove incontriamo l'asfalto.
Scendiamo due tornanti asfaltati poi la strada ritorna sterrata ma in condizioni molto migliori.
Andiamo a destra all'unico bivio ed arriviamo rapidamente ad una sella dove si incontrano numerosi sentieri (km 18,9).
A sinistra in basso vediamo la strada che dobbiamo percorrere e che possiamo raggiungere scendendo per un sentiero.
In alternativa (consigliabile) proseguiamo diritti, in salita e raggiungiamo il passo di Collardente (km 19,2).
Svoltiamo a sinistra e scendiamo per raggiungere la strada.
Svoltiamo a sinistra ed andiamo in leggera discesa. Passiamo sotto al rifugio Fornara dell'ANA ed arriviamo all'imbocco di una galleria (km 21,1).
L'attraversamento della galleria è impossibile se non disponiamo di un impianto di illuminazione ben efficiente: è veramente buia, non rettilinea ed al suolo vi sono rocce e massi franati.
E' consigliabile seguire il sentiero che corre all'esterno, abbastanza largo ma da percorrere con cautela.
Proseguendo la nostra discesa arriviamo al punto più basso e cominciamo la lunga salita (km 24,8).
Lasciamo a destra la strada che scende a Triora e superiamo un crinale: La strada prosegue a salire con pendenza costante ed arriva alla breve galleria del Garezzo (km 28,9).
Al di là della galleria inizia la facile discesa, in comune con l'itinerario 2, che ci porta a S.Bernardo (km 35,5).
Dislivello: 1200 m.
Ciclabilità: 100%.
Osservazioni: potrebbe essere percorso in senso inverso, ma allora presenterebbe un tratto poco ciclabile nel salire al passo Tanarello.

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8 - Salita da Molini di Triora al Balcone di Marta

Aggiornamento: maggio 2002.
Descrizione.
Poco più a valle del paese di Molini di Triora prendiamo la strada che scende ad attraversare il fiume. La strada asfaltata sale lungamente e raggiunge la Colla Langan dove incrocia la strada che sale da Pigna.
Proseguiamo finchè raggiungiamo i rifugi situati alla Colla Melosa (km 15,7); fin qui anche in macchina.
Proseguiamo a salire sulla strada che si mantiene asfaltata ancora per qualche centinaio di metri.
Con alcuni lunghi traversi e qualche tornante guadagnamo quota passando sotto al rifugio Grai. Superiamo i dirupi del versante orientale e raggiungiamo il Passo Bertrand (km 26,8) che lasciamo a sinistra.
La strada prosegue ampia e comoda. Raggiungiamo un bivio dove andiamo a sinistra (km 27,9).
Scendiamo ad un ampio valico situato alla base della Cima di Marta. Ci teniamo a sinistra e costeggiamo i ruderi di numerose caserme (km 28,7).
Una strada munita di sbarra sale a sinistra. La prendiamo e saliamo dolcemente tagliando i versanti della Cima.
Scendiamo al valico che separa la Cima dal Balcone di Marta e cominciamo a salire (km 31).
Alcuni tornanti ci portano in vetta; opere militari e panorama (km 32,5).
Dislivello: 1700 m.
Ciclabilità: 100%.
Osservazioni: ho descritto l'itinerario con partenza da Molini per poterlo collegare con le altre due grandi sterrate della zona (Triora - Passo della Guardia e Realdo - Bassa di Sanson).

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