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L'altopiano di Praglia è raggiungibile per strada asfaltata da Campomorone, da Campo Ligure e da Voltaggio. Ho compreso in questa zona l'altopiano fino al monte Pennello a sud e la costiera fino al Monte Tobbio a nord.

1 - Da Piani di Praglia al Monte Pennello

Aggiornamento: 5/2002
Percorso.
Quando la strada provinciale che sale da Campomorone sta per raggiungere l'inizio dell'altopiano (prima che inizi la leggera discesa) si stacca a sinistra una evidente strada in discesa. Osservando le pendici del monte si vede bene il taglio della strada che percorreremo.
Si scende trascurando una deviazione a destra e proseguendo poi in salita (segnavia E/1). Una breve rampa porta ad un colle (km 2,2; deviazione a sinistra per Lencisa). Non resta che proseguire senza deviare dal percorso principale. Superando qualche ripida rampa alternata a tratti in discesa si arriva ad un evidente colle (km 5). Da sinistra arriva il sentiero da S. Carlo di Cese, a destra si scende al Veleno.
Si prosegue diritti per la ripida salita fino a quando, a sinistra, si incontra il sentierino che va al bivacco (km 5,5).
Seguendo il sentiero pianeggiante si arriva rapidamente al bivacco.
Dislivello: circa 200 m.
Ciclabilità: 100%
Osservazioni: grande ambiente quando c'è neve! certo non sempre è possibile allora pedalare.

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2 - Discesa dal Monte Pennello via Passo del Veleno

Aggiornamento: 1999
Percorso.
Dalla vetta si scende verso nord fino al valico e si scende a sinistra. Subito due possibilità: o seguire integralmente il segnavia FIE (triangolo rosso) oppure tenersi più a destra su una pista evidente. Le difficoltà sono circa le stesse.
In ogni caso occorre scendere un ripido costone fino ad una selletta, si risale e si prosegue fino all'ultima ripida discesa sul passo del Veleno (km 3, solchi di erosione).
Dal Passo tre percorsi possibili:
  1. Proseguire diritti prima in salita poi in discesa fino alla sterrata sovrastante alla galleria del Passo del Turchino (km 3).
  2. Svoltare nettamente a sinistra, seguendo il segnavia triangolo rosso, scendendo su sentiero, inizialmente non troppo ripido poi gradinato, fino all'asfalto nei pressi di Giutte. A sinistra in discesa per Acquasanta.
  3. Svoltare a destra e trovare, con qualche difficoltà, il sentierino che scende a S. Pietro di Masone.
Avendo seguito il primo percorso si scende sulla strada a sinistra.
Si scende e dopo circa 300 m si trova a destra una evidente stradina sterrata. La si prende e la si segue (segnavia FIE due cerchi rossi). Essa scende fino ad alcune case dove si incontra l'asfalto. Si segue l'asfalto in discesa a destra facendo attenzione a deviare a sinistra in una strada che va in direzione quasi opposta a quella di provenienza. (Proseguendo diritti si arriverebbe alla SS del Turchino).
Dopo pochi metri, prima di raggiungere alcune case, si svolta a destra in un sentiero sconnesso che scende rapidamente e si trasforma in mulattiera. La ripida discesa termina su un sentiero orizzontale. Si lascia il segnavia che va a sinistra (per Acquasanta, sconsigliabile) e si va destra raggiungendo una casa. Si scende sempre ripidamente fino ad una stradina parzialmente cementata e poi all'asfalto. Siamo ormai alle prime case di Biscaccia. Non resta che continuare a scendere fino ad incrociare la SS e quindi Voltri.
Dislivello: 1000 m.
Ciclabilità: 95%
Osservazioni: consigliabile la prima delle tre soluzioni.

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3 - Salita da Masone a Praglia, via Pratorondanino

Aggiornamento: 5/2000
Percorso.
Da Masone si risale la Val Vezzullo per la strada asfaltata che inizia nei pressi del distributore situato alla fine del paese, verso il Turchino. Dopo circa 2 km si va a destra su un ponte (segnaletica).
Si sale fino ad un quadrivio nei pressi di alcune cascine (km 4). Qui si va a sinistra in discesa ad un guado. Si risale dalla parte opposta guadagnando quota. La strada arriva nei pressi delle case di Pratorondanino (km 7, bar, ristorante, maneggio).
Si prosegue senza raggiungerle salendo a destra su strada sterrata. Con qualche saliscendi la strada sale a raggiungere la provinciale (km 10). La si segue a destra arrivando a Praglia (km 15).
Dislivello: 550 m.
Ciclabilità: 100%
Osservazioni: Buon itinerario per raggiungere i percorsi dell'altipiano di Praglia. Attenzione alle numerose auto nei giorni festivi.


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4 - Discesa a Voltaggio dal Gorzente

Aggiornamento: 11/2002
Percorso
Dalla Casa della Direzione situata sulla sponda destra (idrografica) del lago Bruno saliamo sul sentierino che la costeggia a monte. Raggiungiamo la strada che segue la sponda del lago, poi risale per scendere infine alla diga.
Attraversiamo la diga passando sul camminamento, situato sulla parete settentrionale, poi scendiamo immediatamente a destra al suo termine.
Seguiamo un ampio sentiero che costeggia il torrente e porta senza deviazioni alla strada provinciale Voltaggio-Capanne di Marcarolo (km 6,5).
La si segue a destra per salire al Valico degli Eremiti (attenzione, questo tratto è chiuso in inverno con neve!) e scendere a Voltaggio.
Dislivello: 400 m.
Ciclabilità: 99%
Osservazioni:è un itinerario utile per chiudere anelli su Voltaggio o Capanne di Marcarolo. Può essere percorso in salita se la meta è il giro dei laghi.


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5 - Discesa da Praglia a Lencisa

Aggiornamento: 1999
Percorso.
Non si tratta di un gran percorso, ma lo descrivo perché è quello che consente la meno peggiore discesa su Pegli.
Si parte dalla selletta alla base del Proratado, dove la strada da Praglia per il Pennello sta per iniziare la prima rampetta.
Si scende a sinistra (segnavia FIE triangolo rosso) su stradina presto fortemente erosa. Si costeggia il Proratado. Quando la strada accenna ad andare decisamente a sud allontanandosi dalla montagna occorre seguire a sinistra il segnavia FIE. Può essere consigliabile salire sulla collinetta a destra del sentiero perché la discesa è poi più agevole. In ogni caso si scende rapidamente fino ai castagni. Si prosegue con qualche tratto non ciclabile fino a raggiungere una netta insellatura con cappelletta (confine geologico tra il Gruppo di Voltri e la Zona Sestri/Voltaggio).
Si prosegue sul sentiero che risale a mezza costa per poi scendere ripido a Lencisa.
Dalla chiesetta è possibile scendere direttamente a destra per sentieri e tracce fino ai prati di Vaccarezza. Tra le case si incontra la strada.
Dislivello: 390 m.
Ciclabilità: 90%
Osservazioni: può essere utile per chiudere anelli su Lencisa.


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6 - Discesa da Praglia a Masone

Aggiornamento: 8/2000
Percorso
Procedendo sulla strada per Praglia, provenendo da Capanne di Marcarolo, si giunge in vista della parte centrale dell'altopiano con le sue villette. A destra si stacca una strada sterrata in piano (100 metri prima, a sinistra, uno spiazzo con tabellone ed una baraccopoli di un Gruppo cinofili).
La si segue, prima in leggera discesa, poi su tratto sconnesso più ripido, si guada un ruscello e si risale fino ad una sella (km 2.8) dove riprende la discesa.
Ancora un tratto molto sconnesso e si giunge in un bosco di pini dove il percorso diventa agevole. Su buona sterrata si arriva ad un grande pascolo (km 4.9). Di qui due alternative:
  1. Proseguire sul percorso principale che, diventato asfaltato, scende a Masone (a circa 6.5 km).
  2. (Consigliabile) Prendere una stradina forestale a sinistra (catena) che scende ripida fino al fondovalle. In questo tratto sono presenti numerose deviazioni cieche.
    Al primo incrocio (km 5.5) si svolta a destra raggiungendo una strada che si segue a sinistra. All'incrocio deviare a destra e ancora a destra a quello successivo.
    Si esce in un prato con i ruderi di una cascina (km 6.9). Andando a destra si incontra un ennesimo bivio. Qui si può scendere a guadare il torrente Stura e guadagnare rapidamente l'asfalto.
    Andando a destra si costeggia il torrente su una recente sterrata. Prima di affrontare una ripida salita abbandonare la strada (km 7.5) e seguire il sentiero a sinistra che corre alto alcuni metri sul torrente fino ad una cascina. Si attraversa il prato per raggiungere la strada (km 7.9) a 4.5 km da Masone.
Dislivello: 500 m.
Ciclabilità: 100% tranne alcuni passaggi. In salita circa 500 m non ciclabili.
Osservazioni: La strada del percorso due è stata appena costruita (1999), presenta numerose diramazioni che sono cieche.
In salita è preferibile percorrere l'itinerario uno perché il due presenta tratti di terreno poco ciclabile.

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7 - Traversata da Voltaggio al Gorzente

Aggiornamento: 2/2003
Percorso.
L'itinerario ha inizio sulla provinciale del passo della Bocchetta, versante Voltaggio, a circa 7 km da questo paese.
Qui una sterrata lascia la provinciale andando a destra (cartello Foresta regionale, deposito di legname in uno spiazzo, km 0).
Si attraversa il torrente e si sale per la sterrata, si arriva così ad una casa della Forestale e subito dopo ad un bivio (km 1,8) dove si sale a sinistra.
Un tratto ripido di circa 700 m conduce ad una zona in piano; si prosegue nel bosco con qualche risalita fino ad arrivare ad incrociare la mulattiera che sale dal Passo della Bocchetta (km 4,2).
Si va a destra salendo fin nei pressi di un primo grande traliccio (km 5,5). Qui si stacca a sinistra un sentiero a mezza costa che si segue con qualche difficoltà (segnavia FIE E/1). Si raggiunge una prima selletta e si prosegue. Il sentiero procede a mezza costa e poi scende ad un'ampia insellatura.
Si prosegue in piano fino alle pendici del M. Taccone dove inizia una rampa da affrontare a piedi . Seguono tratti ciclabili alternati a rampe fino ad una spalla oltre il monte Taccone (km 9,5).
Bivio. A destra prosegue l'itinerario 8 per Voltaggio.
Si scende a sinistra proseguendo a mezza costa fino a raggiungere un pianoro (km 12,2; nei pressi è situato un rifugio).
A sinistra scende una mulattiera fortemente erosa. La si segue con difficoltà fino al suo termine su di una larga sterrata (Passo di Prato Leone). A sinistra si andrebbe a Praglia, si scende invece destra fino al lago.
Dislivello: in salita 300 m., in discesa 450 m
Ciclabilità: 80%
Osservazioni: non è ciclabilissimo, ma è un tracciato aperto che consente soluzioni diverse. E' possibile scendere a Cravasco dalla selletta che segue la discesa dalle pendici di m.te Leco. E' anche possibile scendere a Isoverde per ripide mulattiere dal tratto pianeggiante dopo la discesa dal monte Taccone (tutte soluzioni difficili).
Variante 7.1: Da Passo Prato Leone ad Isoverde.
Dal passo lasciamo la strada per prendere i sentieri che vanno a levante. Dopo pochi metri incontriamo un bivio. Da sinistra scende il sentiero principale. Seguiamo il sentiero di destra che scende ad attraversare un rio, risale. Inizia una difficile discesa, ripida, dissestata, a stretti tornanti. Finalmente il sentiero termina su una strada (km 1). Scendiamo sempre su questa strada che conduce ad una strada maggiore (km 1,5) dove svoltiamo a destra. La facile discesa diviene asfaltata e porta ad un incrocio dove svoltiamo a sinistra. Scendiamo rapidamente fino a Isoverde (km 3,7).
Variante 7.2: Da prato Perseghini ad Isoverde.
Al termine della discesa dalla spalla Nord del monte Taccone ci troviamo in un tratto pianeggiante. A sinistra scende un buon sentiero (segnavia FIE: due croci rosse). La discesa non è troppo ripida, poi la pendenza aumenta mentr il fondo peggiora. Perdiamo quota con alcuni tornanti restando sul crinale. Poi la mendenza aumenta ancora e diviene problematico proseguire in sella. Attraversiamo un ponticello e poco dopo raggiungiamo una casa dove hanno termine le difficoltà (km 2,5). Proseguiamo la discesa sulla strada asfaltata (al primo incrocio è anche possibile scendere a destra) seguendo il segnavia. Ad un certo punto il sentiero va a destra lasciando la strada, vale la pena di seguirlo. Raggiungiamo una casa con un laghetto (km 3,9; cani). La mulattiera prosegue e raggiunge la strada provinciale seguendo la quale arriviamo ad Isoverde (km 6).
 

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8 - Giro dei Laghi del Gorzente

Aggiornamento: 5/2001
Percorso
Dalla provinciale che collega Campomorone con i Piani di Praglia si stacca, a destra, una piccola strada in salita.
Siamo a meno di 9 km dal centro di Campomorone; a sinistra siamo all'altezza della grande croce che sormonta il monte Pesucco.
La stradina sale molto ripida, incrocia l'Alta Via e prosegue scendendo al Passo di Prato Leone dove si lasciano i segnavia.
Si prosegue quasi in piano arrivando ad uno slargo e ad una sbarra (km 2,8).
Cinquanta metri prima scendiamo a sinistra per una strada dove svoltiamo subito a sinistra e proseguiamo in discesa su una mulattiera, poi sentiero, che termina in un prato.
Superato il prato il sentiero ritorna ben evidente e conduce ad un guado superato il quale troviamo una buona mulattiera (km 3,2).
Seguiamo la mulattiera che passa in alto sul sottostante Lago Lungo. Arriviamo al guado sul rio Ciappuzzi e svoltiamo a destra al bivio seguente. Guadiamo anche il rio Lischeo e scendiamo lungo la riva.
Un tratto sconnesso termina in riva al lago.
Costeggiamo il lago su comodo sentiero fino ad arrivare in vista della diga (km 5,8). Qui affrontiamo una salita non ciclabile di circa 300 metri a cui segue un tratto in piano e poi una discesa ripida ed un poco esposta che termina su di una strada (km 6,6).
Andiamo a sinistra su una comoda strada che attraversa una breve galleria ed infine sale alla diga del Lago Badana (km 8,2).
Senza attraversare la diga proseguiamo sul sentiero che costeggia il lago fino alla sua estremità (km 10).
Torniamo indietro con lo stesso percorso. Ad un certo punto notiamo a sinistra le segnalazioni per il Lago Bruno (km 12,5; variante) ma non le seguiamo e proseguiamo sulla strada.
Incontriamo un bivio (km 13,5) dove scendiamo a sinistra arrivando sulla sponda del lago (attenzione: quando il livello del lago è molto alto il percorso che segue non è praticabile).
Seguiamo a sinistra tutta la sponda del lago, superiamo un ponte e poi una breve rampa che ci porta sul coronamento della diga piccola. Lo attraversiamo e proseguiamo fino ad arrivare alla diga grande (km 14,8). Poichè ora il coronamento è chiuso non resta che ritornare indietro sullo stesso percorso.
Restando sulla sponda si arriva al ponte che scavalca l'immissario del lago Bruno. Attraversiamo il ponte, superiamo la rampa che segue e svoltiamo a destra.
La salita termina di fronte alla Chiesetta. Si prosegue sull'ampia strada che costeggia il Lago Lungo e poi presenta alcune ripide rampe che portano alla sbarra (km 18,3).
Di qui seguiamo a ritroso l'itinerario di arrivo fino a ritrovare l'asfalto (km 21).
Dislivello: 500 m in salita e 500 in discesa.
Ciclabilità: 97%
Osservazioni: Questo è solo uno dei percorsi possibili.
Variante 8.1:
Quando la sponda del Lago Bruno sia impercorribile e si voglia comunque raggiungere la diga occorre seguire i segnavia nel punto in cui lasciano la strada, al km 12,5 in questo itinerario (circa 1,5 km dopo il ponte). Il tratto che segue è pochissimo ciclabile e conduce al coronamento della diga piccola.

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9 - Giro del Lago Badana

Aggiornamento: 9/2002
Descrizione.
Partiamo dalla Cappella dell'Assunta, sulla provinciale tra capanne di Marcarolo e Praglia.
Prendiamo la strada che costeggia la chiesetta e scende tra i prati. Alla prima casa lasciamo la strada ed andiamo a destra attraversando il cortile (segnavia FIE: due rombi gialli).
La strada diventa una mulattiera che avanza con poco dislivello, ma fondo piuttosto dissestato.
Raggiungamo il Colletto del Moro (km 2,8) situato sul crinale che separa il lago Badana dal Lago Lungo.
Il sentiero, aperto e panoramico, procede sul crinale e presenta anche una salita non ciclabile.
Raggiunto il punto più alto (km 3,8) iniziamo la ripida discesa che termina alla diga del Lago Badana (km 5,8).
Svoltiamo a sinistra e costeggiamo tutto il lago fino a raggiungere l'estremità meridionale (km 7,5).
Attraversiamo il ponte ed andiamo a destra al primo incrocio, guadando il torrente.
Svoltiamo a sinistra e seguiamo lo stretto sentiero che poco dopo si trasforma in stradina e passa nei pressi di una cascina (km 7,8).
La strada prosegue agevole ma poi presenta una ripida salita che porta alla sommità di una collinetta. Superiamo una lieve discesa e poi andiamo in salita confluendo in una strada maggiore dove troviamo altri segnavia (km 8,7).
Svoltiamo a sinistra e seguiamo integralmente la strada che porta ai prati di Capanne Superiori dove troviamo la strada asfaltata. Seguendola a sinistra ritorniamo alla Cappella (km 10,5).
Dislivello: 220 m in salita ed in discesa.
Ciclabilità: 98%
Osservazioni: facilmente collegabile con gli altri itinerari dei laghi.

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10 - Salita da Ponte Nespolo a casa Carossina

Aggiornamento: 11/2002
Descrizione.
Dal guado automobilistico sul torrente Gorzente andiamo in salita in direzione di Capanne di Marcarolo.
Dopo 300 metri svoltiamo a sinistra e proseguiamo sul sentiero. Incontriamo qualche passaggio non ciclabile ed arriviamo al guado di un affluente.
Il sentiero prosegue quasi pianeggiante costeggiando il torrente. Con bel percorso raggiungiamo il bivio col sentiero che sale a case Preadoga e proseguiamo diritti.
Qualche passaggio particolarmente dissestato costringe a procedere a piedi. In questo modo arriviamo a guadare il torrente che esce dalla diga di destra del lago Bruno e raggiungiamo il colmo della diga principale (km 5).
Attraversiamo la diga utilizzando il camminamento situato sul lato esterno. Seguiamo la strada sulla riva opposta fino al primo tornante.
Qui svoltiamo a sinistra e prendiamo il sentiero pianeggiante. In leggera salita attraversiamo le pendici della montagna alti sul torrente.
Il largo sentiero non presenta difficoltà, comunque prestiamo qualche attenzione nel passaggio dei ponti.
In discesa arriviamo a casa Preadoga (km 7).
A sinistra scende il sentiero che riporta sul percorso di salita. Se decidiamo di proseguire dobbiamo affrontare un percorso faticoso e poco ciclabile in ambiente deserto e selvaggio.
Dopo la casa iniziamo subito a salire arrivando a superare il crinale; scendiamo ad un guado poi saliamo ripidamente fino a raggiungere un valico (km 8).
Scendiamo a guadare due rivi in successione poi saliamo ripidamente superando anche una zona franata. Arriviamo a superare un altro valico (km 9,6) di fronte al monte Tobbio.
Il sentiero prosegue salendo al crinale in corrispondenza della casa Carossina (km 10).
Dislivello: 460 m.
Ciclabilità: 80%
Osservazioni: a casa Carrosina incontriamo i percorsi della valle Scrivia.

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11 - Discesa da casa Carrosina a ponte Nespolo

Aggiornamento: 11/2002
Descrizione.
Da casa Carrosina andiamo verso nord ed incontriamo un bivio. A destra passano gli itinerari 16 e 17 della valle Scrivia.
Il sentiero presenta subito tratti sconnessi. Arriviamo ad un rio dopo il quale iniziamo a salire. Qualche tratto particolarmente sconnesso costringe a scendere dalla bici, ma arriviamo comunque rapidamente al passo Dagliola (km 1,2).
A sinistra scende il nostro sentiero. Andiamo inizialmente in piano ed in leggera salita attraversando le pendici del monte Tobbio.
Il sentiero è stretto, danneggiato dall'acqua, molti passaggi su rocce e pietre smosse.
Iniziamo decisamente a scendere, sempre con forti difficoltà, ed entriamo nel bosco dove arriviamo alle rovine di case Tobbio (km 4,3).
Per un breve tratto il percorso diviene più facile (attenzione però a non smarrire il sentiero, segnavia FIE). Poi riprende la discesa ripida e coperta di foglie.
Finalmente usciamo nei prati presso di case Nespolo (km 4,8) dove hanno termine le difficoltà.
Passiamo davanti alla casa ed entriamo sulla strada sterrata. Seguendola raggiungiamo la strada provinciale (km 6,1). Il guado è a sinistra a 500 metri.
Dislivello: 360 m.
Ciclabilità: 80%
Osservazioni: la prima parte è molto impegnativa e difficile. Passaggi rocciosi, fondo dissestato, salti su un sentiero stretto. Se siete agili è però un percorso divertente.

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Altre possibilita'

  1. (sconsigliabile) Si può scendere a S. Carlo di Cese dall'insellatura da dove parte il sentiero del Veleno. La prima parte è abbastanza ciclabile mentre la parte nel bosco è difficile.(segnavia FIE due barre rosse)
  2. S. Carlo di Cese può essere raggiunto scendendo dal sentiero che parte dalla base del Proratado. All'incrocio si lascia a sinistra il percorso 6 e si prosegue per la sterrata, si percorre in parte il tracciato dell'ossigenodotto, poi lo si lascia per scendere ripidamente nel bosco fino alle case Grillo. Qui si incontra l'asfalto.(segnavia FIE croce rossa)
  3. (sconsigliabile) Dal monte Pennello si può scendere a Pegli lungo la mulattiera ormai molto rovinata. Dalla vetta si ritorna sulla sterrata e si va a sinistra attraversando l'altopiano. Si comincia a scendere fino ad un punto in cui occorre deviare a sinistra (segnavia E/1)
  4. (sconsigliabile) Discesa dal monte Pennello ad Acquasanta sul metanodotto. Dalla vetta raggiungiamo la strada e la seguiamo verso sud. Dopo circa 700 metri la strada termina all'incrocio col metanodotto. Svoltiamo a destra e seguiamo il metanodotto. Pochi metri dopo aver superato una bella casella in pietra incontriamo il sentiero FIE che collega la Baiarda con la sorgente Fontanabuona (tre pallini rossi; km 1). Seguiamo questo sentiero che raggiunge la cresta a destra. Quando il sentiero lascia la traccia del metanodotto lo abbandoniamo e scendiamo direttamente lungo la traccia. Scendiamo sulla massima pendenza evitando i muretti di contenimento (oppure li saltiamo). Dopo circa 600 metri in questo modo dobbiamo lasciare il metanodotto in quanto qui è coperto di grandi massi. Scendiamo per tracce di sentiero, sempre restando vicini alle paline del tracciato, con forti difficoltà. Arriviamo ad un pianetto (km 2,3). Qui lasciamo il metanodotto e scendiamo sullo stretto sentiero leggermente verso sinistra. Arriviamo ad un traliccio ENEL (km 3,3) dove il sentiero si allarga. Scendiamo sulla stradina ed incontriamo il percorso delle Lische Alte dove andiamo a destra. In leggera salita arriviamo ad incrociare un sentiero FIE che seguiamo a sinistra. Perdiamo quota con 8 tornanti e usciamo sull'asfalto al valico Case Colla (km 5). Scendendo a destra raggiungiamo la stazione FS e poi il Santuario (km 6,7).
  5. Da Pratorondanino è possibile scendere a Campo Ligure. Dallo spiazzo antistante l'ingresso si prende la strada verso sinistra. Si attraversa un primo prato, poi un secondo e si incontra un sentiero. Si scende per un tratto sconnesso ed il sentiero si trasforma in strada. Dopo poco si lascia la strada per prendere un sentiero a destra (segnavia FIE due linee gialle orizzontali). Si scende nel bosco fino ad una casa e si prosegue più facilmente fino al paese.
  6. (consigliabile). Da Pratorondanino è possibile scendere a Masone evitando la strada automobilistica.
    Dallo spiazzo antistante l'ingresso si prende la strada verso sinistra. Si attraversa un primo prato, poi un secondo e si incontra un largo sentiero. Si scende per un tratto sconnesso ed il sentiero si trasforma in strada sterrata raggiungendo un'ampia sella erbosa (km 1).
    Si prosegue diritti passando nei pressi di una cascina superata la quale la strada inizia a scendere ripidamente. Si raggiunge un incrocio dove si continua a scendere a destra arrivando all'asfalto in fondovalle (km 5). In breve si arriva al ponte che si attraversa per salire a Pratorondanino.

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