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MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI
(MST)
Approfondimenti: Sifilide
Gonorrea
Condilomi
Candidosi
Clamidia
La sindrome da immunodeficienza acquisita
(AIDS) è la malattia sessualmente trasmessa (MST) sulla
quale si è incentrata, giustamente, l’attenzione
più specifica. Tuttavia non vanno dimenticate le altre
MST dalle quali è sempre bene guardarsi.
Innanzitutto la sifilide. Si tratta
di una malattia grave, se non curata adeguatamente, che si
trasmette per via sessuale, ma anche genitale o extragenitale.
Qualche settimana dopo il contagio, la Spirocheta Pallida,
suo agente eziologico, determina ulcere indolori solitamente
a livello genitale che scompaiono dopo qualche tempo. Dopo
questa prima fase, se non interviene una opportuna cura antibiotica,
la malattia entra nella seconda e poi nella terza fase, con
la produzione, a livello cerebrale delle cosiddette gomme
luetiche che possono danneggiare il cervello fino alla demenza.
Fortunatamente di assoluta rarità, dati gli accorgimenti
diagnostici preventivi, è la trasmissione della malattia
da madre a feto.
La gonorrea è un’altra
malattia causata da un batterio, il gonococco che si trasmette
per via sessuale, ma può insediarsi anche nella zona
anale, nella bocca, nella gola e persino a livello oculare.
Il contagio è solitamente per via diretta, anche se
in qualche caso il contagio indiretto (ad esempio, attraverso
biancheria infetta) è possibile. Nel maschio il gonococco
si insedia nell’uretra provocando l’uretrite gonococcica.
I sintomi sono prurito, bruciore, arrossamnto del meato urinario
e secrezioni prima sierose, poi mucopurulente. Se il maschio
non viene curato, anche se i sintomi scompaiono, è
portatore del batterio e quindi può infettare e può
andare incontro a patologie degli organi riproduttivi interni
che possono portare a sterilità. La donna è
invece sovente portatrice asintomatica, malgrado possano manifestarsi
perdite vaginali maleodoranti, dolore nell’urinare,
sintomi anali o del cavo orale. Anche per la donna il rischio
di danni all’apparato riproduttivo è presente.
Anche in questo caso la terapia antibiotica è di elezione.
I condilomi sono invece patologia ad
origine virale. Hanno incubazione variabile, da 1 mese ad
1 anno e sono elicitati soprattutto da periodi di stress.
Si tratta di escrescenze carnose dentellate (da qui l’essere
anche chiamati “creste di gallo”) che si trasmettono
solitamente, anche se non sempre, per contagio genitale. Se
nel maschio non danno rischi di evoluzione grave e possono
essere ben curati con terapie locali, nella donna vanno curati
con attenzione per il rischio di evoluzione in cancro del
collo dell’utero. Il monitoraggio con il Pap-test sarà
in questi casi sempre necessario.
Altra MST di origine virale è
l’herpes genitale. L’infezione provoca lo sviluppo
di vescicole a grappolo sulla mucosa genitale che, rompedosi,
danno luogo a ulcerazioni dolorose. Anche in questo caso la
dipendenza da periodi di stress psicofisico è piuttosto
costante. Quando l’attività virale è attiva,
è molto contagioso. Può, per di più essere
trasmesso dalla madre al feto.
La candidosi è malattia molto
diffusa. Causata da un fungo (Candida albicans) è normalmente
presente in piccolo quantità nella vagina. Quando il
suo equilibrio acido si altera (per l’uso di antibiotici,
per stress, per una condizione di diabete, per gravidanza)
si può instaurare l’infezione. I sintomi sono
arrossamento e prurito alla vulva e alla vagina, secrezione
biancastra di odore sgradevole, bruciore alla minzione e nei
rapporti sessuali. Il maschio che viene contagiato può
presentare prurito al glande. Si cura con antimicotici localmente
o per via orale. Spesso è necessario sottoporre entrambi
i partner a terapia.
La clamidia è la più
frequente delle infezioni genitali. Causata da un batterio
a diffusione con i rapporti sessuali, dà come sintomi
prurito, bruciori alla minzione e perdite vaginali. Per la
sua possibile diffusione dalla vagina al collo dell’utero
e poi alle tube, alle ovaie e all’apparato urinario,
può causare dolori pelvici, renali e portare anche
alla sterilità. Come nella donna, anche nell’uomo
è spesso asintomatica e, se non curata con adeguata
terapia antibiotica, può portare, come nella donna,
alla sterilità.
Le epatiti B e C possono trasmettersi
per contagio sessuale. Causate da virus, colpiscono prima
il fegato e poi, attraverso il sangue, possono diventare MST.
I sintomo sono affaticamento, dolori muscolari, nausea, febbre
e, soprattutto per l’epatite C, gravi danni al fegato.
La diagnosi precoce è fondamentale. Per l’epatite
B il vaccino è di elezione, mentre l’epatite
C viene curata con interferone.
Un altro virus è responsabile
del linfogranuloma venereo. Dopo una decina di giorni dall’infezione
si presentano febbre, dolori articolari e rilievi cutanei
dove è avvenuto il contagio. La diffusione alle ghiandole
linfatiche limitrofe è abbastanza rapido se non si
instaura rapidamente la corretta terapia antibiotica.
La MST più grave è l’AIDS.
Causata dal virus HIV, va a colpire i sistemi di difesa dell’organismo
, provocando una attività inidonea del sistema immunitario
a difendersi dalle infezioni. Una persona infettata dal virus,
anche se non presenta sintomi, è nelle condizioni di
infettare altre persone. Infatti coloro che al test sierologico
sono HIV positivi possono trasmetter questa malattia con i
contatti sessuali, ma non solo, essendo possibile il contagio
anche attraverso l’urina, lo sperma e qualunque tipo
di trasmissione attraverso il sangue. Dal momento del contagio
all’evoluzione in malattia AIDS possono passare anche
molti anni.
Poiché non ci sono ancora terapie
utili a curare la malattia, che conduce a morte per infezioni
parassite di fronte alle quali l’organismo non può
opporre alcuna difesa, è indispensabile la prevenzione
usando sempre, nei rapporti a rischio, il preservativo.
Va tenuto presente che i rapporti a
rischio sono tutti quelli nei quali anche un partner stabile
ha, o può aver avuto, rapporti a rischio. E’
quindi prudente eseguire, in questi casi, il test sierologico
per il quale va tenuto presente che vi è un periodo
d’ombra di almeno tre mesi.
In ogni caso, per evitare il rischio
di contagio di fronte a tutte le MST l’uso del preservativo
è fondamentale.
Questo materiale è stato preso
dal sito http://www.benessere.com
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