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SESSUALITÀ e comportamento
sessuale
La sessualità è espressione
fondamentale dell'essere umano, è un fenomeno complesso
che vede coinvolte influenze psicologiche, biologiche e culturali.
Non si può ridurre alla dimensione
genitale del sesso, ma comprende una vasta gamma di opzioni,
come pure di sensazioni ed emozioni. La sessualità
è così anche gioco, relazione, comunicazione,
scambio di piacere, momento privilegiato dell'intimità.
E' partendo da quest'ultima che la sessualità può
organizzarsi nel modo più utile alla dimensione emozionale
ed affettiva della coppia. Si tratta di un comportamento che
ha molto a che fare con gli istinti e con la libertà
o la censura che essi hanno subito nel corso dell'evoluzione
psicologica e sessuale di ogni individuo.
Espressione della sessualità
è parte anche la masturbazione. Esperienza di preparazione
alla sua versione relazionale, costituisce un atteggiamento
che testimonia una buona relazione con il proprio corpo, con
il piacere e con un progetto sessuale più completo.
Oltre all'interesse, al desiderio e
al piacere che possono essere considerati la base psicologica
della risposta erotica umana, la sessualità può
arricchirsi del mondo caleidoscopico dell'immaginario, che,
per la sua energia e forza propulsiva, può essere considerato
una vera e propria zona erogena intrapsichica che fa parte,
a pieno titolo, del vasto repertorio della sessualità.
IL COMPORTAMENTO SESSUALE
Si tratta di un comportamento che ha una modulazione nell'arco
di tutta la vita di un individuo. Ne qualifica l'intensità
delle relazioni. Interferisce con il suo benessere o malessere
psicologico, quando non direttamente con l'organizzazione
di tratti o di strutture psicopatologiche.
Fattori biologici
Sul piano biologico, lo studio del
comportamento sessuale ha seguito quello delle indagini neurofisiologiche,
a partire dai lavori di Papez sul "cervello limbico",
deputato a raccogliere e ad elaborare le emozioni con il contributo
di altre strutture cerebrali, in particolare della neocorteccia.
Un campo di indagine più attuale si riferisce al substrato
neurochimico e neuroendocrino della sessualità.
L'attività sessuale, infatti,
deve essere considerata come l'espressione finale di un meccanismo
in cui sono coinvolti molti organi e apparati, date le complesse
relazioni tra sistema nervoso centrale, sistema nervoso autonomo,
sistema endocrino, sistema nervoso periferico e organi genitali.
Le ricerche sulla neurotrasmissione hanno dimostrato che i
neurotrasmettitori maggiormente coinvolti nella sessualità
sono la dopamina (con funzione stimolante) e la serotonina
(con funzione inibente).
Le connessioni tra i neurotrasmettitori e gli ormoni, in particolare
quelli ipofisari e ipotalamici, influenzano il comportamento
sessuale grazie ai loro "releasing factors":
GnRH, che libera FSH e LH a livello
ipofisario,
ACTH e sistema degli oppioidi endogeni.
Ad esempio, sono stati condotti studi
sugli animali che hanno permesso di ipotizzare che la fase
di refrattarietà sessuale, seguente ad una risposta
orgasmica, dipenda dalle encefaline prodotte durante l'orgasmo,
o per loro azione diretta o per inibizione del release della
dopamina.
Ultimo anello della catena del sistema
neuroendocrino sono gli ormoni periferici, rappresentati dagli
steroidi sessuali.
Essi agiscono sulla differenziazione
sessuale dell'encefalo durante la vita fetale, danno il via
al periodo della pubertà e, in generale, hanno un ruolo
primario nel regolare il comportamento sessuale.
In particolare, è il testosterone che regola l'attività
sessuale maschile, mentre gli estrogeni prevalgono nella regolazione
di quella femminile.
Fattori psicologici e sociali
L'osservazione dei complessi
meccanismi biologici che definiscono il comportamento sessuale
e che determinano la risposta sessuale non dà ragione,
di per sé, della multifattorialità che determina
questo comportamento. Sono coinvolti infatti anche fattori
di ordine psicologico, psicodimanico e cognitivo, oltre a
quelli etici, normativi e al contesto socioculturale.
A partire dai primi anni di vita, gli impulsi sessuali trovano
una specifica e speciale manifestazione seguendo, secondo
la teoria freudiana, quel percorso che si articola nel passaggio
attraverso le fasi dello sviluppo psicosessuale del bambino:
orale, anale e fallica. C'è una stretta correlazione
tra sviluppo degli istinti, educazione e formazione della
personalità. Per questo, le prime espressioni ed esperienze
sessuali del bambino concorrono alla formazione del comportamento
e della struttura della personalità quale si sviluppa
nell'adolescente prima e nell'adulto poi. Il comportamento
sessuale riconosce quindi nella relazione il suo referente
primario. E' questo il luogo della comunicazione, ma è
anche il rivelatore di pulsioni interiori, di conflitti, di
desideri e di slanci verso gli obiettivi desiderati. Questo
percorso psicodinamico deve poi confrontarsi con le vicende
sociali e culturali. Ad esempio, dopo un periodo nel quale
la sessualità è stata proiettata verso una maggiore
liberalizzazione, l'avvento dell'AIDS ha indotto a comportamenti
di segno opposto, sotto la norma del sesso sicuro o dell'astinenza.
In questa dimensione, l'evoluzione psicologica del comportamento
sessuale si trova a fare i conti con esigenze di tutela della
salute e con la necessità di modificare l'indirizzo
di pulsioni e di desideri. Tuttavia, anche in questo caso,
la buona evoluzione del rapporto con la sessualità
permetterà di adeguarsi alle cautele senza mortificarne
le qualità più vive: comunicazione, intimità
e anche piacere.
Questo materiale è stato preso
dal sito http://www.benessere.com
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