LE PIANTE SUCCULENTE

Quando osserviamo i CACTUS sembra che essi emanino un non so che di misterioso

Oggi si può dire che sono presenti un po' in tutte le case come piante ornamentali. Un tempo detestati, (durante il periodo del fascismo in Italia erano addirittura vietati) oggi fanno scoppiare la cactusmania.

Le cactacee costituiscono il settanta per cento delle specie di piante grasse, o succulente come le chiamano i botanici. La loro caratteristica più vistosa è quella di essere fittamente ricoperte al posto delle foglie di spine robuste e acuminate.

I cactus non sono fatti per le mezze misure: o si amano o si odiano.  Essi devono la loro fortuna al fatto che sono piante adatte alla vita moderna: non hanno particolari esigenze, si adattano a qualsiasi ambiente, purché non freddo, non devono essere innaffiate ogni giorno, non hanno foglie da spolverare o lucidare.  I più richiesti per appartamento sono i tondeggianti Echinocactus, i cosiddetti sedili della suocera (indovina perché si chiamano così) , mentre i Cereus, simili a candelabri, sono i preferiti per il giardino. Questi sono i più comuni ma ne esistono tantissime altre specie come il Selenocereus, o regina della notte, il cui fiore sboccia per una sola notte, o la Fenestraria, con le appendici che terminano con una specie di lente che assorbe la luce, il Melocactus, il cui fiore spunta da un morbido cuscinetto, lo Zigocactus, o cactus delle foreste, che non ha spine, i Lithops, che sembrano sassolini benissimo mimetizzati nell'ambiente, l'Espostoa lanata, completamente avvolta in una morbida peluria.

Esistono oltre duemila specie di cactacce, diffuse in natura in tutte le zone con clima temperato e coltivate in tutto il mondo. In Sud Italia siamo abituati a vedere rigogliose siepi di Opuntia, il comune fico d'India, alte anche due o tre metri e molto diffuso nelle regioni del nostro sud di cui gustiamo i saporiti frutti. Bellissimi esernplari di Opuntia, anche se di dimensioni molto più ridotte, si sono adattate al clima di regioni di bassa montagna, come la Valtellina. Eppure il fico d'India non è una pianta mediterranea. Fino alla scoperta dell'America era sconosciuta nel Vecchio Continente. Un tempo infatti questa famiglia di piante viveva soltanto nelle Americhe, dalle Montane Rocciose alla Patagonia. E proprio nella fascia centrale dei continente americano che si trovano gli esemplari più diversi, per forma, dimensioni e proprietà, come il gigantesco Saguaro (Carnegiea gigantea), simile a un candelabro, utilizzato da alcune specie di uccelli per scavare il nido, che raggiunge la rispettabile altezza di otto- dieci metri e l'età di 250 anni.
O come alcuni piccolissirni
Ariocarpus, Pelecyphora e Obregonia, che i primi scopritori dei continente americano avevano scambiato per funghi, e che fornivano le sostanze allucinogene usate dai nativi durante le loro cerimonie sacre.

 

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