Ad
una delle consuete esercitazioni che il cacciatorpediniere lanciamissili "
Audace " ha di recente svolto nell'alto mar Tirreno "Quadrante " ha
partecipato con un " inviato " d'eccezione ! Il comandante della stessa
unità il capitano di vascello Marcello
Vinciguerra. Il suo brillante reportage non poteva essere illustrato da
fotografie di pari interesse e attualità per le quali " quadrante " ha
inviato a bordo i suoi operatori per un " servizio " che consentisse ai
lettori di vivere l'esaltante esperienza di una giornata e di un notte a
bordo dell'unità in manovra. Ed ecco nelle foto che seguono alcune fasi
operative dell' " Audace " in piena attività addestrativa, foto seguite da
quelle sulla vita per così dire, di distensiva routine quotidiane per i 400
uomini di equipaggio precede e segue le ore intense trascorse alle centrali
elettroniche alle armi e agli strumenti di bordo della moderna e bella
unità.
" Ancora un po'
di pizza, comandante ". La voce familiare interrompe un ritmo operativo
piuttosto intenso. Sono le due della mattina. L'" Audace " sta transitando
per le Bocche di Bonifacio fra qualche rovescio di pioggia. Il mare é
tranquillo, non c'é vento e la navigazione procede senza difficoltà. In
questo momento il terzo dell'equipaggio che é di guardia si concede un
attimo di riposo; come la sigaretta fumata in macchina durante un lungo
viaggio. La tensione si allenta , c'é posto per qualche battuta, per un
sorriso, sempre tenendo d'occhio l'apparecchiatura.
In attesa di
congiungersi con le alte Unità della Divisione per la successiva fase
dell'esercitazione, si parla di ciò che abbiamo fatto, si intrecciano
commenti in tono scherzoso, ma il loro contenuto fornirà la materia per la
discussione post esercitazione.
" Ancora venti
gradi al rilevamento di accostata ". L'Ufficiale di rotta richiama tutti
all'attenzione con questa comunicazione, uno sguardo alla carta e il
Comandante con un cenno da l'autorizzazione a procedere, dopo tante miglia
percorse insieme, uno sguardo é sufficiente.
L'ufficiale di
guardia in plancia, ricevuto il cenno d'intesa ordina " 19 gradi di barra a
sinistra " il timoniere muove la barra a sinistra e la nave, sotto il
leggero controllo delle mani di un uomo solo accosta ubbidiente. I suoi
trentamila cavalli le imprimono la rispettabile velocità di venticinque
nodi. L'isola di Razzoli
scompare lungo il nostro lato sinistro, siamo fuori delle Bocche, nuovamente
in Tirreno. Dentro la pancia della nave la vita
scorre
c'é chi dorme in attesa di montare di guardia c'é chi controlla i complessi
macchinari che danno il moto
e l'energia elettrica, c'é il panettiere inforna la pasta
lievitata, c'é il cannoniere con la cuffia in testa in attesa dell'ordine
che lo metterà in attività.
NESSUNO
INDISPENSABILE, TUTTI NECESSARI
La nave é
un'organizzazione complessa nella quale nessuno é indispensabile ma tutti
sono necessari, l'adattamento deve essere completo altrimenti qualche cosa
non funziona a dovere. Lo si vede in tutte le attività ma in momenti come
questi, in particolare;
l'immagine
della formica
non si ferma alla centrale operativa, tutta la nave é un formicaio. Tutto é
previsto, sembra un gioco
di parole, per meglio fronteggiare l'imprevisto, il controllo
della temperatura di un cuscinetto che sembra stia per mollare , l'orecchio
del capo macchina "
ausculta " la " sua " turbina alla ricerca di eventuali anomalie nel
fischio potente del vapore che muovendosi fra le palette della turbina fa
girare quella (
2 eliche
) grossa elica
che sta sotto la nostra poppa.
Come loro, tutti
, anche chi dorme é importante, perché é uno di noi, che ha lavorato e deve
riposare per far riposare noi più tardi, per loro l'addetto al
condizionamento controlla pompe, ventole,manometri, termometri, per loro
l'acquaiolo controlla che l'acqua distillata dal mare con i mezzi di bordo
sia alla temperatura giusta per la doccia; per loro é sotto pressione la
macchina del caffè come in un bar stazione sempre aperto.
Il formarsi
della coscienza di Unità nasce da tutte queste piccole cose: viene dal
sentire che l'addetto alla lavanderia , che quando si spara rifornisce i
cannoni , é tanto importante quanto l'infermiere che per fortuna, lavora
poco, e quanto il radarista che " scopre " la nave , l'aereo o lo scoglio.
Quando uno
comincia adire " Noi dell'Audace " significa che l'Unità si é già
cominciata a formare e chi l'ha provato lo sa, la collaborazione vera, che
ha questi caratteri, é una delle più ricche esperienze umane. A tutto questo
pensa l'ufficiale di guardia in plancia; il buio, la notte, suggeriscono, si
sa, riflessioni e chiacchiere a cuore più aperto delle quali il timoniere,
il brogliaccista e il segnalatore sono i normali interlocutori.
TUTTO E' CHIARO
Le Vedette
scrutano l'orizzonte attraverso il binocolo; stiamo cercando il
cacciatorpediniere che simula di essere nemico, la nave é buia, appena
un'ombra scura che scivola sul mare calmo. La centrale antisom é in piena
attività: in questa zona c'é anche un sommergibile che deve ostacolarci. La
centrale operativa di combattimento buia tranne per la luminescenza emessa
dai ripetitori radar, é la dimostrazione di quanto si può fare con i mezzi
di oggi. un aereo " Atlantic " ci fornisce la situazione a oltre cento
miglia da noi, le altre navi della Divisione ci comunicano tutto quello che
succede nella loro zona; tutto é chiaro, i dati vengono evidenziati dagli
operatori che ricordano le formiche per il loro costante lavoro di raccolta.
Viene fatto decollare l'elicottero che dovrà individuare il sommergibile.
Alle 4 precise lanceremo
razzi
illuminanti sul bersaglio trainato da un'altra nave, alle 8 riprenderanno le
operazioni di ricerca e la lotta contro sommergibili, navi ed aerei
italiani.
Nel frattempo
giunge la comunicazione dall'elicottero: " Il sommergibile é per 340° a
settemila yards; il dato viene riportato: uno sguardo alla situazione
generale poi arriva dalla Centrale Operativa l'ordine " Plancia da COC
accostare per Nord " ; il tempo necessario per guardarsi fuori e poi
l'ordine al timoniere. Non ci si può permettere nessun indugio, andiamo ad
attaccare il sommergibile.
Dopo pochi
minuti di manovra da tutte e due le parti siamo in posizione di lancio del
siluro, con il telefono subacqueo ne diamo comunicazione al sommergibile.
Dieci minuti dopo l'episodio é già concluso.
Intanto abbiamo
avuto comunicazione che il caccia nemico é stato localizzato da Nave "
Canopo " e il gruppo composto dal " Canopo ", " Castore " e " Centauro " lo
sta impegnando simulando il fuoco con le armi di bordo.
ADDESTRAMENTO CONTINUO
Nel frattempo
gli artificieri hanno preparato i razzi da lanciare, il lancio avviene
regolarmente. L'attività è continua a bordo per cercare di impiegare ogni
occasione utile per l'addestramento. Ma per ogni cosa che una fine; per
rete, ordini collettivi, la voce " Terza squadra prepararsi a rilevare "
dice che potremo andare a dormire anche noi della seconda.
Alle 4,
puntuali, arrivano i sostituti; qualche minuto per le informazioni
necessarie e poi ce ne andiamo a letto tranquillamente mentre la vita della
nave continua il suo ritmo normale. Altre voci, altre facce ci risponderanno
nella penombra usando lo stesso vocabolario che che abbiamo usato noi e che
é nato, dettato dall'uso e dalla necessità.
E tutto continua
mentre la nave cammina con il suo passo lungo e dondolante che ricorda la
camminata del vecchio pescatore camoglino.
MARCELLO
VINCIGUERRA
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