Armamento

ARMI

Nave Audace D 551

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Moschetto Automatico Beretta

Moschetto Automatico Beretta  M.A.B.


M.A.B. 
 Nazione  Italia
 Tipo  Mitra
 Era  Moderna
 Progettista  Tullio Marengoni
 Utilizzatori  Italia Germania Romania Argentina
 Guerre  Seconda guerra mondiale
 Calibro  9 mm x 19
 Munizioni  9 M38 Fiocchi - 9 mm Parabellum
 Azionamento  Doppio
 Cadenza di tiro  550 colpi al minuto
 Velocità volata  390 m/s ( 9mm x19 Parabellum)
 410 420 m/s ( 9M38 Fiocchi )
 Gittata utile  100 - 200 metri
 Peso  4,8 Kg
 Alimentazione  Caricatori da 10 - 20 - 30 - 40 colpi
 Organi di mira  Fissi

   MAB  M.1938

 

 

Un po' di storia - era in calibro 9 mm fiocchi m.38. Fu ideato e disegnato da  Tullio Marengoni ed entrò in produzione nel 1938. Primo e più importante acquirente dell'arma fu il ministero delle colonie che equipaggiò con esso la Pai (Polizia dell'Africa Italiana), tanto che nel maggio 1939 il sopra citato ministero ne aveva ordinati già 2000 esemplari all'azienda di Gardone Val Trompia. Contemporaneamente ne fu iniziato l'acquisto anche dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del  Ministero dell'Interno per potenziare l'armamento dell'allora regio corpo degli agenti di pubblica sicurezza. Benché già presentato con successo nel giugno del 1938 alle autorità militari e nonostante fosse stato subito omologato dall'Ispettorato di Artiglieria del Regio Esercito, inaspettatamente non fu adottato altrettanto velocemente da quest'ultimo, che decise di introdurlo in servizio solo nel dicembre del 1941, seguìto dalla Regia Marina che ne armò tutto il personale del Battaglione "NP" (Nuotatori Paracadutisti) e dalla Regia Aeronautica che ne consegnò pochi esemplari al suo Battaglione "Adra" (Arditi Distruttori Regia Aeronautica).
A causa del lento ritmo di produzione iniziale l'arma rimase piuttosto rara nel Regio Esercito. Solo nel 1943, parallelamente alla caduta di Mussolini e alla fuga dei reali in Puglia, vennero raggiunte quote di produzione significative.
Per questo motivo il mitra venne adottato soprattutto dalle forze Repubblicane e, conseguentemente, cadde spesso nelle mani dei partigiani.

MAB 38 - Questa fu la prima versione prodotta dalla Beretta ed era caratterizzata dall'attacco della baionetta posto inferiormente al manicotto di raffreddamento della canna, poco prima dello spegnifiamma. Quest'ultimo era a sua volta caratterizzato da due larghi fori rettangolari longitudinali. L'arma era munita di alzo con cursore mobile graduato fino a 500 metri mentre la baionetta (simile a quella del fucile 91/38, escluso il sistema di innesto all'arma poiché la baionetta del fucile menzionato era munita, oltre all'innesto posto inferiormente sulla fascetta bocchino anteriore uguale a quello saldato sotto il manicotto del MAB 38, anche dal classico anello di innesto alla canna) aveva la lama pieghevole che andava ad alloggiare in un apposito incavo ricavato nella parte inferiore apicale esterna del fusto in legno.

Il MAB 38 aveva due grilletti: l'anteriore per il tiro semiautomatico e quello posteriore per l'automatico; subito sopra al ponticello dei grilletti, a livello del grilletto posteriore, vi era un pulsante dalla testa zigrinata e movimento trasversale, tramite il quale si bloccava o sbloccava il grilletto posteriore. L'otturatore dell'arma era munito di percussore mobile la cui punta fuoriusciva dal foro anteriore dell'otturatore solo all'atto della sua chiusura comandato da una levetta imperniata sul lato inferiore dell'otturatore. Questo movimento era causato dal contrasto che la levetta aveva, a fine corsa dell' otturatore, con l'espulsore a sua volta fissato sul lato anteroinferiore interno della culatta. La molla di recupero dell'otturatore, dal diametro assai inferiore a quello interno della culatta, era alloggiata in un tubo dal diametro leggermente superiore alla molla (detto tubo guida-molla): questo era posteriormente chiuso con una rondella dello stesso diametro interno della culatta al cui centro si trovava una protuberanza che fuoriusciva dal tappo di chiusura posteriore dela culatta. Questa versione fu prodotta dal 1938 fino alla fine del 1941.

Questa storica arma è stata prodotta in una moltitudine di versioni ed e stata oggetto di svariate modifiche ma nonostante l'età viene ancora impiegata  nei servizi di guardia ed di rappresentanza, non è troppo pesante ed e comoda da tenere sul presentat arm, perlomeno fino a trent'anni fa ! bei tempi !


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BERETTA 951

BERETTA 915

Nel 1940 la Beretta iniziò a mettere a punto una pistola a chiusura geometrica stabile. Prendendo ispirazione dalla Walther P38, la pistola Beretta a culatta fissa, necessaria per sparare in tutta sicurezza il potente munizionamento in calibro 9 mm Parabellum, utilizzò lo stesso sistema di chiusura a blocco oscillante, ideato da Barthelmes, che adottava la pistola tedesca. Inizialmente, il modello 951 non convinse del tutto, a causa della debolezza del fusto della pistola, originariamente concepito per essere costruito in Ergal, una lega di alluminio usata in aeronautica. Il telaio fu così sostituito con uno realizzato in robusto acciaio. Con questa modifica, il modello “951 Brigadiere” entrò in produzione nel 1955. Questa pistola è stata a tutti gli effetti la vera progenitrice di quella che sarebbe diventata una delle famiglie di pistole più famose e apprezzate al mondo; quella della Beretta serie 92.
 
La pistola Beretta modello 951 in calibro 9x19 mm, è stata alla base del progetto che ha portato allo sviluppo della 92FS   Una interessante vista della pistola modello 951. Notate lo svincolo tra canna e carrello funzionante a blocchetto oscillante, posizionato sotto la camera cartuccia della pistola

Il modello 951 era una pistola con la parte superiore del carrello tagliata, caratteristica tipica delle pistole Beretta, dotata di un caricatore amovibile capace di contenere 8 colpi in calibro 9x19 mm disposti su un sola fila (caricatore monofilare). E’ dotata di cane esterno, ha un funzionamento in sola singola azione e ha il pulsante di sgancio del caricatore posto nella parte bassa dell’impugnatura. La pistola, giudicata di ottima qualità come tutte le pistole Beretta, è stata adottata dalle Forze Armate Italiane, dai corpi di Polizia e Carabinieri, nonché dagli eserciti Israeliano ed Egiziano.

Agli inizi degli anni ’70, dal modello 951, nacque il modello 92, dotato di un moderno grilletto a doppia azione e di caricatore di grande capacità contenente ben 15 proiettili in calibro 9 mm parabellum disposti su due file sfalsate (caricatore bifilare). Riprendendo il progetto originale della 951, la nuova pistola è dotata di un leggero fusto in alluminio aeronautico Ergal.


Beretta M 951

 Nazione  Italia
 Tipo  pistola semiautomatica
 Periodo produzione  1949 - 1980

 Paesi utilizzatori  Italia - Egitto - Israele - Nigeria - Tunisia
 Varianti  Helwan M951 "Brigadier" M951R
 M952 M952 "Special" M952 "Target"
 Munizioni  9 x 19 mm Parabellum  ( M 1951, M951 "Brigadier", M951R )
 7,65 mm Parabellum  ( M952, M952 "Sport", M952 "Target" )
 Azionamento  rinculo corto, blocco a caduta
 Velocità volata  360 m/s(9x19 parabellum)   375 m/s(7,65 parabellum)
 Gittata  utile 40-80m
 Lunghezza  203 mm ( M 1951 )    215 mm ( M951R )
 Peso  870 g ( M 1951 )    1350 g ( M951R )
 Alimentazione  caricatore estraibile a 8 colpi la M951R caricatore da 10 colpi
 Organi di mira  mire fisse: ( mirino a lama frontale, tacca di mira posteriore )

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