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GRUPPO  FOTOCINE   "CONTROLUCE"  Vercelli

L'AUDIOVISIVO   FOTOGRAFICO    -  A cura di Marco Bosco

8°  Parte


Le immagini

Il diaporama è un mezzo audiovisivo che utilizza immagini fisse ed è fuori dubbio che queste devono essere qualitativamente e tecnicamente corrette: anche una sola diapositiva sovraesposta o con altre carenze tecniche, verrà notata e ricordata dagli spettatori e potrà anche contribuire ad un giudizio negativo sull'intero audiovisivo.

Vi sono però anche altri aspetti non meno importanti di quelli prettamente derivanti dalla tecnica fotografica.

Uno dei più importanti è la inutile ridondanza delle immagini: per illustrare l'idea dell'autore bastano poche immagini incisive inserite nei momenti salienti del diaporama. Sintetizzeranno il concetto da esporre senza inutili lungaggini e senza essere troppo didattiche. Il diaporama è un mezzo espressivo che deve lasciare allo spettatore una spazio interpretativo e di conseguenza deve essere conciso ed evocativo.

Soprattutto non deve essere imitazione scadente del cinema; purtroppo si sono visti visti spesso degli audiovisivi dove, anche a sproposito, gli autori hanno pensato che usando magari più di due proiettori con cambio di immagine molto frequenti, si potesse rendere più "bella" una semplice sequenza di immagini fisse per riprodurre un movimento che, comunque, non sarà mai paragonabile ad una sequenza cinematografica con 24 immagini al secondo. Movimento che magari si sarebbe potuto rendere meglio, per esempio, con solo due diapositive opportunamente realizzate con la tecnica del mosso.

Si deve poi saper tener conto del rapporto tra immagine e suono: queste due componenti non vanno sempre sommate per esporre un concetto ma possono semplicemente essere complementari per lasciare allo spettatore la possibilità di evocare ed immaginare: se devo per esempio "raccontare" un treno in movimento non si può pretendere di rendere questa idea con l'immagine fissa di una locomotiva e con il rumore tipico dello scorrere di ruote sui binari. Le due azioni, visiva e sonora, sarebbero contrastanti e stridenti: meglio sarebbe accompagnare la colonna sonora con un'immagine di binari che si perdono in un paesaggio, grazie ad un opportuno angolo di ripresa; ecco che lo spettatore in questo caso, si sentirà a bordo del treno e l'immagine fissa dei binari non sarà in contrasto.

La scelta delle immagini deve essere quindi molto accurata. Fatta cioè con spirito critico che l'autore spesso non possiede, in quanto ovviamente la tendenza naturale è quella di inserire molte immagini perchè "sono belle fotografie"; ma ciò non serve al diaporama.

Diverse altre sono poi le considerazioni circa la scelta delle immagini tra cui le due più importanti sono:

  • Le immagini chiave.

  • La terza immagine.

Non si possono tenere vincolati per lungo tempo l'attenzione delle spettatore ed il suo sforzo immaginativo. Quindi, oltre ad imporsi un'opportuna brevità del diaporama, bisogna saper alternare immagini semplici e narrative, che facciano seguire l'azione in modo naturale, ed altre che cadano nei momenti chiave del racconto e che rappresentino i punti salienti del lavoro. Ciò avverrà ovviamente con l'ausilio della colonna sonora che in quel momento contribuirà maggiormente a creare l'opportuna atmosfera.

La "terza immagine" definisce l'effetto creato dalla sovrapposizione di due diapositive quando, durante la fase di dissolvenza, esse fanno apparire sullo schermo, per effetto della loro "combinazione", un'immagine effimera che è appunto la terza immagine. Il problema non sta nel come ottenere questo effetto, bensì nel modo di sfruttarlo opportunamente.

 

La colonna sonora.

E' la componente forse più difficile di un diaporama. Richiede una conoscenza ed anche una tecnica che sono completamente al di fuori di quella fotografica e che spesso può condurre a realizzazioni scadenti. Non è possibile dare dei consigli circa la scelta dei brani musicali e di come utilizzarli in funzione del significato del diaporama: troppe sarebbero infatti le combinazioni possibili e troppo diversi i gusti musicali degli autori. Si può invece dire cosa non si dovrebbe fare e quali sono i diversi modi di utilizzare la colonna sonora. Questa può essere composta da musica, commento parlato e rumori od effetti sonori: un elemento non esclude l'altro e tutti possono coesistere se l'efficacia dell'insieme serve a migliorare il diaporama.

Che cosa è meglio evitare:

non utilizziamo brani musicali troppo conosciuti sia di autori moderni che di musica classica: corriamo il rischio di ripetere cose già fatte mille volte, di cadere nel banale o ancor peggio di utilizzare musiche di chiaro richiamo, ahimè, pubblicitario. Musiche già super sfruttate da Radio e Televisione;

evitiamo commenti parlati troppo lunghi: i cosiddetti "parlorama" sono stati di moda negli anni '60 ed in ogni caso le immagini, se sono state selezionate accuratamente, non dovrebbero aver bisogno di tante parole per esprimere concetti chiari e per fornire un filo narrativo inequivocabile;

se proprio vogliamo ricorrere a commenti parlati evitiamo almeno che siano didascalici: siamo realizzando un diaporama e non un audiovisivo a scopi didattici;

l'audio e el immagini devono essere tra loro complementari ed è inutile che entrambe le componenti si sovrappongono per esprimere lo stesso concetto: lasciamo sempre un po' di spazio all'immaginazione dello spettatore.

In che modo invece si può utilizzare la colonna sonora in maniera efficace ed utile in un diaporama?

Abbiamo già detto che sonoro ed immagini devono essere tra loro complementari e cioè la colonna sonora può esprimere un concetto, un'atmosfera, e l'immagine completare questo discorso. Come esempio si possono citare i rumori, spesso usati nei diaporami, che non devono ripetere ciò che già l'immagine ci mostra chiaramente ma essere un vero complemento della fotografia. Uno dei tanti esempi potrebbe essere: se devo far vedere una persona che bussa ad una porta è inutile mostrare l'immagine di un soggetto davanti ad una porta chiusa con il sottofondo del relativo rumore. Basta il ritmico bussare e l'immagine della porta chiusa: riprendere la persona davanti alla porta non aggiungerebbe nessun elemento narrativo in più ma, al contrario, potrebbe essere di disturbo (l'immagine fissa contrasta con l'azione di movimento del bussare).

Una forma d'uso della colonna sonora assai impiegata nei diaporami è l'opposizione tra le immagini e la musica: è il metodo seguito soprattutto nei lavori umoristici ma utile anche, se ben utilizzato, a richiamare l'attenzione degli spettatori nei momenti che sono di maggior interesse.

Cerchiamo di utilizzare le musiche per la loro intrinseca funzione espressiva in quanto utili a rafforzare le immagini e non solamente come un banale sottofondo. Anche musiche più moderne e molto ritmate possono essere molto utili ma per sottolineare dei concetti, dei momenti e non per segnare un ritmo di proiezione veloce con dissolvenze rapide.

 

E' utile, infine, suggerire di cercare di ascoltare frequentemente brani musicali,
sempre con l'attenzione rivolta al loro uso


 

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