I telaietti I telaietti per diapositive sono troppo spesso un elemento trascurato,
eppure hanno molta importanza ai fini di una proiezione tecnicamente riuscita.
Molte volte vediamo fotografi ingegnarsi nel realizzate cornici e passe-partout per le
proprie immagini nell'intento di aumentarne il loro effetto, è nello stesso modo che i
diaporamisti dovrebbero dar importanza ai telaietti per le loro dia.
Vedremo di seguito che l'intelaiatura fornita dai laboratori commerciali è assolutamente
inadeguata ai nostri scopi finali, utile solamente per una prima visionatura del
materiale.
Uno dei maggiori problemi imputabile ai telaietti è la messa a fuoco che può variare in
fase di proiezione.
Questo problema è dovuto essenzialmente all'influenza del calore della lampada che fa
deformare la diapositiva nei primi istanti di proiezione. Per comprendere meglio il
problema è necessario ricordare che una diapositiva a colori è composta essenzialmente
da un supporto, generalmente in triacetato di cellulosa o in plastica e di uno strato di
gelatina che incorpora i coloranti. Questi elementi hanno, ben inteso, delle
caratteristiche fisico-chimiche diverse e per questo, quando vengono sottoposte ad un
brutale cambiamento di temperatura, subiscono delle deformazioni diverse.
Questo è il fenomeno che determina il cambiamento di messa a fuoco che nei proiettori
autofocus determina un fastidioso movimento dell'immagine ed in quelli senza automatismo
in una visione sfocata dell'immagine. Questa spiegazione sarebbe comunque insufficiente se
non si facesse intervenire un altro fattore: l'umidità. In effetti, lo strato di gelatina
assorbe rapidamente una certa quantità di umidità, che varia a seconda del clima e della
stagione.
Per contro, il supporto non ne assorbe quasi niente, e questo provoca, sotto l'influenza
del calore, una certa evaporazione che si traduce in una contrazione che è diversa tra il
supporto e lo strato di gelatina.
L'unico vero rimedio a questo inconveniente è quello di riporre le dia in telaietti con
vetrini, i quali hanno anche il vantaggio di riparare il materiale da eventuali
danneggiamenti.
Si dovrà porre attenzione anche nella scelta del tipo di vetrini onde evitare l'insorgere
di anelli colorati i fase di proiezione, chiamati anelli di Newton, dovuti alle
interferenze che nascono dal contatto tra due superfici lisce: vetro e supporto della
diapositiva. Questi anelli rappresentano tutti i colori dell'arcobaleno.
La pressione che si esercita sulle superfici favorisce la loro apparizione e accentua il
loro disegno.
Quindi scegliamo telaietti con gli appositi vetri anti Newton che presentano una leggera
satinatura atta a contrastare il suddetto fenomeno.
Spesso i telaietti hanno le due facciate di colore diverso; il lato di colore chiaro è
quello che deve essere rivolto verso la lampada in modo da riflettere il più possibile il
calore
All'inizio ho affermato che i telaietti forniti dai laboratori non sono idonei, vediamo
quali sono i loro maggiori difetti:
a) Il materiale plastico è spesso scadente soggetto, quindi, a deformazioni.
b) I vari sistemi di chiusura non sono del tutto affidabili e possono creare aperture
accidentali o (sopratutto in quelli termosaldati) malformazioni.
c) Ogni laboratorio usa tipi diversi di telai, così da avere differenze rilevanti di
spessori e di misure finestre che compromettono la centratura delle immagini (bastano
pochi decimi di mm. )
d) Non permettono ancoraggi definitivi delle diapositive, creando il rischio che le stesse
si spostino all'interno.
e) Non permettono posizionamenti delle diapositive a registro.
I rischi di questi difetti si traducono in difficoltà di messa a fuoco, totale o
parziale, in inceppamenti dei proiettori, difficoltà di manipolazione, scentrature delle
immagini, ecc.
Stabilito e dimostrato che telaietti con vetrini anti Newton sono da preferirsi, spesso
sono l'unica alternativa, vediamo ora quali sono le caratteristiche ideali per un
telaietto efficace:
IL MATERIALE: di plastica chiara, resistente, rigido, non deformabile al calore e nel
tempo.
I VETRINI: con smerigliatura il più fine possibile.
LO SPESSORE: sicuramente deve essere costante e non scendere sotto i due millimetri, di
standard è il 3 mm.
LA CHIUSURA: facile e pratica, ma nello stesso tempo efficace in modo da evitare eventuali
allargamenti delle due superfici o peggio delle aperture accidentali.
L'INSERIMENTO pratico e veloce della dia, ma sopratutto un sistema di ancoraggio della
pellicola che non permetta spostamenti
LA PRECISIONE nelle misure sia esterne che interne ed in particolar modo che siano
mantenute dal costruttore nel tempo.
Cosa offre il mercato:
Seguendo le indicazioni precedenti ci accorgiamo che telaietti di buona qualità sono da
ricercare quasi esclusivamente tra le seguenti case costruttrici:
GEPE - produce una vasta gamma di telaietti in vari formati e sono i più facili da
reperire, ma l'unico modello di tipo professionale è il cod.: 6050 con spessore
controllato di 3 mm. e un'apertura 34,8x23,4. I GEPE sono anche tra i più economici.
JEDAM: offre telaietti professionali di ottima qualità ma difficilmente reperibili.
L'apertura della finestra è lo standard dei sistemi audiovisivi, 34,8x23,4.
Oltre ad una serie ricca di modelli per quanto riguarda i formati delle sagome interne
vengono commercializzati con sistemi di messa a registro delle diapositive oppure con il
sistema a perforazione della pellicola.
I prezzi sono quelli del materiale professionale.
WESS PLASTIC Questa ditta americana sta diventando lo standard mondiale nel campo dei
telaietti professionali.
Oltre a telaietti ad uso generico e di tipo standard. la Wess propone soluzioni diverse
per ciascuno ed offre una risposta per le diverse necessità.
Il codice 001 ha un'apertura di 34,3x22,8 mm. con rapporto 3:2 corrispondente a una
superficie pari al 90% dell'area dei mirini delle più diffuse reflex: sono i più simili
ai più diffusi telaietti di basso costo forniti dai laboratori.
Il codice 002 è la dimensione generalmente accettata come standard nella produzione degli
audiovisivi di 34,8x23,4 mm. mantenendo il rapporto 3:2 pari al 94% dell'area del
fotogramma.
Il codice 004 ha le stesse proporzioni degli schermi TV, cioè 4:3 con apertura 31,1x23,4
mm.riducendo la superficie al'84%.
Diventerebbe noioso approfondire le varie
caratteristiche tecniche di ogni singolo telaietto, pertanto, per questo tipo di nozioni
è opportuno consultare i vari cataloghi delle Ditte produttrici |
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