GRUPPO  FOTOCINE   "CONTROLUCE"  Vercelli

L'AUDIOVISIVO   FOTOGRAFICO    -  A cura di Marco Bosco

1°  Parte


 

Origini di una parola
La definizione corretta dello spettacolo costituito da una proiezione di diapositive in dissolvenza e una adeguata colonna sonora è stata sempre ricercata in tutte le lingue.
Anche in casa nostra sono state utilizzate diverse espressioni come proiezioni in dissolvenza, montaggio sonorizzato, audiovisivo fotografico, ecc...
La parola più nota e diffusa in tutto il mondo fotografico che da sola esprime ed identifica questo tipo di spettacolo è diaporama.
Questo termine scaturito dalla fantasia di Claude Madier nel lontano '58 è composto da DIAPO, ovvero diapositiva, e RAMA che evoca "panorama".

 

Diaporama e serie sonorizzate: dov'è la differenza?

 

INTRODUZIONE
Un montaggio audio-visivo fotografico consiste in una proiezione di diapositive in dissolvenza incrociata, sincronizzata con un nastro audio. Di seguito verrà usata l'abbreviazione "AV" per qualsiasi genere di lavoro audio-visivo fotografico.
Parlando dei lavori AV è opportuno distinguere tra due importanti elementi: il CONTENUTO e la FORMA.
Esestono due tipo di lavori AV: il DIAPORAMA e le SERIE DI DIAPOSITIVE SONORIZZATE. Cercheremo più avanti di capirne la differenza.
IL CONTENUTO E LA FORMA
Il CONTENUTO è definibile come un insieme costituito da un soggetto, dall'importanza e dall'originalità di un'azione, da un messaggio, in una parola: da un filo conduttore, che può essere trasformato in una sceneggiatura completa.
La FORMA, invece, consiste nella trasformazione di una sceneggiatura o di un soggetto in immagini e suoni. Un elemento importante di questo aspetto è costituito dal ritmo delle dissolvenze.
DIAPORAMA
Un'opera AV che riesce a legare con la forma costituisce un'opera completa. Essa viene chiamata "DIAPORAMA".
I "diaporama" possono essere suddivisi in diverse categorie, per esempio: realtà (documentari, turismo, didattica,...), genere (tema, saggio,...), illustrazione (canzone, poema, musica,...), finzione (favola, leggenda, racconto,...).
Il "diaporama" è un mezzo creativo e di comunicazione; esprime un'idea, racconta una storia, trasmette un messaggio, espone un tema. Esso richiede un certo sforzo intellettuale da parte dell'autore e dello spettatore.
Un "diaporama" può esistere anche senza testo (scritto o parlato). Il contenuto va allora ricercato nell'abbinamento immagine-suono.
LA SERIE DI DIAPOSITIVE SONORIZZATE
La serie di diapositive sonorizzate è un lavoro AV basato su di un felice connubio tra immagine e suono. La ricerca estetica è, in questo caso, l'elemento più importante. La colonna sonora della "serie sonorizzata" non contiene ne un commento ne un sonoro studiato appositamente. Tuttavia sia la colonna sonora che la fotografia dovranno essere molto curate. Sarà data inoltre la priorità alla ricerca degli effetti di dissolvenza.
La serie di diapositive sonorizzate deve essere prima di tutto godimento per la vista e per l'udito. Le immagini utilizzate formano un insieme omogeneo, cioè esse sono o danno l'idea di essere state fatte nel medesimo luogo, trattano lo stesso argomento, fanno uso delle stessa tecnica, ecc...
La serie di diapositive sonorizzate non richiede un'azione, una storia, una sceneggiatura. Essa ha come unico fine la creazione di un'atmosfera.
VALUTAZIONE DEI DIAPORAMA E DELLE SERIE SONORIZZATE
Poichè i "diaporama" e le "serie sonorizzate" sono il prodotto di idee di base completamente differenti, essi dovranno pure essere giudicati separatamente nelle competizioni. Nei Festivals Internazionali tali lavori vengono presentati e classificati separatamente.
DIFFERENZE TRA DIAPORAMA MUSICALE
E SERIE DI DIA SONORIZZATE

L'illustrazione musicale come "diaporama" si distingue dalla "serie sonorizzata" nel modo seguente: un lavoro AV dove le immagini illustrino un argomento musicale, oppure ne diano un'interpretazione personale, traducendo un certo messaggio, costituisce un "diaporama".
Se nel lavoro AV invece, le immagini non fanno altro che creare un'atmosfera, oppure seguire il ritmo musicale, anche con la miglior abilità, questo lavoro verrà considerato una serie di diapositive sonorizzate.
NUMERO DEI PROIETTORI E DEGLI SCHERMI
In questo documento non si fanno differenze tra i lavori AV che utilizzano due o più proiettori, nè tra quelli che vengono proiettati su uno o più schermi.
Il numero di proiettori come quello degli schermi, non ha nessuna influenza sulla differenzazione tra "Diaporama" e "Serie sonorizzata".

 

L'apprendimento con l'Audiovisivo

L'uomo impegna i propri organi di senso in maniera e misura complementare ma diversa, e ciò incide profondamente anche sulle modalità ed i ritmi di apprendimento.
L'esplorazione di tutto ciò che è sconosciuto e si affaccia al nostro universo individuale è preferibilmente condotta per mezzo di quegli organi che garantiscono il mantenimento della maggior distanza fisica esponendo il nostro organismo al minimo pericolo, garantendogli i più ampi margini per l'organizzazione di una strategia difensiva quando necessario e di una appropriata tattica di avvicinamento se utile.
Per questo vista e udito raggiungono mediamente, in ciascun individuo, un alto livello di raffinatezza e sono considerati i mezzi per eccellenza che consentono l'esercizio dell'intelligenza.
Una ricerca condotta al fine di esaminare in quale percentuale ciascun organo di senso intervenga, normalmente, nel processo di comprensione e memorizzazione che caratterizza l'apprendimento ha fornito i seguenti risultati:

 

si apprende si ritiene
1 % mediante il gusto 10% di ciò che si legge
1,5% mediante il tatto 20% di ciò che si ascolta
3,5% mediante l'olfatto 30% di ciò che si vede
11% mediante l'udito 50% di ciò che si vede
e si ascolta
83% mediante la vista

 

dell'insegnamento si ritiene dopo 3 ore dopo 3 gior.
impartito solo oralmente 70 % 10 %
impartito solo visivamente 72 % 20 %
impartito sia visivamente che oralmente 85 % 65 %

 

Il dato più interessante che emerge in questo contesto non è solo quello che indica la priorità della vista e dell'udito nella ricezione del messaggio, ma quello che indica quanto più profondamente esso venga ricordato nel tempo.
Se dunque è teoricamente auspicabile che l'attività didattica interessi i sensi nella loro globalità, davanti alla necessità che spesso si impone di rivolgersi in misura privilegiata ad un canale è evidente che gli sforzi vanno concentrati nella direzione di fornire stimolazioni di tipo audio-visivo.
Nel fare questa scelta, però, è comunque indispensabile ricordare che anche il prodotto audiovisivo deve rispondere a
precisi requisiti se si vuole che esprima la sua concreta efficacia.
Diversamente i meccanismi di selezione a cui abbiamo accennato, così come rimuovono la visione di dettagli insignificanti o del rumore di sottofondo per cui non proviamo alcun interesse, finiscono per vanificare l'incisività anche di questi mezzi.

 


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