Il Cappellone |
Fra le uscite del 1805: 35 ducatí per due medici per cura ed assistenza dei malati poveri; 45 tomoli di grano per i poveri, pari a 77 ducati (15 carlini a tomolo); 45 ducati per la tassa catastale inter cives; per la decima 77; 96 per l'esazione generale degli estagli (generalmente nella misura del 10%); 150 ducati per la riattazione della Chiesa matrice, come da Real dispaccio(1); oltre 140 ducati per omanisti, sagrestani, per messe legate alle festività liturgiche o dei santi locali(2). 50 ducati per legna e fascine per il forno dell'Università,1.50 ducati per la festa della Cappella, il Corpus Domini; 22 ducati “per cantaia due e mezzo di carne solita distribuirsi al clero e comunità religiose, cioè Celestini, Domenic‑ani, Cappuccini per loro interventi nella processione del S.S. nel giorno della festa, domenica infra l'Ottava ed Ottava". La
triplicazione delle voci del bilancio in poco più di un secolo
racchiude in realtà l'arcano dello sviluppo socio‑economico della
comunità: sono aumentati i beni mobili ed immobili della Cappella
stessa, attraverso legati(3) e donazioni, e attraverso la crescita della
massa degli esigui e raramente inesigibili(4) canoni enfiteutici,
parallela alla crescita della ricchezza delle colture, del patrimonio
armentizio e mercantile della cittadina.
(1)
Il Real dispaccio tiene conto di una nota del Vicario Capitolare di
Frigento, che accoglie a sua volta una supplica del canonico Don Pasquale
Nitti del 1783, che chiede l'esecutività di uno strumento del 1755 che
impegnava i canonici de corpore, i canonici soprannumerari, la Cappella
del S.S. Corpo di Cristo, per la sistemazione dei confessionali, stucchi,
altari, ed altri lavori di restauro nella Chiesa matrice. (2)
Fra i bilanci di fine Seicento, le spese per le officiature della Chiesa
locale (il solo Collegio di S. Nicola introita annualmente per messe
cantate, lette, anniversari dei benefattori circa 90 ducati), un centinaio
di ducati in media, sono ancora più consistenti, se considerate in valori
relativi rispetto al bilancio triplicato del 1805; ma più che segno di
subordinazione, sono segni dì predominio dell'Università sul clero,
proveniente o dall'esterno o dalle famiglie gentilizie del posto. (3
Una voce a sé, rivelatrice della funzione secolare di mutuo soccorso dei
membri della comunità, è costituita dagli oltre 100 ducati per messe in
suffragio degli innumerevoli benefattori che hanno lasciato parte cospicua
o anche significativa della loro proprietà attraverso legati, a cui si
aggiunge ancora un'altra voce: "Al reverendo insigne Collegio di S.
Nicola per 52 anniversari cantati in ogni venerdi dell'anno per l'anima
de’ benefattori, ducati 26". (4) Poche decine di ducati (25) nel 1685 e nel 1805 (65) un secolo dopo
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