Le....Vostre Poesie

 

Scrivetemi le Vostre poesie..i Vostri pensieri....

 

 

 

 

 

mi esalta il pensiero      
di assaporare           

 il gusto dell'impossibile
della tua incerta ritrosia

insostenibile
Emerge la tua lacerante

 e audace voglia
di lasciarti volare,

 come vola una foglia.
Ed io son qui

 e

 ti aspetto
con l'impeto

 delle mie sensazioni audaci
di prendere te

 tra le carezze

ed i miei baci. "

"vito"

 

  

 

Vorrei essere

 

La terra appena umida, bagnata dalla rugiada notturna

e la verde erba che si estende ai raggi del primo sole,

con i suoi fili verdi, pieni di gocce, patinati, riflettenti,

e lo sguardo che spazia, sperduto tra i colori dei campi,

vorrei essere felice come la natura che è e che possiede.

Vorrei essere come limpida acqua che ti bagna e ti avvolge,

come acqua che, fresca, ti prende ed audace su di te si posa

e sul tuo corpo a gocce si mostra, ed ovunque si sofferma.

Come acqua che disseta, come acqua che leggera accarezza.

Vorrei essere su di te come la luna che esalta i tuoi occhi neri

che illumina il tuo rossore, esalta il tuo amore, ti fa audace.

Vorrei essere la luna che gioca con le ombre sul tuo corpo nudo

che esalta le tue forme, che cela i tuoi misteri……e li fa bui;

come la luna che, maliziosa, svela ed alimenta le tue voglie.

Vorrei essere come il vento che, turbinoso, soffia su di te.

Il vento che ti abbraccia, ti avvolge, il vento che sospinge,

che ti prende tutta intorno e ti muove con un grande sospiro.

Come il vento che si staglia su di te, e con un soffio ti descrive,

come il vento impertinente che beffardo ed irriguardoso ti spoglia,

come un soffio che impetuoso, spavaldo e lascivo ti tocca.

Vorrei essere come il sole che, timido, si leva di buon mattino,

come il sole che ti guarda  e fa di te una dolce bambina,

mentre, ancora assopita, caldo, riempie di luce i tuoi occhi ,

ti fa splendere il viso e si posa lussurioso sulla tua bocca

e sul cuscino, sulla tua sparsa chioma scura, a far da contrasto.

Vorrei essere come il sole che esalta le tue linee ed i tuoi colori

Che ti scalda, ti eccita, che si posa su di te senza ritegno.

Vorrei esser come l’aria che leggera entra nei tuoi polmoni,

che ti fa sollevare il petto, lo espande, che riempie il tuo seno,

come l’aria che ti dà vita, l’aria che la tua bocca cerca affannosa

mentre impetuosa, tra pause ed ardori, intoni le tue emozioni.

Come l’aria che alimenta la tua voce, che dà fiato ai tuoi sospiri.

Vorrei essere il tuo fuoco, un bagliore acceso che ti arde dentro,

infiammarti senza sosta, sempre, alimentato dalla tua voglia,

vorrei osservarti vivace, scoppiettante, briosa e giammai spenta,

vorrei essere il tuo fuoco che ti eccita, ti fa fremere, ti fa amare.

Vorrei accendere la tua travolgente passione.

Vorrei scaldare il tuo cuore con le mie parole ardenti.

 

Vito

 

                          L’idea di una nuova emozione.                         

 

Nessuna musica è così armoniosa

quanto l’armonia che senti dentro

quando si diffonde la sensazione

dell’intreccio composto di ansia,

di ardore, di tensione e di desiderio

che si leva ad occupare il pensiero,

per un’idea di nuovo che penetra.

 

Nessuna spinta è più impetuosa

di un pensiero che cresce di tono

e che travolge ogni cosa che pensi,

come fosse un flusso tumultuoso

d’un fiume che  corre impetuoso

e che tracima e divelle gli argini

di uno stato di quiete apparente.

 

Nessun sentimento è così travolgente

come quello di una emozione che

si diffonde per una grande passione

che si insinua veemente nel corpo,

allorquando il desiderio si affaccia

e fremente attendi di sopirlo

tra baci ed effusioni  di amore.

 

La barca

 

E’ sera, e sei allegra e briosa

come l’aria

che fresca ci accarezza.

Sento l’odore della pelle,

ed il suono di una voce,

che si diffonde

come un brivido eccitante.

Il tuo sapore!

Come la fragranza del buon vino,

bevuto guardandoti negli occhi:

quel gusto corposo ed intenso

che ci ha resi allegri e briosi.

La nostra cornice di mare,

il nostro panorama di stelle,

i rumori lontani, lontani, lontani.

Il nostro mondo di immagini,

coi nostri sogni negli occhi.

Lo sguardo, il tuo corpo

e la luna che lo accarezza.

Le mie mani frementi

che si posano sul tuo seno,

le mie mani che, leggere,

accarezzano il tuo corpo,

e la bocca

che sfiora le tue labbra umide.

Il tuo sorriso

riflesso dai raggi lunari.

Il rumore del mare ed

il gusto del suo odore.

La nostra barca di legno,

là sulla spiaggia:

il teatro del nostro amore.

Il tuo corpo nudo,

la tua voce,

le parole piene d’ardore

e la nostra musica,

i nostri corpi

che si uniscono.

I tuoi sospiri:

sensazioni che diventano emozioni.

E poi, il sole che splende su di noi.

La luce che s’infonde.

Il calore che avanza nell’aria.

Le nostre tenerezze,

il mio sguardo

insistente sui tuoi occhi…..

dove è impressa

la tua notte d’amore.

 

Il sapore del sale

 

Il gusto dolce delle ciliegie,

sulla tua pelle

col sapore del sale

ed i primi fichi verdi …

spaccati

appena schiusi,

rossi  e polposi

sulla tua carne a mostrarsi…

ad ornare.

Ed il tuo corpo

a sfamare il mio sguardo.

La tua voce sensuale

e gli occhi profondi,

come lo sguardo del mare.

Le fragole di bosco

sul tuo ventre,

mosse dal tuo respiro,

a disegnare

le tue voglie…

lì sul tuo desiderio.

La tua bocca,

umida e socchiusa,

i tuoi capelli

sparsi sul volto,

il tuo naso

e l’arco del tuo collo,

la tua immagine,

la tua dolce idea,

sono tutti in me

e sempre nel mio sogno.

Gli acini di uva,

ad ornare le tue orecchie,

pieni, densi di sole,

il variegato rosso della pesca,

con la sua polpa gialla,

e le prugne,

scure e chiare,

e le albicocche

con il colore della tua pelle.

Tutti i toni e le cromie

sul tuo corpo nudo

ad esaltare le tue forme.

Un desiderio impetuoso

di baciare

i tuoi capezzoli scuri

con sopra

il sapore del sale.

 

 

Vorrei

 

vorrei essere su di te

come la luna che

esalta i tuoi occhi neri

che illumina il tuo rossore,

esalta il tuo amore,

ti fa audace.

Vorrei essere la luna

che gioca con le ombre

sul tuo corpo nudo

che esalta le tue forme,

che cela i tuoi misteri……e

li fa bui;

come la luna che,

maliziosa,

svela ed alimenta le tue voglie

vito
 

 

Così

 

Per le strade del nostro paese,

irte,strette,silenti e scoscese

a guardar monumenti e chiese.

Lassù tra quelle terrazze scese,

dietro, laggiù! In quel portone:

arriviamo correndo, con emozione.

La bocca, le mani, ogni sensazione

ed assaporare, la nostra dolce azione.

Ti prendo calda, ardente, con furore!

Ti colgo e mi nutro del tuo sapore,

e del tuo corpo fremente d’ardore.

  E….nella bocca il gusto delle more

 

Ci siamo addormentati così

 

 

 

Ti sei addormentata così

su di me,

tra le mie braccia,

un tuo seno sul mio petto

che mi preme, mi massaggia,

l’altro seno

sul mio fianco

a scandire i tuoi battiti.

Ti sei addormentata così

con la tua bocca dischiusa,

premuta sul mio collo

i tuoi capelli sparsi

a sfiorarmi il volto.

la tua gamba ripiegata

a cingermi

adagiata sul mio corpo

a proteggere delicatamente

il suo bimbo sfinito

dai giochi del tuo amore.

Ti sei addormentata così

ancora fremente

tra le mie parole d’amore

i nostri sogni

alla ricerca dei nostri angoli

nascosti tra la natura

bagnati dal mare

scaldati dal sole

con la luna tra gli occhi

ed un desiderio d’amare.

 

 

Mi sono addormentato così

con il tuo profumo nel naso

il calore del tuo corpo

su di me sfinito, in estasi

il tuo fiato sul mio collo

il tuo braccio leggero

posato su di me

la tua mano delicata

a coprirmi il petto.

Mi sono addormentato così

con il tuo sesso

ancora pulsante

premuto sulla mia anca

quasi a continuare a darsi

al mio corpo sfinito.

Per non staccarsi.

Mi sono addormentato così

tra le tue braccia

parlandoti di te, di me

parlando di noi.

 

 

Ci siamo addormentati così

tra le nostre braccia,

col desiderio di svegliarci in fretta

per riprendere la nostra storia

col nostro ardore.

Ci siamo addormentati così

tra i nostri giochi,

le parole dolci nelle nostre orecchie

ancora frementi

mai sazi del nostro amore.

 

 

 

Il silenzio che rincorre il rumore.

 

 

E se qualcuno pensasse al silenzio

quale il più turbolento dei suoni,

e pensasse che si ascolta di tutto,

ogni giorno, senza che si dia retta

ad un suono che passa attraverso

e che non ha sosta: è continuo,

come una  idea di moto perpetuo

che solo gli astri, da sempre, san fare.

 

Perché nessuno, attento, l’ascolta

e si porge, umile, a saperlo sentire.

Perché il silenzio non è ben accetto

e spaventa come se fosse una fine.

Il silenzio è la nostra difesa,

la nostra barriera di riservatezza,

il nostro spazio di assenza e di vuoto:

il nostro mondo di umana viltà.

 

Si ama e si odia in perfetto silenzio,

si vuole e si ascolta senza parlare.

Si tace perché non si ha nulla da dire;

si ascolta perché si lascia sfogare,

con la riserva  di poter replicare.

Le mie parole, però, son dentro di te,

rimbombano nel tuo inquieto silenzio.

 

Le mie parole audaci, i  silenzi gridati,

la mia voce che ti prende e ti scuote,

nel silenzio che sovrasta ogni voce,

ed il pensiero che mi corre veloce

tra le grida di rumoroso silenzio;

la mia voce che rincorre veloce

le parole che ricorrono il suono:

il suono di un silenzioso rumore.

 



Le stagioni non tornano

Mi illudo che a tornare
sia la stessa primavera
che ci ha visti insieme
qualche primavera fa

ma le stagioni non ritornano
sulla nostra pelle stanca
anche se sembrano girare
loro passano e basta
e noi siamo un´altalena
con una spinta sola:
pian piano ci fermiamo
e il nostro tempo vola

perché il tempo non è un cerchio,
e nemmeno un´ellisse
semmai è una spirale
una pietosa eclisse
che volge verso il basso
e ci fa girare intorno
a scenari che si ripetono
continuamente uguali

siamo pagine inutili
il tempo ci sfoglia
ci veste e ci spoglia
e ci fa giocare insieme
alla giostra dei ricordi
ma ci spinge sullo scivolo
che ci porta in fondo
nell´imbuto cieco
del nostro tempo bieco.


Enzo De Giorgi

 

 

A piedi nudi nel mare

 

I ciottoli nel mare

assumono forme diverse,

più lunghi, anche più larghi,

più ampi, colorati di azzurro,

 di chiaro, di grigio e poi di giallo,

sfumati dalle ombre, cangianti,

 intensi di sole,lucenti

si accendono nell’acqua tra i riflessi.

Sottili, a volte taglienti,

sempre pungenti sotto i nudi piedi.

Sulla riva, nell’acqua ancora fredda

per l’inverno trascorso.

Il caldo sulla pelle,

col sole che alto già brucia

ed il contrasto con il fresco

della limpida acqua.

Il giallo del sole

in discesa, a cascata dal cielo,

che si getta nel mare

 e si tinge di bagliori diversi sul fondo.

Tra i colori sempre cangianti:

il verde smeraldo,

il cobalto, l’azzurro sfumato, il celeste.

Le ombre di ogni cosa,

tremule, mosse nell’acqua:

le sagome scure di una barca,

di un corpo, di un faro.

La sensazione di quel refrigerio

che è una carezza soave,

 e la brezza che fresca ti avvolge,

e ti fa fremere, ti desta

e riempie il tuo sguardo.

Il pensiero che corre dietro ai ricordi più belli,

ai rimpianti, ai desideri ancor vivi,

 tra i brividi di una nostalgia così intensa,

per un amore così bello

da non potersi ancora,

e forse mai, raffreddare.

Vito..

                                                                  

       

 

Tu sei con me

 

 Quando un profumo

Di tenere viole

Mi accarezza l’anima,

sento che sei con me.

Quando la primavera

Accende i suoi colori

E accelera il mio respiro,

sento che sei con me.

Quando il cielo

S’ammanta di stelle

E scende la notte amica,

sento che sei con me

Raccoglimi tra le tue braccia

In una dolce aurora

Come facevi allora,

stringimi tanto forte,

ancora… ancora… ancora…….

 

Vincenzo

 

Illusione

 

All’alito del vento

Affido il mio sospiro.

Al profumo dell’anima

Affido il mio tormento

E’ un anima che brucia,

che turbina che piange;

e mentre pazza si dispera,

tra lacrime sorride.

L’illusione mi invade,

mi schiaccia e mi lusinga,

Se solo pensassi a me

Fiaccola del mio dolore,

accenderei la vita

in tutta la sua dolcezza

Il ritmo della pioggia

Mi risuona in petto,

lo sgomento

che mi invade

ha il colore grigio

del cielo.

Poi nella luce

Dell’arcobaleno

Ti vedo raggiante.

E’ forse un miraggio:

è sete d’amore.

Nell’illusione io vivo

E inseguo il mio sogno.

Speranza ed inganno

Mi prendono per mano

E m’accompagnano

Con falso sorriso

Sull’ultima riva.

 

Viancenzo

 

 

 

C’era la luna

 

Tra bianche nubi leggere

La luna fece capolino

                              S’affacciò furtiva                                    

Sulla città sonnolenta.

Il mistero della notte

Regalava a qualcuno

Palpiti di un sogno

E la luna mi disse:

“ Cerco una fanciulla

Dagli occhi dolcissimi

E dal cipiglio austero.

Ho cercato nelle contrade,

ho chiesto a mille folli sirene che

m’han  risposto di no”

Ho chiesto” perché la cerchi?

“Ho promesso al destino

Che l’avrei in fronte baciata

Con dorati raggi di luna”

“Vieni con me

lanterna della notte,

tu che porti l’amore

ai cuori solitari,

tu che porti un fremito

nel petto sognante

io conosco quella fanciulla,

è parte dell’anima mia,

il suo nome è Lucia

Vincenzo

                         

                 

 

                                                                                                                                      

 

 

Dedicato

 

 

 

Amo il tuo sguardo

Un poco velato di malinconia,

amo il tuo viso,

amo il tuo sorriso.

Non contare i miei anni,

conta solamente

il calore del mio sentimento.

Amando te

Ho imparato ad amare

La tua terra lontana.

Sei tenera e leggiadra

Come un aquilone

Che regala al vento

Il riso dei fanciulli.

Guardando nel cielo,

se da una nuvola negletta

vedi un raggio di luce

non domandarti perché:

l’amore risorge.

Petali di rose,

Voli di farfalle

Ti faccian da corona.

La tua gioventù

E la tua grazia

Ti bisbigliano ancora

Parole d’amore.

Ti ho conosciuta qui

Dove la vita rinnova la

Speranza

Tu mi regali

Sogni proibiti,

dove i desideri

mi lusingano ancora.

Spero che i miei pensieri

Non offendano nessuno,

la mia è solo fantasia

che si perde nel nulla.

Se qualche volta,

distrattamente

mi rivolgi i tuoi pensieri,

non avertene:

è solo uno scherzo

di gusto gentile.

Vorrei accarezzare

La tua testa corvina,

quando le ciocche

ti cadono  sulla fronte.

Non ridere di me,

 

 

 

                                                                             

 

 

Ho ritrovato un sogno

 

 

 

In tasca mi sono ritrovato

Un sogno vestito di rosa:

mi ha raddolcito l’anima

e mi ha regalato un sorriso,

ormai da tanto tempo

spento nel mio viso.

Un aurora tremula

Ci regalava un nuovo giorno

Una dolce fanciulla mi teneva per mano

E mi guidava nella battigia

Di una spiaggia deserta.

I piedi scalzi

Segnavano le orme

 della sabbia gialla.

Coi primi raggi del sole

L’azzurro del mare

Si faceva più vivo.

Natura e poesia

Elargivano brividi

Di soave purezza.

Si andava verso il sole,

si andava verso la vita.

Un poco alla volta

Il sentimento dell’anima

Si faceva più chiaro.

Splendido, dolcissimo

Il suo volto rinacque

Al mio sguardo:

Lucia, speranza e fede,

armonia di luce.

Tu musa che canti l’amore,

tu musica che togli il respiro,

ritorno nel sogno,

ridammi  l’illusione

di un bacio fremente.

Nelle tue braccia

Rimetto l’amore

D’un tenero sogno.

Vincenzo

 

 

                                                                                           

              

 

 

    E ritorno a te

 

 

Ritorno a te

In un fremito d’amore,

ritorno al passato

in un sogno

molte a volte sognato.

Quando la fantasia si accende

Mi da luce e mi da vita,

un’armonia soave

accarezza il mio respiro,

mentre la tua bocca

mi regala il tuo sorriso

che mi lusinga.

Con te per mano

Vado alla ricerca

Del tempo perduto,

di quella felicità

che non conobbi

ma sempre sognai.

Le tue labbra,

sono sicuro,

avranno il sapore

di favole antiche,

dove tutto era rosa,

dove tutto era gioia

non aveva mai fine.

Perduto nel buio

Invoco il tuo nome,

dammi i tuoi baci,

ti dono le mie carezze.

Il tramonto è vicino,

già vedo che il sole

si sbianca nello scuro.

Un barlume di luce

Accende il desio:

e un timido lume

che ha paura di vive.

Il tuo sguardo

Mi da forza,

sorreggimi se puoi,

ho bisogno di te

fino alla fine.

 

Vincenzo