La seconda puntata
3^
puntata
Gli scienziati
erano sbigottiti, era meglio di quanto si aspettassero ma questo
voleva dire che su Marte esisteva o era esistita una forma di
vita aliena, almeno simile a noi per caratteristiche, e per questo
non divulgarono l'informazione ai media. Venne lanciata in segreto
una nuova missione con la collaborazione dei Russi, Giapponesi,
Francesi e di altri stati tra cui l'Italia, che ebbe così
modo di provare il suo prototipo di reattore alimentato con un
sottoprodotto dell'uranio che eliminava l'ingombro degli enormi
serbatoi necessari per staccarsi dalla Terra. La nuova missione
contemplava l'utilizzo di un'equipaggio umano che sarebbe sceso
sul pianeta muovendosi tramite degli Esoscheletri già
utilizzati in missioni nelle profondità marine che li
avrebbero protetti dalla temperatura esterni di -80° C. Sbarcarono
su Marte nel Marzo del 2000, i primi uomini su Marte...almeno
i primi dopo molto tempo......ma il pianeta non era deserto come
sembrava dalle foto delle sonde, gli uomini della Nasa ebbero
solamente il tempo di sentire uno dei pionieri che riferiva alla
base di sentire sotto ai piedi delle strane scosse, un attimo
dopo le scosse si intensificarono e dal terreno marziano uscì
una creatura enorme simile ad un verme ma grande come un balena
che fagocitò l'intero gruppo....e poi fù il nulla.
Delle astronavi gigantesche decollarono da Marte in forze dirigendosi
verso la Terra, nel 2002 una delle astronavi atterrò nel
deserto egiziano e una delegazione di scienziati e diplomatici
venne mandata verso di loro per accoglierli come amici, all'avvicinarsi
degli uomini dall'astronave partì un raggio che polverizzò
tutto il gruppo, di li a poco scesero tutti gli occupanti dell'astronave
che iniziarono distruggere tutto ciò che li circondava.
Essi erano i discendenti dei Cetha....costretti a vivere per
millenni sotto il suolo di Marte per sopravvivere, dovevano assolutamente
spostarsi su un'altro pianeta per garantire la sopravvivenza
della loro specie, e il pianeta prescelto fu la Terra.
Noàh stava pensando ancora assorto nei suoi ricordi quando
il marinaio, suo compagno di viaggio, lo avvisò che si
stavano avvicinando alle coordinate che gli aveva detto di raggiungere,
solo una cosa lo preoccupava, la bussola era come impazzita e
anche se poco tempo prima erano nel centro della tempesta ora
il cielo appariva sereno e senza alcuna nuvola, sembrava un paesaggio
da sogno......proprio come quello che aveva visto nel sogno Noàh......poi
il silenzio e tutto divenne nero..................
Scosse la testa ma non riusciva più a ricordare nulla,
recorda solo la barca che si impennò e colò a picco
assieme a lui e al capitano Hable e poi il risucchio in fondo
al mare, il nulla.........
Si trovava in una specie di grotta ma non sapeva nè come
c'era arrivato nè dove si trovava esattamente la grotta,
si alzò ancora un po' intontito e iniziò a guardarsi
intorno, la caverna proseguiva verso nord ma la visibilità
diminuiva progressivamente tanto che alla fine Noàh per
poter camminare doveva costantemente toccare con la mano la parete
destra della grotta. Ad un certo punto vide che verso di lui
si avvicinava un bagliore tremolante e sentì dei passi
echeggianti nel silenzio. Si nascose dietro una roccia ed aspettò,
prendendo una roccia in mano, che i passi si avvicinassero. Quando
li sentì abbastanza vicini Noàh scattò con
un balzo verso la luce e subito dopo si sentì un urlo......
"Ma sei impazzito figliolo..."; era la voce di Hable
"se proprio non vuoi rifondermi i danni della barca bastava
che me lo dicessi, non c'era bisogno di farmi un assegno in testa
con quella pietra...". Noàh ora era più tranquillo
perchè sapeva di non essere solo là sotto, anche
se la sua compagnia era Huble. Si rivolse verso di lui per constatare
di non averlo ferito gravemente e per appurare l'entità
dela ferita in testa.
"Scusami, pensavo tu fossi......", "Morto ?!?
Non posso morire prima di ricevere da te i 5000 crediti , sta
sul mio contratto, quello che hai firmato non te lo ricordi ?".
Noàh abbozzò un sorriso e si rivolse verso nord,
"Dobbiamo proseguire di qua........." disse.
"Ho già esplorato io lì avanti, è un
vicolo cieco, siamo spacciati, la grotta è in fondo al
mare e termina in un vicolo cieco, non abbiamo ricambio di ossigeno
e quindi moriremo asfissiati........e fino adesso ti ho detto
solo i lati positivi della faccenda"
Il ragazzo sembrò non ascoltarlo neppure, si mosse con
passo deciso verso la parete a nord ed iniziò a esaminarne
la superficie con la mano. Intanto Hable continuava a parlare
"Avevo sentito storie strane su questo posto, ma per natura
sono piuttosto scettico. Come si dice, finchè non vedo
non credo, infatti quando ho visto mia moglie a letto con un
altro ho creduto fosse il caso di aruolarmi in marina..."
Le parole si smorzarono in bocca ad Hable quando vide quella
scena, Noàh era circondato da una luce bianca e imponendo
le mani sulla parete con gli occhi chiusi stava cantando una
nenia in una strana lingua. Dopo poco la parete sparì
e Noàh cadde in ginocchio, esausto. Hable gli corse incontro
e iniziò a dargli degli schiaffetti in faccia per farlo
riprendere, "Magari ti avessi conosciuto prima ragazzo,
mi sarebbe bastato farti conoscere mia suocera, gli avresti stretto
la mano e lei non sarebbe più entrata in camera da letto
proprio nel più bello con la mia ex moglie, ....quando
dormivo...."
Noàh era vistosamente affaticato, parlava glutturalmente
e non sembrava la sua voce, poi aprì gli occhi e disse
"Cosa ci faccio tra le tue braccia ? E perchè sono
sudato ?"
"Faccio lo stesso effetto a molte donne..." disse Hable,
"comunque non so come hai fatto ma sei riuscito a sgretolare
la parete che formava un vicolo cieco nella grotta, sembravi
come posseduto ...."
"Ricordo, qualcuno mi ha detto cosa fare....."
Noàh e Hable si incamminarono e rimasero sconvolti da
quello che videro, un immenso tempio, sul pavimento c'erano le
stelle. Al centro di esso vi era Venere. Tutt'intorno sette colonne
e al centro di Venere si ergeva un piedistallo. Verso nord vi
era una nicchia che doveva avere la funzione di altare.
I due si mossero in quella direzione, Noàh lo toccò
e si aprì un passaggio che portava più in basso.
Percorsero tutta la discesa accostandosi alla parete in modo
da non scivolare sugli scalini in roccia e finalmente giunsero
alla fine della loro pellegrinazione.
Tutte le pareti intorno a loro erano composte da schermi e da
macchinari che emettevano luci intermittenti e suoni convulsi,
sopra di loro vi erano delle ventole che garantivano il ricambio
d'aria nella stanza. Sulla parete più a est quattro bare
di cristallo, due vistosamente danneggiate, le altre due ancora
intatte, una delle quali era aperta. L'ultima bara conteneva
il corpo di un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri,
sembrava ancora vivo, per terra due scheletri che si tengono
per mano. Ora Noàh si ricorda, il sogno, una donna dai
folti capelli biondi che partorisce con grandi dolori, dona la
sua vita per farne nascere un'altra..............
Un uomo anch'egli con gli occhi azzurri e i capelli biondi che
a fatica mette il bimbo nella bara, la sua morte....in qualche
modo lui e la donna dovevano essere uniti............
Il bambino che cresce molto più lentamente degli esseri
umani, la sua voce, il suo richiamo........
Noàh
allunga di scatto le mani verso la bara, ed ecco che il ragazzo
apre gli occhi....poggia anch'egli le mani sulla bara.....un
lampo di luce....adesso era lì, davanti ai suoi occhi,
immobile e silenzioso, eppure parlava. Gli raccontava del dolore
che provava, della tristezza che aveva in cuore....la bara di
cristallo si aprì, e colui che vi era dentro portò
la sua mano alla fronte di Noàh, nel suo viso inespressivo
apparì un sorriso e nei suoi occhi comparirono delle lacrime.
"Vedo che tu puoi capirmi, è per questo che ti ho
chiamato, tu sei il 'risvegliatore'....il prescelto....io mi
chiamo Yeobà....sono il figlio degli Dei".
A quelle parole Hable sbiancò, non poteva credere a quello
che vedeva eppure nel suo cuore non c'era traccia di sgomento
ma anzi, c'era calma e serenità, era una sensazione di
sicurezza che non provava da moltissimo tempo.
"Come scritto nelle profezie il popolo della stella del
mattino non vi abbandonerà, noi ci siamo fusi con i vostri
progenitori in modo da creare gli esseri superiori che siete
ora. Certi umani però erano già simili a noi geneticamente,
però essi non sapevano come sfruttare tutte le loro potenzialità
e preferimmo non rivelare loro l'immenso potere che possedevano.
Non è un caso che vi troviate voi due qui, amici, voi
possedete questo immenso potere, voi come altri tre esseri umani
e mia sorella, Geha....."
I tre si voltarono verso la bara aperta, ".....mia sorella.....si
è svegliata prima di me, e da sola ........... impossibile
......... questo vuol'dire che .....
Noàh, Hable dobbiamo trovare gli altri tre uomini e mia
sorella, il vostro destino sta per compiersi e in qualche maniera
mia sorella centra qualche cosa. Solo se saremo tutti uniti riusciremo
nel nostro compito, io vi aiuterò e rispetterò
il volere dei miei padri, questo mondo ha bisogno di pace......
Dopo quelle parole Noàh e Hable si guardarono negli occhi
e seguirono senza fiatare Yeobà entrando in un tunnel
luminoso che li avrebbe portati verso il loro avvenire.......
Solo allora Noàh capì che lui apparteneva alla
storia .........e ne scriverà un altro capitolo, il decisivo
per l'umanità intera. |