PrimiPASSI

RACCONTO SENZA NOME

di Patrizio Conz

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1^ puntata

Questo è l'anno 13° del regno di Kartimos e della regina Casillkia, qui racconto gli avvenimenti che hanno portato il nostro popolo alla disfatta. Il mio nome è Castios, sono uno scriba reale adibito alla registrazione di ogni fatto o avvenimento che possa avere importanza per il mio signore e padrone Re Kartimos.
Per capire le ragioni di questa disfatta annunicata dovrò chiarirvi gli eventi della nostra storia passata.
Le nostre antiche scritture narrano che i Divini sono scesi dalla stella del mattino...
forse questa è Venere...si così la chiamavano gli antichi, ma voglio finire di leggere; all'alba di questo mondo, una volta scesi dal loro carro celeste trovarono attorno a loro un mondo sterile e primitivo, il pianeta era abitabile comunque, e dopo la fuga dalla loro patria non potendo tornare indietro decisero di creare un insediamento in cui si sarebbero rifugiati aspettando soccorso dal loro pianeta natale.
Questo mondo era identico al loro, prima che succedesse l'irreparabile. Foltissima vegetazione, la vita animale era ancora di tipo primitivo con enormi rettili carnivori che si nutrivano dei vegetariani. Distaccati da questi animali apparivano due popolazioni di umanoidi, una popolazione era composta da esseri semi-bipedi in quanto la loro andatura non era ancora del tutto eretta. Loro erano il prodotto dell'evoluzione di quell'animale ormai scomparso dal nostro continente chiamato scimmia, erano in grado di comunicare tra loro con uno scarsissimo vocabolario ma la loro forza stava nell'organizzazione e nella collaborazione tra loro.
L'altra popolazione era formata da rettili bipedi, dalla forte indole bellicosa, ma dalla scarsa intelligenza e dal linguaggio composto in maggior parte da urla e richiami.
Le due popolazioni erano sempre in guerra tra loro. All'arrivo dei Divini, che si guardavano dall'intromettersi nelle loro lotte, le due popolazioni iniziarono ad adorarli e a venerarli in quanto come è noto, tutto quello che i primitivi non sapevano spiegare lo divinizzavano. E' chiaro che l'impatto delle loro due culture primitive con degli esseri molto superiori a loro sia per intelligenza che per aspetto, i Divini erano alti due volte i primitivi ed erano perennemente avvolti da uno strano bagliore bianco che non faceva intravedere bene i loro tratti somatici, gettò le due popolazioni nel caos e diede un motivo in più alle due razze per darsi battaglia, infatti quale è miglior pretesto per una guerra se non la religione ? E così gli scontri tra gli umanoidi si accrebbero nella speranza di farsi ben volere dai Divini che però erano più preoccupati per la loro patria e per i soccorsi che ritardavano che delle illogiche beghe tra gli autoctoni.
Aspettarono a lungo i visitatori ma mai nessuno arrivò a recuperarli, e quando una notte videro quello spettacolo incredibile si convinsero che nessuno sarebbe più arrivato a salvarli.
Quella sera uno di loro aveva visto strani segni nel cielo, sembrava che il firmamento stesse per crollare sulla terra. Le stelle danzarono in cielo e le due Lune si tinsero di sangue, si allargarono e si restrinsero nel cielo e sembrava che la volta celeste stessa si accartocciasse come una pergamena: uno spettacolo orrendo che gelò il sangue a tutti gli esseri della Terra.
Trascorsero alcuni attimi in un silenzio di ghiaccio, poi un rumore cupo e sordo che era partito sommessamente per poi aumentare la sua intensità, talmente tanto che tutte le creature della terra vennero avvolte da un manto di terrore e pazzia e molti dal dolore si uccisero, i Divini rimasero immobili e impassibili.
L'ultimo atto di questa tragedia iniziò con una luce abbagliante che partì proprio dal pianeta dei Divini e che illuminò a giorno la terra per alcuni secondi alla quale seguì un'altro bagliore proveniente dalla "stella rossa"....La stella rossa, Marte !!!.....
La loro patria e la "stella rossa" erano state colpite dalle Armi di Dio e della loro popolazione non rimase nulla se non sale e il ricordo del loro passato splendore.
Dopo quegli avvenimenti, per volontà del supremo, accadde che gli esseri e gli oggetti sulla terra prima vennero portati al cielo e poi vennero schiacciati per terra. La prima Luna, più vicina alla terra, a causa di questo sconvolgimento precipitò rovinosamente cadendo nel Grande Mare dell'ovest.
Fù una catastrofe immane, gli antichi decisero di rifugiarsi nei loro giacigli di vetro all'interno del tempio sotterraneo che avevano costruito, parlarono senza aprire bocca a tutte le creature della terra, dissero che sarebbero stati risvegliati solo dalla volontà del supremo e che un giorno sarebbero ritornati e avrebbero portato la pace nel mondo per impedire che quello che è successo a loro si ripeta un'altra volta.
Dopo l'impatto della prima Luna con la terra si svegliarono tutti i vulcani che eruttarono per molti cicli venusiani
........Cicli Venusiani...penso che voglia dire giorni, erano utilizzati nel calendario Maya........
Le ceneri e i lapilli ricoprirono completamente il cielo di una coltre nerissima che impedì il passaggio dei raggi solari per molti elgath...... Contemporaneamente a ciò, grazie alla violenza dell'impatto della prima Luna con la terra si creò , come quando si getta un sasso in acqua, un'onda circolare che si innalzò fino al cielo, era alta più di una montagna e si infranse con estrema violenza al suolo spazzando via ogni cosa.
Poi il silenzio e piovve per cicli e cicli, tanto che la terra ferma era quasi del tutto scomparsa, i poli si spostarono dal loro asse e ci fu una lunga glaciazione. Quasi tutte le forme di vita precedenti erano morte, sia animale che vegetali, i grandi rettili e la popolazione di rettili-ominidi morirono di stenti perchè essendo organismi a sangue freddo non poterono sopportare per molto tempo la mancanza del sole.
Gli uomini-scimmia in piccola parte riuscirono a salvarsi spostandosi nelle sommità delle montagne più alte e costruendo rifugi improvvisati in ogni parte del mondo emerso.
Venne l'epoca dei giganti
...... ho letto qualcosa a proposito, con lo sconvolgimento magnetico avvenuto dopo il cataclisma le massiccie dosi di radiazioni diedero luogo a mutazioni genetiche che aumentarono la statura di alcuni esseri viventi anche di 4 volte il normale.....
I giganti combattevano ferocemente contro gli uomini-scimmia perchè essi a differenza dei giganti allevavano il bestiame in modo da avere sempre cibo a disposizione. Era un passo importante dell'evoluzione questo in quanto gli ominidi non si basavano più esclusivamente sulla caccia ma anche sull'allevamento, i Giganti però preferivano uccidere che allevare e
data però la scarsa forza fisica degli uomini-scimmia essi vennero quasi del tutto massacrati dai Giganti.
Da lungo tempo il ricordo degli Dei si tramandava di generazione in generazione tra gli uomini-scimmia e ogni anziano ripeteva ai giovani che essi un giorno sarebbero tornati per portare la pace nel mondo. Una sera uno dei giovani uomini-scimmia venne chiamato in sogno degli antichi che gli rivelarono l'esatta ubicazione del tempio sommerso avvertendoli che per salvarsi da un'immane disastro avrebbero avuto bisogno del loro aiuto. L'ominide con alcuni compagni partì il giorno seguente alla ricerca del tempio degli antichi, viaggiarono per moltissimi cicli e trovarono il tempio immerso nel Grande Mare della Luna.
Entrarono nel tempio grazie ad uno strano meccanismo che si attivò all'approssimarsi del giovane. Una volta all'interno notarono che il tempio conteneva oggetti stranissimi, luci intermittenti e strani macchinari. Più distanti sulla destra vi erano quattro bare di cristallo allineate contro la parete.
Si rivolsero verso una delle bare di cristallo, all'interno di essa appariva una figura di fanciulla bellissima, dalla pelle color latte e dai lunghissimi capelli biondi. I primitivi osservarono le altre bare e videro che due di esse erano rotte, all'interno di esse apparivano soltanto gli scheletri deformi e fragili appartenuti agli sfortunati dormienti.
L'ultima bara era ancora intatta, essa però emetteva un assordante rumore, come un fischio, ad intervalli regolari. All'interno di quest'ultima vi era un ragazzo bellissimo, alto con i capelli biondi ed anch'esso di carnagione bianca.
Gli uomini-scimmia apparivano frastornati da quasto fischio pulsante e sconvolti dalla diversità di questi esseri, ma l'ominide che era stato contattato in sogno si avvicinò alla bara e vi appoggio la sua mano. Con stupore di tutti l'essere al suo interno aprì di scatto gli occhi mostrandone lo splendido color acqua.
L'uomo all'interno della bara portò anch'egli la mano alla superficie interna della bara e l'ominide venne come scosso da dentro, iniziò a sentire la voce dell'antico senza che lui muovesse le labbra. Come un pupazzo mosso da una forza invisibile l'ominide armeggiò sulle bare e dopo un po' di tempo riuscì ad aprirle tutte e due.
Le profezia era compiuta, alla fine gli antichi Dei vennero liberati dalle loro tombe di cristallo.
Questi esseri magnifici parlavano senza aprire la bocca e la loro parola poteva essere captata solo dall'ominide contattato in sogno, essi rivelarono il loro nome agli ominidi, Hadam era il nome del uomo e Evhàe quello della donna.
Gli antichi in segno di gratitudine per ciò che gli ominidi avevano fatto per loro li avvolsero con la loro luce e li resero capaci di parlare come facevano loro.
Gli esseri illuminati rivelaro all'ominide che avevano contattato che entro poco tempo sarebbero stati attaccati in massa dai Giganti e che a causa dell'enorme spargimento di sangue che avrà luogo nella battaglia il Dio Efreet farà tremare la terra e le farà sputare fuoco. Per aiutarli nella battaglia gli antichi diedero a questi esseri un'arma in grado di uccidere qualunque nemico solo con il suono.
Ad un cenno di Hadam gli antichi e gli uomini-scimmia vennero avvolti da una luce e un momento dopo si trovarono inspiegabilmente al villaggio degli uomini-scimmia, si organizzarono le difese a capo delle quali vennero messi gli Dei. Come previsto iniziò la battaglia, i nemici non si potevano neppure avvicinare agli illuminati che morivano sotto atroci sofferenze, con gli occhi che uscivano dalle orbite, il cervello usciva dal cranio e la colonna vertebrale scoppiava fuori dalla schiena con estrema violenza dilaniando il corpo degli sfortunati. Hadam e Evhàe non muovevano neppure un muscolo, camminavano semplicemente tenendosi per mano e tutto quello che gli si parava davanti veniva spazzato via da una forza misteriosa preceduta da un bagliore accecante, intanto gli ominidi usando le armi sonore sgominarono gli ultimi drappelli di Giganti senza pietà. Queste armi provocavano una fuoriuscita di sangue e materiale celebrale dal naso e dalle orecchie del nemico su cui veniva puntata provocandone la morte istantanea.
Al tramonto la battaglia finì e iniziò a piovere, sembrava che il cielo stesso adirato per lo spargimento di sangue volesse lavare l'orrore dalla terra.
L'ultimo Gigante era morto, molti uomini-scimmia avevano perso la vita nella battaglia ma tutti iniziarono a festeggiarono la grande vittoria e il grande evento adorando e cantando inni agli Dei.
Hadam parlò all'uomo-scimmia che aveva contattato in sogno e gli conferì il nome di Noàh ossia "Il risvegliatore", gli spiegò che, sapendo che loro non sarebbero vissuti ancora a lungo, volevano in qualche maniera vivere "all'interno di essi". Allora Hadam gli spiegò che ogni futuro nascituro avrebbe dovuto ricevere "il sangue degli Dei" in modo che essi sarebbero potuti vivere ancora fondendosi con loro. Per mezzo di questa fusione si creò una nuova razza, la razza umana come la conosciamo noi oggi, e gli illuminati insergnarono loro le arti e le scienze della loro cultura ormai morta.
Un giorno Evhàe si sentì male, era il presagio di una nuova sventura, la pioggia ormai cadeva da 30 cicli, Hadam disse a Noàh che lui e la sua popolazione si sarebbero dovuti imbarcare per dirigersi nella Terra-Promessa, un'oasi di terra rigoliosa dove gli Dei avevano riportato alla vita alcune specie animali e vegetali del passato. Questa terra si trovava in mezzo al grande Mare dell'Ovest e si chiamava Elgolànd.
...............Elgolànd....è il nome antico di Atlantide.............
Questo era l'ultimo dono che gli Dei fecero all'umanità prima di sparire per sempre nel loro tempio sommerso nel mare, ci avevano protetti e scelti allo stesso tempo come loro eredi.
I superstiti umani si imbarcarono appena in tempo, ebbe luogo un'esplosione tremenda che spazzò via letteralmente tutto il loro villaggio e in terra si formò una immensa crepa dalla quale uscì il sangue della terra, il villaggio degli uomini era stato inghiottito dalla terra.
E dopo molti cicli passati in mare smise di piovere, questo fu un buon presagio in quanto finalmente giunsero ad Elgolànd, vi si insediarono e crearono una grande città che fortificarono, questa città venne chiamata Atlantide.
Questa città prosperò e all'interno di esse venivano coltivate le arti e le scienze come gli Dei ci insegnarono, e approfittando del fatto che finalmente le terre a poco a poco riemergevano dagli abissi del mare la gente iniziò a colonizzare le terre emerse ed essi portarono con loro il sapere degli antichi.
Atlantide divenne la capitale del sapere e era a capo di sette città satelliti che avrebbero irradiato la cultura in tutto il mondo conosciuto, in questa città secondo gli insegnamenti degli Dei non si costruivano armi, non esisteva un'esercito ma esisteva solamente un'corpo speciale adibito alla difesa dei 7 anziani del Re e della Regina, non esisteva la pena di morte e chi uccideva un suo simile veniva esiliato.
Ma venne un giorno in cui il sole si oscurò facendo piombare nelle tenebre la città di Atlantide, dal cielo scesero degli enormi carri celesti dalla strana forma a punta seguiti da un'altro dalle fattezze di un felino. Scesero dal cielo e si insediarono in una regione desertica che possedeva soltanto un grande fiume dalla forma biforcuta come la lingua di un serpente e che straripava periodicamente.
...............l'Egitto..........
Dagli strani e mastodontici carri a punta si aprirono dei portelli e da essi uscirono migliaia di uomini, dalle fattezze identiche agli Dei se non per la carnagione scura e gli occhi e i capelli neri. Una volta che furono usciti tutti si udì un richiamo come di una tromba mastodontica, un istante dopo dalla bocca del carro dalla forma felina partì un raggio che si diresse verso le zampe dello stesso. Dopo poco dal raggio uscirono degli uomini che indossavano delle maschere dalle forme anch'esse di felini, poi altri uscirono indossando maschere simili a falchi ed infine apparì agli occhi di tutti una figura altissima ed imponente che indossava una maschera d'oro. Questa figura era circondata da un'alone luminosissimo di colore giallo che emetteva un fastidioso sibilio, ad un cenno dell'uomo tutti si inginocchiarono ed iniziarono ad intonare una nenia in una lingua sconosciuta.
Si erano avverate le profezie degli Dei, essi ci avevano predetto che dal cielo sarebbe arrivata una grande sventura un giorno ed essa sarebbe stata preannunciata dal'oscuramento di Atlantide. Quegli uomini erano i discendenti dei Cetha, il popolo della stella rossa. Si erano salvati dalla distruzione del loro pianeta intraprendendo un lunghissimo viaggio che si sarebbe concluso solo dopo moltissimi Celgath, tanto che molte generazioni di giovani crebbero e morirono nel mare di stelle.
Essi erano i discendenti della popolazione che attaccò il pianeta degli Antichi e che venne colpita dalla maledizione di Dio che li sterminò.
Sapendo del pericolo che avrebbero corso se fossero stati scoperti dai Cetha gli atlantidi decisero di costruire una nuova città in mezzo al mare che sarebbe stata circondata da 5 cerchi di chiuse che avrebbero avuto oltre alla funzione di fortificazione anche quella di unica via di accesso alla città dall'esterno.
I Cetha comandati abilmente dal loro Fhàraon, emissario del dio Sole in terra, conquistarono senza problemi le regioni a loro confinanti, anche grazie alle favolose armi tramandate dai loro avi, e si impossesarono di tutte le ricchezze dei popoli sottomessi.
Essi non esitavano a distruggere intere popolazioni pur di calmare la loro sete di ricchezza e gloria.
Le popolazioni del Nord, nostre alleate, giunte oramai allo stremo perchè private delle riserve alimentari che provenivano dalle popolazioni del Sud erano preoccupate per l'avanzata inarrestabile dei Cetha e ci chiesero aiuto. Noi, come secondo gli insegnamenti degli Antichi, non potevamo partire all'attacco dei Cetha assieme ai nostri alleati, anche perchè cosi sarebbe stata scoperta la nostra esistenza, quindi fornimmo loro la conoscenza per creare le armi di cui ci parlarono gli Dei.
Così tutte le popolazioni del Nord coalizzate assieme partirono all'attacco dei territori dei Cetha, grazie alle armi che fornimmo loro riuscirono ad arrivare fino alla loro capitale ma lì vennero sgominati dalle truppe scelte del Fhàraon. Delle creature dalla testa a forma di falco cavalcavano Fenici di Fuoco e altre creature dalla testa a forma di felino cavalcavano dei carri che si muovevano per terra alla velocità del lampo. Il capo di una delle popolazioni nostre alleate per avere salva la vita rivelò al Fhàraon la nostra esistenza e l'esatta ubicazione della nostra capitale e quello fù l'inizio della fine. Poco tempo dopo le nostre città satellite caddero a una a una sotto i possenti colpi dei Cetha che si diressero in forze all'attacco finale contro Atlantide.
Ci hanno attaccati sia per cielo che per mare ma siamo sempre riusciti a respingere i loro attacchi grazie alle armi degli Antichi, abbiamo sgominato anche la guardia scelta del Fhàraon che dopo questa sconfitta è entrato nel mastodontico carro a forma di felino seguito dalle altre truppe che entrarono nei carri a punta, la terra tremò e i carri salirono in cielo dirigendosi verso Atlantide.
Da delle fessure sulle cime dei carri a punta piovvero proiettili di fuoco che distrussero in parte le nostre chiuse, oramai i Cetha avevano penetrato le nostre difese ed erano arrivati ad centro di Atlantide.
Il Fhàraon in quel momento parlò dicendo che se non ci fossimo arresi a loro essi ci avrebbero spazzato via dalla faccia della terra cancellando il nostro ricordo dalle generazioni future proprio come i loro avi avevano fatto con gli antichi. Tutto era perduto, non potevamo arrenderci altrimenti essi sarebbero entrati in possesso del segreto degli Antichi quindi i 7 anziani decisero di untilizzare per il bene del mondo l'arma di Dio.

La seconda puntata