2. Casa Giancarlo Buffa (1956)
|
||
Queste immagini esemplificano la ricerca di inserire le matrici formali e i loro dettagli, cambiati di scala, per cercare di trasmettere le emozioni del percorso progettuale percettivo originario, che qui si basa sulla concentrazione della frammentazione della luce naturale locale, del vento, dei suoni, in interazione con la morfologia luminosa della superficie del mare, che viene a plasmare morfologicamente lo spazio esterno. |