Architetture a Torre del Mare (SV)

 

Gli Uffici del complesso residenziale turistico di Torre del Mare (1955)

E’ il primo edificio sorto in questa località che ho disegnato direttamente sul terreno. Esemplifica l’immagine formalmente stratificata, che proviene dallo studio morfologico dei terrazzamenti del terreno estetico ligure. E’ ubicato in una cavità rocciosa all’ingresso del nuovo insediamento residenziale, prospiciente uno slargo d'accesso dalla via Aurelia, come edificio d'accoglienza per i visitatori del luogo.

Le pareti hanno assunto queste forme curvate per aumentarne lo sviluppo in lunghezza e quindi il loro estendersi ed inserirsi nella cavità rocciosa. Esse furono realizzate mediante un'apposita centinatura, che fu direttamente disegnata sulle assi d'abete dall’autore. Questo fatto comportamentale ha contribuito ad interagire con la creatività delle maestranze operaie che vi lavoravano ed incentivarne il loro sapere artigiano.

Esempio di un mio disegno inerente la ricerca dell’epoca che esemplifica i ragionamenti sugli spazi contigui rilevati lungo la costa, sulla percettività e percorribilità delle fasce, sulla morfologia del terreno e sulle visuali ambientali.

La sua elaborazione è trasposta in un edificio per far percepire anche la frammentazione della roccia nel tessuto formale compositivo della costruzione che la incorpora come significato e condensazione di matrici morfologiche locali.
L’architettura viene così a raccogliere e a sfaccettare tutta la luce diffondendola, mediante una frammentazione di luminosità, nell’ambiente circostante.

UFFICI DI TORRE DEL MARE (1955)

 

Al loro improvviso apparire, queste architetture, negli anni 50 hanno suscitato un'influenza di un effetto catalizzatore su tutta la ricerca estetica italiana che da li si è in seguito evoluta nel filone delle opere di Emilio Scanavino*, Arnaldo Pomodoro**, e poi più tardi anche di Carlo Scarpa***.

Il momento culturalmente cruciale di quegli anni è l’incontro della poetica di L.Fontana con quella di M.Galvagni (che, in estate s'incontravano ad Albisola (SV) e a Torre del Mare, anche con C.Cardazzo), che si sono spontaneamente unite in modo catalizzante provocando il fenomeno dei linguaggi estetici che seguirono. Basti considerare che le architetture effettivamente costruite in quel periodo in Italia sono soltanto quelle di Mario Galvagni e di Marcello D’Olivo****.

 *(che ho conosciuto in una sua visita a Torre del mare)
**(a cui - 1958) - ho commissionato alcuni gioielli composti con i sassi di mare che raccoglievo sui fondali durante le mie immersioni)
*** A cui l’editore Bruno Alfieri di Venezia ha dato il Lotus n.3 (1967) e Annual 1965/66 e Opere di architettura 1960-1966 di M.G. (1966).
****M.G. e M.D’Olivo, in quel periodo lavoravano ad insaputa l’uno dell’altro.

 

CASA ZANI (1956)

 

Questa metodologia di ricerca è stata svolta anche negli anni seguenti (fino ad oggi).
Negli anni ‘70 a Bergeggi (SV) si vede l’applicazione della trasposizione ed eleborazione, mediante il cambiamento di scala, delle matrici formali dal gradonaggio delle fasce della località alla composizione dell'architettura della Casa Orazio Bertolotto e Giuseppe Dondo.

 

 

 

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