Il
discorso del presedente del Consiglio Silvio Berlusconi pronunciato
al Parlamento italiano sulla situazione irachena e sulla posizione del
Governo dopo i colloqui con il segretario generale dell'ONU e
con il presente degli USA
«Anche oggi, a maggior ragione oggi, non possiamo dimenticare che non
abbiamo ancora sconfitto il nostro nemico, il terrorismo internazionale
che vuole abolire tutte le regole civili che la storia con fatica ha fatto
emergere nella coscienza universale, per sostituirle con la sola regola
del fanatismo nichilista che uccide in ogni essere umano la speranza… É
nei momenti difficili che occorre avere principi saldi» |
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Il Foglio, 21 maggio 2004 Per leggere l'articolo fai click su: 20040521_ilfoglio_il_cav_monta_a_cavallo.pdf |
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Terrorismo: «Il discorso del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi pronunciato al Parlamento italiano sulla situazione irachena e sulla posizione del Governo dopo i colloqui con il segretario generale dell'ONU e con il presente degli USA. "Il Cav. monta a cavallo". Un discorso semplice, politicamente impeccabile e all'attacco», Il Foglio, 21 maggio 2004 |
Rassegnina |
Votare e far votare dalla parte
giusta
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É
molto difficile non cogliere nell’atteggiamento di Bertinotti e di chi
l’ha seguito, un cedimento all’inettitudine. Come dice Il Foglio:
«Affidati ormai alle notizie del giorno e al loro peso emotivo in una
demagogica caccia al voto pacifista, ma privi di una bussola e di
argomentazione politica, palesemente in contraddizione con se stessi [N.d.R.:
prima erano a favore dell’intervento dell’ONU che si sta realizzando
adesso], i parlamentari dell’opposizione sono stati costretti a liquidare
anche solo la più remota credibilità della loro visione del mondo». É
evidente infatti, che andarsene adesso dall’Iraq non porta certo alla pace
sperata e favorisce i sentimenti di vittoria del terrorismo islamico, con le
loro orribili conseguenze. Bisogna riconoscere che il capo del Governo ha
ragione: è il momento di non cedere sulla saldezza dei principi, che si
documentano non tanto nell’infallibilità, quanto nella capacità di
correggere gli errori (come stanno cercando di fare adesso gli americani con
le torture). Ma il pericolo del cedimento riguarda solo l’opposizione o anche ciascuno di noi? Questa domanda urge ora, in vista delle elezioni europee del 12 e 13 giugno. Risulta chiaro che l’Europa deve cominciare a giocare un ruolo che finora non ha mai giocato, sia per quanto concerne la propria identità; (vedi la questione apparentemente abbandonata delle radici cristiane); sia per quel che concerne l’unità di azione tra gli stati (il terrorismo si rafforza con la divisione europea) che la compongono. Noi abbiamo una responsabilità: innanzitutto andare a votare e far votare, se è vero che un cittadino italiano su quattro non sa nemmeno quando sono le elezioni europee e poi , se si può, bisogna votare dalla parte giusta. |