La deriva dell’Europa zapatera
«Cosa mai potrebbe rappresentare un’Europa lontana
dagli Stati Uniti… se non il più docile pacifismo, il più arrendevole
spirito di conciliazione, la più imbelle delle irrilevanze?». |
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Ernesto Galli della
Loggia
Corriere della Sera, 21 aprile 2004 Per leggere l'articolo fai click su: 20040421_galli_deriva_europa_zapatera.pdf |
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Terrorismo: «La deriva dell’Europa zapatera», Ernesto Galli della Loggia, Corriere della Sera, 21 aprile 2004 |
Rassegnina |
La scelta politica di
Zapatero: la fuga dalla realtà per un calcolo di convenienza.
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Come
promesso, anzi con largo anticipo, Zapatero ha ordinato la ritirata
dall’Iraq, ed ora altri stanno pensando di imitarlo. Di fronte alle
difficoltà della ricostruzione e alle pesanti minacce attuate dal
terrorismo, la prima tentazione è quella di tirare i remi in barca. Si
teorizza che l’impegno militare sia sbagliato a priori e si dubita
dell’efficacia di qualunque tipo di intervento (ONU compreso, nonostante la
stessa Spagna faccia parte in questo momento del consiglio di sicurezza).
E allora: somos todos Zapateros? Davvero, come diceva Tarkovskij, l’uomo occidentale sembra cercare soltanto un nascondiglio: da questo punto di vista forse ci sono profonde analogie tra gli avvenimenti internazionali e la dimensione personale della vita. Ci sembra che la scelta politica di Zapatero abbia come radice un atteggiamento che può essere anche il nostro: la fuga dalla realtà per un calcolo di convenienza. L’unica arma per combattere questa fuga, come ha ricordato Vittadini, è l’educazione come introduzione alla realtà nel suo significato totale. La Chiesa, contraria ieri alla guerra e oggi al ritiro, non usa due pesi e due misure, ma un solo criterio: l’adesione e l’amore alla realtà. Per questo è la più chiara testimonianza che è possibile muoversi per costruire e generare una speranza anche nelle situazioni apparentemente impossibili. |