Rassegnina |
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Cattivi maestri
- Gianni Riotta
La ragione umile ultimo traghetto
Corriere della Sera, 5 novembre 2003
«È necessaria una stagione neo illuminista
per contrastare le tenebre che vanno a circondarci? Sì. Per Adorno non
potrà più esserci poesia dopo Auschwitz, perché la ragione illuminista
addita solo rovine. L’arte concorda disperata (…), la tecnologia non ci
entusiasma più (…). L’informazione diventa fabbrica di calunnie dove un
piano della Cia abbatte le torri gemelle. La ragione umana resta la nostra
sola speranza, metodo di conoscenza rigoroso e audace. Non preferiamo la
tenebra nichilista alla luce razionale».
- Anna Maria
Greco
Al Csm si fa lezione contro il premier
Il Giornale, 5 novembre 2003
«In un testo per i futuri magistrati si
insegna che Berlusconi “condiziona i processi” e “viola la Costituzione”».
Il consigliere laico di Forza Italia si dimette da presidente della IX
Commissione, perché il suddetto testo «contrappone la nostra presunta
subordinazione a un capo-azienda alla presunta autonomia di cui avrebbero
goduto in passato i consiglieri del Csm, e quindi lui stesso, nei
confronti dei partiti politici che li avevano sponsorizzati».
- Vittorio
Zucconi
La settimana più sanguinosa
la Repubblica, 9 novembre 2003
Solo questa settimana: in Iraq 36 morti
americani e il primo soldato polacco; a Riad, capitale dell’Arabia
Saudita, strage di 17 morti e 110 feriti.
- Umberto Eco
Si stava meglio quando si stava peggio?
L’Espresso, 13 novembre 2003
«L’Unità attacca Ferrara per una cena con
Berlusconi, e Ferrara afferma che così facendo si arma la mano di
possibili terroristi contro di lui. C’è stato chi ha affermato che L’Unità
dovrebbe essere chiusa».
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Rassegnina |
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Cattivi maestri
- Gianni Riotta
La ragione umile ultimo traghetto
Corriere della Sera, 5 novembre 2003
«È necessaria una stagione neo illuminista
per contrastare le tenebre che vanno a circondarci? Sì. Per Adorno non
potrà più esserci poesia dopo Auschwitz, perché la ragione illuminista
addita solo rovine. L’arte concorda disperata (…), la tecnologia non ci
entusiasma più (…). L’informazione diventa fabbrica di calunnie dove un
piano della Cia abbatte le torri gemelle. La ragione umana resta la nostra
sola speranza, metodo di conoscenza rigoroso e audace. Non preferiamo la
tenebra nichilista alla luce razionale».
- Anna Maria
Greco
Al Csm si fa lezione contro il premier
Il Giornale, 5 novembre 2003
«In un testo per i futuri magistrati si
insegna che Berlusconi “condiziona i processi” e “viola la Costituzione”».
Il consigliere laico di Forza Italia si dimette da presidente della IX
Commissione, perché il suddetto testo «contrappone la nostra presunta
subordinazione a un capo-azienda alla presunta autonomia di cui avrebbero
goduto in passato i consiglieri del Csm, e quindi lui stesso, nei
confronti dei partiti politici che li avevano sponsorizzati».
- Vittorio
Zucconi
La settimana più sanguinosa
la Repubblica, 9 novembre 2003
Solo questa settimana: in Iraq 36 morti
americani e il primo soldato polacco; a Riad, capitale dell’Arabia
Saudita, strage di 17 morti e 110 feriti.
- Umberto Eco
Si stava meglio quando si stava peggio?
L’Espresso, 13 novembre 2003
«L’Unità attacca Ferrara per una cena con
Berlusconi, e Ferrara afferma che così facendo si arma la mano di
possibili terroristi contro di lui. C’è stato chi ha affermato che L’Unità
dovrebbe essere chiusa».
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Commento: |
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Per
ragionare occorre sperare, ossia riconoscere che esiste una positività
più grande delle negatività prodotte dalla stessa ragione. Come
efficacemente scrive Riotta, la strage di Chernobil non può “avvelenare”
l’intera tecnologia. Stando ai fatti della settimana, è plausibile che la
paura e lo sconcerto suggeriscano: “Chissà quanti morti ci saranno domani”;
ma non è plausibile abbandonarsi al sentimento che sarà sempre così.
Tuttavia, per sperare occorre ragionare, cioè esercitare la ragione
nonostante i suoi limiti. Innanzitutto, guardandosi da una superficialità:
bisogna cercare di considerare tutti i fattori, non solo quelli che
confermano ciò che già pensiamo. Da questo punto di vista, è fuori luogo
auspicarsi la chiusura de L’Unità, ma è molto opportuna
l’osservazione che i giornali non sottovalutino una propria
corresponsabilità nel corso degli eventi. Come è sacrosanto ribellarsi al
fatto che sia considerato “formativo” per i futuri magistrati un opuscolo in
cui - a sentenza non ancora avvenuta - si sentenzia che il presidente del
consiglio è, a priori, condannato e che il riferimento al suo partito è meno
lecito di quello agli altri.
Purtroppo viviamo in tempi di ideologie deboli in cui la ragione sprofonda,
perché privata della speranza e della tensione verso evidenze più grandi
delle previsioni, quando ci si sforza; dei propri pregiudizi, quando non si
fa nulla. |
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