Ragione |
«I miei ragazzi insidiati dal demone della Facilità»
«La nostra
cultura ormai scansa ogni sentore di fatica, ogni peso, ogni difficoltà.
Abbiamo accolto con entusiasmo ogni sbraitante analfabeta, ogni ridicolo
chiacchierone, ogni comico da quattro soldi, ogni patetica “bonazza”» |
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di Marco Lodoli, la Repubblica, 6 novembre 2002 Per leggere l'articolo fai click su: 20021106_lodoli_ragazzi_insidiati.pdf |
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Ragione:
«I miei ragazzi insidiati dal demone della Facilità», di Marco Lodoli, la Repubblica, 6 novembre 2002 |
Rassegnina |
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In
un tempo in cui si predica la razionalità, tutto vien fuori tranne
che l’uso della ragione. La cultura di oggi è per la maggior parte una vera e propria “fanfaronata”, con una presunzione tale per cui si ritiene nuova quanto più è dissacrante. Quindi si può dire tutto, non c’è più criterio né vergogna. Si può dire (vedi Social Forum) che anche gli oggetti materiali hanno un desiderio, e che far l’amore è la panacea di tutti i mali; si può dire che la differenza tra la nostra mente e quella di Dio sarà colmata in poco tempo, ma vogliamo sfidare chi parla così a rifare un solo filo d’erba come lo fa Dio. Si può dire - come quel genialoide di Romi Osti - che l’uomo è una reazione chimica, seppur complicata, ma sfidiamo anche lui, quando gli capiterà qualcosa di drammatico, a sentirsi poco più di una formula. Dice bene Marco Lodoli (I miei ragazzi insidiati dal demone della Facilità, la Repubblica, 6 novembre 2002): «La nostra cultura ormai scansa ogni sentore di fatica, ogni peso, ogni difficoltà. Abbiamo accolto con entusiasmo ogni sbraitante analfabeta, ogni ridicolo chiacchierone, ogni comico da quattro soldi, ogni patetica “bonazza”». In poche parole, si può concludere che la ragione moderna ha la presunzione folle - e, come esito, pacchiana - di essere autrice, non spettatrice di un’esperienza a cui, come diceva Jean Guitton, si deve sottomettere. |