Eutanasia:

 

Bambino talassemico guarito grazie alle sorelline
 

 
Antonio Socci,


Ieri Daniele Capezzone, segretario dei radicali italiani, mio buon amico e severo contestatore, ha bastonato su queste colonne il sottoscritto e il ministro Giovanardi. Poi, di buon mattino, è andato a Radio Radicale a fare la rassegna stampa, ha letto il suo stesso articolo con vivo entusiasmo e si è mostrato completamente d’accordo. Congratulandoci per questo ampio e articolato dibattito fra i due Capezzone, veniamo al merito.

Il caso del piccolo Luca: non io, ma la scienza (il Policlinico di Pavia) dice che è stato guarito grazie a cellule staminali adulte e non a cellule embrionali che la propaganda referendaria presenta – del tutto erroneamente – come un toccasana. E la stessa équipe aggiunge che “la modalità di procreazione non ha avuto alcuna influenza sul risultato clinico”. Perché non prendere atto di quanto dicono i medici? Perché i referendari non danno informazioni realistiche sulle staminali?

Veniamo alla selezione degli embrioni fatta in Turchia e proibita in Italia. Per Capezzone significa civiltà. Ma vediamo cosa è. Sono stati generati con la fecondazione assistita dodici embrioni, che anche per la scienza sono esseri umani, e nove di essi sono stati poi soppressi ai primi stadi di vita perché malati o perché, pur essendo sani, non erano compatibili con le cellule che servivano al fratellino malato. Vi sembra civiltà?

A me – come al laico professor Vescovi – sembra che generare o clonare “esseri umani per poi distruggerli” sia “un delirio”.

Non perché non è cristiano, ma perché non è umano. Tutta la civiltà laica occidentale, a cui pure i radicali dicono di far riferimento, si fonda sul principio – formulato da Immanuel Kant come “imperativo categorico” – per cui sempre si deve trattare ogni essere umano come un fine e mai come un mezzo. Capezzone – avendo fatto ottimi studi – lo conosce bene e credo lo professi.

Ma generare piccoli esseri umani da sopprimere o far vivere a seconda che abbiano parti di corpo da donare o a seconda che siano sani o no, non è forse trattarli come un “mezzo”? E pretendere di usare degli embrioni, quindi creature umane già viventi, per esperimenti (e in seguito sopprimerli) cosa è? Si sono mai usati esseri umani come cavie da esperimento o come banca di pezzi di ricambio? E’ compatibile con la nostra civiltà? Non si sta cadendo drammaticamente in un baratro? Cosa ci sarà alla fine?

La cosa stupefacente è che poi l’esercito rossoverde che segue i radicali nei referendum è lo stesso che pretende di vietare gli esperimenti scientifici sugli animali. Lo dico anche per i vescovi italiani che contavano su Fassino per scongiurare il referendum: ebbene, ieri lo stesso Fassino ha firmato. Perché è ormai noto che quando i radicali scuotono l’albero la Sinistra corre sempre a raccogliere i frutti. Senza troppi scrupoli. Mai farsi illusioni su chi è stato comunista e non ha mai rinnegato il passato.

Dunque dicevo che è stata la rossa Regione Emilia Romagna a varare una legge (la n. 20 del 1° agosto 2002, peraltro impugnata dal Gorverno), che proclama: “La Regione promuove la tutela degli animali dall’utilizzo a fini sperimentali”. Nessuno si rallegra degli esperimenti su topi o galline. E’ purtroppo una dura necessità.

Ma come si può vietare l’esperimento sul topo ed esigere quelli su piccoli esseri umani indifesi? Si dirà che gli embrioni non sono uomini, ma anche la scienza li considera esseri umani e in ogni caso – nel dubbio – dovrebbe valere quel “principio di precauzione” che gli ecologisti hanno imposto nel mondo quando si tratta di “proteggere” i pomodori o il granturco dalle incognite delle biotecnologie. Varrà un bambino più del pomodoro, o no?

Possibile che l’uomo sia diventato intoccabile solo per la Chiesa? Dov’è finita la cultura laica che si diceva umanistica? Dove sono gli allievi di Bobbio? Non abbiamo perduto la bussola? Come si fa a non vedere tanta assurdità? Si va in galera, con le nuove leggi, se si maltratta un cane (va bene, per carità), ma è invece ritenuto una conquista di civiltà in tutto l’Occidente sopprimere esseri umani che nel seno delle madri già vivono, sentono dolore, ascoltano la musica, sorridono. Che futuro può avere una simile civiltà?

Ho apprezzato le battaglie radicali contro la pena di morte. E’ giusto difendere la vita anche del più crudele assassino, ma l’associazione radicale “Nessuno tocchi Caino” – che fin dal nome peraltro si rifà alla Sacra Scrittura (con buona pace della laicità) – ha senso solo se si accetta che la vita umana sia sempre sacra e inviolabile. Sacra anche quando è la vita di un feroce criminale. E allora perché non è sacra quella dei bambini innocenti che in Olanda si sopprimono perché gravemente malati, oltretutto senza il loro consenso? Quei bambini – ai quali la medicina moderna e l’amore (come ha testimoniato la lettera di Berliri) – danno la possibilità di vivere umanamente e anche felici, sarebbero meno meritevoli di tutela dei criminali più incalliti?

Come vedi, caro Daniele, faccio considerazioni pacate anche se amare, e non demonizzo affatto i radicali. Anzi, faccio appello alla vostra ragionevolezza e alla vostra laicità che v’impone di considerare la realtà senza pregiudizi e dogmi. Perché non riconoscete il drammatico errore in cui siete incorsi, mossi magari dalle migliori intenzioni? Veniamo al manifesto di Giovanardi. Non entro nella diatriba. Ma mi pare che la tua risposta svicoli: che vuol dire che avete con voi una sequela di scienziati? Credi così dogmaticamente nella Scienza da farne una religione immacolata e infallibile?

Penso che bisogna averne un’idea più laica e critica. Leggendo un drammatico libro di Gianni Moriani, Il secolo dell’odio, che ha impressionato pure Paolo Mieli, si scopre che proprio la scienza ha da fare un terribile mea culpa – che non ha ancora fatto – per quanto è accaduto fra Otto e Novecento quando “uno stuolo di biologi ammantò di scientismo i pregiudizi razziali”.

Non si parla di nazismo, ma ben prima della cultura e della politica dei paesi occidentali più democratici, a cominciare dalla civile socialdemocrazia svedese. Molti scienziati, scrive Moriani, dettero “nuovo fiato al crescente movimento eugenista che porterà alla sterilizzazione di migliaia di persone, prima negli Usa e poi in Europa, aprendo la strada alla successiva eutanasia dei più deboli e poi allo sterminio di interi gruppi razziali considerati dal nazismo come inferiori”.

Anche lasciando stare il nazismo dobbiamo riconoscere che la scienza e la cultura europea e americana non sono state per nulla innocenti e non possono esigere oggi una totale assenza di vincoli etici alla ricerca sugli embrioni. Perché vincoli etici ce ne sono in tutte le sperimentazioni scientifiche.

A questo proposito sarebbe giusto dare le informazioni più complete anche riguardo all’attuale pratica di fecondazione assistita (permessa anche in Italia). Perché – ad esempio – in Francia Claire Brisset, “garante per l’infanzia”, ha chiesto una moratoria su questa pratica rilevando un tasso troppo alto di malformazioni e danni celebrali sul totale dei bambini nati da fecondazione assistita? Non sarebbe consigliabile più informazione e più prudenza?
 

 

Clonazione: «Bambino talassemico guarito grazie alle sorelline»,  Antonio Socci, Il Giornale, 11.9.2004

 

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