Il Senso Religioso |
«Che guaio: la
vita è molto bella»
Nick Cave, stella del
rock, intervistato per l’uscita dell’ultimo album, ha detto:
«Specialmente quando sto da solo al lavoro, immerso nel mondo della
mia immaginazione, tutto è ok. La sofferenza è un lusso da ricchi, un
concetto tremendamente borghese: io vado nel mio ufficio tutte le
mattine e mi metto al lavoro. Che sia ispirato o no. Proprio come
tutte le persone normali di questo mondo». |
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di
Alberto Dentice L’Espresso, 30 gennaio 2003 Per leggere l'articolo fai click su: 20030130_dentice_guaio_vita_bella.pdf |
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Il Senso Religioso: «Che guaio: la vita è molto bella», di Alberto Dentice, L’Espresso, 30 gennaio 2003 |
Rassegnina |
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Non
ci si interroga più sul senso della vita? I fatti del giorno attestano
l’esatto contrario. Givone intelligentemente osserva che Agnelli, cosciente del significato dell’estrema unzione, ha manifestato anche un’altra coscienza: la vita è così misteriosa che si può avere tutto, ma in punto di morte non serve niente, se non affidarsi al padrone di tale mistero. Causa la paura? Può darsi, ma soprattutto causa la ragione; e infatti Givone è così leale da riconoscere che la paura non sia l’unica spiegazione. Anche sentenziare ottusamente sulla sofferenza significa, di fatto, pensare al senso della vita, farsi quella domanda tremenda: perché? Le guerre in corso, ma anche il nostro “piccolo” quotidiano dicono che il senso della mancanza per qualcosa che si desidera, lo struggimento per quello che accade - la tristezza, in una parola - è ineliminabile, si può non sentire in certi momenti, ma non si può mai togliere, perché soffrire, partecipare affettivamente a qualcosa, è prerogativa della vita. E questo non è l’ultimo dei motivi per cui questa settimana si celebra il giorno della memoria, in onore delle vittime dell’Olocausto: provi la stella del rock Nick Cave, a dire a un sopravvissuto dell’Olocausto che la sofferenza è da borghesi. Quindi, che il presidente degli insegnanti di religione dica che al senso della vita non ci pensi più nessuno - tanto meno i giovani - è, francamente, preoccupante, perché non corrisponde a verità. Educare: duco ex. Portare fuori, far emergere, far scoprire: quello che c’è. Quel senso della vita, quel senso religioso, a cui si accenna sempre senza accorgersene. |