Giovani |
Si
fa presto a dire io
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di
Umberto Galimberti, |
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Sono
a tema i giovani. E' a tema anche l’acqua santa di Trapattoni, guardata con una certa sufficienza, così come si denuncia, nella santificazione di Padre Pio, il convivere di sacro e profano: immaginette, bancarelle, statuette, come in tutti i santuari popolari del mondo. Da diverso tempo sui giovani appaiono commenti abbastanza disperanti, senza mai riferimento agli adulti, che sono i responsabili della loro educazione. Nessuno, in effetti, dice chiaramente cosa bisognerebbe fare. Ultimamente ci si attacca alla necessità di un’educazione sentimentale, o dell’anima, o dell’affettività più necessaria di quella delle regole e dei comportamenti. Cosa è più necessario, cosa si può amare più delle regole? La verità per cui le regole esistono. Dove sta la verità? O è in qualche modo partecipabile dall’uomo che educa, che propone, o non è da nessuna parte. Questo è precisamente quello che non si ha il coraggio di affermare: che l’esperienza dell’uomo e il rapporto con la realtà possano partecipare della verità, anche con tutti i difetti e le approssimazioni espressive. Questa è l’incomprensione di oggi a riguardo del cattolicesimo, esperienza ritenuta troppo umana per essere vera. Mentre Dio si è fatto uomo e, se c’è, c’entra, anche con i mondiali. Negare ciò fa sì che la libertà - per quanto dilatata - giri tristemente a vuoto, senza mai potersi fissare su nulla. |
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