Fede |
«Ma che fine
ha fatto Dio?»
«L’irrazionalità mascherata delle pseudoscienze e la fede negli astri,
nelle carte e nell’occulto non sono meno anacronistiche
dell’irrazionalità palese delle religioni tradizionali e della fede
nello Zeus greco, nel Giove latino o nel Gesù cristiano». Odifreddi
aggiunge poi un’intervista immaginaria a Gesù, in cui fa dire a Dio
quello che pensa lui. |
di
Piergiorgio Odifreddi, |
Fede:
«Ma che fine ha fatto Dio?»
Piergiorgio Odifreddi, D - Repubblica, 28 settembre 2002 |
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In
fondo, il medico egiziano di Osama Bin Laden e lo scienziato Odifreddi sono
simili, perché tutti e due si mettono al posto di Dio. La vita di un cristiano non è facile, perché deve continuamente difendere quello in cui crede dalle accuse di irrazionalità e fanatismo. Ciò che difendiamo però, non è un pensiero, né una teoria, ma la presenza misteriosa e buona di Dio fra di noi, nonostante la contraddizione della morte, della sofferenza, del male. I nonostante - per il mondo - valgono tutto, cioè sono in grado di contraddire quella positività della vita, l’esser voluti bene da qualcuno, che la fa innegabilmente - seppur misteriosamente - bella. Per il cristiano, la vita non finisce con i nonostante, ma ricomincia, perché Gesù che ci vuole bene, non finisce, non muore mai. Non finisce la bontà, la generosità, l’amore gratuito, la dedizione, il coraggio di sacrificarsi, di qualcuno per me. Purtroppo non finiscono neanche i nonostante, ma non ci “fregano” la vita: la intristiscono, ma non la condannano. Se osiamo parlare così del più grande mistero di tutti i tempi, lo dobbiamo a don Giussani, che imperterrito ci trasmette la sua fede, come descrizione dell’amore umano di Dio per lui: «Spero che la mia vita si sia svolta secondo quel che Dio si aspettava da essa. Si può dire che si sia svolta nel segno dell’urgenza perché ogni circostanza, anzi ogni istante per la mia coscienza cristiana è stato ricerca della gloria di Cristo. Proprio Gesù Cristo, la sua gloria umana nella storia, è nel mondo l’unico segno positivo di un altrimenti assurdo muoversi del tempo e dello spazio. Poiché senza il significato, direbbe Eliot, non c’è tempo. La vita è piena di nullità, di negatività e Gesù di Nazareth è la rivincita. In me questo è chiaro. Così la speranza è la certezza per cui nel presente si può respirare, nel presente si può godere» (Dino Boffo, Don Giussani: «Io sono zero, Dio è tutto») |
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