«Birmania, cremate le vittime delle stragi»
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Paolo Salom,
Corriere della sera, 08.10.2007 Per leggere l'articolo fai click su: 20071008_salom_birmania_cremate_vittime.pdf |
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Democrazia: «Birmania, cremate le vittime delle stragi». «I militari starebbero utilizzando il crematoio pubblico che si trova a nord-est di Rangoon per far sparire i corpi delle vittime della repressione, così da impedire ogni futura “conta del male”. “Ho visto personalmente bruciare 71 cadaveri”, ha rivelato un testimone oculare alle fonti del corriere. La notizia è stata confermata, dall’ex capitale birmana, anche da un giornalista del Sunday Times, anonimo, per evidenti ragioni di sicurezza […]. La descrizione di quanto avvenuto è raggelante ma non consente di stimare un bilancio, neppure approssimativo, di quante siano effettivamente le vittime della repressione. La giunta è ferma a dieci uccisi “ufficiali”. Mentre per l’opposizione democratica i morti sarebbero “almeno duecento”.», Paolo Salom, Corriere della sera, 08.10.2007 |
Rassegnina |
La lezione birmana
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Da ogni parte sono pervenute espressioni di solidarietà al popolo birmano e attestati di stima per i bonzi, di cui si è soprattutto sottolineato, in una prospettiva tipicamente “occidentale”, l’esemplare pacifismo. Neanche un cenno al fatto che si trattasse precisamente di monaci, impegnati in una esperienza che, comunque la si voglia intendere, resta religiosa. Questo è il cuore della lezione birmana e la forza, da tutti sottaciuta, di questo sommovimento di popolo. Il “Programma” del Lanzin, la “via birmana al socialismo”, varata nel 1962, recita: “Al posto di dio (minuscolo) bisogna mettere l’uomo, che è l’essere supremo[…]. La filosofia del nostro partito è una dottrina puramente mondana e umana. Essa non è una religione”. Al contrario, quello che abbiamo visto dimostra che una religiosità sinceramente vissuta è l’unica condizione di promozione dell’umano. Solo dove il senso del mistero domina la concezione della vita, solo dove vi è spazio per un’autentica religiosità, l’uomo può essere rispettato e la libertà salvaguardata e divengono possibili opere come quelle costruite dai bonzi intorno alle loro pagode (scuole, università, ospedali). I nostri opinionisti e intellettuali che versano fiumi di inchiostro per dimostrare quanto siano incompatibili religiosità e democrazia, sponsorizzando lo sdoppiamento di coscienza, devono incassare il duro colpo inflitto loro dalle tonache rosse dei bonzi. |