PROVERBI |
Gagliato in the World |
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I proverbi e le sentenze
popolari in dialetto gagliatese sono pressoché quelli in uso in tutta la
regione, e quindi omettiamo qui di farne menzione. Ne riportiamo alcuni che
riguardano particolarmente il paese di Gagliato. Quello che è il più
conosciuto per tutta la Calabria, e che, per la sua seconda parte, fa venire
la mosca al naso a più d'uno - specialmente fra i giovani - è il seguente: «Si vua mu ti mariti va' a Gagghjiatu, / ammìenzu
Chjiaravaddhi e Santu Vitu». Fin qui nulla di grave, si direbbe.
Se non che il seguito appare irriguardoso e, ahinoi!, lesivo della buona
reputazione di cui invece godono le ragazze da marito gagliatesi. I versi
successivi quasi certamente aggiunti da qualche buontempone di un paese vicino,
chissà?, forse perché non corrisposto da qualche fanciulla dei tempi andati,
è la seguente: «All'ùattu jùarni scindi a
Suvaratu, ti pigghji la patenta di curnutu». Ciò che non rispecchia
per nulla lo stato d'animo e la predisposizione umana del gagliatese, nel
momento in cui gli si chiede qualcosa, è l'altro proverbio che dice: «Gagghjiatu, nemicu di Cristu, mancu lavàtu trùavu mu mi prìastu». Nel comprensorio di
Serra San Bruno, infine, ad una ospite che freme di prender cappello, gli
viene ingiunto: «E chi? Venisti cùomu lu suli
di Gagghjiatu?». Locuzione che deriva
dalla convinzione popolare (piuttosto errata) che il sole a Gagliato avrebbe
una eclittica breve; nel senso che esso sorgerebbe e tramonterebbe in un
brevissimo intervallo di tempo. |
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