Mi piacerebbe capire come mai vorrei avere un ragazzo dolce, semplice, affidabile, affettuoso, disponibile, ma poi, quando lo incontro, scappo sempre via sentendo, in qualche modo, che non va bene per me.
Antonella - Roma
Ciao Antonella
Razionalmente chi vorrebbe un insensibile, complicato, infido, freddo, distaccato compagno? Eppure quanto si è scritto (pensa solo ai tantissimi films sull'argomento) sui belli e dannati che fanno perdere la testa. Le scelte in campo affettivo con la logica e la pianificazione non hanno nulla a che fare. Non so quanti anni hai, quante volte ti è capitato di scappare e dove sei poi scappata, quindi prendiamola alla lontana. A volte le scelte dipendono dalla nostra storia precedente, dalle figure (persone) con le quali abbiamo avuto a che fare e che sono state importanti per noi. Altre volte è la paura di un legame che potrebbe diventare duraturo e stabile, una fuga da un futuro "classico". Può anche essere che solo la sfida o l'insicurezza tengano viva la tua attenzione; il guaio è che le sfide in campo affettivo hanno un solo vincitore scontato: quello che dall'inizio era in posizione dominante (uomo o donna che sia). Si possono scegliere anche persone che a priori non possono dare nessun futuro, risolvendo in questo modo il problema di crescere, rimanendo eterne adolescenti che passano da un flirt all'altro. Se tra queste ipotesi ti ritrovi, parliamone. Altrimenti, se vuoi, dammi altri elementi.
Ho
conosciuto da circa due mesi un ragazzo
buonissimo ed intelligentissimo... diverso dagli
altri. Da qualche giorno a questa parte sembra
che la nostra amicizia,(che fin dal primo
istante è diventata compatta, anche grazie agli
stessi ideali, agli stessi gusti, ecc.) sia
rovinata da qualcosa, o meglio, da qualcuno.
Infatti lui ha una ragazza, è da vari
comportamenti che lei assume e che fa assumere
al suo ragazzo, sembra che non voglia che
l'amicizia tra me e lui continui. Per questo io
sto molto male, anche perché è l'unico amico
che ho. Cosa posso fare? Grazie 1000.
Francesco -
Brescia
Ciao Francesco
La ragazza del tuo amico ritiene di essere l'unica proprietaria del suo tempo, dei suoi pensieri e delle sue attenzioni. Le amicizie esclusive o uniche hanno il grosso problema della gestione dello spazio. Se si ci si avvicina troppo si entra eccessivamente nel territorio dell'altro. Questo può provocare problemi con il coinvolgimento emotivo. Quanto è maggiore l'investimento che si fa nel rapporto tanto maggiore sarà il senso di vuoto quando il rapporto (per problemi interni e/o esterni) incomincia ad allentarsi fino a sgretolarsi ed infine a rompersi. Non puoi recriminare se il comportamento di questo tuo amico è diverso tra te e la sua ragazza; il solo fatto di avere due sessi diversi porta a due tipi di comportamenti, aggiungi che dovrebbe avere con voi due anche due ruoli diversi e il gioco è fatto. Invece di lamentarti dell'allontanamento, hai provato ad essere anche amico di lei? Può diventare una tua alleata quando smetterà di vederti come un rivale. Se invece c'è anche un sentimento più profondo nei suoi confronti, prova a parlargliene. Se è un VERO amico ti darà una mano, altrimenti è stato un tuo vantaggio perderlo.
05-04-00
Vorrei tanto sapere cosa significhi il fatto di sognare continuamente un amico ed al risveglio di sentirlo
lontano.
Francesco - Brescia
I sogni sono dei messaggi che la nostra parte più nascosta ci invia con vari
significati. Non sono separabili dal contesto in cui nascono (la tua vita, il tuo
vissuto interiore, le tue emozioni, ecc.), a meno di non passare alla Smorfia. Secondo alcune interpretazioni tutti gli elementi del sogno (personaggi, oggetti, sfondo) sono in realtà raffigurazioni di se stessi.
Considera che sono estremamente essenziali per il nostro equilibrio tanto che il non sognare (non il non ricordare i proprio sogni) può comportare gravi alterazioni nello stato di coscienza. Con alcuni farmaci si può indurre la mancanza del sogno alterando le fasi del sonno, pratica usata esclusivamente nel campo o della ricerca (sotto strettissimo controllo medico) o della tortura.
Spero che questa mia risposta non ti sia stata completamente inutile.
05-04-00
Vorrei entrare nel cuore di un uomo triste e mi sembra pure un pò introverso. Vorrei togliere la sua tristezza, ma lo sento lontano mille miglia. Consigliatemi vie e-mail come poter fare.
Ringrazio sentitamente.
Silvia - Milano
La missione della crocerossina e dell'Io ti salverò non è quasi mai vincente. Non puoi togliere o dare nulla a chi non accetta la tua disponibilità. Di questa persona sei almeno amica? Avete mai parlato? E' triste solo quando ci sei tu? Nei giochi di relazione, se tu sei la missionaria ci deve essere per forza qualcuno da salvare. Non pensare che ti stia prendendo in giro. Molte volte ci armiamo delle migliori intenzioni per cose che, ai nostri occhi, sono ottime. Anche per i gesuiti della Santa Inquisizione l'intenzione era di liberare la terra dal male, poco contava che per eliminare il male tantissime persone sono state atrocemente torturate e arse vive.
Riempire il vuoto della tristezza non è affatto semplice, devi avere energia da buttare dentro di te altrimenti sarai tu ad avere dei guai. Stagli vicino, ammesso che te lo permetta, sii disponibile nei suoi confronti, non lo assillare, rispetta sempre i suoi sentimenti (puoi non capirli e non accettarli, ma sempre e comunque rispettarli, è una regola basilare anche per accorciare la distanza tra voi due).
Non rimanere comunque mai in attesa di un suo gesto, potrebbe anche non venire mai. La tristezza, a parte quella patologica che si deve e si può curare, è un sentimento difficile da abbandonare.
26-03-00
Carla - Verona
Il mio ragazzo in questo ultimo periodo non mi
dedica l'attenzione di prima. Cosa posso fare
per riaverla?
Cara
Carla, purtroppo le ricette magiche non
esistono. Esistono i comportamenti sbagliati che
provocano reazioni sbagliate. Prima di tutto, ne
hai parlato col tuo lui? Non ci potrebbero
essere dei motivi validi al di sotto del calo
delle attenzioni? Sicuramente lamentandoti e
rinfacciandogli la cosa non otterrai mai nulla.
Raramente braccare qualcuno porta a dei buoni
frutti, generalmente si ottiene l'effetto
opposto. Quindi: prima cosa decidere
l'obiettivo, secondo strategia per il
raggiungimento, terzo pianificazione della
tecnica. Ovvero: rivoglio le attenzioni che
avevo prima, quindi aprire o riaprire il
dialogo. E' solo attraverso la comunicazione che
passa quel filo sottile che tiene unite due
persone. Se la comunicazione si rompe o non c'è
mai stata il rapporto non va da nessuna parte.
Fammi sapere come va e armati di santa pazienza,
i maschietti in genere parlano
meno delle fanciulle.
26-03-00
Antonio - Bergamo
Adoro la mia ragazza, ma ora che mi ha chiesto
di xconvivere con lei io mi sto distaccando non
solo fisicamente ma anche mentalmente. Abbiamo
entrambi + di 30 anni. ciao
Ciao
Antonio, si chiama panico da legami e di
crescita. Andare a convivere è un notevole
salto di qualità e quantità di rapporto tra
due persone. Si abbandona lo stato solitario per
entrare nel mondo dei "grandi", degli
"adulti". E' una fase di crescita che
non sempre viene attraversata con tranquillità.
Anzi, il più delle volte ci si ritrova pieni di
dubbi e paure. E' la cosa più facile che si fa
è scappare. Sicuramente in genere affronti le tue responsabilità con
razionalità ed efficienza ma nel mondo degli
affetti le cose viaggiano su un altro piano. Nei
mondi primitivi esisteva, ed esiste, la famosa
prova del coraggio che sancisce l'ingresso
nell'età adulta. Nella nostra civiltà quando
si diventa adulti? Quando si ottiene
l'indipendenza economica, quando si diventa
genitori, quando si va a vivere da soli, quando
ci si sposa, quando si va a convivere? Come vedi
è un passo per ognuno diverso, questo ingenera
confusione. Rilassati, non perderai il tuo
mondo, ne costruirete uno insieme tutto nuovo.
L'importante che la base su cui appoggiare la
costruzione sia solida. Tu dici di adorarla,
falla scendere dal piedistallo e amala. Andrà, forse
molto meglio.
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