I
passaggi conclusivi dell'iter di una nuova legge sul
"silenzio-assenso" e una campagna del
"Maurizio Costanzo Show" hanno richiamato il
massimo dell'attenzione sul problema dei trapianti per
la fine del 1995. Perche' non cominciare allora anche
il nuovo anno con il piu' buono dei buoni propositi?
"Caro
ministro, trova un fegato nuovo da trapiantare alla
mia mamma", scrisse Carlo al ministro della
sanita' constatando, disperato e impotente,
l'aggravarsi della malattia che stava uccidendo sua
madre. La mamma di Carlo (di proposito non ne
riveliamo l'identita') aveva accusato i primi disturbi
poco dopo la nascita del suo secondogenito, nel 1990,
ma il lavoro alla tintoria e in casa l'assorbivano
moltissimo, e non aveva dato loro molto peso.
All'inizio del 1993 comincio' a deperire, la sua pelle
assunse un colorito giallastro e le si gonfio' il
ventre. Si rese necessario un ricovero, dapprima nel
reparto di ginecologia, perche' i medici avevano
attribuito i sintomi a un problema ovarico, poi in
quello di chirurgia, ma senza esito. La diagnosi
corretta arrivo' solo quando, in maggio, fu ricoverata
nel reparto di gastroenterologia: cirrosi epatica
criptogenetica, cioe' di causa sconosciuta,
sicuramente non dovuta a un virus.
Purtroppo la malattia progrediva, e all'inizio del
1994 si comincio' a parlare di trapianto. Maria venne
visitata all'Ospedale Maggiore di Milano e, confermata
la necessita' dell'intervento, fu messa in lista
d'attesa e ritorno' a Firenze, fiduciosa. Ma le sue
condizioni continuarono a peggiorare, e il 12 agosto
dovette tornare in ospedale. A questo punto il piccolo
Carlo scrisse al Ministro. Maria, ormai gravissima,
entro' in coma e il 19 settembre mori'. Mentre i
familiari la vegliavano arrivo' una telefonata
dall'ospedale di Milano: era stato trovato un
fegato...
Secondo "NORD ITALIA TRANSPALANT" (NITp),
che coordina l'attivita' di prelievo e trapianto in
un'area con 18 milioni di abitanti, nel 1994 830
pazienti italiani hanno ricevuto un rene, 303 un
cuore, 326 un fegato e 58 altri organi vitali. Nello
stesso anno circa 7000 persone attendevano un rene,
550 un cuore e 350 un fegato. Molti pazienti sono in
lista d'attesa da diversi anni, e la mortalita' e'
elevata soprattutto tra coloro che hanno bisogno di un
organo "salvavita". Dei 235 pazienti entrati
in lista d'attesa nel 1994, 37 sono deceduti entro
l'anno. "Oggi il trapianto e' una terapia di
routine" dice il professor Mario Vigano',
direttore del Centro di Cardiochirurgia dell'Ospedale
S. Matteo di Pavia. "Se il suo stato generale non
e' eccessivamente compromesso, in 15 giorni un
paziente che ha ricevuto un cuore nuovo puo' lasciare
l'ospedale per il centro di riabilitazione e, se non
insorgono complicazioni, in due mesi riprende una vita
normale. Spesso i trapiantati stanno cosi' bene che si
ricordano di aver subito un intervento solo per i
controlli ed i medicinali che devono prendere".
Dopo essere stata per molti anni nelle ultime
posizioni della classifica dei paesi europei per
attivita' di prelievo e trapianto, l'Italia ha fatto
registrare nel 1994 un'inversione di tendenza, con un
incremento nel numero di donatori d'organo,
soprattutto nelle regioni settentrionali (vedi
Selezione marzo 1995). Al 31 dicembre 1994, 960.102
italiani avevano esplicitamente dichiarato di voler
donare i propri organi in caso di morte, aderendo
all'AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi).
Potrebbero essere molti di piu' se l'informazione
sulla donazione degli organi fosse stata piu' efficace
e capillare. Se anche la Camera approvera' il disegno
di legge passato al Senato il 30 novembre scorso, in
futuro la disponibilita' di organi dovrebbe aumentare.
Le nuove norme prevedono infatti: l'informatizzazione
dei dati relativi ai donatori; un modo inequivoco di
manifestazione della volonta' di donare; una vasta
attivita' di informazione e sensibilizzazione
dell'opinione pubblica per tutto quel che attiene ai
trapianti. Quale che sia la legge, e' piu' che mai
opportuno avere comunque le idee chiare su alcuni
specifici punti:
* Chiunque, a prescindere all'eta', puo' essere
considerato un potenziale donatore d'organo o di
tessuti, se vengono soddisfatti alcuni criteri
essenziali: gli organi devono essere sani, il donatore
non deve essere affetto da malattie trasmissibili con
il trapianto, come l'epatite, l'Aids o i tumori.
"Non e' vero che gli organi debbano provenire
necessariamente da una persona giovane" afferma
il professor Girolamo Sirchia, presidente del NITp
"anche perche' l'eta' biologica non sempre
coincide con quella anagrafica, tanto e' vero che dei
215 donatori utilizzati nel NITp nel 1994, 15 (il
sette per cento) avevano oltre 60 anni".
* La donazione degli organi e' approvata dalla Chiesa
Cattolica e dalle principali religioni. Se avete
qualche perplessita' o remora, parlatene con il vostro
parroco, ministro o rabbino.
* Non ci sono costi per i familiari del donatore, ne'
per il destinatario. Tutti i costi per l'intervento
sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
* La donazione non annulla ne' altera i riti della
cerimonia funebre. Gli organi vengono prelevati entro
sei ore dal decesso. E sul corpo non rimane alcun
segno visibile dell'operazione.
* Tutti i malati in attesa di un organo sono iscritti
nelle liste dei Centri Interregionali di Riferimento (CIR),
con i dati necessari (gruppo sanguigno, tipizzazione,
eventuali anticorpi). La selezione dei riceventi segue
criteri che garantiscono equita' e trasparenza.
* Con la legge vigente i medici non procedono alla
rimozione degli organi senza il permesso dei
familiari. E oltre il 30 per cento dei familiari
interpellati si oppone, talvolta nel dubbio che il
congiunto non sarebbe stato d'accordo. Una legge
diversa (quando ci sara') e intanto l'iscrizione
all'AIDO -o un'altra manifestazione della "volonta'
di donare" espressa in maniera indiscutibile- e'
un modo di chiarire qualsiasi equivoco. Inoltre
facilita il lavoro dei medici, facendo guadagnare
tempo prezioso. Anche pochi minuti in questi casi
possono essere fondamentali.
Il 13 SETTEMBRE del 1990 la signora Veriolo seppe che
suo figlio Franco, 20 anni, era rimasto ucciso in un
incidente di moto. I medici le chiesero se Franco
avrebbe accettato di donare gli organi e lei,
ricordando quante volte il suo ragazzo aveva ripetuto
"Ogni momento e' buono per aiutare chi
soffre", decise d'accordo col resto della
famiglia di non opporsi al prelievo. Questa decisione
consenti' di salvare quattro vite umane. Il cuore fu
inviato a Pavia, il fegato a Roma, i polmoni in Gran
Bretagna, i reni e le cornee a Pisa. Quattro nomi
vennero cancellati dalle liste d'attesa perche'
avevano trovato l'organo che aspettavano. Lo stesso
giorno vennero pero' cancellati altri nomi: quelli di
pazienti morti senza averlo trovato, e questo perche'
molti di noi non hanno mai affrontato bene questo
problema. I trapianti sono un dono di vita: rendiamoli
possibili!
COME SI VIVE IN ATTESA DI UN TRAPIANTO:
UNA TESTIMONIANZA
Gennaro Picale, napoletano di 33 anni, affetto da
insufficienza renale cronica in fase terminale, in
dialisi extracorporea per tre giorni ogni settimana da
nove anni. Picale e' comparso in novembre al
"Maurizio Costanzo Show", chiedendo di
capire perche' il suo trapianto si e' rivelato finora
impossibile. Eccovi i brani salienti della lettera che
Picale aveva indirizzato a Maurizio Costanzo (e che ci
ha inviato in copia) in cui riassume la sua
incredibile vicenda:
"Nel 1987 fui ricoverato urgentemente ... le
condizioni fisiche erano diventate gravi ... Inizio'
il mio calvario. La dialisi della durata di quattro
ore tre volte la settimana e' dolorosa (collassi,
crampi ...), enormemente stancante, rende fragili il
corpo e la mente; la mia vita e' legata ad una
macchina e solo un trapianto potra' riportarmi alla
vera Vita". Picale si iscrisse quindi alle
liste d'attesa di numerosi ospedali a Roma, a Napoli,
a Bologna e all'estero. Tutti questi centri di
trapianto hanno regole ben precise a cui bisogna
attenersi puntualmente, inviando sieri di controllo
con scadenze determinate e diverse tra loro: ogni
scadenza comporta esami clinici di controllo (lastre,
ecografie ...) e spese di spedizioni postali e di
corriere celere privato. Nel frattempo, le speranze,
le forze cominciano ad affievolirsi, il corpo ha
sempre piu' necessita' di un trapianto; gli interventi
di "fistola" (l'unione di arteria e vena
praticata agli avambracci per poter collegare il
paziente alla macchina della dialisi) si susseguono
con piu' frequenza; i miei sacrifici sono sempre piu'
costanti e continui, nell'osservanza della terapia,
nel bere poco (cosa faticosissima per noi dializzati)
... Sono un bravo paziente, a parere dei medici,
scrupoloso e attento, in poche parole un ottimo
candidato al trapianto, ma perche' fino a oggi non
sono mai stato chiamato? Mi hanno riferito che al nord
Italia le possibilita' sono migliori per un trapianto,
c'e' piu' offerta di donazioni. Ma quando nel 1990 mi
sono rivolto a un ospedale di Milano, hanno rifiutato
la mia candidatura, dicendomi di rivolgermi ai centri
della mia regione: quante Italie esistono per un
malato? Ci aspettiamo donazioni di organi dai paesi
stranieri e siamo divisi tra di noi. Esiste una linea
che divide gli ospedali del nord da quelli del sud. Ma
la Vita ha confini?" Dopo aver raccontato anche
un tentativo per ora vano compiuto in un ospedale
statunitense, Picale aggiunge: "Quanto vale la
Vita di un uomo? Quanto ancora dovra' durare questo
mio calvario? Questa mia Vita fatta di stanchezza, di
dolore fisico, di affanno per salire una rampa di
scale aggrappandomi alla ringhiera, di un
accompagnatore che mi assiste e mi aiuta nei giorni di
dialisi, di interventi, di esami clinici, di spese
continue, di malessere generale ..."
Links
utili:
C.R.T.
- Centro Riferimento Trapianti
L'Associazione
InterRegionale Trapianti
Trapianti
di Organi nell'Infanzia
Centro
trapianti Perugia
Programma
di informazione Emilia Romagna
Centro
Trapianti di rene Universitΰ di Catania
Abbazia
di Montecassino: Carta Europea dei Trapianti d'Organo
Centro
Trapianti di fegato a Bologna
Centro
Trapianti Renali di Verona
Trapianti
di cornea
Associazione
Ricerca Trapianto Midollo Osseo (A.RI.T.M.O.)
V.le Benedetto XV, 10 - 16132 - Genova
tel: 010/355469
fax: 010/355583
A.T.O.
ASSOCIAZIONE TRAPIANTATI ORGANI
Piazza Ospedale Maggiore 3, 20100
Milano
02/64442472
Servizio
Appelli Medici Urgenti
Segnaliamo:
Bambi
Un aiuto ai bambini
gravemente malati
Indirizzo
internet http://www.fastnet.it/enti/bambi/
Mirror
http://bambi.freeweb.org
NOTA
INFORMATIVA E ALCUNE PRECISAZIONI
Nel
novembre del 1994 nasceva nell'acqua un bimbo
che dopo pochi giorni presentς una rara
malattia di cui non si sapeva molto. I suoi
genitori cercarono in tutti i modi di
informarsi per poter scegliere il meglio. Dopo
giorni di telefonate e contatti in tutta
Italia trovarono un centro specializzato a
Brescia dove il bambino a 42 giorni di vita
subμ un lungo intervento.
A distanza di
quasi cinque anni, quel bimbo, ora, sta
giocando serenamente e i segni della malattia
sono quasi scomparsi anche se necessita di
controlli periodici.
Bambi
ι nato cosμ, offrire informazioni, cosμ
preziose in momenti particolari nei quali si
deve decidere per un altra persona.
Occorre
precisare che non ι gestito da personale
medico, a parte la consulenza psicologica, si
limita a svolgere una ricerca nel Web e le
informazioni riportate devono essere
verificate dai consultanti.
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