Quando saremo in grado di sentirci un' unica grande moltitudine ?

LA VERA RICCHEZZA E' LA PACE TRA I POPOLI

 

 

LA PACE: SE NON CI CREDIAMO NON LA CONOSCEREMO MAI

di Claudia Chiapparelli

 

“L’uomo è un animale preoccupatissimo della propria conservazione, per se stesso bisognoso di molte cose, incapace di vivere senza l’aiuto dei suoi simili, grandemente abile a dare e ricevere vantaggi, e ciononostante spesso malvagio, arrogante, facilmente irritabile, pronto e valido all’offesa. A un essere siffatto, perché si possa conservare e possa godere dei beni che gli si presentano, è necessario di essere socievole, cioè di unirsi con i suoi simili e di comportarsi verso di essi in modo da non offrir loro occasione di nuocergli, ma piuttosto motivo di salvare o di promuovere il proprio interesse. Perciò ciascuno, per quanto dipende da lui deve promuovere con i suoi simili uno stato di socievolezza pacifico, conforme in generale all’indole e alle finalità del genere umano”. Pufendorf, filosofo tedesco del 1600, ci dice che l’uomo ha bisogno della pace. Anche Gesù ha parlato di pace, ma in pochi lo hanno ascoltato. Anche il sacerdote alla fine della messa dice “La messa è finita, andate in pace”, eppure andiamo dappertutto tranne che in pace.

Non è facile parlare di pace, però una cosa è certa: esiste un solo significato di questo termine: assenza di conflitti armati tra stati. Ciò vuol dire che nel mondo non c’è mai stata tregua alla guerra, che l’uomo ha sempre preferito prendere in mano le armi di fronte al nemico, che il mondo non ha mai conosciuto la vera pace. Eppure da quando si conoscono gli orrori della guerra tantissime persone di culture diverse si sono battute per la pace, tanti hanno giudicato più saggio arrivare ad una soluzione attraverso il dialogo piuttosto che uccidendo e facendo la guerra, rimedio largamente evitabile per raggiungere un compromesso.

Il semplice gesto della pace che i Cristiani si scambiano durante la messa dovrebbe essere interpretato come qualcosa di più profondo di una semplice stretta di mano! Quel gesto ha in sé, anche se all’apparenza può sfuggire, tutti gli ideali più profondi e nobili per cui l’uomo si sia mai battuto: stringere la mano del nostro vicino significa, tradotto nella vita di tutti i giorni, essere pacifico con chi ci sta intorno e tendere la mano dove c’è necessità. Le mani che, non solo si toccano, ma si stringono, stanno a significare il ruolo che ogni cristiano ha in quanto tale, e cioè portatore di pace per l’umanità. “Imagine all the people living life in peace” (“Immagina tutte le persone vivere la vita in pace”) diceva John Lennon nella celeberrima Imagine. E un’altra frase ancora più bella dice: “Tu potresti dire che io sia un sognatore, ma non sono l’unico”. E’ vero, non eri l’unico a pensarlo, ma, dispiace ammetterlo, ci sono ancora persone convinte che a volte la guerra sia l’unico rimedio, che non ci sia altra via d’uscita, quando invece basterebbe guardare agli orrori che avvengono mentre noi stiamo tranquilli a condurre la nostra vita.

Finché l’uomo resterà egoista, la pace tarderà ad arrivare, e forse la vera pace, quando tutti vivono nel rispetto e nell’uguaglianza, non la conosceremo mai. Come possiamo cercare di raggiungere un concetto così grande se non siamo pacifici nemmeno nel quotidiano? Si litiga ovunque, spesso arrogantemente, per qualsiasi argomento, tra fratelli, a scuola, per strada, nelle assemblee di condominio… Mi sembra un po’ troppo ambizioso pretendere di vivere una pace serena tra Stati se non siamo capaci nemmeno di mantenerla in nuclei ristrettissimi! Forse un buon modo per seminare pace potrebbe essere quello di iniziare proprio da lì a parlare di rispetto, fratellanza e uguaglianza. Penso inoltre che all’uomo moderno manchi ancora il senso di appartenenza ad una sola grande moltitudine, diversa per mille motivi, ma identica per altrettanti mille. Il mondo appare oggi fortemente frastagliato, diviso più che mai e sempre più marcatamente. Spesso si tende a giustificare il motivo delle disuguaglianze ancora marcate addossando la colpa agli altri, comportamento tipicamente umano e, se vogliamo, tipicamente infantile. Ci preoccupiamo tanto della ricchezza e non vogliamo capire che la condizione necessaria affinché uno Stato sia realmente ricco e prospero è quella della pace tra i popoli. Cominciamo a riflettere con più intelligenza sulle nostre azioni e sulle nostre convinzioni.

Finché la pace sarà considerata sinonimo di utopia in nessun posto al mondo ci capiterà di incontrarla e sentirla nell’aria; al contrario, se un minimo crediamo in ciò che pensiamo e scacciamo la pigrizia che da secoli abbiamo addosso come un vestito pesante e opprimente che ci fa dire solo “tanto la pace non esisterà mai”, allora il mondo vivrà in pace, perché così come l’abbiamo cercata con impegno sarà lei a bussare alla nostra porta, improvvisamente.

 

 

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