Uno spunto di riflessione del nostro Parroco sugli Oblati di S.Giuseppe 

SCUOLA E MISSIONARIETA'

 

GLI OBLATI E LA SCUOLA

di Padre Ferruccio Corazzola

 

Nel corso della storia la Chiesa ha sempre sentito come esigenza prioritaria della sua missione aiutare ed incrementare la cultura e l’arte, come riflesso della bellezza e della verità divina. 

In Italia il 70% dell’arte è realizzata in luoghi di culto o ha come soggetto temi religiosi ed anche la letteratura nelle sue espressioni più alte (Dante, Manzoni) ha come linfa vitale la Fede.

Nel tanto bistrattato Medioevo i Monaci benedettini hanno salvato dalle devastazioni barbariche tanti codici e libri antichi e hanno istituito scuole presso i loro monasteri in tutta Europa, nel 17° secolo il santo La Salle ha fondato una Congregazione religiosa, i fratelli delle Scuole Cristiane, consacrati all’istruzione e all’Educazione dei ragazzi, specialmente poveri: i fratelli sono stati in tutta Europa i pionieri dell’istruzione di base. Tutti gli Stati dovrebbero essere riconoscenti a questi uomini tanto benemeriti.

Tante  congregazioni moderne (anche missionarie)  fondate nel secolo scorso hanno nel loro carisma l’aiuto al popolo attraverso le scuole.

Tra queste congregazioni ci sono anche gli Oblati di S.Giuseppe, fondati da S. Giuseppe Marello. Nel cuore del Marello la scuola ha sempre costituito uno dei capisaldi per la formazione integrale dell’uomo.

In Asti ha creato una scuola per i ragazzi poveri che non potevano accedere all’istruzione a pagamento.

I suoi figli hanno sempre privilegiato la formazione e l’istruzione dei giovani.

La scuola, non strumentalizzata, forma la personalità, arricchisce di valori autentici, apre la porta al lavoro e all’impegno sociale.

I primi Oblati hanno assunto l’istituzione di scuole e l’insegnamento nella scuola come missione propria.

Ho trovato professori Oblati che quando insegnavano  matematica o scienze ti portavano ad ammirare la bontà e la grandezza di Dio, altri che portavano gli alunni a chiedere di prolungare le lezioni di latino o di greco, discipline solitamente pesanti.

Questo, perché erano frutto di grande amore alla scuola ed ai singoli alunni e  perché quando uno ama, inventa e non stanca.

I missionari oblati insieme agli edifici per il culto e la catechesi hanno sempre costruito le scuole. In tutte le parrocchie nei paesi (cosiddetti) in via di sviluppo la scuola, sovente povera di mezzi, ma ricca  di cuore e di valori umani e culturali, diventa uno dei momenti privilegiati per formare le comunità cristiane.

Incrementare una scuola veramente libera è sinonimo del più alto aiuto ai giovani per dare loro in mano strumenti di crescita e di maturità.

 

 

IL 24 GENNAIO IN PARROCCHIA

 

Giovedì 24 gennaio, alle 18:30, poche ore dopo la conclusione della Preghiera di Assisi, nella nostra chiesa parrocchiale si è svolto un incontro che ha visto una nutrita partecipazione da parte della comunità,  riunita come l’assemblea dei rappresentanti delle religioni del mondo per pregare per il superamento delle contrapposizioni e per la promozione dell’autentica pace e per proclamare davanti al mondo che la religione non deve mai diventare motivo di conflitto, di odio e di violenza”.

Folta soprattutto la presenza dei ragazzi del catechismo seguiti da Padre Paolo,  ma davvero incoraggiante la presenza di quasi tutti i gruppi parrocchiali. Augurandoci che non si tratti solo di una felice parentesi, concludiamo proponendovi uno splendido brano letto appunto in quella occasione:

 

Pietro prese la parola e disse: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti”.

Atti 10, 34-37

 

 

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