Le idee dei ragazzi e uno splendido racconto sulla vita di un glorioso cavallo

e degli uomini che gli vissero attorno

 

IO NON CAPISCO PERCHE' ESISTE LA GUERRA

 

18-11-2003: un silenzio di infiniti nomi

(Riflessioni sui fatti di Nassiriya e su un testo proposto in classe per un'ora di raccoglimento e memoria,

dei ragazzi della II media, sez. A, dell'Istituto Comprensivo "Via G. Silla")

 

 

“Fare una guerra e uccidere la gente non è - fico - come qualcuno dice. Io però vorrei vedere quelle stesse persone cosa farebbero se scoppiasse una guerra anche in Italia (spero di no!) e sono convinto che, se vedessero le persone a cui vogliono bene morire ogni giorno, cambierebbero idea. Perché la guerra è la cosa più stupida che l’uomo ha mai concepito. Eppure è la cosa in cui si è impegnato di più: infatti l’uomo ha inventato armi peggiori di una catastrofe naturale come la bomba atomica e altre armi di distruzione di massa. E se chi ha fatto scoppiare questa guerra (ma non solo questa!) avesse speso i soldi per le armi per aiutare la gente dell’Iraq, anche gli Iracheni avrebbero cercato di aiutarli. Ma in fondo cosa può importare ad alcuni se c’è qualche milione di persone che muore di fame?” 

MAURO DOMENICI

 

“Quello che ho letto mi ha molto commossa. Riflettendo sulle parole ho capito veramente cosa è la guerra, tutto il male e la sofferenza. Perché esistono le guerre? Quando ne sento parlare mi viene una paura dentro, la paura che un giorno, in un domani, anche io la dovrò affrontare. E più ci penso e più dico: “poveri uomini, donne, magari bambini nati da poco che dovrebbero avere ancora una lunga vita davanti, capire il bene, il male e tante cose ancora da scoprire, devono morire per un nulla”. Io sono una ragazza molto sensibile e la mia sensibilità spesso mi porta a dire: “perché la guerra, la morte invece che pace, serenità e tranquillità tra i popoli?” Anche se so che tutti i morti non mi potranno mai sentire gli vorrei dire: “siete morti per fare la pace, per lavoro, non avete fatto nulla di male e quindi spero che anche da morti la vita continui in paradiso e vi porti pace e serenità”. Questi momenti così, di silenzio, sono brutti momenti ma basta che uno si ricordi sempre “nella vita c’è sempre bene ma purtroppo anche male”. Vorrei ricordare una cosa a tutti, riflettete bene su tutte quelle povere persone che muoiono, ma sono innocenti. A questo punto non mi resta altro da dire che: capiamo tutti questo sentimento così denso e così brutto.”

SASHA CASINI

 

“Io sono molto dispiaciuto per queste persone (carabinieri) che hanno lasciato una famiglia, degli amici e che anche se vengono ricordate non possono più vivere come tante altre persone perché non ci sono più nel mondo. A me dispiace soprattutto perché quasi tutti sono morti non in servizio.”

FEDERICO VAGNETTI

 

“Mentre ascoltavo il professore che leggeva sentivo dei brividi salire su per la schiena e pensavo a questi poveri soldati che sono morti per salvare la vita di bambini, donne e uomini rischiando la propria vita. Perché la morte? Le persone hanno il diritto di vivere e nessuno ha il diritto di privarci di questo diritto.”

MARIA LAVINIA COLETTI

 

“Io non capisco perché esiste la guerra, non porta a nulla, solo alla morte e di conseguenza alla sofferenza di tantissime persone! E non capisco nemmeno cosa ci prova quella gente ad ucciderne altra. Si soffre tanto già quando si muore per le malattie o di vecchiaia, allora perché aggravare la situazione uccidendo? Io invidio quelle persone che, consapevoli dei pericoli di quei paesi, sono partiti e morti per aiutare altre persone. Quei 19 che sono morti rimarranno nei cuori di tutti gli italiani come persone molto coraggiose! A me piacerebbe che tutto il mondo pensasse ma soprattutto capisse che senza guerre il mondo sarebbe molto migliore. Si dovrebbe partire anche dalle cose più banali come i litigi fra amici.”

ILARIA NICOLETTI

 

“19 carabinieri sono morti in Iraq, perché un camion carico di esplosivo si è schiantato sul palazzo dove c’erano queste persone. E’ giusto che gli incassi di alcune cose, tipo la partita dell’Italia, vadano alle famiglie di questi carabinieri.”

ADRIANO CASSIA

 

“- L’umanità potrà avere un futuro solo se verrà messa al bando la guerra, se la guerra diventerà un tabù, schifoso e rivoltante per la coscienza e per la ragione - Per me Gino Strada ha tutte le ragioni per affermare queste cose, ma personalmente ciò può avvenire solo con la coerenza ed è questa la cosa che salverà il mondo. Come si può fare a mettere al bando la guerra se le più alte cariche di molti stati predicano la pace e poi mandano le proprie truppe a combattere, se un popolo è diviso internamente sull’invio dei soldati, se l’Europa lavora per una politica estera comune quando ciascuno stato sceglie un’opzione diversa? L’unica guerra che si deve combattere è quella contro l’ipocrisia.”

DIEGO LATINI

 

“11 novembre 2003, diciannove morti a Nassiriya, grande lutto per tutta l’Italia. Questo fatto ha sconvolto migliaia di persone perciò sarà un giorno di Lutto Nazionale per la morte di persone che cercavano di rendere la vita migliore ad altra gente, che se non per loro non sarebbero stati ancora vivi.”

MASSIMILIANO TONTI

 

“La guerra secondo me non dovrebbe esistere. Non ci possiamo uccidere a vicenda: solo Dio ci dà e ci toglie la vita. Quei 19 Carabinieri che sono morti in Irak mentre cercavano di salvare la vita ad altre persone sono morte in un attentato e hanno lasciato la moglie e i figli da soli”.

MICHAEL RICCI

 

“In realtà noi italiani stavamo lì per il bene della gente che muore in quel luogo. Se ce ne andassimo sarebbe stata tutta fatica sprecata però in fondo ce lo dovevamo aspettare un attacco perché Bin Laden ha detto che la farà pagare all’America e ai suoi alleati”.

VALERIO MANTOVA

 

“Spero che ogni uomo abbia la possibilità di vivere libero e consapevole del mondo che lo circonda… Spero che abbia la possibilità, morendo, di sentire l’abbraccio non solo del suo paese, ma del mondo intero… Spero che ciascuno di noi abbia sempre la forza (intendiamoci, una forza interiore e sana, non distruttiva!) di dimostrarsi - uomo - ”.

DAVIDE TOFFOLI (Docente di Lettere)

 

 

Laura Hillenbrand: "SEABISCUIT, UN MITO SENZA TEMPO"

di Davide Toffoli

 

Pubblicato nel 2001, racconta le straordinarie vicende di un grande cavallo da corsa (Seabiscuit ap-punto) e degli uomini che assieme a lui coinvolsero un’intera nazione. E’ la storia vera di tre uomini e di un cavallo da corsa che, proprio dal loro incontro, dall’intrecciarsi delle loro vite, trovano la forza per risollevarsi e per scoprirsi dei vincenti. Nel corso di quattro incredibili anni, peraltro colmi di una lunga serie di imprevisti e di sfortune, lo sconosciuto e sottovalutatissimo Seabiscuit diventa una delle icone della società americana, producendo una valanga di attenzione e di affari attorno a sé e alle sue vittorie e diventando il più grande caso giornalistico del 1938 (ottenne infatti più prime pagine di F.D.Roosevelt, Hitler ed ogni personaggio pubblico). Questo libro è un illuminante racconto di improbabili eroi (Charles Howard, il proprietario del cavallo, che doveva riprendersi se mai possibile dalla morte di un figlio; Red Pollard, fantino dai mille problemi e abbandonato dai genitori; Tom Smith, un enigmatico ed introverso addestratore ) che riuscirono a vincere le tragedie della Grande Depressione. Un libro e una storia reale da vivere e scoprire.

 

 

 

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