Poche righe per tenere vivo il ricordo di chi se ne è andato e per non smettere di pensare

 

CI SONO DELLE PERSONE CHE SPERANO CHE...

 

18-11-2003: un silenzio di infiniti nomi

(Riflessioni sui fatti di Nassiriya e su un testo proposto in classe per un'ora di raccoglimento e memoria,

dei ragazzi della II media, sez. A, dell'Istituto Comprensivo "Via G. Silla")

 

 

“Leggere questo foglio mi ha fatto venire i brividi, sapere che anche in Afghanistan muoiono ogni giorno moltissime persone innocenti, come in Iraq pochi giorni fa sono morti per un attentato 19 ufficiali italiani. Non è giusto, non è giusta questa guerra, non mi stancherò mai di dirlo. Non voglio pensare al dolore delle persone care in questo momento. E’ brutto sapere che una persona è morta senza nemmeno salutarti, è bruttissimo. Ora si parla solo di ufficiali italiani, ma ne vogliamo parlare di tutti i bambini, donne, uomini che muoiono ogni giorno per salvarsi da questa vita infame, però di essi non si parla mai? Beh, vorrei parlare di loro. Oggi con la vita come la nostra dobbiamo stare attenti a dove andiamo, a cosa facciamo; questa non è vita, o forse non è la vita che voglio io, e non voglio che sia la vita dei miei figli. La vita deve essere tranquillità, pace, amore… Tutte cose essenziali, non può essere solo guerra. Un saluto a tutte le persone decedute.”

CARLOTTA BALLARIN

 

“Il governo ha pensato di ripagare i parenti dei morti con il denaro senza guardare il dolore che rimarrà per sempre nei loro cuori. Il governo ha detto - si - ad aiutare l’America perché ci sono i soldati che devono combattere mentre loro stanno a guardare come in una partita di calcio. Adesso sono molto dispiaciuti (in teoria si ma in pratica?). Non hanno mai pensato quanto può far male al cuore perdere un padre, un fratello, un figlio, un nipote, uno zio, un qualsiasi parente. Adesso i parenti delle vittime non vedranno niente tranne un piccolo frammento di ossa. Ho visto un filmato di un padre che quando ha lasciato il figlio ha detto a sua moglie: “non fargli sentire la mia morte, digli che suo padre è un angelo che lo sorveglierà per sempre, ti amo!”. Sono queste sue parole che rimarranno per sempre nel cuore di sua moglie e suo figlio. Che Dio vi benedica ragazzi. Mi sono davvero commosso quando ho sentito queste parole.

CRISTIAN CIOBANU

 

“La guerra, come sappiamo, è bruttissima e per questo 19 vite italiane si sono spezzate. Questi 19 - eroi - non ci sono più proprio per salvare la vita ad altre persone. Questo è un lavoro molto pericoloso ma qualcuno lo dovrà pur fare, consapevole di rischiare di non rivedere la propria famiglia. Adesso i 19 carabinieri potranno riposare senza pensare a tutti i massacri e a tutte le guerre che li hanno coinvolti e pensare solamente alla pace. I familiari di queste persone come tutta l’Italia piange di fronte a questa disgrazia. E per quello che hanno fatto saranno ricordati per sempre da tutti.”

LEONARDO CAIAZZA

 

“A me dispiace molto per questi soldati, perché loro erano andati in Iraq non per divertirsi o per farsi una vacanza, bensì per aiutare la gente che stava in condizioni pessime. Loro erano andati lì per aiutare e quindi non si meritavano la morte. A mio parere non bisognerebbe fare un solo minuto di silenzio, ma almeno dieci!” DIEGO ROSSI

“Queste parole sono profonde. Nella guerra si uccide. Certi bambini non vedono più la luce del sole, tutti i loro desideri di pace e onestà sono svaniti in un sonno eterno. Ogni persona ha il diritto di vivere la propria vita, ma in guerra non è concesso. Ogni persona ha il diritto di vivere felice, ma finché la pace non rinascerà nel mondo sarà destinata a scomparire. Molte persone sono morte per la pace, un dono prezioso. Molte persone muoiono per la libertà, per un mondo migliore senza guerre. La guerra uccide tutto ciò che incontra e non perdona”. 

ELISA MANGIA

 

“Ai soldati caduti. Secondo la mia opinione voi siete delle persone stupende, sapevate a cosa andavate incontro, sapevate che in quel posto c’erano persone che hanno vissuto per anni e anni nella povertà, nel dolore, nella dittatura. Voi nel giorno in cui avete deciso di entrare nell’arma, nel foglio di iscrizione vi era stata fatta una domanda alla quale bisognava rispondere subito: “Sei disposto a partire per una missione di pace in nome dello Stato Italiano?”. Voi avete risposto di si e per quello già siete degli eroi. Sareste dovuti partire sabato per il rientro a casa. Alcuni di voi la sera prima hanno comunicato a casa che stavano tutti bene ed invece il giorno seguente alle 9:45 le persone che la sera prima stavano bene il giorno dopo sono eroi come molti americani ed inglesi morti in missione di pace”

PAOLO MELCHIONNA

 

“Quello che ha scritto Gino Strada è tutto vero: perché in guerra quando si va per difendere la famiglia o la città per cui si combatte ci sono poi poche speranze di ritornare. In effetti quando tu credi di avercela fatta ad uscire vivo può accadere che ritorni la notte nello stesso momento in cui era giorno. Secondo me la guerra è una parte di noi stessi che si scopre mentre ci battiamo per chi ne esce vincitore e chi ne esce battuto. Quando si dice “La pace è la virtù, la libertà e la verità tra di noi”, anche in questo può nascondersi la guerra, perché a volte dire la verità ad una persona può essere una bomba atomica che potrebbe scoppiare senza accorgerti, se questa persona non accetta le tue idee su di essa. Spero che questa guerra che ancore si svolge finirà presto perché non è giusto vedere persone che si spengono senza aver commesso nessun peccato. Quelle che addirittura devono oggi ancora nascere non vorrebbero vedere la luce del giorno e la loro vita piena di distruzioni tra umani a vicenda, preferirebbero tornare a dormire sperando che un altro giorno il mondo intero se ne stia in pace. E’ giusto che migliaia di persone muoiano per una guerra tra due dittatori?”

ALINA MIHALCEA

 

“Una frase che mi fa riflettere molto è quella scritta da Erodoto nel V secolo prima di Cristo: “Nessuno è così pazzo da preferire la guerra alla pace: in tempo di pace sono i figli a seppellire i padri; con la guerra tocca ai padri seppellire i figli”. Questa frase mi fa pensare a tante cose: spero soprattutto che questa guerra finisca al più presto perché a causa di questa ci rimettono le persone che non c’entrano nulla, come i bambini (un esempio può essere Fahim), gli anziani, ecc.”

CRISTINA MARTORELLO 

 

“Ci sono delle persone che sperano che dalla guerra ritorni suo padre, suo marito o il proprio figlio. Invece molto spesso gli ritorna il padre, il marito o il proprio figlio in una bara dove c’è la persona a cui è molto affezionato che si è addormentata in un sonno molto profondo. Secondo me e molte altre persone, la guerra non serve a niente, ma ci sono delle persone importanti e potenti che per vendicarsi di una cosa fatta al suo popolo da parte di un altro stato, gli dichiarano guerra. In questa guerra oltre a morire i soldati mandati per sconfiggere lo stato, muoiono molti civili che sono andati ad aiutare quel popolo povero o civili che abitavano già là e che non c’entra-vano nulla con la guerra. Insomma: viva la pace! Abbasso la guerra!”

FRANCESCA CALANDRIELLO

 

“Secondo me gli Iracheni hanno esagerato; non capisco perché abbiano dovuto uccidere delle persone che magari in tutta la loro vita non hanno ucciso nessuno e che anzi è probabile che abbiano salvato delle vite. Secondo me (ma credo che lo pensino anche gli altri) per non avere più morti bisogna finire questa guerra che poi si è fatta perché Bush ha aspettato un pretesto per fare guerra per le ricchezze (il petrolio, che in Iraq è molto). Io mi domando a che servono e perché si sono fatte e si fanno tuttora tante guerre: da come la penso io non servono a niente, servono solo a far morire la gente e a far tristi i parenti ma anche altre persone”.

ANDREA MAISTO

 

“Quello che è successo ai nostri Carabinieri è stato davvero brutto. (Però secondo me dovevano aspettarselo ed essere più pronti ad eventuali attacchi ed avere più difese. Ad esempio con un fossato intorno il camion kamikaze non avrebbe ucciso quella gente). La guerra è sbagliata, la peggiore soluzione per risolvere le cose. Quei Carabinieri sono morti per la patria e per la pace. Sono degli eroi. Come ha detto Gino Strada: - Basta guerre, basta morti, basta vittime -. Perché la guerra non serve, è inutile, è sbagliata!”

GIANMARCO CUCCHIARA

 

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