Anche
i poeti raccontano l'incubo della guerra e del terrorismo
TESTIMONIANZE
DI MORTE E SPERANZA DI PACE
Ungaretti scrive questa poesia nel 1916. Eppure, fa male dirselo, queste righe splendide e tristi nello stesso tempo potrebbero essere la descrizione di uno dei tanti paesi che ancora oggi vive la guerra. Da Babilonia a Kabul: 5000 anni di storia, 5000 anni di conflitti. Non c’è stato secolo che non abbia visto guerra. Dopo ben 5 millenni la sete di gloria e di potere dell’uomo non è ancora cessata e purtroppo c’è ancora odio tra i popoli. Tutto questo mi fa paura e mi sembra una favola orribile, una favola in cui la strega cattiva non muore mai. Forse, se tutti si impegnassero a lottare per la pace concretamente, un mondo senza guerra potrà esistere. John Lennon dice: “It isn’t hard to do” (non è difficile da fare). Ha ragione. Non è difficile. Basta volerlo.
(CLAUDIA CHIAPPARELLI) |
Valerio
Magrelli
11
SETTEMBRE 2001 Il
nostro sonno, oggi, sarà
un compito in classe. Tema:
noi torce. Svolgimento:
ognuno covi,
dormendo, la sua fiamma, accesa al fuoco morto del televisore.
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Il poeta riflette sul fatto che, la notte dopo i tragici fatti delle Twin Towers, centinaia di milioni di telespettatori hanno presumibilmente fatto, in lingue e paesi diversi, un sogno simile, nato dall’orrore visto da tutti in televisione. Nessuno può far finta di nulla. Ognuno è chiamato a riflettere su quanto accaduto e a darsi delle risposte. |
Vivian
Lamarque CONTAGIOSA
MORTE Ai
morti per guerra (non
solo l’11 settembre) Guardali
i prematuri morti -
pallidi come prematuri nati
- varcano la soglia del
nuovo regno, impreparati. Di
già la vita eterna? Ma dove? Da
che parte? Polvere bianca tutti
li ricopre. O sono loro, quella? Loro
quei granelli là? Alto il
loro numero più dell’alto dei cieli perché
come peste è contagiosa la
morte per guerra.
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Ogni morte prematura porta con sé scompiglio e sgomento. Il passante coperto dalla polvere delle macerie di una Manhattan colpita a morte fa pensare alle vittime che, col capo cosparso di cenere, si presentano a Dio. Tutto resta confuso e privo di contorni. Un’unica certezza: “come peste è contagiosa / la morte per guerra. |
A cura di ClaudiaChiapparelli e Davide Toffoli |
iuseppe Ungaretti SAN MARTINO DEL CARSO Valloncello
dell’Albero Isolato, il 27 agosto 1916 Di
queste case non
è rimasto che
qualche che
mi corrispondevano Ma
nel cuore
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Il brano che segue è un umanissimo inno alla pace, una religiosa ed accorata preghiera rivolta a tutti i potenti. |
Ferruccio Brugnaro NON PUGNALATE LA PACE
Non
divorate la pace. Non
rispondete alle montagne
di morti
con altre montagne
di morti. Spegnete la fame nello
sguardo
di milioni
di
bambini.
Accendete il
sorriso sulla
terra di Palestina accendete
il canto. Non
pugnalate
non pugnalate la pace
alle
spalle. Togliete
il cappio di solitudine
al popolo irakeno
al
popolo cubano. Abbattete
la notte agghiacciante
profonda
in cui vagano
milioni di creature. Non
rispondete
non rispondete
ai morti
con infiniti roghi
di altre vite. Mordetevi le labbra forte
mordetevi forte il cuore.
Non inneggiate alla guerra.
Non inneggiate alla guerra.
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