Il diario di Primo Santini
3a parte di 8
Dalla Grecia alle sabbie d'Africa
Quando non sono stati utilizzati i suoi ricordi si è fatto ricorso ai compagni, al gruppo della Sirena che in tempi recenti lasciarono scritte le loro memorie dopo essersi ritrovati per tanti anni. Per i pezzi documentari si è ricorsi ad Autori o testi citati o a materiale d'archivio
Il convoglio che li riportava in patria
(dalla Grecia) li sbarcò a Bari il 2 ottobre 1941. I 13 raggiunsero Roma
in treno e la cara e vecchia caserma di S. Francesco a Ripa in Trastevere. A. Minaldi – Al cinema ero stato sempre affascinato dallo spettacolo dei parà tedeschi lanciati dietro le linee francesi (si parla del 1940, l'anno prima). Nel buio della sala rimanevo immobile nella mia ammirazione. Le sequenze mi assorbivano nello schermo come quelle degli assalti ambientati nella grande guerra o delle sparatorie del West. Quelle calotte bianche che calavano a terra erano però estranee alla mia immaginazione perché prima non mi ero mai prospettato di misurarmi con loro. Fin dalla prima infanzia mi ero nutrito degli eventi della Grande Guerra sfogliando le raccolte della Domenica del Corriere e dell’illustrazione italiana. I combattenti, visti ora come eroi e ora come carne da macello, erano sempre contrapposti agli imboscati e alla loro colpevole furbizia. Giudicavo la fuga dai rischi, dai disagi, dalle fatiche un comportamento ignobile, specie se praticato dalle classi sociali di livello superiore come diceva il nostro preside del Liceo “Voi farete parte della classe dirigente...”. e con questo non ci prospettava solo privilegi, ma ci sollecitava ad assumere maggiori doveri. Il 3 Ottobre superarono i test fisici e attitudinali in 10 eccetto Grandi (per la vista che seguirà in seguito i corsi ufficiali per Bersaglieri di Pola), Magi e Righi. Una delle prove era la centrifuga, ovvero
una specie di giostra a velocità molto superiore al normale. Legati e
ripiegati in posizione fetale con le mani in testa dopo pochi minuti di
giri sempre più veloci dovevano uscire dalla porta del locale senza
eccessiva difficoltà. La difficoltà consisteva che la camminata tendeva
a sinistra e la stazione verticale era tutt’altro che assicurata.
I 10
idonei Minaldi, Santini, Danelli, Piva, Ghermandi, Picot, Bizzarri, R.
Bertoni, U. Mangini e Tulli il 6 Dicembre
1941 fecero il primo lancio dal
Caproni 133. Come diceva Alberto Minaldi, il salire la torre di lancio e
gettarsi
era tutto come un grande Luna Park gratuito (all’epoca e ancora per tanti
anni la giostra detta paesanamente “calcio in culo”, dal gesto di
spingere il compagno o la compagna verso il trofeo per un giro gratis,
era praticato da giovanotti e persone adulte oltre ai più giovani. |
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I parà ex bersaglieri continuarono a portare il fez sopra le divise ormai inconfondibilmente diverse. Tutto questo però prima del 6 dicembre. La compagnia ciclista, dove erano aggregati i paracadutisti ex bersaglieri, fu inviata in una nuova caserma a S. Maria Capua a Vetere. Poi furono inviati a Rovezzano (FI), dove continuarono l’addestramento, teso soprattutto ad esaltare le doti individuali e fisiche del parà, cosa poi rivelatasi fondamentale nelle battaglie di El Alamein. Dal “buen retiro” di Firenze il reparto tornò a Viterbo in aria di novità. Il Gen. Frattini stava tirando le fila del futuro impiego e probabilmente voleva avere tutti alla mano. Talmente alla mano che un giorno in strada beccò Primo, Nando e Minaldi col colletto slacciato. A Viterbo intanto il Caproni 133 che permetteva il trasporto e il lancio di 8 uomini non c’era più. Al suo posto il Savoia Marchetti S82 da 26 posti (un plotoncino). Pro e contro: L’S82 aveva una velocità minima di lancio di 182 km/h e pertanto aveva 2 portelloni per l’uscita onde non disperdere i soldati su centinaia di metri di percorso. Un’ulteriore aggiunta sul carico individuale col mitra appeso/agganciato alla gamba (non atterrare con l’arma ancora indosso). Si partiva dalla pista di Viterbo e si scendeva in quella di Tarquinia. Viterbo brulicava di folgorini e l’ospedale faceva gli straordinari per le ossa rotte. Le esercitazioni a terra a Monte Romano ancor oggi poligono militare. Pascoli e qualche bestia a brucare. Fu lì che Bertoni in una notturna sparì con la sua squadra. Il comando fece poi un’inchiesta, dietro denuncia dell’allevatore a cui era sparito un manzo. Cotto, mangiato e sparita anche la carcassa da buoni soldati secondo i regolamenti. Arrivò infine l’ordine di partenza, da tutti atteso, per il fronte; partirono dalla stazione Ostiense diretti a Lecce, a Ceglie Messapica. Per una questione disciplinare interna la compagnia Bici venne smembrata e soppressa ed ognuno a destinazione diversa nella Divisione. Era l’estate del 1942, l’8 luglio. Primo finì ad Ostuni con Minaldi ai due battaglioni a cui erano destinati. Com’era cominciata così finiva l’avventura sul sacro suol. Primo uscito rimediò una compagnia femminile che portò nell’alloggio fuori caserma che divideva con Minaldi. Si sarebbero rivisti 4 anni dopo. La sera successiva l’allarme e tutti all'imbarco. Frattini parlando ai soldati ebbe parole anche per i sergenti VV.UU e “interpretando” le loro volontà aveva stracciato le domande presentate per il corso ufficiali che li avrebbe esclusi dalla missione. Non c’erano ulteriori margini di discussioni e ripensamenti. Era il 22 Luglio 1942 i motori erano accesi. Mio padre Primo atterra a Tobruk, proveniente via aerea da Atene, il 2 agosto del 1942. |
(una parte partì dalla Grecia dopo un lungo
e pericoloso viaggio in treno attraverso i Balcani tanto che gli ultimi
sbarcarono in africa verso il 10 agosto) |
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Le uniformi
Mostrine
Assicurato alla cintura, a sinistra,
si portava un pugnale, il tipo più usato era quello adottato tra il
1938-1939, robusto e semplice, per gli assaltatori, lungo in totale 33
cm. Aveva guardia piatta ed ovale, le guancette del manico in legno e
fissate con tre rivetti, quelli da ufficiale con leggera sagomatura per
le dita. Il fodero era metallico, nero ma spesso tinteggiato in
grigioverde od ocra, con attacco per fissarlo alla cintura. A fianco
delle bombe a mano "normali", quasi tutte di tipo offensivo e simili
nelle caratteristiche principali e per il sistema di funzionamento,
furono in dotazione non molte bombe controcarro Breda 42, comunque usate
almeno dalla 6 a compagnia del X battaglione durante il terzo scontro a
Deir el Munassib. Alla fine erano senz’altro più diffuse le fidate
bottiglie incendiarie, ovvero bottiglie d’acqua minerale con assicurati
ai fianchi candelotti a miccia per mezzo di cordicelle. Un uso intenso
di esse fu fatto dalla 6 a compagnia del II battaglione e dalla 19^ del
VII. |
Art.1 - I
Gruppi dei Fascisti Universitari (G.U.F) inquadrano la gioventù
studiosa, per educarla secondo la dottrina del Fascismo. |
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http://www.brigatafolgore.com/component/option,com_agora/id,62/p,380/task,topic/ accadde a Tarquinia 16 marzo 1942 | |||
Gli altri che abbiamo lasciato in Grecia in
gran parte finiscono nel 1942 ai corsi ufficiali che sembravano
irraggiungibili a metà del '41. La campagna africana e quella Russa
s'erano complicate: dietro le prime vittorie con Rommel si nascondeva la
debolezza di un fronte tenuto in minore considerazione da Hitler. La
Russia, che assorbiva ogni risorsa, s'era presa ormai tutti gli
ufficiali possibili e disponibili per l'Armir lasciando scoperto i ruoli
in Italia, nei turbolenti balcani e nelle specialità per le quali gli
studenti universitari erano portati o preparati. La Divisione paracadutisti Folgore giunge in Africa Settentrionale a partire dalla seconda metà di Luglio 1942. A metà Agosto il trasferimento è completato. Sono in linea, all’inizio però frazionati in vari punti, circa 5000\6000 paracadutisti (otto battaglioni, tre gruppi d’artiglieria 47\32, compagnie autonome di minatori- artieri, collegamenti, mortai ecc…) Il 30 Agosto, Primo, aggregato alla 25a compagnia del IX battaglione, 187° reggimento, comandato dal ten. colonnello Luigi Camosso e poi dal ten. Colonnello Alberto Bechi Luserna, partecipa alla prima battaglia della Folgore ad Alam Haifa. Il IX e X batt. con il V eVI batt. ed il II gruppo artiglieria e reparti del II batt. con il I gruppo artiglieria (raggruppamento Camosso), avanzano lungo la depressione di El Qattara, conquistando Naqb Rala e la importante altura di Qaret el Himenait. |
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I 54 della Sirena legenda: Auc corsi allievi ufficiali di complemento | |||
1) AMOROSO Matteo di Venezia - artiglieria 2) ANSELMI Franco di Milano 3) ANTONACCI Saverio di Parma 4) BACCHIONI Bruno di Berceto (PR) 5) BERTACCINI Guerrino di Forlì 6) BERTONI Giovanni di Viareggio (LU) - Folgore 7) BERTONI Roberto di Cervia (RA) - Folgore 8) BIMBI Franco di Villacollema ma (LU) 9) BIZZARRI Alberto di Jesi (AN) 10) BONATI Mario di Parma - artiglieria 11) BURATTI Franco di Corniglio (PR) 12) BURGAZZOLI Felice di Piacenza - sanità 13) CANNELLI Gaetano di Agrigento 14) CATI Carlo di Bologna - artiglieria 15) CRIVELLINI Libero di Senigallia (AN) Auc Pola poi Pinerolo (scuola blindati) 16) DANELLI Nando di Piacenza Folgore 17) FAGGIONATO Giuseppe di Parma- artiglieria 18) GHERMANDI Quinto di CrevalCore (BO) Folgore 19) GIARI Mariano di Pisa 20) GRANDI Tristano di Castel Bolognese (RA) Auc Pola 21) LUPETTI Raulo di Volterra (PI) Auc Pola - Pinerolo 22) MAGI Roberto di Milano Auc Pola - Pinerolo 23) MAGNANI Eugenio di Milano 24) MANCINI Filippo di Senigallia (AN) 25) MANGINI Uberto di Bologna - sanità 26) MARTORANA Filippo della Tunisia (Univ,Pd) Auc Pola - Pinerolo 27) MINALDI SIGILLO Alberto di Busto Arsizio - Folgore |
28) MOLINARI Marcello Roseto Abruzzi (TE) Auc Pola - Pinerolo 29) MONTI Ercole di Alfonsine (RA) - sanità 30) OLI VIERI Carlo di Viareggio (LU) 31) ORLANDONI Orlando di Como 32) PALMIERI Michele calabrese - sanità 33) PARINI Franco di Cittiglio (VA) 34) PASQUINOLI Giorgio di Cremona Auc Pola Pinerolo 35) PECORI Vittorio di Carrara (MS) 36) PEROLO Ugo di Treviso 37) PICOT Umberto del Friuli - Folgore 38) PIVA Giuseppe di Limena (PD) - Nembo (2a div. paracadudisti) 39) RAVAGNAN Bruno di Chioggia (VE) - artiglieria 40) RIGHI Fulvio di Cremona 41) ROSSINI Carlo di Piacenza 42) SANITÀ Rinaldo di Grosseto 43) SANTINI Osvaldo di Senigallia (AN) Auc Pola - Pinerolo 44) SANTINI Primo di Parma - Folgore 45) SAVELLI Tristano di Castrocaro (FO) Auc Pola Pinerolo 46) SASSO Italo di Napoli 47) SCANDELLARI Arrigo di Bologna 48) SCHIASSI Piero di Venezia 49) SIMONINI Sauro di Valdottavo (LU) 50) TAVERNA Luigi di Parma - sanità 51) TEDESCHI Nino Temistocle di Parma 52) TULLI Cesare di Sezze (LT) - Nembo 53) VALENTINI Alfredo di Grosseto 54) VALENSISE Raffaele di Polistena (RC) |
Il 1º luglio 1940 si costituisce, presso la Scuola di Paracadutismo di Tarquinia (VT), il I Btg. Paracadutisti e, successivamente, per motivi di precedenza d'Arma, il 15 luglio 1940 cede il numero "I" al neo costituito Btg. Carabinieri Paracadutisti. Il II battaglione con il III e IV costituiscono il 1° Reggimento Paracadutisti in vita dal 1° aprile 1941. Il 30 aprile 1941 come II Battaglione effettua il primo lancio di guerra della specialità su Cefalonia ed occupa in successione l'isola di Zante. Coi battaglioni V , VI e VII si formerà il 2° Rgt. Fonte Esercito Italiano
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legenda: in giallo i bersaglieri folgorini dell'avventura africana |
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