Il diario di Ettore Di Clemente e l'oro di Giuseppe Giulietti (in calce)
da Bominaco, morto combattendo nell'ottobre 1915 sugli altipiani di Folgaria.
Liceo Scientifico "Andrea Bafile" - L'Aquila
Anno Scolastico 1999 – 2000
Ricerca storica della classe V sezione A
composta da Domenico Achille, Alessandro Angelini, Silvia Barone, Maria Teresa Bologna, Gino Canale, Gianfranco De Felice, Cristian De Frassine, Giulio De Matteis, Luca De Simone, Marco Di Nardo, Simona Di Persio, Stefano Dundee, Vito Fasciano, Annalisa Fazio, Manuel Leone, Fabio Ludovici, Francesco Marrella, Alessandro Morelli, Marco Orsini, Nicoletta Petricone, Michele Pomero, Massimiliano Scirri, Paolo Tiberio, Laura Tiboni.
coordinata dal prof. Walter Cavalieri
La Prima guerra mondiale è stata una grande tragedia collettiva, alla quale l'Abruzzo ha contribuito con 23.000 caduti, 5.000 mutilati ed invalidi, 16 medaglie d’Oro, 2.500 decorati al valore, nessun disertore. In particolare, L’Aquila ha dato alla Patria 680 caduti, ricordati dal monumento inaugurato da Vittorio Emanuele III il 14 ottobre 1928.
Se la stessa memoria degli Eroi rischia ormai di perdersi - per nostra incuria - nel baratro dell'oblio, la stragrande maggioranza dei 615.000 Italiani morti durante la Grande Guerra non ha mai avuto adeguati riconoscimenti.
Affinchè si ricordi che questi numeri non sono solo statistiche, ma la sommatoria di drammi individuali vissuti con dolore e spesso col sacrificio estremo, vogliamo ricordare - assieme ad Andrea Bafile - uno dei tanti caduti abruzzesi che non ebbero la stessa notorietà, pur avendo pagato il medesimo prezzo per l'onore della Patria.
Pubblico qui di seguito il diario di guerra di un giovane bersagliere di Bominaco (Ettore
Di Clemente), morto combattendo
nell'ottobre 1915 e la nota che trovate a centro racconto. Il diario (lasciato senza correzioni, nel linguaggio originario in cui fu stilato) fu rinvenuto anni fa dal pronipote Francesco Fazio e inizia il 18 agosto 1915, mentre il generale Cadorna stava ancora adottando la sua tattica di logoramento (le cosiddette "spallate"), attuata con incessanti attacchi di fanteria, preventivamente appoggiate dal fuoco massiccio delle artiglierie. Spallate, che, però, non riuscivano a scalfire più di tanto le difese
austriache.
La vicenda Di Ettore di Clemente si incrocia e affianca, ad un certo momento, con la biografia di una medagla d'oro a noi nota che qui sotto riportiamo
18 agosto -Presa del monte Milegna e un piccolo fortino con il cannone …aresi (arresi ) 23.
1
settembre- Siamo stati di corvé ci siamo dovuti incollare i pezzi di cimente che pesaveno chili 65 si adoperavene per fare li trincere di cimente armete(cemento armato) distanza di trasporto chilomitri 22.
2
settembre -Aprincipiato appiovere dalla mattina tutto il giorno e noi siamo stati comantato di corvé allaqua tutti bagnati. E dopo la sera abbiamo dovuto montare di vedetta con tutta laqua fino alle 12 mezzanotte ci riusciva laqua di fuore alle scarpe. E dopo arrasserenate ca cominciato attirare il vento fredo checcisianno gelato tutti i panni addosso che era propria da morire che ci scappava fino il piangere dopo tanto sofferto è venuto giorno. Che sarebbe giorno 3 settembre siquitando il tempo lostesse nuvolo sia apparita anche la neve circa due dita. Il fredo adosso non ciabandona; mai quanto la sera. Chessiamo smontato di guardia un tremendo buio che non si vedeva luomo londano 4 metri. E ogni passo una cascata, inostri vestiti erano tutti ricoperti di terra
infancata.
4 settembre - Abbiamo fatto un tentativo di una avanzata per vedere laforsa checciara (che c'era) avante annoi e abbiamo stati tutto il giorno appustato didietro a una collina disotto alla neve che fioccava pegi che il mese di gennaio sparrazzava attutta
velocita.
5 settembre –
Acostadacro. (Costa Agra) questa matina nel mentre si pigliava il café earrivata una cranata. 1 lammazzato (morto) e 22 feriti questa sera un fredo potente chenon sipuò sofrire epure mi tocca amandare diguardi. Tutta lanotte era serene ma un vente frede che faceva piancere poi giorno 6 di mattina cannonate veniveno di sequito spesse e il fredo non ci abandona mai durande e, la giornata, un reoplano nemico sie apparito.
7 settembre
- .. dimatina sisiamo svegliato dasotto latenta esiamo trovato un bellissimo sole checiri scaldava lanostra vita chessitrova gelata. Alle ore 8 sie apparito un reoplano nemico sopra annoi eglianno tirate tande cannonate masenza colpirlo disera siamo mandato diguardia annunero 4 si siamo salvati per miracolo dalle cannonate.
8 settembre
- …tiravene ogni ora 3 o 4 cannonate spesse.
9 settembre
- Tutta lanotte di guardia, su Acostadacro (Costa Agra) con una forte pioggia enneve. Appena lamattina siamo andato sotto un Roccione e siamo accese un bellissimo fuoco. Eccisiamo riscaldato un poco, così discorrente siamo cominciato arraccontare delle belle racconte eil nostro tenente aiscoldava a anche lui acominciato addire fesserie, così siabbiamo dimenticato un po’ di questa guerra. Dopo subbito lasera siamo smontato di dove eravamo essiamo andato addormire sotto alle nostre tente siguitante sembre appiovere.
10 settembre - Dimatina si siamo svegliato dalle tende con una nebia fredissima. Alle ore 7 cominciaveno appiovere cannonate enoi subito cercare diricoperarsi. Dopo mezzogiorno staticomandato dicorvè aprendere degli travi pesanti….
11 settembre - Dimatina alle ore 6 acominciato annevicare dopo alle nove annarrivate il rinforzo circa 15 per compagnia enno arrivato due paisano uno di Caporciano e uno di Fontecchio e mi sono riconzolato disentire le novita dei nostri paesi. Dopo subito anno cominciato avenire i 315. Anna provato arropere la strada nostra checcidoveva passare inostri cannone. E questi richiamati siamo prese un po' di paura.
12 settembre
- Sitroviamo diguardia aun piccolo posto avanzato proprio vicino al nemico. Alle ore 7 anno cominciato asparare cannonate avita perza enoi abbiamo fatto un bellissimo lavoro un scavo 4 metri quatrate eppoi coperta una casetta speciale perri parasse dalle cannonate.
13 settembre - Questa matina sisiamo svegliato dopo siamo antato atrovare uno di Ripa. Essono trovato pure chio paesano più alle 3 dopo mezzogiorno siamo andato apportare lelame di 20 ferro perfare le trincere coperte. Siamo dovuto andare peruno eddicorsa per che scoppiaveno le cannonate aquatre per volda.
14 settembre
- Sisiamo svegliato questamatina con una bellissima giornata. Iragi del sole
ciriscaldavano tutta la nostra vita. Alle ore 8 siè apparito un reoplano tedesco disopra alle nostre pusizione inostri forti glienno fatto un fuoco accellerate di cannone l'anno fatto scapare subito via mapero senza colpirlo. Questasera deve mandare diguardia su acostadacro. Tutta lanotte un grande abbombardamente da artiglieria nemica……
15 settembre - Questa matina sequeno ancora labbombardamente unito coi colpi da 305 che ogni granata fa una buca di 5 metri quatrate, isassi elle schegie vano 400 metri distante. Sono 2 giorni che non si beve aqua non sipuo manciare un pezzo di pane perche non civa senza beve. Adesso saranno le tre dopo mezo giorno ecianno stribuita una tazza per disgrazia abbiamo bagnate le labbre.
16 settembre - Tutta lanottata passata abbiamo fatto un tentativo di una avanzata essiamo stati tutta lanotte sotto al fuoco dartiglieria nemica. Dopo questa matina mie venuto atrovare il mio amico Dascenzo Alfredo con 2 litri di marsala eccisiamo riconzolati un po', mia fatto sapere una brutta novità della sua madre morta. Questasera siamo andate appostarsi sulla sinistra di
Monte Costone (Coston). Dalla destra un Battaglione di 154° fanderia sie principiato il fuoco alle 11 mezza fino alle 5 dimatina un grande compattimente di fucile e cannone e coi riflettore checi vedeveno come mezzogiorno.
17 settembre - Dimatina dopo tante compatute questa notte avemo ancora lagloria ellagioia dirivedersi noi
fra compagni.
18 settembre - Questa notte siamo stati diguardia acostadacro. Verso al mezzanotte anno fatto fuoco circa 50 austriaci avecinandesi alle nostre trincere circa 30 metri subitoalla baionetta. Un caporale morto e un Bersagliere ferito eloro 5 morti, 2 feriti e 3 prigioniere. Questa matina sistiamo avvedere una bellissima giornata co un bellissimo sole caldo. Ogi sitroviamo divedetta su una trincera avanzata 100 metri dal posto sono andato a prendere il cafè: emianno fatto una forte fucileria mapoi arrangio non ci sono antato piu siamo stato tutto il giorno col solo pane essenza aqua tutto il giorno E ogni pochi minuti vencono cannonate.
19 settembre - Questa notte siamo stati appostati percincontare monte Costone unito con 154° Fanteria. (Novara) Esiamo stati tutta la notte sotto al fuoco nemico dartiglieria effucileria …ancora il fuoco dartiglieria non cè un minuto che non ciscopiano strapassi disopra.
20 settembre - Monte Costone circontate masitroviamo sotto il fuoco nemico dartiglieria sono 2 giorni.
21 settembre - Questa notte e anche ogi sempre col fucile immane senze dormire nemene 5 minuti lartiglieria nemica cispara da distanza mille metri quelli che aveme circontati amonte costone. Ichiamiami egli diceme arendetevi e loro rispontone quando siamo morti tutti allora si arrendiamo.
22 settembre - Ieri sera aprencipiato alle 5 un forte abbombardamente nemico mandavene colpi ditutte le qualita da 65 fino a 3o5 durato fino alle 3 di questa matina canno fatto una attacco condro offensivo ma non cianno riusciti. Abbiamo avuto un po' di perdita causa degli cannoni una schegia mia sbucata lascarpa.
CONQUISTA DEL MONTE COSTON *
23 settembre - Questa notte passata estata una notte diguardia come quando sifà laposta allepre col fucile immane ad aspettare chevencono. Difatto alle 12 cie stato un attacco di 2 ore di fuoco di fucili e mitragliatrice poi lartiglieria non seniparla continua sempre questa matina giorno 23. Dopo 5 giorni gli austriaci che erano circondati su ammonde
(Monte) Costone sisono aresi. 4 ufficiali e circa 175 soldati 2 sergente e 25 feriti della mia compagnia, 1 morto e 4 feriti. Quatro di questi labbiamo fucilato perche nel mentre scendevame giù dal monte anno avuto il coragi di disparare canno ammazato uno di fanderia. Gliufficiali si anno dato lamana lori einostri. Poi questa sera alle ore 9 unaldra avanzata su Marga Piovana Alta (Malga Pioverna) sotto al fuoco di fucile e mitragliatrice.
24 settembre
- Questa matina si troviamo su Marga Piovana Alta. Con puoche perdite di noi finora niente della Fanderia, 3 morti e 2 feriti. Sono 36 ora che non si beve aqua enè
ragio. Rigrazio Idio checidanno il pane ogi. Ore 9 estato ferito uno della mia compagnia una fucilata lapreso dasotto al braccio destro aquello sinistro : lafurato daparte apparte.
25 settembre - Questa notte estata una bellissima luna chiara che era un piacere astare qua di fronte al nemico. Alle 2 iaustriaci volevano venticarsi della pusizione persa. Cianno rattaccato mapero non cianno riuscito. Questamatina alle 5 acominciato appiovere maforte e noi sotto laqua tutto il giorno. Stoscriventi disotto aunpino chemeripare dalla piogia edalle cannonate. Questa notte nessuna perdita nostra.
26 settembre - Questa notte siamo fatto unaldra piccola avanzata dipochi metri circa 200. Questi vigliacchi sparano sembre per paura. Ogi 26 ancora piove da iere matina alle 5 fino aquesta matina senza cessare dimezzo minuti dapiovere. Alle 11 evenuta lasettima compagnia adarci il campio nel mentre passevamo daun piccolo rialzo scoperto anna arrivato 2 cannonate 1 ascopiata lontano e 1 ascopiata proprio in testa alla compagnia essuccesso un sfragiello 3 morti e 9 feriti.
27 settembre -Ierisera siamo ritornato in trincera. Icannone nemico sequitano sembre asparare manoi siamo ben ricoperati cosi ci sono poche perdite. Questogi e una bella giornata. Dopo mezzogiorno siamo dovuto scappare come lepre per le cannonate.
28 settembre - Questa notte siamo stati tranquilli al pinziere si manon cianno disturbato. Noi sitroviamo qui immezzo aquesto diserto come le belve. Sisiamo fatto lebuche epoi coperte di frasche e di cespe maquando piove forte cipiove lostesse sitroviamo sempre bagnate, umide efrede che cifanno male tutte le ossa. Como si può e sistere questa vita cosi, eppure si deve soffrire. Cisono imomenti che si troviamo allultimo punte di morte. Finalmente dopo tanto tempo che non si laviamo il viso questoggi abbiamo avuto lafortuna dipigliare mezza borraccia daqua in più eci abbiamo dato una lavata come il gatto. Il nostro Battaglione erimasto senza Ufficiali enoi tutti bersagliere siamo tutti malate questa matina 150
amalati.
29 settembre - Tutta questa notte passata siamo stati in trincera mapero senza disturbi matuto questogi estato sembre apiovere enoi tutti bagnati. Anche questa notte citocca astare in trincera con niente aqua ma fredissimo assai. Chi piange chi sispara e chi viene matto maio non so cosa deve fare. Leuna vita che non si può più
sistere, più. Questa sera del 29 alle 9 questi vigliacchi con tutto il temporale vogliono vendicarsi del suo terrene perduto cosi sie fatto un bellissimo compattimente continovande il temporale ma sono stati rispinti in dietre magnificamente.
30 settembre - Questa matina il tempo eancora intemoniato enoi tutti poveri soldati si troviamo agli ultimi punti che noi lo sappiamo tutto questo. Noi sitroviamo intrincera siamo tuttifraciti daqua equesti vigliacchi ditedesche non cesseno mai di sparare come difucile edi cannone. Citirano anche i colpi da 305 manoi Italiani per ibbelli lavore che facciamo per ricoperarsi bene abbiamo poche perdite. Invece loro immezze aquesti boschi conzumene aldre che munizione inutilmente. Noi como vediamo qualcuno chessi avanza verso noi lo facciamo cadere atterra. Noi italiani siavanziamo piano piano verso le sue trincere sempre di notte especialmente ai tempi cattiviequanto siamo avvicinati abbastanza subito allasaldo col grido di Savoia. Tagliamo iraticolati e saldiamo alle trincere sue e quanto sivedono offese ho sidanno pregioniere ho pure vanno via.
Sono circa 15 giorno che non posso fappiu lacaccia ai miei compagni farfallicchio (pidocchi) midanno tanto fastidio che non mifanno mai riposare.
1 ottobre 1915 - Questogi si troviamo in trincera tutti fracichi bagnati distanti dal nemico circa 100 metri. Latutto un bosco di pini abete. Come si vede qualche tedesche incire ispariamo essifa cadere atterra. Ora sto scrivente coi piedi bagnati eggelati.
2 ottobre
- Questa notte siamo rimasto intrincera con un palmo daqua questa matina sisiamo trovato tutti gela coperte mantellina scarpe ettutti ivestiti ella nostra pelle errimasta senza sanque. Io non so se como dobbiamo fare per passare questi giorni. Tutto questoggi il tempo non ci lascia mai di piovere. Per mangiare la matina il cafè ella sera la razione di carne.
3 ottobre
- Tutta questa notte siamo stati in trincera pronti per la vanzata per ocqupare un monte. Mafortissime trincere con tre linee di raticolati, con paletti di ferre incrociati
una qualita di raticolati che noi nonabbiamo mai visti. Così i nostri forti sono 2 giorni che abbombardano queste trincere coi colpi da 2,80 e da 1,99 e da 75 e da 65, due giorno e due notte senza cessare mai il fuoco. Così siamo cominciato avanzarsi verso lesue trincere con i tagliafili alle ore 5 di matina. Como si e cominciato attagliare i primi fili cianno cominciato asparare. Ogni colpi ne cadeva uno ferite o morte e così siamo stati costrette aritornare indietro dentro di nuovo cianno stati 7 morti e circa 20 feriti dopo di unora sie ricominciato dinuovo labbombardamente e una batteria da montagna che si trovava appostata di dietro annoi. I primi colpi che ha tirato non ricolante (regolando) il tiro lanno fatti un po' corti e anno colpito annoi feriti 12 e morti 8 (dei nostri). Questo disastro successo per mancanza della nostra artiglieria. Dopo il giorno ore 11 siamo ricominciato lavanzata con molti incegni con tubbi di fero pieni di tinamite lonchi 6 metri per far saldare inaria iraticolati e con bombe così siamo riuscito arroppere una linea di raticolati. Dopo la sera sisiamo fatti una profonta trincera vicino ai raticolati nemico, alle 9 di sera siamo provati ancora di andare laseconta linea di raticolati ma appena siamo cominciato atagliare i primi fili cianno fatto una scarica con fucile e mitragliatrice e noi fortunati siamo riusciti atornare indietro. Così la nostra artiglieria ricomincia di novo labombardamente.
4 ottobre - Circa 3 ore dopo la matina del giorno 4 ottombre siamo ricominciato di nove lavanzata maquesti maledetti tedesche sierano innascosti nele buche che avevano profonte sottoterra. Così ci anno cominciato dinove il fuoco dalle feritoie con fucile e mitragliatrice e con tremente fuoco di artiglieria e siamo stati costretti aritirarci alle nostre trincere ma per mezze dei nostri buoni ufficiali, buoni estruiti.
5 ottobre - Questa matina lottava compagnia abbiamo avuto il campio dalla 9° compagnia dello stesso battaglione. Ora si troviamo 200 metri indietro diriserva. E si troviamo con 15 centimetri di neve un forte freddo. In fine
posso dire che sono vive per miracolo che i nostri Cloriosi Santi che ci tencono la mano di sopre.
6 ottobre
- Questa notte siamo dormiti immeze ad un roccione coperte, di frasche di pine ma laneve che scola di sopra annoi sisiamo tutti bagnati. Ennevica ma forte questa notte ne a fatto circa un palmo.
Il giorno dopo, 7 ottobre, Ettore di Clemente non ha la possibilità di aggiungere altro al suo diario perchè è ferito, e in cuor suo spera di farcela e di tornare a scrivere. Il suo tenente Giuseppe Giulietti rimase per quasi due ore sul campo sotto il fuoco nemico e solo dopo la conquista della posizione, poté essere raccolto e medicato. Malga Pioverna Alta 7/8 ottobre 1915.”. Qui però si conclude il diario. Sappiamo che di lì a poco il giovane bersagliere Ettore Di Clemente morirà nell'ospedale militare di Torino, a causa della ferita alla gamba, andata in cancrena.
Nota
introduttiva
Quando ho rinvenuto questo diario, ottimamente curato dal Prof. Cavalieri e dalla sua classe V, in appendice alla Biografia di Andrea Bafile ho avuto la sensazione di trovarmi davanti a pagine già scritte. Come se di li io ci fossi già passato, luoghi, testimonianze, date. Altri fatti mi riconducevano a queste
pagine povere di scrittura ma enormi nella testimonianza di quanto accaduto. Di Clemente, che apparteneva sicuramente al 2° reggimento bersaglieri, era fortunato, sapeva anche leggere e scrivere. Riusciva a scrivere a casa, senza l’aiuto di nessuno e forse l’ha fatto per qualche compaesano. Poteva lasciare testimonianza della sua vita, dei suoi tragici momenti senza che alcuno scrivesse per lui. Causa l’analfabetismo diffuso questo accadeva spesso. Non poteva scrivere per un altro compagno di un’altra regione perché il suo linguaggio era comprensibile solo
ai paesani, ma questo bastava, bastava per sua madre. Bastava per capire che stava vivendo un momento terribile e importante della Vita della Patria, di terre a lui sconosciute dove però la neve cadeva a larghe falde come a Bominaco. Doveva lasciare i “suoi” ricordi perché, se questa guerra fosse andata avanti anni, li avrebbe dimenticati. Si sarebbe perso anche un singolo momento, un secondo che andava invece scritto. Non pensava che da un momento all’altro la morte, nel momento che meno te l’aspetti venga a rapirti. Nella sua eccitazione avrebbe anche scritto di più, ma i minuti che usava per scrivere li toglieva al riposo alla compagnia degli amici, alle pulci o farfallicchi come diceva lui. Chissà cosa avranno pensato in molti vedendolo sempre preso e chino su quei taccuini, chissà se il suo superiore sapeva di questa passione.
Amo pensare che fosse lo stesso Giulietti che lui chiama
buoni ufficiali, buoni estruiti
o quando dice così discorrente siamo cominciato arraccontare delle belle racconte
e il nostro tenente aiscoldava a anche lui acominciato addire fesserie
Come diceva uno studioso, i Diari sono entrati tardi nelle ricerche storiche e per giunta spesso solo quelli scritti in un buon Italiano da Ufficiali, intellettuali o giornalisti al fronte.
I riscontri che si incontrano in questa narrazione sono puntuali e precisi, e qualche volta Di Clemente si lascia andare alla angoscia (da tener presente che siamo solo ai primi mesi di guerra e non è ancora iniziato il vero inverno delle
alpi)… anche lui acominciato addire fesserie, così siabbiamo dimenticato un po’ di questa
guerra. Era prassi che gli ufficiali “volenti o nolenti” avessero un comportamento distaccato, insensibile, sia per motivi di disciplina che culturali verso la truppa considerata inferiore. Tralasciamo tanti aspetti della vita di trincea già evidenziati nel sito per arrivare al 21 settembre, quando i Bersaglieri si parlano dalle trincee.
quelli che aveme circontati amonte costone. Ichiamiami egli diceme arendetevi e loro rispontone quando siamo morti tutti allora si arrendiamo.
Si parleranno spesso e si arriverà anche ad una fraterna comunanza ignorata dagli studiosi e dalla storia come raccontato nel capitolo “ LE OFFENSIVE ITALIANE DEL 1916” all’approfondimento Link Primo Inverno…Per inquadrare l’effettivo periodo storico, che facilmente si desume dal testo, e l’effettiva zona di impiego che risultava sbagliata nel testo della scuola (Carso), ho incrociato le località del diario coi miei dati e con altri in Internet riuscendo a costruire in parallelo la vicenda degli stessi giorni che il sito Ilenia descrive, come sempre, ottimamente (di seguito). Di Clemente dedica a questa grande conquista (Coston) per lui più spazio di quanto dedichi Ilenia a quel 23 settembre un giorno come un altro dei 3 anni e mezzo di guerra. Per lui quel giorno era la gloria il coronamento di tanti sacrifici. Di una serie che lui non percepiva nella loro infausta lunghissima durata.
”Como si può e sistere questa vita cosi, eppure si deve soffrire. Cisono imomenti che si troviamo allultimo punte di morte. Io non so se como dobbiamo fare per passare questi giorni. Chi piange chi sispara e chi viene matto maio non so cosa deve fare. Leuna vita che non si può più
sistere, più”
Ed arriviamo ai terribili giorni che vanno dal 3 al 6 ottobre quando gli austriaci reagiscono alla perdita del Coston e ad altri attacchi italiani. L’errore della nostra artiglieria, era purtroppo cosa comune. Dalle statistiche di guerra i morti per causa del nemico sono inferiori a quelli per altra causa (errore compreso detto anche fuoco amico) e malattie.
I primi colpi che ha tirato non ricolante (regolando) il tiro lanno fatti un po' corti e anno colpito annoi
(dei nostri)
feriti 12 e morti 8. Questo disastro successo per mancanza della nostra
artiglieria. I Bersaglieri degli altipiani hanno modo di verificare di persona quello che gli Austriaci hanno fatto nell’anno della nostra non belligeranza (1914) e che nel Carso fu il nostro primo nemico. Costruire trinceramenti, fortini e palificazioni per filo spinato in cemento armato. Gli unici attrezzi a disposizione per superarli erano la cesoia e la vanghetta che si spezzava sull’acciaio e sul cemento. Ma ora, dopo le sfortunate esperienze dei primi mesi, sono arrivati i tubi esplosivi che solo degli arditi (non erano ancora ufficialmente nati) possono andare a piazzare nottetempo sotto i reticolati.
con tubbi di fero pieni di tinamite lonchi 6 metri. Così siamo cominciato avanzarsi verso lesue trincere con i tagliafili alle ore 5 di matina. Como si e cominciato attagliare i primi fili cianno cominciato asparare. Ogni colpi ne cadeva uno ferite o morte e così siamo stati costrette aritornare indietro.
Quando il 5 ottobre, come dice lui vanno di riserva, si spostano indietro di soli 200 metri. Dopo la tensione della prima linea, l’illusione di trovarti in un luogo più sicuro ti fa abbassare le difese, lo spirito di
sopravvivenza e qui quando meno te l’aspetti ti succede il peggio. Di Clemente forse viene già oggi ferito lievemente, lui stesso non da eccessiva importanza alla ferita, se non al fatto di averla scampata.
In fine posso dire che sono vive per miracolo che i nostri Cloriosi Santi che ci tencono la mano di sopre.
Il 6 ottobre non parla della sua ferita o del suo scampato pericolo e quindi potrebbe (per ferita lieve non si veniva mandati agli ospedali da campo e non si sospendeva il servizio) essere stato rimandato in prima linea e qui di nuovo colpito. Lo stesso giorno viene ferito gravemente anche il Tenente Giulietti Giuseppe (allegato A) che poteva anche essere stato il suo superiore diretto (questi dati si possono se fortunati forse desumere dal foglio matricolare o dallo stato di servizio di entrambi. Il primo anno di guerra si compilavano ancora ordinatamente). Qui su queste montagne, così simili alle sue, nevica già, fa freddo. Continuare a scrivere diventerà sempre più difficoltoso, ma il diario si interrompe bruscamente. Gli sono forse mancati i suo taccuini o non ha avuto la possibilità materiale di scrivere ?. Ettore Di Clemente viene ferito gravemente. Questa volta va in un ospedale, grande come Torino (vedi foto). Il viaggio è stato lungo ma qui è più tranquillo non occorre che scriva, qui forse non c’è niente da raccontare come in trincea, ci sono però altre sofferenze. Ma lui queste se le ricorderà, dopo, per continuare a scrivere. Lui non lo sa. Se sei in un ospedale è perché la tua vita è comunque appesa a un filo e quel filo si spezza con la cancrena come è gia successo a tanti e a tanti continuerà a succedere.
IL
TENENTE
Giuseppe Giulietti 1884- XXXX
Nasce a Chiusi il 17 ottobre 1884. Volontario a diciotto anni nel 3° Bersaglieri, lascia dopo la ferma il corpo per studiare Ragioneria. Nel 1915 viene richiamato ed assegnato ai corsi ufficiali del 2°. Assegnato alla zona montana di Val Cismon viene ferito il 20 settembre a Costa Agra. Rimane al reparto e 16 giorni dopo (5 ottobre lo stesso giorno di Di Clemente) in un successivo assalto alla Malga Pioverna Alta subisce ulteriori gravi ferite che ne pregiudicano il servizio. Assegnato al deposito, dopo la convalescenza, viene promosso capitano nel 1917. Ritiratosi dalla vita militare riprende gli studi laureandosi. Nel 1924 gli viene concessa per l'azione di Malga Pioverna la Medaglia d'Oro.
(Da
di Clemente: Questa matina si troviamo su Marga Piovana
Alta)
Motivazione
“Quantunque febbricitante per precedente ferita, non ancora rimarginata, guidava prima con grande bravura una battaglia incaricata del brillamento di tubi di gelatina sotto i reticolati (gli stessi raccontati da Di Clemente) scampando miracolosamente alla morte. Assumeva poscia con entusiasmo il comando del plotone portandolo con slancio ed ardire all’attacco di una trincea nemica. Ferito al petto ed a un braccio volle rimanere al suo posto, spingendosi fin sotto alla posizione avversaria, ove caduto nuovamente e più gravemente ferito alle gambe, continuava con la parola e col gesto ad incitare i suoi bersaglieri. Rimase per quasi due ore sul campo sotto il fuoco nemico e solo dopo la conquista della posizione, poté essere raccolto e medicato. Fulgido esempio di eroismo, di spirito di abnegazione e di sacrifizio. Malga Pioverna Alta 7/8 ottobre 1915.”
25 agosto 1915
Il combattimento dura tutta la notte ma senza alcun risultato. Dalle 3 alle 4 di notte attacca la brigata Treviso ad ondate sotto il fuoco di rappresaglia austriaco ora concentrato sul
Basson. (L’episodio è narrato nel capitolo “LE OFFENSIVE DEL 1915” Link approfondimento le fortezze degli altipiani ultimi capoversi
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/fortezze.htm ) Si contano quattro assalti con gravissime perdite.
Persi nell'azione 200 morti, 246 prigionieri e 108 feriti e prigionieri tra i quali il col. Riveri, c.te del 115º (corrispondono alla cifra terribile di 575 dispersi accusata dal 115º rgt che perse pure altri 39 morti recuperati dagli italiani, 468 feriti rientrati in linea e 25 feriti del 116º. In totale la Treviso perse 1107 uomini).
Perdite austriache nulle o irrisorie. La brigata Ivrea ha concorso all'azione attaccando le testate delle valli Rio Torto e Scuro. 234 uomini fuori combattimento permettono comunque di trincerarsi nelle posizioni raggiunte sull'altro costone di Millegrobe. Reparti della Novara (154º) hanno attaccato
monte Coston con gravi perdite e senza svellere i reticolati intatti. I cannoni italiani sono pochi ed inefficaci.
18-20 settembre 1915
Attacchi e contrattacchi austriaci tra Malga 2 Posto e Soglio d'Aspio. Il 2º regg. bersaglieri e la brigata Novara accerchiano monte Coston per attaccarlo nei giorni successivi.
23 settembre 1915
Monte Coston viene occupato. (*come raccontato da Di Clemente)
29 settembre 1915
Il comando della 1ª armata italiana approva nuove disposizioni offensive suggerite dal gen. Zoppi c.te del V cda.
3-4 ottobre 1915
La 9ª divisione italiana inizia l'attacco alla linea Plaut-Dürer. Nessun risultato.
7-8 ottobre 1915
Attacco del 2º btg. bersaglieri ciclisti contro Pioverna
Alta. Reticolati intatti. (Come dice Di Clemente Mafortissime trincere con tre linee di raticolati, con paletti di ferre incrociati una qualita di raticolati che noi nonabbiamo mai visti)
19-22 ottobre 1915
Continua l'inutile attacco del V cda sull'altopiano di Folgaria. Il 79º fanteria della Roma assalta la linea Plaut-Bocca di Val Orsara assieme al 41º btg. bers. La brigata Milano
(159-160°) attacca il trincerone in cemento della ridotta del Dürer. Le ostilità continuano sino al 22 ottobre, inutilmente rinforzate dal 153à Novara. A Vezzena si svolgono azioni secondarie….
da http://www.bafileaq.it/Cavalieri/A_BAFILE.htm
Il contenuto del diario, in calce a vita di Andrea Bafile del Prof. Walter
Cavalieri, viene editato e linkato, non avendo riscontrato avvisi e limitazioni
alla divulgazione. e-mail
abafile@liceobafile.it
Liceo
Bafile Via Acquasanta, 16 - 67100 L'Aquila